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[Caronte] Il senso delle nuvole

Posted: Sat Jan 30, 2021 1:30 pm
by Poldo
Racconto traghettato Discrepanze
commento


Bianchi pachidermi pelosi vagano immemori
spinti dalle fredde correnti atmosferiche.


Alfredo, seduto nel solito dehor, i gomiti appoggiati al tavolino, il bicchierino del fernet tenuto tra il pollice e il medio, guardava il cielo.
Oh bella. Questa devo scrivermela, pensò.
Grosse nubi candide transitavano nel cielo azzurro e lui si lambiccava il cervello in cerca di un’altra parola che desse l’abbrivio alla sua ispirazione.
Si schiarì la voce tossicchiando e raspando la gola. Prese un bel respiro ed urlò senza nemmeno voltarsi.
– Luciano.
Erano le quattro del pomeriggio e a quell’ora non c’erano altri avventori nel bar. Da dentro il locale si avvertì un brontolio indistinto. Dopo poco il cameriere uscì con un vassoio su cui era posato un bicchierino dal liquido scuro.
Alfredo lo guardò di sbieco.
– Beh! Chi ti ha detto di portarmene un altro? Ho ancora questo da finire.
Luciano fece per girarsi e tornare sui suoi passi.
– Va bene, va bene. Lascialo qua. Anzi, facciamo così.
Alfredo trangugiò ciò che era rimasto nel bicchiere che teneva in mano, lo posò sul vassoio e si tenne quello pieno.
– Ti serve qualcos’altro? – chiese Luciano.
– Eh?
– Se non volevi l’amaro, perché mi hai chiamato?
– Ah sì. Carta e penna per la miseria. – Così dicendo sbatté la mano più volte sul tavolino, segno che voleva essere esaudito immediatamente.
– A che ti servono?
Alfredo sollevò lo sguardo indagatore verso il cameriere.
– E a te cosa importa?
Luciano fece spallucce e si girò per rientrare nel bar, ma Alfredo lo fermò di nuovo tenendolo per un braccio.
– Vieni qui, fatti vedere bene, che io non mi sbaglio. Siediti un attimo.
Dopo qualche esitazione e diverse insistenze da parte di Alfredo, il cameriere accettò di sedersi di fronte a lui.
– Succedono un sacco di cose strane. Prima quei tizi che passano attraverso i muri, poi Lorenzo che paga il conto e ora tu che mi chiedi a cosa mi serve carta e penna. Tutte discrepanze, Da un po’ di tempo sembra che il mondo vada all’incontrario.
– Vado a prenderti carta e penna.
Luciano cercò di disimpegnarsi; fece per alzarsi ma l’altro lo trattenne ancora.
– E no, carino. Adesso questa me la spieghi. Chi siete? Cosa volete? Se la devo dire tutta, nemmeno quel Lorenzo di prima mi ha convinto.
Luciano rassegnato appoggiò i gomiti sulle ginocchia, le dita intrecciate e lo sguardo a terra come chi sta riflettendo su cose importanti.
– Ok – disse infine – non pensavo che saremmo arrivati a questo, però forse è meglio così.
Le rughe sulla fronte di Alfredo si fecero più profonde per lo stupore e l’incredulità per l’imminente rivelazione che doveva confermare le sue teorie. Forse fino a quel punto non ci aveva creduto del tutto nemmeno lui. Deglutì rumorosamente e allontanò da sé il bicchierino di amaro.
– Non so come tu sia riuscito a capirlo. – disse Luciano – Sì, certo, le discrepanze. Avremmo dovuto stare più attenti, ma eravamo così sicuri che non ci avreste fatto caso.
Il cameriere aveva iniziato la sua confessione e sembrava che si stesse togliendo un peso di dosso; appoggiato allo schienale della sedia continuò.
– Siete un popolo strano, avete talmente paura di quello che pensano i vostri simili da ignorare ciò che avete davanti agli occhi. Almeno, questo vale per la maggior parte di voi. È anche per questo che vi abbiamo ritenuti sacrificabili.
Cadde il silenzio. Alfredo staccava ogni tanto lo sguardo dal volto del suo interlocutore per guardare in alto: le nubi, e se gli fosse stato possibile avrebbe voluto guardare ancora otre. Le domande gli si erano congelate nella mente, ma l’altro sembrò capace di intuirle.
– Non è così importante sapere chi siamo o da dove veniamo, del resto per quella che è la vostra conoscenza dell’universo, saperlo non servirebbe a nulla e non cambierebbe le cose.
Alfredo continuava a essere distratto dalle nuvole, come se la sua mente non fosse abbastanza capace a contenere quello che stava accadendo. Poi per un momento tornò presente.
– Luciano.
– Sì? – rispose l’altro.
– No, non tu. Dov’è Luciano.
L’interlocutore aprì le braccia, poi indicò la testa.
– Mah, da qualche parte qui dentro. Diciamo che ho preso il volante di questa macchina e lui è sul sedile del passeggero.
– E a me succederà la stessa cosa?
– Penso di sì.
– Quando?
– Di preciso non saprei. Lassù si stanno ancora organizzando.
Alfredo tornò a guardare il cielo come se “lassù” si potesse scorgere qualcosa del suo destino.
I cumuli bianchi si muovevano pigri, le protuberanze sembravano grappoli di mammelle che si trasformavano in nasi bitorzoluti di volti grotteschi e poi in maiali dalle natiche larghe.
Alzò un dito verso una di quelle nubi.
– Hai visto?
– Cosa?
Luciano si voltò a scrutare nella direzione che gli stava indicando Alfredo.
– Là! Una con quelle cosce me la sarei sposata.
– Non capisco.
Il cameriere smise di guardare il cielo e non sembrava interessato a proseguire oltre con quel discorso assurdo.
– Vado a prenderti carta e penna – disse.
Alfredo senza distogliere lo sguardo annuì in silenzio.
Il notes e la penna nera con la cannuccia di plastica trasparente comparvero con naturalezza nella sua coscienza. Tutto il resto non importava più nulla. La penna si accomodò tra le dita e iniziò a scorrere sul foglio. Arrivata in fondo alla pagina si arrestò e cadde sul tavolino, abbandonata e senza più vita.
L’uomo raccolse il bicchiere di fernet e gli sorrise come si fa con un vecchio amico. Lo avvicinò alle labbra per un ultimo bacio d’addio.

