Re: [CP10] Alluvione

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Hai associato alla parola "palazzo" il significato dell'insieme di persone che lo abitano in condominio.
Una bella intuizione che serve al ritmo e allo stile dei versi.

@Adel J. Pellitteri  :)

Adel J. Pellitteri ha scritto: mar mag 30, 2023 5:02 pm Ma ha un’anima forte
il palazzo,
e, costruita una zattera,
intona una nota canzone.
Indomito naviga 
verso il nuovo futuro
che altri già spalano 
un poco più in là.
 L'accento sull'unione che fa la forza.


Come sempre, dimostri un intelligente e spontaneo lirismo. Brava!
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CP10] Alluvione

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Alluvione


Un palazzo si specchia
sull’acqua,
ma lì
si infrange
ed annega.
--------------------------------------------------------------------------------------------
Se si specchia vuol dire che l'acqua è immobile. Annega? 
------------------------------------------------------------------------------------------------
Disperso è nel fango
il suo ieri,
abbandonati 
sono
i letti e i sorrisi.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------
Immagine struggente che sono tutte sotto gli occhi di noi. L'ordine che noi facciamo costruendolo dentro le nostre case, eccolo ridursi al caos in pochi minuti.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ma ha un’anima forte
il palazzo,
e, costruita una zattera,
intona una nota canzone.
--------------------------------------------------------------------------------------------------
Parli della canzone "Romagna mia"? 
------------------------------------------------------------------
Indomito naviga 
verso il nuovo futuro
che altri già spalano 
un poco più in là.
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intonata come a simbolo della reazione di un popolo coraggioso e laborioso? Una sorta di inno partigiano alla stregua di "Bella ciao"?
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [CP10] Alluvione

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bestseller2020 ha scritto: ven giu 02, 2023 10:22 am Alluvione


Un palazzo si specchia
sull’acqua,
ma lì
si infrange
ed annega.
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Se si specchia vuol dire che l'acqua è immobile. Annega? 
------------------------------------------------------------------------------------------------
Disperso è nel fango
il suo ieri,
abbandonati 
sono
i letti e i sorrisi.
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Immagine struggente che sono tutte sotto gli occhi di noi. L'ordine che noi facciamo costruendolo dentro le nostre case, eccolo ridursi al caos in pochi minuti.
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Ma ha un’anima forte
il palazzo,
e, costruita una zattera,
intona una nota canzone.
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Parli della canzone "Romagna mia"? 
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Indomito naviga 
verso il nuovo futuro
che altri già spalano 
un poco più in là.
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intonata come a simbolo della reazione di un popolo coraggioso e laborioso? Una sorta di inno partigiano alla stregua di "Bella ciao"?
Grazie per esserti fermato a commentare, cosa posso dirti?  Il palazzo si specchia "ma"... questo "ma" è un avversativo che, per l'appunto, dovrebbe suggerire che qualcosa va storto. Per quanto riguarda la canzone, sì, mi riferisco a Romagna mia; mi sono ricordata che anche i soldati cantavano per darsi coraggio e partire alla carica, lo stesso facevano le mondine per rendere più sopportabile la fatica, pertanto anche Romagna mia diventa un canto di riscossa.
A presto.

Re: [CP10] Alluvione

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Adel J. Pellitteri ha scritto: mar mag 30, 2023 5:02 pm Alluvione

Un palazzo si specchia
sull’acqua,
ma lì
si infrange
ed annega.
Disperso è nel fango
il suo ieri,
abbandonati 
sono
i letti e i sorrisi.
Ma ha un’anima forte
il palazzo,
e, costruita una zattera,
intona una nota canzone.
Indomito naviga 
verso il nuovo futuro
che altri già spalano 
un poco più in là.
Eccellente uso della figura retorica della prosopopea, o personificazione. Commovente la rappresentazione del "palazzo" come un novello e fragile Narciso, che nello specchiarsi in una polla d'acqua perde sé stesso. A differenza di Narciso, però, il "palazzo ha un'anima forte": la vanità di un momento è sostituita dall'azione (costruisce una zattera) e dallo svago creativo (intona una canzone), indispensabile negli affanni. Non spezzato dalla sventura, il nostro simpatico "palazzo" naviga verso il futuro. 
Splendido e poetico (nel vero senso della parola) lo straniamento che si attua nel lettore quando comprende che i resti "reali" del palazzo, i quali significano morte e distruzione, sono già presidiati dall'uomo.
Complimenti e un saluto, @Adel J. Pellitteri.
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