[LP14] Non so se è amore

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Ho intervistato alimenti a caso
dalla credenza di casa e poi dal frigo
perché fosse loro chiaro
il mio ruolo di datore di lavoro.

Sono il capoccia, boys: il capufficio;
il satrapo, il boss, il direttore;
capitalista no, ma proprietaria,
e arbitra generale
del vostro stare.

Posso mescolarvi a mio piacere,
fissarvi a lungo nell'indecisione,
pelarvi, triturarvi, e chiudervi
le ante in faccia senza pena.

Non so se è amore quello che ci lega,
ma certo un sentimento cresce sodo
quando vi penso sull'attenti
e pronti a immolarvi, docili,
per un purè, un timballo, un marzapane.
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Re: [LP14] Non so se è amore

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Ti sei data alla poesia ironica, e con successo, con questo lampo! Brava, @Ippolita :)

Questo porti davanti al frigo con bramosia di possesso, ma mettendo le mani avanti su chi è la padrona, su qual è il ruolo tuo e quello del cibo mi ha fatto proprio sorridere.

È un poetare che parte con un incipit geniale, quello dell'intervista al cibo e della tua presentazione, sulle azioni che sei autorizzata a fare, e che si conclude
alla grande, con l'effetto del divorare ciò che si ama. (y)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [LP14] Non so se è amore

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Ciao, @Ippolita, :love3: se la poesia è autobiografica puoi ritenerti fortunata; quando i ruoli si invertono non hai più scampo: puoi inchiodare i pensili, sigillare il frigo, ma se "loro" ti chiamano, sei finito. :asd:
Hai sviluppato la traccia in modo simpatico e originale, mi è piaciuta molto questa poesia. Vorrei solo suggerirti due sostituzioni:
Ho intervistato alimenti a caso
al posto di intervistato, inserirei convocato.
ma certo un sentimento cresce sodo
al posto di sodo, invece, proverei un sinonimo che esprima meglio la crescita del sentimento.

Buonanotte, carissima!
Sotto il cielo di Roma - Catartica Edizioni
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Re: [LP14] Non so se è amore

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ciao @Ippolita . Non ho capito se il tuo è un amore per il cibo o per la cucina... :love3: Come al solito sei sempre originalissima nel trovare dei soggetti nuovi e rivestirli con la tua fantasia. Sul titolo avrei forse da aggiungere " non so se è amore o fame!" :P A parte soggetti usati, trovo una semplicità di lettura e interpretazione che tanto apprezzo. ciao
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [LP14] Non so se è amore

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Complimenti, @Ippolita , per la spensieratezza traslucida che ha trasmesso la tua opera.
C'è poco da dire se non che mi hai fatto divertire, come sono sicuro ti sarai divertita tu a comporre, e che hai un talento molto particolare e delicato.
Sono arrivato alla fine dell'opera e avrei voluto che continuasse: sarà che la fame è venuta anche a me, ma di versi.
Spero vivamente di leggere presto altro di tuo :D
Si finisce col non pensare nel momento in cui si smette di dubitare di tutto ciò in cui si trova il minimo sospetto di incertezza.

Re: [LP14] Non so se è amore

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@Poeta Zaza, @Sira, @bestseller2020, @Elegiac: grazie! Sono contentissima che il testo vi sia piaciuto. Mi avete scritto cose molto carine. <3
La poesia, in realtà, voleva anche essere una metafora di chi crede di amare e invece tiranneggia, disponendo degli altri a suo piacere, ma mi rendo conto ora che il messaggio era troppo sibillino per passare.

@Sira, perfetto il "convocato", grazie! "Sodo", invece, voleva alludere alla modalità di cottura dell'uovo, per un ulteriore riferimento alla cucina.
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Re: [LP14] Non so se è amore

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Ho difficoltà a trovare un commento per questa poesia x°

Posso dire che dapprima pensavo chissà cosa, invece mi ha gabbato verso la seconda stanza. Penso sia un modo estremamente originale per intendere la traccia: una voce intenta ad un monologo interiore celebrativo sulla pelle dei poveri ingredienti. La chiusa, proprio per questo, è spettacolare - perché dà un punto definitivo all'intera questione che è rimasta in bilico fra il monologo imperioso e il parlare da soli davanti la credenza. Se volessi metterci del mio nell'interpretazione, la vedrei addirittura tragicomica - una persona che nel mondo ha difficoltà a relazionarsi, magari, ma che diventa "il capufficio;
il satrapo, il boss, il direttore" a casa sua fra gli ortaggi. Ma questo è andare un po' troppo in là.

