Costruttori di Mondi

Naufragi



Reduci come soldati, sconfitti

torniamo dal fronte allo sbando,

disertori senza onore, con vergogna

impressa su volti scavati da stenti.

Con scarpe consunte da lungo cammino

e occhi umidi di cane mansueto,

da troppo digiuno e randagio.



Abbiamo sguardi di preda

che fiuta ombre nell'aria, scampando

gli inganni che la notte nasconde.

Cerchiamo rifugio sicuro di tana,

profumi e calore, carezze di sposa,

cicatrici dolenti cucite con fili sottili.

Soavi ricami amorosi nel sonno.



Sono chiuse le porte ai nostri ritorni,

nei giorni che ci han visti pentiti.

Ho visto uomini in attesa di pioggia

a mondare peccati ed errori.

Davanti a imposte inchiodate,

mischiavano pretesti nel temporale.

in tasca lacrime e un perdono scaduto, .



Salpano marinai di imbarchi candestini,

navi cariche di specchietti e perline colorate,

portano lucenti inganni e vuote promesse.

Naufraghi per incanti di sirene

che un vento mezzano sussurra alle vele,

nella notte seguono stelle bugiarde.

Percorrono rotte senza porti né approdo.



Splendevano i suoi vent'anni anni

nella luce del sorriso, riverbero di bellezza.

Stanche le mani, si tengono negli occhi,

restano avanzi di sogno al risveglio.

Cuori delicati, ali tenue e inabili al volo

nel clima incerto della cattiva stagione.

Anche tu lo vedi. Siamo vecchi per l’amore.

@Nightafter bravo!

Ci ho letto questo, e mi ha dato da pensare tanto:

- all'inizio ci sono i "reduci": quelli che ritornano da qualcosa che li ha infiammati di ardore (patriottico ad esempio), oppure emigrati
per necessità di lavoro, e comunque portando in cuore un amore importante che li ha lasciati andare e che li aspetta:
- poi ci sono quelli che partono per imbarchi clandestini, con lucenti inganni e vuote promesse.
Le due categorie di uomini naufragano entrambe.
I clandestini, seguendo stelle bugiarde,

Percorrono rotte senza porti né approdo.

I "reduci" cosa trovano, cosa provano, al ritorno?

Cuori delicati, ali tenue e inabili al volo
nel clima incerto della cattiva stagione.
Anche tu lo vedi. Siamo vecchi per l’amore.

Grazie Poeta Zaza, mia preziosa amica.

La tua attenzione a questi maldestri accostamenti di parole e concetti, che ho come sempre pudore a classificare come poetici, mi riempie di gioioso orgoglio.
Purtroppo mi induce anche perseverare in prossimi tentativi, mettendo a dura punizione chi, credendo di leggere versi poetici, si ritroverà a subire le mie lagnose composizioni.

Grazie ancora e un grande abbraccio.