[Caronte] Non so scrivere con la luce accesa
Posted: Sat Jan 30, 2021 2:40 pm
Un testo breve per la tua passione
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Sono ancora lontani però, potrei riuscire a scrivere qualche riga. Ma come? Non basterebbe una vita intera per parlare di Ruth.Punteggiatura ambigua nella prima frase.
Starcene in casa nostra da sole, senza nessuno a biasimarci in testa.Non penso che "biasimarci in testa" sia un modo di dire esistente. Visto che quello più comune è urlarci addosso, urlarci in testa forse ci sta, ma non sarebbe in linea con quanto vuoi comunicare. Basta eliminare quel "in testa" e risolvi, oppure usi una riformulazione. "Nessuno a criticarci", "nessuno a rimproverarci" e similare.
Osservo l’attaccatura dei capelli. È così piccola, senza un’idea del domani. Tento un sorriso.Molta bella questa frase, soprattutto la seconda parte. Non capisco perché guardare proprio l'attaccatura dei capelli, però. Legittimo, ma non si comprende il perché. Così a caso?
«Illa,» le bisbiglio, «smettila. Vieni qui.»O metti la virgola dentro alle caporali, oppure fuori. Non entrambe.
«Dove cavolo vai?»Suppongo sia sempre la mamma a parlare, ma non si capisce mica se lo scrivi così con tutti questi accapo! Così sì:
Mamma è nel corridoio con le braccia sui fianchi. L’ombra che produce mi copre dalla testa ai piedi.
«Lo sapevo. Ingrata.»
Le ombre girano in tondo sulle pareti, come un vortice. I vecchi osservano. Punto gli occhi sui piedi di mamma: non piangerò.
«Non avrei dovuto affidarti alcun compito. Non sei in grado di badare neanche a una morta.»
«Ma — L’ombra della mia testa si fonde col vortice. Lo schiocco della guancia causa mormorii sommessi.Così non va: stai tentando di comunicare un'interruzione (l'ho capito dalla linea di dialogo seguente) quindi bisogna ribaltare.
Appoggio il pennino sulla carta, ed è come se fossi aria. Aria che entra dalla finestra aperta. Un soffio di vita che spegne tutte le candele.Bel finale, ma non capisco lo spazio finale (non serve). Inoltre, incalzerei senza tutti quei punti il lettore:
Tutte le lampade a olio lungo la strada.
Spegne le stelle.
Espiro.
Ora posso scrivere.
Devo trovare mamma. Devo parlarle. Devo —Non mi convince il tratto per un discorso interrotto. Metterei piuttosto puntini di sospensione.
Pensa, arriccia il labbro superiore.Come immagine regge, certo, però mi dà la sensazione di singhiozzo, ecco. Metterei magari: Mentre pensa arriccia il labbro superiore, oppure: Pensa arricciando il labbro superiore.
Non si aspetta nulla: se fosse importato qualcosa avrebbe fatto lei stessa da shomeret.Sono una che usa i due punti con parsimonia. Per me i : introducono un discorso o un oggetto. Forse è una questione di gusti, ma vedrei meglio una virgola dopo nulla.
Hanno afferrato una candela a testa e ribaltato il tavolino con su il baklava di Illa.Per me la frase sottolineata appartiene allo stesso paragrafo, andare a capo mi dà la sensazione che il pensiero di Adah si interrompe, ma non è così.
Non avrei dovuto, ma per fortuna ho tenuto da parte una candela da accendere quando se ne saranno andati.
Adah. Pss. Adah.Pss è un'onomatopea, meglio scriverlo in corsivo.
È vietato, finché saròVia la virgola, non serve.
Sì, puoi. Perché è caduto per terra.»Iniziare la frase con perché, anche se a parlare è una bambina, non mi convince. Potresti mettere: Sì che puoi, è caduto per terra.
Magari poi.Mi suona più naturale: Magari dopo.
So che dovrei prendermi cura di Illa, e sarà così. Da domaniQuesto passaggio, e te l'avevo detto, per me è un po' frammentato e ho sempre quella sensazione che la frase va a singhiozzo. Io metterei: So che dovrei prendermi cura di Illa e da domani sarà così.
E non c’è: nulla che possa reggerne la forza, l’energia, la voce. Almeno, non c’era.Via i due punti. E anche la virgola dopo almeno. Francamente, hai descritto talmente bene Ruth, la sua essenza arriva al lettore, che puoi fare a meno della frase: Almeno non c'era.