All’ora di chiusura Luciano iniziò a ritirare i tavoli e le sedie del dehor. Il notes e la penna erano rimasti dove Alfredo aveva trascorso tutto il pomeriggio. Notò la scrittura obliqua e ordinata e si prese una pausa per leggere.

Il senso delle nuvole


Bianchi pachidermi pelosi vagano immemori
spinti dalle fredde correnti atmosferiche.
Forme plasmate dai pensieri,
effimeri doni di esistenza.
Illusione di vita.
Miraggio di desiderio.
Ripongo il mio riflesso
nel senso delle nuvole,
Perché quei vapori non si scordino di me.

P.S. Caro Luciano, o come ti chiami chi lo sa, quando arriverà il momento dì al tuo amico che se mi tiene come passeggero dovrà sopportare tutte le mie poesie.
Alfredo

Re: [Caronte] Il senso delle nuvole

Posted: Sat Jan 30, 2021 2:24 pm
by Sunday Times
Ciao Poldo, bellissimo sequel.
Non so quanta fortuna possa avere il tentativo di spaventare l'amico di "Luciano" con le poesie, ma vale sempre la pena tentare.
C'è una cosa che non ho capito:

Il notes e la penna nera con la cannuccia di plastica trasparente comparvero con naturalezza nella sua coscienza.

A quel punto Alfredo, sembrerebbe essere già appartenere a un altro ordine di esistenza. Poteva farsela apparire prima, no?
A meno che tu non ti riferisca al fatto che le cose prima di materializzarsi appaiono ad un livello di coscienza, ma detto così si presta a questo fraintedimento. Come se prima di allora non fosse stato possibile, e ora d'improvviso per qualche motivo, dopo il colloquio, sì. Come se un qualche mutamento fosse già iniziato. Ma lui è sempre Alfredo che non vuole fare il passeggero, come testimonia dopo la poesia. Ecco, in questo trovo una ... dicrepanza :-) Comunque un racconto pieno, ben strutturato. Bravo.

