Un viaggio determinante
Posted: Sat Jan 30, 2021 6:48 pm
Dal Writer’s Dream
So che è una gara e proverò fino in fondo a vincere, fosse anche l’ultima cosa che farò. Perché intorno a me è la fine del mondo.
Sono piombato in un vorticoso torrente, impetuoso e caldo, con una folla di miei pari..
Niente e nessuno mi ha però preparato a tutto questo.
Sono disorientato e smarrito in questo territorio sconosciuto. A volte sembra intrappolarmi, bloccandomi contro un’asperità, o avviluppandomi in un filamento elastico dopo l’altro, che poi mi rilascia, grazie alla mia travolgente velocità.
Sono ore che vortico e sfreccio, ma non cedo alla corsa sfrenata. Sono inarrestabile e ancora integro, anzi, indistruttibile. Mi fermerò solo al capolinea.
Il mio incedere è scosso, sospinto, ripiegato, squassato, indistinguibile, ma vado avanti, diritto alla mia meta.
Quale orizzonte al capolinea? Non lo so, ma lo riconoscerò.
Eccolo. Sono appena entrato in un tunnel oscuro, che mi porta a una grotta rosata, con al centro un pianeta misterioso. Ci devo entrare.
Sono in pochi, rispetto alla partenza, i compagni rimasti con me, forse un centinaio soltanto.
Tutti cerchiamo di attaccare la superficie di questo pianeta, ma è complicatissimo riuscirci.
Io so che è questa la fine della mia corsa: il mio premio e la mia realizzazione sono lì dentro.
Lo sento, come avverto, centuplicate dalla spinta iniziale, le mie forze, e in uno slancio possente trafiggo quella corazza, la penetro, e nel mentre il buco si richiude alle mie spalle e io sono dentro.
Da Subito, perdo la mia lunga coda, che mi serviva a nuotare, a procedere veloce nel percorso, e la mia massa si schiude, liberando il mio tesoro, che si armonizza, si fonde con il contenuto in cui sono entrato. Siamo come due masse che diventano una sola.
Ho vinto! Tu che mi ascolti: ti ho portato la vita, la tua, con il marchio dell’unicità.
Un viaggio determinante
So che è una gara e proverò fino in fondo a vincere, fosse anche l’ultima cosa che farò. Perché intorno a me è la fine del mondo.
Sono piombato in un vorticoso torrente, impetuoso e caldo, con una folla di miei pari..
Niente e nessuno mi ha però preparato a tutto questo.
Sono disorientato e smarrito in questo territorio sconosciuto. A volte sembra intrappolarmi, bloccandomi contro un’asperità, o avviluppandomi in un filamento elastico dopo l’altro, che poi mi rilascia, grazie alla mia travolgente velocità.
Sono ore che vortico e sfreccio, ma non cedo alla corsa sfrenata. Sono inarrestabile e ancora integro, anzi, indistruttibile. Mi fermerò solo al capolinea.
Il mio incedere è scosso, sospinto, ripiegato, squassato, indistinguibile, ma vado avanti, diritto alla mia meta.
Quale orizzonte al capolinea? Non lo so, ma lo riconoscerò.
Eccolo. Sono appena entrato in un tunnel oscuro, che mi porta a una grotta rosata, con al centro un pianeta misterioso. Ci devo entrare.
Sono in pochi, rispetto alla partenza, i compagni rimasti con me, forse un centinaio soltanto.
Tutti cerchiamo di attaccare la superficie di questo pianeta, ma è complicatissimo riuscirci.
Io so che è questa la fine della mia corsa: il mio premio e la mia realizzazione sono lì dentro.
Lo sento, come avverto, centuplicate dalla spinta iniziale, le mie forze, e in uno slancio possente trafiggo quella corazza, la penetro, e nel mentre il buco si richiude alle mie spalle e io sono dentro.
Da Subito, perdo la mia lunga coda, che mi serviva a nuotare, a procedere veloce nel percorso, e la mia massa si schiude, liberando il mio tesoro, che si armonizza, si fonde con il contenuto in cui sono entrato. Siamo come due masse che diventano una sola.
Ho vinto! Tu che mi ascolti: ti ho portato la vita, la tua, con il marchio dell’unicità.