Le stelle mi prendono a sbèrle

1
Alzo il mento e PAM! 
Le stelle mi prendono a sbèrle 
non ci capisco niente 
E sono aria che 
respira la terra tutta 
con affanno 
E sono luce che 
ustiona l'ombra 
dei saggi 

Vortica il cielo carillon 
S'inabissa in un Van Gogh 
Ia mia faccia sconfina e si scontorna 
E si confonde 
Col creato. 

PAM! Svegliate i sognatori, 
che il cielo cade in ginocchio 
e il magma si rovescia fuori di me 
che sono un sacco.

------


Commento

@Ippolita @Sira Visto che mi avete taggato, anche più volte, ve la lascio qui così non dite che sono uno snob :P
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif][/font]

Re: Le stelle mi prendono a sbèrle

2
Non so bene come funziona, se devo aprire un'altra discussione con lo stesso titolo, ma siccome ho apportato delle modifiche alla poesia e mi interessava il vostro parere sulle differenze e sull'efficacia delle immagini, la riporto qui (i mod poi modderanno):

Alzo il mento e PAM!
Le stelle mi prendono a sbèrle
non ci capisco niente
E sono aria che
la terra respira
con affanno
E sono luce che
l'ombra ustiona
dei salici

Vortica il cosmo carillon
Sublima in un Van Gogh
Ia mia faccia sconfina, si scontorna
E si confonde
Col creato.

PAM! Svegliate i sognatori,
che il cielo cade in ginocchio
e il magma si rovescia
fuori di me
che sono un sacco.

Re: Le stelle mi prendono a sbèrle

3
Le onomatopee e il registro quasi scherzoso non celano il messaggio serio e dolente della poesia. Sai bene che l'infinito è difficile da spiegare, e ancor più il desiderio d'infinito: crei dunque una modalità tutta tua, molto simpatica e intelligente, in cui l'io lirico tesse un accordo col destinatario, il quale sa benissimo che il tono scanzonato serve a non mostrare per intero l'affanno che provoca l'aver a che fare con l'assoluto. 
Le stelle non prendono a sberle tutti, ma solo chi se lo merita: uno schiaffo sonoro è indispensabile per aprire il cuore e la mente al mistero in cui siamo immersi. 
Ad esso, come sottolinei, appartiene anche l'arte, e quindi l'uomo che la crea: siamo mistero a noi stessi. 
Dopo questa esperienza travolgente, in cui "sentiamo" l'assoluto, il corpo è esausto e si affloscia come un sacco. La surrealtà che crei si adatta bene al tema che esprimi.
Insomma: mi sei piaciuto anche in questa poesia. 
Accenterei il "che" dopo "sognatori" perché mi pare abbia valenza causale; preferisco la prima versione alla seconda; "sberle" puoi scriverlo senza accento.

Grazie, @Ton, e un saluto.
https://www.amazon.it/rosa-spinoZa-gust ... B09HP1S45C

Re: Le stelle mi prendono a sbèrle

5
Ciao @Ton 
un pugno dalle stelle, tutte e nessuna. Volgere lo sguardo in alto è importante. Ancor di più non fermarsi sul dito. Proseguire su tutte le strade.
Insignificanti dei ci riconosceranno come polvere. E nulla più siamo.
Confonderci col magma che effonde. Lasciare residui di noi su nel cielo ed affogare nella mota blanda che ne rimane. Immagine atroce di qualcosa che ha colpito nel segno come un becero meteorite disgregatosi nell'atmosfera.
A volte siamo pregni di mistero e non riusciamo a scorgere noi stessi nel fumo. Allora ci soccorre l'ironia. Pungente e calda. La pantera.
Ci soffermiamo a scattare una fotografia dell'augusto felino dimenticandoci di correre.
Alla fine ne siamo divorati e questo fa male.

Lo struggimento degli avvoltoi accorsi troppo tardi alla cena del venerdì. Frammenti di ironia sono sparsi sulla tavola. Protetti da mille onomatopee, fulgide e indelebili. Il sale della terra non morde queste sponde. Anzi. Le trascura ammantandole del furore morente di una rima che non fu. Dolore.
Eppure piccoli frammenti di vita si evincono dal tuo componimento.
Dolce e velato dolore. Ancora.
Ma reso nel modo giusto.

Grazie per aver condiviso.
Atlab

Re: Le stelle mi prendono a sbèrle

7
ciao @Ton . Da un avvocato serio  può uscire anche una poesia seria :D


Alzo il mento e PAM! 
Le stelle mi prendono a sbèrle 
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Per forza! le stelle stanno molto in alto, bisogna alzare il mento verso il cielo. Verso dalla azione dinamica. Questo PAM è codificato? te lo chiedo perché si usa anche SBENG- CIAFF-. Dovrei andare a guardare nello Zanichelli o guardare in qualche sentenza dove il colpito ha descritto una sonora sbèrla. 
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
non ci capisco niente 
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
questa frase mi fa capire che non capisci il perché delle tue disavventure; dimmi se colgo il senso. Alla fine ce la prendiamo sempre con le stelle, il cielo, le costellazioni.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
E sono aria che 
respira la terra tutta 
con affanno 
E sono luce che 
ustiona l'ombra 
dei saggi 
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Qui il taglio è decisamente diverso. Se da un lato si sentivi escluso dal contesto stellato, qui pare che tu ti senta in sintonia con gli elementi, ponendoti addirittura al centro del mondo: persino i saggi svaniscono di fronte alla tua luminosità. Mi pare di vedere una ribellione al fato.
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Vortica il cielo carillon 
S'inabissa in un Van Gogh 
Ia mia faccia sconfina e si scontorna 
E si confonde 
Col creato. 
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Qui ti dai decisamente alla poesia scherzosa
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
PAM! Svegliate i sognatori, 
che il cielo cade in ginocchio 
e il magma si rovescia fuori di me 
che sono un sacco.
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
In definitiva, mi pare di cogliere il tuo disappunto. Bisogna essere con i piedi ben piantati sul piano realistico e lasciar perdere i sogni, con annesse stelle. Credere nelle stelle non è utile, anzi, si finisce di prendere delle sonore sbèrle. Molto ironico e freddo, quasi una deformazione professionale..
Shalon @Ton 
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio
Rispondi

Torna a “Poesia”