Re: [Caronte] Il senso delle nuvole

Posted: Sat Jan 30, 2021 3:12 pm
by Poldo
Ciao @Sunday Times
Grazie per il passaggio. In realtà le cose sono molto più semplici di come le hai interpretate.
Alfredo e concentrato sui suoi pensieri e nemmeno si accorge che Luciano gli ha portato carta e penna; così queste si sono semplicemente materializzate nella sua coscienza quando le ha trovate davanti a sé.
Ma poi, siamo proprio sicuri che Luciano sia un extraterrestre?

Re: [Caronte] Il senso delle nuvole

Posted: Sat Jan 30, 2021 3:21 pm
by Sunday Times
Certo, se è Alfredo ad essere entrato in una discrepanza, allora tutto cambia, ci sono diversi modi per leggerlo.
Ma insisto a pensare che scomodare la coscienza per dire che si è consapevoli del fatto che ti hanno portato carta e penna può dare adito a qualche fraintendimento.

Re: [Caronte] Il senso delle nuvole

Posted: Mon Feb 01, 2021 10:22 am
by Adel J. Pellitteri
@Poldo , eccomi qua

guardare ancora otre
Refuso: oltre

Mah, da qualche parte qui dentro. Diciamo che ho preso il volante di questa macchina e lui è sul sedile del passeggero.
Bel paragone

I cumuli bianchi si muovevano pigri, le protuberanze sembravano grappoli di mammelle che si trasformavano in nasi bitorzoluti di volti grotteschi e poi in maiali dalle natiche larghe.

Bella questa desscrizione delle nuvole.

Ho letto anche il racconto importato e devo dire che, per gusto personale, ho apprezzoto molto i dialoghi. Li amo quando svelano tutta la trama.


Anche questo racconto mi è piaciuto molto. Concentrati su noi stessi non notiamo niente, non osserviamo nulla e lasciamo che tutto accada senza opporvi alcuna resistenza.

Devo ammettere, però, che il finale mi lascia un po' perplessa. Ok, lui è un poeta/sognatore, l'unico che è riuscito a vedere le discrepanze che ci sono nella realtà. Si vede circondato da alieni e con loro viene a tu per tu. L'alieno si rivela e gli spiega la situazione.
Ma la passione di Alfredo per la poesia (che immagina come un fastidio per gli alieni) mi pare arrivi a sorpresa, senza un minimo di indizio che l'anticipi. Non dico nel racconto precedente, ma almeno in questo, quando lui guarda il liquore, potevi inserire un verso e fare capire che tipo fosse, non so.
I versi li ho apprezzati, ma non li vedo contestualizzati alla perfezione. Lo so poco prima parli delle nuvole che osserva, ma lì non ho colto il nesso con il suo essere poeta. Magari è solo colpa mia. Per il resto il racconto si legge bene ed è profondamente vero: non vediano l'alienazione in cui siamo finiti. Il tuo messaggio è chiarissimo e molto bello.

Re: [Caronte] Il senso delle nuvole

Posted: Mon Feb 01, 2021 6:23 pm
by Poeta Zaza
Alieni che "entrano" negli umani e prendono il comando del corpo come se fosse una macchina da guidare e il precedente autista fa il passeggero.
Ma c'è il messaggio sotteso, che è profondo: in quanti, nei tempi recenti soprattutto, ci lasciamo guidare da altri, senza fiatare, senza ragionare sul perché
ci abbiano tolto il comando delle nostre vite, dalle basi?

Tornando al tuo racconto, è bello che solo un poeta provi a contrastare la minaccia della schiavitù con i suoi versi e l'ironia,
per mantenere limpido il suo sentire e il suo pensare, almeno finché gli sarà possibile.

