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[H24] La vampa della paura

Posted: Sun Oct 27, 2024 11:17 am
by Poeta Zaza
La vampa della paura

È un sangue malato
che ghiaccia le vene,
una vampa che prende
di fronte all'ignoto
e allo sguardo di un cielo
che morte minaccia.


Il corpo estraneo

Dopo tanto soffrire e, più atroce ancora, nella prospettiva del peggio, mi sono decisa a togliermi il lungo spino dall'occhio, con un colpo deciso.
Sono distesa a pancia in su, lo afferro come posso e tiro tendendomi al massimo, fra atroci dolori... e il globo oculare si squaglia liberandosi.
All'apice del male fisico, devo essere svenuta. Adesso la ferita brucia e punge: cola sangue e umori vitrei e vischiosi ma so che smetterà prima o poi.
Certo, vecchia e guercia come sono adesso, sarà difficile la mia sopravvivenza, nella solitudine completa in cui mi trovo. Nel rifugio che mi sono conquistata, giaccio sui miei escrementi, non potendo muovermi dal momento dell'incidente, ma concederò solo poco ancora di tempo alle mie forze esauste per riprendersi, e poi mi alzerò per cercare il mio sostentamento, in qualsiasi modo. 

L'alpinista

Ce l'ho fatta, ma a che prezzo! No, non lo rifarei più, anche se riuscissi a salvarmi da questa situazione.
Sono arrivato sulla cima di questo monte aguzzo che, levigata da millenni l'apice dalle intemperie, mostra questa piattaforma: anche se di stretta misura, è all'apparenza liscia, quasi senza asperità, potrei dire "accogliente" per l'esausto alpinista che io sono. Ma... c'è un ma grosso come un punto interrogativo sul domani, un ma pari a quello d'interpunzione di una formica in procinto di essere calpestata. 
Ma sono impedito a scendere da questa vetta anche se ci sono salito: sono in preda a nausee e vertigini e fatico a respirare. Non ho avvisato nessuno della mia destinazione e nessuno mi aspetta a casa. Quando qualcuno penserà di rintracciarmi sarà troppo tardi. Il mio cellulare non ha campo: sembra assurdo, in mezzo allo sconfinato cielo aperto, ma così è. Sono esposto alle intemperie e, nonostante il piumino rinforzato che indosso, la febbre che mi sta assalendo mi fa mancare le forze. E vomito, vomito e ancora vomito: affacciato all'abisso per non sporcare.
Mi volto per sistemarmi in sicurezza e cosa vedono i miei occhi increduli? Vorrei urlare il mio terrore ma non riesco a emettere un solo suono. Me la faccio sotto dalla paura: un'aquila sembra dirigersi verso di me, stridendo minacciosa, anche se la voce è rauca in modo strano... 
Riesco a percepire la lentezza inusuale del suo incedere, non maestosa ma pesante, e poi una quasi incontrollata discesa. Mi vedo dall'alto quando lei mi si schianta traballando vicina, ghermendomi e beccando brandelli di carne dal collo, dalle guance: ogni difesa è vana. Matto dal dolore, non so come, mi ritrovo in mano il coltellino svizzero: faccio scattare la lama ed è Imprevista e inaspettata la forza che mi nutre. Con precisione, le centro l'occhio: è la mia salvezza, perché mi accorgo che l'altro occhio è già fuori uso di suo. L'aquila cieca annaspa senza forze, e io posso finirla infierendo subito sul suo ventre, sino a scoprirne le viscere, e la vedo morire. Mi fermo, disgustato da quello che ho fatto ma preoccupato ancora di più per il fiato che mi manca e per la mia fine che si avvicina. Comincio a avere le visioni: un cielo grondante sangue, attraversato da nuvole dalle forme demoniache o di mostri sconosciuti.

In un momento di lucidità mi trascino lungo il perimetro della piattaforma. Da tre lati il picco è scosceso ma da un lato è fatta a strapiombo perfetto: se mi lasciassi cadere, finirei nelle adiacenze della stradina sterrata del paesino di partenza della mia folle avventura. Oppure... 
Mentre cerco di scegliere tra le due alternative della mia certa fine (abisso o vertigini?) guardo la carcassa dell'aquila con più attenzione. 
Poi apro il mio zaino ed esamino il carico: corde, piccozza, moschettoni e quant'altro. Il suo peso aggiunto a quello dell'uccello dovrebbe far precipitare a piombo il fardello. L'altezza non è proibitiva. Prendo frenetico il cellulare e compongo tremando un messaggio di richiesta di aiuto con la mia posizione, indirizzato ai pochi nominativi salvati. E no che non partono, come previsto. Però, se infilo il cellulare nello zaino, protetto dal contenuto, e lo zaino lo assicuro alle zampe dell'aquila con un po' di corda, non dovrebbe rompersi, e, giunto al suolo, attivare i messaggi. Forse, data la posizione, il fardello può essere visto da chi di passaggio e far risalire comunque alla vetta in cui mi trovo... Spero in tempo utile per la mia sopravvivenza.

