Campi di grano.
Posted: Sun Apr 04, 2021 10:52 am
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Canta, cantami ancora, figlia del sole,
tra dorate distese che il vento culla dolce,
e valli colme della calda aria della tua voce
Anol shalom- anol sheh ley kom-nud de un um. Flamom.
Regalami ancora uno sguardo figlia della terra,
che i nostri occhi si fondano d'amore e spera,
nell'attesa del mio ritorno, il nostro rincontro.
Sussurro dolce che conduce all'eterno, alla vita,
tu che mi appari in sogno, tra questi campi,
mani gioiose le tue, ricordo di una carezza
di quel giugno che ti aveva vestita,
dell'incanto di cui non ho più trovato confronto,
né la magia che smarriva nel far rivivere il ricordo.
Ti ritrovo sempre qui in compagnia del cielo,
grigio di nuvole e raggi di sole,
che giocano a disegnarti sulla pelle,
tra giochi di ombre e di luce.
Donna mia dalle bianche vesti, danza e seducimi,
i fianchi nudi donami e fammi morire
di in un caldo abbraccio, mentre scansiamo i gialli steli,
con cura per non piegarli, dietro a noi si rinchiudano,
ci conducano verso un nuovo mondo.
Neanche la tua cenere rimarrà sterile,
partorirai ancora una volta, vedrai,
io stesso ti leverò dal grembo della nuda zolla.
Canta, cantami ancora, figlia del grano,
ti avevo lasciato sotto una coperta al riparo,
e ho aspettato come un sogno il tuo germoglio.
Anol shalom- anol sheh ley kom-nud de un um. Flamom.
Canta, cantami ancora, figlia del sole,
tra dorate distese che il vento culla dolce,
e valli colme della calda aria della tua voce
Anol shalom- anol sheh ley kom-nud de un um. Flamom.
Regalami ancora uno sguardo figlia della terra,
che i nostri occhi si fondano d'amore e spera,
nell'attesa del mio ritorno, il nostro rincontro.
Sussurro dolce che conduce all'eterno, alla vita,
tu che mi appari in sogno, tra questi campi,
mani gioiose le tue, ricordo di una carezza
di quel giugno che ti aveva vestita,
dell'incanto di cui non ho più trovato confronto,
né la magia che smarriva nel far rivivere il ricordo.
Ti ritrovo sempre qui in compagnia del cielo,
grigio di nuvole e raggi di sole,
che giocano a disegnarti sulla pelle,
tra giochi di ombre e di luce.
Donna mia dalle bianche vesti, danza e seducimi,
i fianchi nudi donami e fammi morire
di in un caldo abbraccio, mentre scansiamo i gialli steli,
con cura per non piegarli, dietro a noi si rinchiudano,
ci conducano verso un nuovo mondo.
Neanche la tua cenere rimarrà sterile,
partorirai ancora una volta, vedrai,
io stesso ti leverò dal grembo della nuda zolla.
Canta, cantami ancora, figlia del grano,
ti avevo lasciato sotto una coperta al riparo,
e ho aspettato come un sogno il tuo germoglio.
Anol shalom- anol sheh ley kom-nud de un um. Flamom.