Piaciuto, @Poldo :)

Re: [Caronte] Il senso delle nuvole

Posted: Mon Feb 01, 2021 9:57 pm
by Albascura
utte discrepanze, Da un po’ di tempo sembra che il mondo vada all’incontrario.
La maiuscola dopo la virgola, oquello doveva essere un punto
ancora otre.
Oltre.
come se la sua mente non fosse abbastanza capace a contenere quello che stava accadendo.
Non ne sono certa, ma credo sia più giusto dire: abbastanza capace di contenere quello che stava accadendo
– Luciano.
– Sì? – rispose l’altro.
– No, non tu. Dov’è Luciano.
L’interlocutore aprì le braccia, poi indicò la testa.
Se Alfredo sta domandando di Luciano dovresti mettere il punto di domanda, in questo modo:
Luciano?
– Sì? – rispose l’altro.
– No, non tu. Dov’è Luciano.

Ciao @Poldo è statoun piacere leggere il tuo racconto. Io credo che luciano stia prendendo in giro il poeta. Alfredo deve eseere un cliente abituale, e la sua aria svanita non è una novità per il barista. Quel che c'è di bello è che la sua mente sta in una dimensione che da quelli come Luciano viene appena sfiorata.
se mi tiene come passeggero dovrà sopportare tutte le mie poesie.
E qui credo che gli abbia strappato un sorriso benevolo.
Grazie per la poesia e il bel racconto

Re: [Caronte] Il senso delle nuvole

Posted: Tue Feb 02, 2021 12:29 am
by Poldo
Grazie @Adel J. Pellitteri , @Poeta Zaza , @Alba359 .
Le correzioni per me sono preziose, anche perché quando rileggo, come Alfredo, seguo i miei pensieri invece di stare attento ai particolari.
I vostri commenti mi confermano quello che pensavo, ovvero che questo è un racconto double face. Lo si può interpretare in diversi modi, ma la sfida vera che ho voluto inserire era proprio il senso della poesia. Del resto se diamo una forma alle nuvole non vediamo altro che il riflesso dei nostri pensieri.

Re: [Caronte] Il senso delle nuvole

Posted: Tue Feb 02, 2021 7:18 am
by Kikki
Ciao @Poldo :)
Rimane tutto interpretabile nel tuo racconto; non mi è ben chiaro se descrivi pazzia, fantasia, un'invasione aliena, un dialogo tra due alieni. Non mi è ben chiaro nemmeno se Alfredo muore alla fine, ma l'ho pensato. Ho letto e riletto e mi sembra che niente lo neghi e niente lo confermi.
Molto evocativo il tuo stile, si sente la voce sotto ed è sicura; in un qualche modo la tua voce promette molto, come anche il racconto, che mi pare molto ben disposto a un seguito.

Re: [Caronte] Il senso delle nuvole

Posted: Wed Feb 03, 2021 12:26 am
by Poldo
Ciao @Kikki
Kikki wrote:non mi è ben chiaro se descrivi pazzia, fantasia, un'invasione aliena, un dialogo tra due alieni.
O magari Luciano che prende in giro quel matto di Alfredo? Ma non è detto che sia così
Siamo comunque sulla buona strada. La risposta se vuoi sta nelle nuvole.
Quando diamo significato alla forma di una nuvola, cosa vediamo? In gergo tecnico si chiamano pareidolie, la stessa cosa che si utilizza nel test di Rorschach, quello famoso delle macchie.
Siamo noi stessi a dare significato alla percezione e questo processo è ciò che crea nella nostra mente quella che chiamiamo realtà, il problema è che ci dimentichiamo di essere stati noi ad averla prodotta.
In un certo senso anche questo racconto può essere una nuvola per chi legge, ma la domanda è: "come mai Alfredo è tanto affascinato dalle nuvole?"

Re: [Caronte] Il senso delle nuvole

Posted: Wed Feb 03, 2021 6:11 pm
by bestseller2020
ciao @Poldo . Ti riporto qui il commento fatto sul tuo lavoro che poi hai traghettato:

ciao @Poldo . Macleo mi ha preceduto col suo commento che trovo allineato al mio. L'impressione che si ricava in effetti ha dei tratti a metà strada tra il fantascientifico e l'ironico, mettiamoci anche un pizzico di Fantasy. Poi la chiusa è decisa e netta: questi si preparano ad invadere il mondo ed usano il fesso di turno per vedere se il loro piano funzionerà. Ma io domando: ma gli alieni hanno scelto il fesso di turno prendendolo come emblema dei terrestri, e degno rappresentante? insomma, anche gli alieni ci prendono per dei coglioni? é chiara quindi l'idea che una certa ironia è necessaria a rendere più corretta l'interpretazione. ciao a rileggerti :D

