[GdP2] La Guardiana

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Traccia 5: Quercia

La Guardiana

Oggi è caduto un seme lì sul dosso
che non conosce i re del nostro tempo,
che non lo vedono così lontano
dalle cose vicine alle loro corone.

Oggi una voce dolce si è seduta
lì sul dosso e il suo canto si è versato
nell’erba, nella terra di nessuno,
nutrendo il seme nell’immaginare
delle forti radici che ancora non sono,

ma il seme è astuto, il seme è curioso;
il seme immagina braccia per sporgersi,
occhi per vedere
quel grande arco azzurro sospeso
attorno un disco d’oro luminoso
nel mezzo di un gran suolo senza suolo
dove il seme si abbevera di luce.

Oggi, oggi e ancora oggi
è sorta una vita lì in cima al dosso.
                                                 Per noi
stagioni di un colore che si spegne,
                                                    per lei
un battito di ciglia delle fronde.

Quando gli Dei appendono l’argento
su per l’arco azzurro,
un mondo sotto il mondo è manifesto
e tutte le creature nate al buio
danzano con un dono per il seme
cresciuta nella cura di ogni cosa.

Quando gli Dei appendono poi l’oro
su per l’arco azzurro,
sorgono strane forme per la valle
che sono come lei, ma non lo sono.
Questi occhi di corteccia non lo sanno
che sono solo scalpi
                                     (tetti e mura)
e le voci che ascolta con le foglie
                    (che tremano confuse a quel rumore)
sono abitanti di scuri ventri morti.

Oggi, oggi e ancora oggi
una guardiana si erge lì sul dosso
(un ruolo che lei ignora con amore)
guarda con le radici e la corteccia le due valli
e non conosce
l’equilibrio dell’oro e dell’argento,

finché il prato si tinge di entrambi.
Oggi, nell’ombra possente e gentile
due voci dolci si sono sedute,
che non conoscono i re di quel tempo
perché non vedono così lontano
dalle cose vicine al loro cuore.
E questa è stata la loro rovina.

Allora dalle valli si alza un suono
come il grido di mille e una creatura
e le fronde stormiscono scomposte
per la tempesta di passi che giunge
dalle valli agitate, dalle bocche
che lei credeva essere fratelli
ed ora vomitano folte schiere
di cose dure, cose luccicanti,
ma che non splendono né hanno colore.

Quando si incontrano lì sopra il dosso
l’argento e l’oro, un nuovo sapore
cola nel suolo, bagna il suo cuore
e la costringe, la costringe a bere.
Questa guardiana si erge lì sul dosso
e per la prima volta la sua voce
squarcia il fragore tutt’attorno
come un ruggito sgorgato dall’aria
in un grido impossibile che tocca
ogni petto che artiglia e stringe stringe,
finché ogni cosa che luccica fugge.

Oggi è da sola la quercia sul dosso.
Osserva la rovina per la valle,
attende il mondo nascosto danzare,
non sente più le dolci voci insieme;
è il ruolo che ha abbracciato con dolore
la guardiana che osserva le stagioni.

Oggi una voce dolce si è seduta
lì sul dosso con passi vecchi e stanchi
che l’erba, che la terra di nessuno
ricordano da prima della guerra.
Il canto è fragile, presto si spegne
per consolare la Quercia e i suoi ricordi.
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Re: [GdP2] La Guardiana

2
Analizzare la tua poesia non è cosa semplice, provo a riassumere le mie sensazioni. Trovo alcuni passagi splendidi e altri confusi, o difficili da decifrare. il fulcro è il "dosso" dove tutto accade, il seme che si impianta (cade) nella terra, senza che conosca re (la natura non ha bisogno di uomini potenti),  il dosso è anche dove il seme germoglia e cresce, e il punto da dove, alla fine, la quercia rimane a guardare la devastazione delle valli. Bellissimo il verso dove dici che il seme è astuto e curioso e, in sintesi, trova sia braccia che occhi, per bucare la terra e affacciarsi a godere del sole e del cielo (disco d'oro e curva azzurra). 
Altro passaggio che ho apprezzato molto è il mondo sotto il mondo, le creature che vivono nel buio e che danzano per il seme (tutta la natura intorno al seme vive in armonia con esso). Poi ci sono i re che non vedono ciò che è vicino al loro cuore ( i re sono tutti gli uomini in generale, si coglie bene). Le parti più difficili sono, nella prima strofa:  "che non lo vedono così lontano dalle cose vicine alle loro corone". Poi più sotto: folte schiere che vomitano cose dure, cose luccicanti suppongo siano le belle cose inutili come i brillanti – duri e luccicanti –, ma l'immagine non arriva subito, ci ho riflettuto parecchio. 
Inoltre ho avuto anche la sensazione che la lunghezza ti abbia portato a ripetere qualche concetto. 
La mia mente riesce a concepire cose semplici e mi arrabbatto appena leggo qualcosa di più articolato, ma è un difetto mio e non tuo. Trovo sia un'ode alla quercia ma non solo; sono immagini di lungo rimando, una ricerca nella ricerca. 
Al di là delle mie piccole difficoltà trovo sia un componimento particolare. 