Mando giù bruciandomi la golaRiferito all'acqua mi sembra un po' eccessivo quel bruciandomi, e la frase, per i miei gusti è un po' contorta. Metterei, se proprio ci tieni, l'acqua fresca mi brucia la gola.
«Ma — L’ombra della mia testa si fonde col vortice. Lo schiocco della guancia causa mormorii sommessi.Anche qui metterei: «Ma…» L'ombra ecc.
la maggior parte delle tue modifiche erano nella bozza originale, poi cambiate su suggerimento delle mie oompa loompadovresti solo vergognarti.
E non c’è: nulla che possa reggerne la forza, l’energia, la voce.Non capisco proprio quei due punti. Perché?
Sulla carta c’è una piccola macchia d’inchiostro che prima non c’era, si è mescolata alle gocce d’acqua e si sta espandendo.Scorgo sulla carta una piccola macchia d'inchiostro che prima non c'era, si mescola alle gocce d'acqua e si espande"
Vorrei dire qualcosa. Dovrei dire qualcosa. Non mangio nulla da due giorni, lo so che non è un ruolo adatto a una ragazzina. Di’ qualcosa, stupida!Di' qualcosa, stupida! dovrebbe essere in corsivo o tra virgolette alte, credo, giacché è una frase che dice mentalmente a sé stessa, e passa alla seconda persona, con un imperativo.
dovresti solo vergognarti.Concordo.
È che non dai retta!Il tuo commento è tutto retorico?
Sono arrivati con calma, uscendo di casa in silenzio, strisciando i piedi per non disturbare l’aria. Poi si sono riversati sull’uscio in tutta fretta, nell’oscurità, quasi avessero paura di farsi riconoscere. Sono entrati sbattendo le imposte, qualcuno senza neanche la kippah. Hanno afferrato una candela a testa e ribaltato il tavolino con su il baklava di Illa.All'inizio dici che sono arrivati con calma, ma poi ribalti la scena e gli fai addirittura ribaltare un tavolo. Non ho compreso se si tratti degli stessi che sono arrivati con calma, quindi già nella stanza, perchè poi entrano sbattendo le imposte e rovesciano un tavolo? Non ne sono sicura ma qualcosa non torna.
Osservo la trama della carta. È spessa e con una fibra irregolare. Dev’essere pelle di capra.Credo che la carta e la pergamena siano due cose completamente diverse.
Inspiro.Finale molto bello. La sua concentrazione spegne tutto ciò che le è attorno. Sola, completamente immersa nel flusso del suo respiro, ora può scrivere.
Appoggio il pennino sulla carta, ed è come se fossi aria. Aria che entra dalla finestra aperta. Un soffio di vita che spegne tutte le candele.
Tutte le lampade a olio lungo la strada.
Spegne le stelle.
Espiro.
All'inizio dici che sono arrivati con calma, ma poi ribalti la scena e gli fai addirittura ribaltare un tavolo. Non ho compreso se si tratti degli stessi che sono arrivati con calma, quindi già nella stanza,Probabilmente la parte che crea confusione è questa. Camminavano lentamente lungo la strada buia (in quanto buia), non erano già nella stanza. "Sono arrivati con calma" per poi riversarsi con molta fretta nella casa (passando per l'uscio illuminato) forse, o almeno così pensa Adah, per evitare di essere riconosciuti.
Credo che la carta e la pergamena siano due cose completamente diverse.Mi giustificherò dicendo che in ebraico "carta pergamena" è una cosa sola
Ton wrote: In un mondo con così poca luce, l'unico modo per sopravvivere per Adah è di adattarsi e finire col trovarsi più a suo agio nel buio.
Mi fa pensare a due possibilità che non si escludono a vicenda.In effetti, direi che hanno entrambe la stessa motivazione: ho revisionato
Il risultato, naturalmente, è apprezzabile.Il che è un problema (il fatto che sia solo apprezzabile, intendo). E sono abbastanza convinto che dipenda da quest'altro punto:
di cosa parla il racconto? Io non l'ho inquadrato di precisoNon lo so più. Volevo raccontare di una ragazzina timida, e ne è venuto fuori un discorso imprecisato su vita, morte, ciclicità, religione, indipendenza femminile... pennellate appena accennate e non ben definite temo.