Adesso veniamo al tuo sequel: completo cambiamento di rotta: è evidente. Adesso siamo in un deciso fantasy, considerata poi la chiusa che ancor più stravolge l'originaria impostazione in " Discrepanze". Uno stravolgimento totale che non condivido nella scelta di chiudere con Alfredo poeta... forse hai tentato la strada dell'effetto a sorpresa, ma non si capisce più il genere che proponi. Chiuderei con la stessa frase : ma questi alieni hanno scelto Alfredo come degno rappresentante del genere umano? prima ho detto che ci prenderebbero per dei coglioni, ma adesso, traspare anche: coglioni e poeti... perdonami questa insolenza, che niente ha che vedere con la tua fantasia e capacità. Ma il tuo soggetto è abbastanza criticabile. Con sincerità . ciao :asd:

Re: [Caronte] Il senso delle nuvole

Posted: Thu Feb 04, 2021 8:27 pm
by Macleobond
– Siete un popolo strano,

Direi "strani individui", popolo fa pensare solo a una piccola parte dei terrestri

– Non so come tu sia riuscito a capirlo. – disse Luciano – Sì, certo, le discrepanze. Avremmo dovuto stare più attenti, ma eravamo così sicuri che non ci avreste fatto caso... È anche per questo che vi abbiamo ritenuti sacrificabili... Non è così importante sapere chi siamo o da dove veniamo, del resto per quella che è la vostra conoscenza dell’universo, saperlo non servirebbe a nulla e non cambierebbe le cose...
– No, non tu. Dov’è Luciano.
(manca il punto interrogativo)
L’interlocutore aprì le braccia, poi indicò la testa.
– Mah, da qualche parte qui dentro. Diciamo che ho preso il volante di questa macchina e lui è sul sedile del passeggero.
– E a me succederà la stessa cosa?
– Penso di sì.
– Quando?
– Di preciso non saprei. Lassù si stanno ancora organizzando.


Mantengo il mio punto di vista sul tenore umoristico, secondo me è una geniale presa per il culo di Alfredo

P.S. Caro Luciano, o come ti chiami chi lo sa, quando arriverà il momento dì al tuo amico che se mi tiene come passeggero dovrà sopportare tutte le mie poesie.
Alfredo


che però alla fine se n'è accorto e restituisce la palla.

Caro @Poldo, ognuno prende le cose come vuole. A me piace così e mi sono divertito da morire.
Se poi fosse un racconto di fantascenza serio, sarebbe bello lo stesso, ma non così tanto.

Re: [Caronte] Il senso delle nuvole

Posted: Thu Feb 04, 2021 10:10 pm
by Talia
Ciao @Poldo ,

Il racconto è ben scritto, si legge con piacere e riesci a creare nel lettore le immagini e i gesti dei personaggi citando giusto qualche dettaglio significativo.
Su tutto ho apprezzato la capacità di dire tanto senza affermare niente. Questo lascia nel lettore il grosso dubbio di quale fosse l'intenzione dell'autore. Se da una parte ammiro questa qualità, dall'altra, se non è ben dosata, arrivo in fondo alla storia senza certezze, e questo non sempre mi piace. Nel caso specifico, il tuo racconto lascia comunque belle sensazioni, quindi passerò sopra al fatto che non sono sicura se parlavi di alieni oppure di un cameriere che asseconda un matto o di chissà cos'altro.

Talia :happy-sunny:

Re: [Caronte] Il senso delle nuvole

Posted: Thu Feb 04, 2021 10:29 pm
by Almissima
I due racconti si completano perfettamente.
Alla fine del primo racconto ho scelto l'interpretazione fantascientifica, quella che mi affascinava di più. Leggendo il secondo racconto avevo gli occhi già pieni di essere venuti dallo spazio che in qualche modo stavano facendo qualcosa. Mi é anche piaciuta l'idea che stare seduti al bar o dentro se stessi poco importa, quello che conta é mantenere ciò che ci distingue: la poesia.
Mi piacerebbe saperne di più. Ad esempio che si sente l'alieno ospitato dal corpo di Alfredo. Che effetto fa ad Alfredo la coabitazione con un estraneo nel proprio corpo.
Insomma mi é piaciuto parecchio, lo ammetto.