Re: [GdP2] La Guardiana

3
E' vero, questa poesia è molto particolare e non facilissima da capire, ma ogni volta che la rileggevo sentivo un'ondata di appagamento e di entusiasmo, mano a mano che coglievo dei pezzi in più. Mi piacerebbe sentire la tua spiegazione, alla fine del contest.

Perché questa poesia è anche una storia. Non è del tutto fantasy (o forse sì?), ma ha il fascino di una ballata, una qualche magia che la circonda come una lieve brezza. 
"Affascinata": è questo il termine con cui descriverei le mie emozioni finali.
Max91 ha scritto: mar mar 21, 2023 12:23 pmOggi è caduto un seme lì sul dosso
che non conosce i re del nostro tempo,
che non lo vedono così lontano
dalle cose vicine alle loro corone
.
Questa è forse tra le frasi più difficili da capire, anche se una volta colto il significato è piuttosto bella (il seme è caduto su un dosso in un luogo che ai re non interessa: non ha nulla che li attiri, è lontano da ciò che "nutre" le loro corone). Potrei suggerirti di aiutare il lettore con della punteggiatura? Non saprei neanche io come, ma è un'idea.
Max91 ha scritto: mar mar 21, 2023 12:23 pmOggi una voce dolce si è seduta
lì sul dosso e il suo canto si è versato
nell’erba, nella terra di nessuno,
nutrendo il seme nell’immaginare
delle forti radici che ancora non sono,

ma il seme è astuto, il seme è curioso;
il seme immagina braccia per sporgersi,
occhi per vedere
quel grande arco azzurro sospeso
attorno un disco d’oro luminoso
nel mezzo di un gran suolo senza suolo
dove il seme si abbevera di luce.
Bella l'immagine di una persona percepita in quanto "voce". Il seme è ancora sottoterra, per cui è l'unico suo contatto (per ora) con il mondo esterno. Ma il seme "immagina" e nell'immaginare, cresce.
Max91 ha scritto: mar mar 21, 2023 12:23 pmOggi, oggi e ancora oggi
è sorta una vita lì in cima al dosso.
                                                 Per noi
stagioni di un colore che si spegne,
                                                    per lei
un battito di ciglia delle fronde.
Qui ho amato il ritmo, quasi fosse un rintocco di campane che accoglie la venuta del seme in superficie, nel mondo.
Max91 ha scritto: mar mar 21, 2023 12:23 pmQuando gli Dei appendono l’argento
su per l’arco azzurro,
un mondo sotto il mondo è manifesto
e tutte le creature nate al buio
danzano con un dono per il seme
cresciuta nella cura di ogni cosa.

Quando gli Dei appendono poi l’oro
su per l’arco azzurro,
sorgono strane forme per la valle
che sono come lei, ma non lo sono.
Questi occhi di corteccia non lo sanno
che sono solo scalpi
                                     (tetti e mura)
e le voci che ascolta con le foglie
                    (che tremano confuse a quel rumore)
sono abitanti di scuri ventri morti.
Argento e oro suppongo che siano luna e sole, anche se in alcuni momenti danno quasi l'idea di essere qualcosa "di più". 
E niente, non riesco a non emozionarmi a rileggerlo. 
Un mondo sotto un mondo, le creature del buio che danzano, tutto ci suggerisce quanto il seme sia prezioso e benvoluto. Questi versi si possono spiegare in maniera realistica: i vermi sotto terra strisciando e mangiando creano concime di cui il seme (e poi l'albero) si nutre. Eppure quanto è tutto pregno di magia! Proprio la magia di cui parlavo. 

