Sogno n. 1

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Sogno n.1


Fu bello finché dondolavamo al vento
freddo dell’inverno.
Durante tutta l’illusione che il miracolo
fosse andare per mare.
Frangere l’acqua di una pioggia interiore
dentro e intorno a noi.
Perché l’uomo invoca solo il mito dell’anima.
Salimmo in alto
senza respiro e muti
con gli occhi chiusi di bambini
che avessero raggiunto la soglia dell’universo.
Avemmo paura di addentrarci oltre.
Il buio fa male più della luce.

Re: Sogno n. 1

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Ciao, @Atlab the Alchemist. Ho letto questa tua poesia e ho piacere di lasciarti le mie impressioni. 
Il componimento è intitolato "Sogno n. 1": dunque, oltre al fatto che il contenuto è inerente a un sogno, o a un desiderio, immagino che ne seguiranno altri.
La prima cosa che ho notato è il frazionamento in tante frasi brevi. Ciò riduce di molto la musicalità, ma di certo è un effetto voluto. I periodi secchi conferiscono al testo un aspetto severo: pare quasi di sentire una lama che tocca più volte una superficie. Provo a entrare nella poesia per comprenderla meglio.

Fu bello finché dondolavamo al vento
freddo dell’inverno.


Forse metafora per una storia d'amore iniziata nel periodo invernale, oppure descrizione di passeggiate in quei parchi in cui sono allestiti i giochi per bambini, tra cui le altalene. Il verbo "dondolare" dà bene l'idea di morbidezza, di un tenero cullarsi l'uno nelle braccia dell'altro. L'aggettivo "freddo", però, sembra quasi anticipare già l'amaro finale.

Durante tutta l’illusione che il miracolo
fosse andare per mare.


Qui non mi è chiaro il significato della preposizione "durante": non riesco cioè a collegare il termine a ciò che precede o segue. Ecco, questo forse è un limite della paratassi eccessiva: le frasi possono essere solo giustapposte e non concatenate in un rapporto di subordinazione. Qui forse, durante l'inverno, la coppia brama l'arrivo dell'estate e quindi del mare? Ma non credo sia questo il senso. Compare il termine "mare", legato ai seguenti "acqua" e "pioggia": tutti e tre hanno a che fare con l'elemento liquido. 

Frangere l’acqua di una pioggia interiore
dentro e intorno a noi.


Qui sopra mi pare che l'infinito non sia retto da niente: rimane così, sospeso, quando invece sarebbe importante comprendere meglio. Arguisco che qualcosa si è spezzato nell'intimo. Forse il richiamo all'acqua che scroscia può essere allusione alle lacrime che scendono copiose quando una storia d'amore s'interrompe.

Perché l’uomo invoca solo il mito dell’anima.

Anche qui, pur essendo cristallino il significato della frase, non mi è chiaro il nesso con ciò che precede: forse la connessione è con ciò che segue, quando si accenna all'azione di salire in alto.

Salimmo in alto
senza respiro e muti
con gli occhi chiusi di bambini
che avessero raggiunto la soglia dell’universo.


Questa qui sopra è senza dubbio la strofe che mi è piaciuta di più. Dà un senso di vertigine, quasi che i protagonisti davvero siano lanciati ai confini dell'universo. Il fatto di essere in apnea, muti e con gli occhi chiusi conferisce ai versi un senso di oppressione, ma altresì di misticismo: pare quasi un'estasi.

Avemmo paura di addentrarci oltre.
Il buio fa male più della luce.


L'ultimo verso mi ha fatto pensare molto, perché ero certa di aver letto male: mi sarei aspettata, infatti, la constatazione contraria, cioè che la luce fa più male del buio, visto che salivano in alto. Ho di certo frainteso qualcosa, pertanto mi farebbe piacere se tu mi dessi delucidazioni in proposito.
Ne complesso, secondo me il testo risente molto di questo andamento a scatti, che fa di ogni frase un'isola a sè, e non permette quindi al senso complessivo di uscire fuori. 
Grazie e un saluto!

 



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Re: Sogno n. 1

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Ciao @Ippolita 
grazie per le osservazioni. Sì, la scrittura procede a scatti.
E' il mio modo di scrivere. Tutto ciò che viene in mente. In questo caso un sogno e, quando si sale, non è detto che si vada incontro alla luce. Anzi.
La metafora dei tempi in cui si cerca di migliorarsi ma si sprofonda sempre più nel baratro. Credendo di ascendere verso chissà quali vette.
Questo salire è grave. Può portare solo altre nefandezze.
Spero di aver dissipato qualche nube.

Grazie per la lettura 
Atlab

Re: Sogno n. 1

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Atlab the Alchemist ha scritto: La metafora dei tempi in cui si cerca di migliorarsi ma si sprofonda sempre più nel baratro. Credendo di ascendere verso chissà quali vette.
Grazie per la delucidazione, perché senza di essa non avrei capito.
Atlab the Alchemist ha scritto: Spero di aver dissipato qualche nube.
Qualcuna sì. Grazie a te, @Atlab the Alchemist.
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