Una poesia originale, che mi ha sorpreso e fatto sorridere!
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Re: [LP14] Non so se è amore

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Ciao @Ippolita
Ho apprezzato molto questo popolo del frigorifero che deve sottostare alla "tirannia" della cucina e... della cuciniera.
Maniere codificate e rigide che mi hanno ricordato il libro di Monsignor della Casa e le traboccanti pitture dell'Arcimboldo, che umanizzava frutta e verdura nei suoi fantastici dipinti.
Nei tuoi versi si respira un'aria di freschezza e innocente intransigenza. Del resto si sa: al cuore non si comanda, ma nemmeno allo stomaco :D
Piaciuta, molto originale devo dire.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [LP14] Non so se è amore

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@paolasenzalai, @Max91, @Talia, @Alberto Tosciri, @@Monica: grazie! Sono contenta se vi ho fatto sorridere. Grazie per il vostro tempo e le parole gentili. <3

Monica, non volevo dare un sottotesto a posteriori: la mia intenzione era davvero quella di alludere a ben altri possessi, ma poi la via giocosa ha preso il sopravvento e l'aspetto serio si è perduto. Sono contenta che ti sia piaciuta lo stesso. Grazie!

P.S.: mi dai la chiave per taggarti senza impazzire? ;)
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Re: [LP14] Non so se è amore

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Ippolita ha scritto: Ho intervistato alimenti a caso
dalla credenza di casa e poi dal frigo
perché fosse loro chiaro
il mio ruolo di datore di lavoro.

Sono il capoccia, boys: il capufficio;
il satrapo, il boss, il direttore;
capitalista no, ma proprietaria,
e arbitra generale
del vostro stare.

Posso mescolarvi a mio piacere,
fissarvi a lungo nell'indecisione,
pelarvi, triturarvi, e chiudervi
le ante in faccia senza pena.

Non so se è amore quello che ci lega,
ma certo un sentimento cresce sodo
quando vi penso sull'attenti
e pronti a immolarvi, docili,
per un purè, un timballo, un marzapane.
Nel molto dell'ironia si perde qualcosa di santo, perchè l'obbedienza degli oggetti ha una santità che ci sfugge se li consideriamo sottomessi al nostro volere. Gli oggetti, le cose sembrano troppo distanti per essere degni compagni del tempo che viviamo. accade però un fatto strano. se riusciamo ad affidare la mente alla grammatica dell'attenzione,se questo riesce ad accadere e la nostra immagine retrocede dalla scena in cui gli occhi vedono il mondo scopriamo  che la loro distanza si dissolve. in questo tramonto della distanza le cose diventano vere compagne del nostro viaggio nel tempo.
La nostra disattenzione nasconde tanti mondi e impone il silenzio a quiete eloquenze che ci accompagnano senza chiedere nulla.
non ci accorgiamo così che la nostra storia entra nella santa obbedienza degli oggetti e ci guarda come un estraneo che ha perso gli occhi  camminando nel tempo.

Re: [LP14] Non so se è amore

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milarepa ha scritto: Nel molto dell'ironia si perde qualcosa di santo, perchè l'obbedienza degli oggetti ha una santità che ci sfugge se li consideriamo sottomessi al nostro volere.
@milarepa, che piacere ritrovarti.
La tua sottigliezza ha colto un aspetto del testo che fa storcere il naso anche a me: hai pienamente ragione. La santità degli oggetti viene meno, e non è cosa bella. 
La traccia del contest era l'amore: ho cercato dei modi per aggirare il sentimentalismo e la banalità sempre in agguato quando c'è l'amore di mezzo. 
La santificazione del quotidiano di buberiana memoria fa parte di me, pertanto ho capito cosa intendi e te ne sono grata. 
A presto.
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Re: [LP14] Non so se è amore

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Ciao @Ippolita, una poesia un poco diversa dalle tue solite. Poesia ironica, mi è piaciuta soprattutto l'ironia del titolo perchè in effetti parli di cose che, apparentemente, non si sa bene quanto possano c'entrare con l'amore. Anche se a ben vedere di amore parlano, ma non come un sentimento puro o trasognante, ma di un amore da "dominatrice", ruolo che non so quanto ti si addica. Oddio, non ti conosco se non per le interazioni in questo mondo virtuale, quindi potrei prendere degli abbagli colossali, ma così a sentimento non mi sembri il tipo. Poesia originale che prende spunto per esprimere i suoi concetti dalla cucina, sebbene il parallelo fra cibo e amore sia un classico, l'originalità del tuo testo sta proprio nell'atteggiamento autoritario della protagonista nei confronti del cibo. Io, ahimè, sono schiavo sia del cibo che di mia moglie, e va beh, che ci vuoi fare, sono nato per essere triturato.
Tanti cari saluti,

Mirko

Re: [LP14] Non so se è amore

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Ciao @Ippolita (dal cellulare a quanto pare non riesco a taggare),
Non dico che siamo davanti all'ode alla cipolla di Neruda, ma poco ci manca. Originale e godibile. In alcuni gesti come il triturare e sbattere le ante in faccia agli ingredienti senza rimorsi ci leggo la rabbia di quando non è giornata. Nel mischiarli, invece, emuli la giornata sì, quella della creatività. Ho letto la tua poesia con un piacere anche visivo, per me ci sono perfino delle espressioni facciali dietro quei gesti, ovvero quella parte di non detto che pure è percepibile. Brava.

P.s Non credo riuscirò a partecipare al contest di oggi, ma accetta almeno questo commento, è il mio grazie per l'affetto che mi dimostri sempre. 
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