Per non parlare poi del legno usato per costruire case, legno descritto come "scalpo di alberi", spaventato dalla vita degli alberi vivi. 
Wow. 
Mai avrei mai pensato a queste similitutidini, però cavolo se funzionano! 
Oltretutto (di nuovo) mi piace il ritmo.
Max91 ha scritto: mar mar 21, 2023 12:23 pmOggi, oggi e ancora oggi
una guardiana si erge lì sul dosso
(un ruolo che lei ignora con amore)
guarda con le radici e la corteccia le due valli
e non conosce
l’equilibrio dell’oro e dell’argento,
Un seme - un albero (una quercia) - una guardiana. La crescita qui è giunta a compimento, la frase "oggi, oggi e ancora oggi" ce lo testimonia: le mie campane immaginarie tornano a festeggiare, questa volta la sua età adulta, il suo "ruolo". Un ruolo che la quercia stessa "ignora con amore", bellissima frase.
I versi su cui ho dei dubbi sono questi: "e non conosce l'equilibrio dell'oro e dell'argento". Se parliamo di giorno e notte, manca qualcosa, non capisco perché non dovrebbe conoscerli. Per questo dicevo che forse hanno anche un altro significato. Lo capirò rileggendo la prossima volta?
Max91 ha scritto: mar mar 21, 2023 12:23 pmfinché il prato si tinge di entrambi.
Oggi, nell’ombra possente e gentile
due voci dolci si sono sedute,
che non conoscono i re di quel tempo
perché non vedono così lontano
dalle cose vicine al loro cuore.
E questa è stata la loro rovina.
In effetti qui prosegue la frase e sembra indicare il tramondo, o l'alba. 
Segue un altro momento molto bello, l'inversione di ciò che avevi scritto all'inizio: si siedono sotto l'albero due persone (forse due contadini?) Così come i re non vedevano quel luogo, loro non vedono (non ci preoccupano) dei re: sono troppo lontani dalla loro vita, dalla loro quotidianità. Eppure prima o poi la politica arriva con i suoi tentacoli.
Max91 ha scritto: mar mar 21, 2023 12:23 pmAllora dalle valli si alza un suono
come il grido di mille e una creatura
e le fronde stormiscono scomposte
per la tempesta di passi che giunge
dalle valli agitate, dalle bocche
che lei credeva essere fratelli
ed ora vomitano folte schiere
di cose dure, cose luccicanti,
ma che non splendono né hanno colore.
Ho immaginato che in quel luogo pacifico sia giunta la guerra: i gridi, i passi di migliaia di persone, il caos. Per la quercia è uno shock: quelli che credeva essere fratelli, sono capaci di farsi molto male. Le schiere di cose dure e luccicanti, ma che non hanno colore, ho pensato che potessero essere armi. Mi confermerai? A me piace la mia interpretazione, ma sentire volentieri l'opinione dell'autore  :D
Max91 ha scritto: mar mar 21, 2023 12:23 pmQuando si incontrano lì sopra il dosso
l’argento e l’oro, un nuovo sapore
cola nel suolo, bagna il suo cuore
e la costringe, la costringe a bere.
Questa guardiana si erge lì sul dosso
e per la prima volta la sua voce
squarcia il fragore tutt’attorno
come un ruggito sgorgato dall’aria
in un grido impossibile che tocca
ogni petto che artiglia e stringe stringe,
finché ogni cosa che luccica fugge.
L'incontro dell'argento e dell'oro indica di nuovo il tramonto, come in precedenza? Perché ho sempre la sensazione che ci sia dell'altro?
Il sapore che cola nel suolo, credo sia il sangue sgorgato dalle ferite della carneficina... Un sangue che la quercia non vorrebbe bere, ma è costretta.
Ecco, poi avviene la scena più dichiaratamente fantasy della poesia: la quercia interviene, sembra fermare la battaglia, zittire la vallata, far fuggire gli eserciti nelle loro armature e con le loro armi. E' davvero successo? Non mi dispiace pensarlo.
Max91 ha scritto: mar mar 21, 2023 12:23 pmOggi è da sola la quercia sul dosso.
Osserva la rovina per la valle,
attende il mondo nascosto danzare,
non sente più le dolci voci insieme;
è il ruolo che ha abbracciato con dolore
la guardiana che osserva le stagioni.
La guerra ha lasciato desolazione e distruzione. Chissà per quanto tempo, per anni forse, come suggerisce l'alternarsi delle stagioni. La quercia ha appreso nella maniera più dolorosa quel ruolo di cui prima era ignara: di custode. Per quanto ora sembri un luogo morto che attende di tornare a vivere.
Max91 ha scritto: mar mar 21, 2023 12:23 pmOggi una voce dolce si è seduta
lì sul dosso con passi vecchi e stanchi
che l’erba, che la terra di nessuno
ricordano da prima della guerra.
Il canto è fragile, presto si spegne
per consolare la Quercia e i suoi ricordi.
Finisce con un'immagine dolce, qualcuno di sopravvissuto alla guerra e agli anni che ne sono seguiti torna dalla quercia e spezza la sua solitudine. E' anche un finale malinconico, la voce (gli umani continuano a essere definiti come "voci") è fragile e si spegne, ma non riesco a percepire tristezza, solo bellezza. Mi è piaciuto.