Re: [Caronte] Il senso delle nuvole

Posted: Fri Feb 05, 2021 8:18 am
by Edu
Ciao @Poldo , direi che tra originale e sequel c'è perfetta omogeneità, e questo è un pregio. nulla da dire sulla scrittura. Forse, e dico forse, è un po' faticoso ricostruire la storia (comunque si riesce), e credo sia il contrappasso della forma dialogata. A rileggerci

Re: [Caronte] Il senso delle nuvole

Posted: Fri Feb 05, 2021 10:21 am
by Kiarka
@Poldo Ciao!
come si fa a citare solo alcune parti del racconto in questo forum? :P
Avevo delle annotazioni su alcuni refusi, ma comunque te ne hanno già parlato gli altri nei commenti precedenti.
Il tuo racconto mi è piaciuto, non conosco l'originale quindi non so dirti quale versione sia la migliore, però mi è scappato più volte un sorriso nel leggerlo.
Unica cosa, secondo me alcune azioni sono state descritte in modo un po' macchinoso...quando imparerò a taggare te lo mostrerò meglio :P

Re: [Caronte] Il senso delle nuvole

Posted: Fri Feb 05, 2021 10:21 am
by Kiarka
scusa, intendevo, quando imparerò a citare.

Re: [Caronte] Il senso delle nuvole

Posted: Fri Feb 05, 2021 10:19 pm
by paolasenzalai
Ciao @Poldo , racconto bellissimo.
Tutti noi siamo affascinati dalle nuvole, io per prima. A volte mi stendo sui prati solo per vederle passare.
E... anche io avrei fatto come il cameriere, mi sarei seduta e avrei detto quelle cose anche se, io, non sono aliena ;-)
Grazie per la splendida lettura.

Re: [Caronte] Il senso delle nuvole

Posted: Tue Feb 09, 2021 12:49 pm
by Emy
Ciao, @Poldo! Era da un po' che non ti leggevo, mi erano mancate un po' le tue storie. Avevo perso il racconto originale giacché all'epoca non ero ancora iscritta al WD e l'ho letto con piacere nonostante non sia — almeno non del tutto — una fan della letteratura fantascientifica. In questo contest, come ho già avuto modo di dichiarare, nella maggior parte dei casi ho trovato più riuscito (ed è stata anche una lettura più coinvolgente) il racconto traghettato. Ci sono state poche eccezioni e una di queste è Il senso delle nuvole. C'è una perfetta sintonia tra i due racconti, specie per quanto riguarda la trama. Lo stile leggermente cambia, è più poetico forse per via dei versi che servono a delineare il personaggio, ma non stona, anzi, anzi diventa il punto forte della storia. Ti confesso che, mentre Alfredo osservava le nuvole, mi è venuto in mente Nanni, in qualche modo il racconto me l'ha ricordato. Il fatto che si presta a diverse interpretazioni per me è un altro pregio perché permette al lettore di lavorare di fantasia. Grazie per la bella lettura, mi hai rallegrato la giornata.

Re: [Caronte] Il senso delle nuvole

Posted: Sat Feb 13, 2021 6:43 pm
by T.D.J. Baw
@Poldo ti chiedo scusa per non aver lasciato prima di oggi il mio contributo. Il racconto è scritto bene e come ha evidenziato @Adel J. Pellitteri i dialoghi sono un punto di forza. Temo di essere rimasto disorientato, in attesa di un evento, non di una rivelazione e questo mi ha reso cieco, non mi ha permesso di entrare nella storia. Per personale inclinazione prefersco smussare termini ed espressioni che non siano di uso comune o rischino di essere ormai cliché; mi riferisco, ad esempio, a "lambiccare il cervello" e "abbrivio" o all'utilizzo di enfasi (come il pensiero "Oh bella. Questa devo scrivermela"). Sono usate correttamente, ma danno al racconto un tono scanzonato. Se era il tuo intento allora hai fatto le scelte giuste.
Congratulazioni per l'esito del contest!