Insomma, ne è uscito fuori un commento prolisso, ma ci tenevo a commentare strofa per strofa. Anche solo per "capire se ho capito"  <3

Re: [GdP2] La Guardiana

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Una lirica che pretende attenzione e concentrazione nella lettura e che alterna immagini forti e musicali ad altre più criptiche che costringono a interrompere il flusso per essere comprese (ammesso che ci si riesca).
È un lavoro complesso di chi sa “piegare le parole” al proprio servizio e alle idee da trasmettere.
La tua guardiana è la protagonista di questa storia pluricentenaria, non è lei stessa a raccontarci la sua vita ma un narratore esterno onnisciente.
quindi tutta la lirica sta in bilico tra l’umano sentire del narratore che interseca e interpreta ciò che la pianta potrebbe raccontare se fosse dotata di parola.
La scena che personalmente mi ha davvero convinta e fatto provare una forte emozione è quella della battaglia, col sangue che intride il terreno e la guardiana costretta a nutrirsene suo malgrado. Molto convincente anche la descrizione del seme che germoglia 
Max91 ha scritto: mar mar 21, 2023 12:23 pmma il seme è astuto, il seme è curioso;
il seme immagina braccia per sporgersi,
occhi per vedere
quel grande arco azzurro sospeso
attorno un disco d’oro luminoso
nel mezzo di un gran suolo senza suolo
dove il seme si abbevera di luce.
Particolarmente ben riuscite le descrizioni dell’arco del cielo, del sole, della luna, del tramonto. La guardiana non sa cosa siano il disco d’oro e quello d’argento e ci sta. Ma, a rigore, non dovrebbe neppure sapere cos’è un disco oppure un Dio. (Questo intendevo quando ti ho detto che nei versi la natura del narratore si interseca e interpreta con umano sentire quelle che, forse, possono essere le emozioni e le visioni della guardiana.
in alcune strofe c’è minor impatto emotivo perché la ricerca della estetica  nella esposizione prevarica la sostanza del messaggio.
Comunque si tratta di un lavoro pregevole e scritto da una penna solida ed esperta.
Grazie per averlo condiviso, la lettura non è stata semplice ma mi ha davvero colpita la tua bravura. @Max91

Re: [GdP2] La Guardiana

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Grazie davvero tanto per i commenti!

@Adel J. Pellitteri, mi fa piacere le immagini siano arrivate! Normalmente lascio una poesia per un 4-5 giorni in pace e poi la riprendo perché la mia memoria corta mi serve bene e rileggendo voglio io per primo capirci qualcosa! Però se intanto qualcosa è arrivato, ne sono felice, il contest mi aiuta anche in questo!

@Canis sono felice di annunciarti che hai colto tutto e l'autore non ha da aggiungere nulla! : D E hai anche colto il mio genere letterario preferito, cerco di riversarne sempre un (bel) po' anche in poesia. Il tuo commento mi ha davvero lusingato, grazie per la profondità con cui hai analizzato la mia caterva di parole! Ed è bello sapere che l'immagine della guerra sia arrivata forte e chiaro, come la reazione della quercia al massacro attorno! (nella parte delle due voci, non immaginavo contadini, ma due amanti di qualsivoglia genere. L'interpretazione mi piace un sacco e non esclude nulla!)

@@Monica E grazie anche a te per avermi aiutato a capire un difetto del componimento; La confusione fra l'io lirico e il narratore onnisciente è sicuramente qualcosa su cui lavorare! Grazie anche a te per il commento attento e puntuale e sono felice la poesia ti abbia colpito, se fa provare qualcosa a qualcuno sono sempre contento!
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Re: [GdP2] La Guardiana

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Canis ha scritto: mer mar 22, 2023 11:13 pm @Max91 fantastico, sono contenta di aver "visto" la storia dall'inizio alla fine! Devo andare a cercare cos'altro hai scritto: ho anche io un debole per il fantasy, anche se poi difficilmente mi soddisfa... ma il tuo stile ha proprio incontrato il mio gusto, per cui ora sono molto curiosa di leggere altro
Che bello trovare amic* di fantasy! Ho postato poco di mio sul forum purtroppo, ma sono sempre disponibile a mettermi in mostr--- farmi leggere! E grazie ancora per il commento attento, ti confermo che sì, hai visto tutta la storia da inizio a fine! 
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Re: [GdP2] La Guardiana

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ciao @Max91 . Hai messo tanto impegno in questo tuo lavoro! Ebbene sì! Questo è stato un lavoro, a differenza di mettere "quattro parole in croce".
Però le poesie lunghe hanno bisogno di essere elaborate durante la lettura e spesso rimangono molti dubbi. L'unico che ho avuto riguarda il perché l'uso esasperato del simbolismo, che rendono i versi ricchi ma pesanti. Forse con meno richiami, un po' di sintesi, una certa misura del pezzo, magari ne veniva un bocconcino prelibato! Comunque hai il merito di aver voluto scrivere quasi mezzo poema!  :D ciao!
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