Sono passate tre ore e ormai nel cielo grondante sangue ululano mostri che hanno fattezze umane conosciute.
C'è un'altra aquila in arrivo, ma questa è maestosa davvero e già l'ombra della sua apertura alare copre me e la cima del monte...

Re: [H24] La vampa della paura

Posted: Sun Oct 27, 2024 11:22 am
by Poeta Zaza
Commento di altrui testo per postare:

viewtopic.php?p=67546#p67546

Re: [H24] La vampa della paura

Posted: Mon Oct 28, 2024 7:00 pm
by bestseller2020
Ciao @Poeta Zaza Ho letto con calma due volte e ti lascio quello che penso. Vorrei fare questo percorso mentale di pari passo al tuo. Perché di tale percorso credo si debba parlare, quello che hai scelto per questo lavoro. 

La vampa della paura
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La paura crea la vampa? La vampa intensa come quella sensazione di calore intensa?

È un sangue malato
che ghiaccia le vene,
una vampa che prende
di fronte all'ignoto
e allo sguardo di un cielo
che morte minaccia.
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Questo passo andrebbe in controtendenza. Ma conoscendo che spesso il calore è anche ghiaccio, ci può stare. Da questo primo passo deduco che sia l'introduzione al tema trattato: la paura. 
Il corpo estraneo
Dopo tanto soffrire e, più atroce ancora, nella prospettiva del peggio, mi sono decisa a togliermi il lungo spino dall'occhio, con un colpo deciso.
Sono distesa a pancia in su, lo afferro come posso e tiro tendendomi al massimo, fra atroci dolori... e il globo oculare si squaglia liberandosi.
All'apice del male fisico, devo essere svenuta. Adesso la ferita brucia e punge: cola sangue e umori vitrei e vischiosi ma so che smetterà prima o poi.
Certo, vecchia e guercia come sono adesso, sarà difficile la mia sopravvivenza, nella solitudine completa in cui mi trovo. Nel rifugio che mi sono conquistata, giaccio sui miei escrementi, non potendo muovermi dal momento dell'incidente, ma concederò solo poco ancora di tempo alle mie forze esauste per riprendersi, e poi mi alzerò per cercare il mio sostentamento, in qualsiasi modo. 
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Questo passo mi pare esageratamente criptico. Se dovessi usare la tecnica della più estrema sinossi, dovrei dire che la protagonista vive una estrema situazione di disagio. Penso subito al fenomeno del Kodokuschi , le morti dell'abbandono che è esploso drammaticamente in Giappone. Però vi è nella protagonista, ancora qualche sprazzo di vita, introvabile di chi si lascia morire di Kodokuschi. Poi, il lungo spino dell'occhio, questo non lo riesco a collegare.

L'alpinista

Ce l'ho fatta, ma a che prezzo! No, non lo rifarei più, anche se riuscissi a salvarmi da questa situazione.
Sono arrivato sulla cima di questo monte aguzzo che, levigata da millenni l'apice dalle intemperie, mostra questa piattaforma: anche se di stretta misura, è all'apparenza liscia, quasi senza asperità, potrei dire "accogliente" per l'esausto alpinista che io sono. Ma... c'è un ma grosso come un punto interrogativo sul domani, un ma pari a quello d'interpunzione di una formica in procinto di essere calpestata. 
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E vomito, vomito e ancora vomito: affacciato all'abisso per non sporcare.
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Mi viene il dubbio che questi passi, ma anche i successivi, tendano ad esasperare un malessere esistenziale, invece di mostrare in modo reale la situazione scatenante e le conseguenze sul personaggio. Mi pare che tu descriva un sogno, una paura interiore. Niente di giustificabile, niente di oggettivo.
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 un'aquila sembra dirigersi verso di me, stridendo minacciosa, anche se la voce è rauca in modo strano... 
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Anche questo pezzo tende a colpire attraverso il presagio dell'aquila l'attenzione. Non riesco a capire il nesso. 
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 il coltellino svizzero
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Questo appare uno dei pochi elementi concreti, fuori dalla serie di elementi descritti in modo criptico.
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 un cielo grondante sangue, attraversato da nuvole dalle forme demoniache o di mostri sconosciuti.
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Altra scena basata sulla rappresentazione della paura.
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l suo peso aggiunto a quello dell'uccello dovrebbe far precipitare a piombo il fardello. L'altezza non è proibitiva. Prendo frenetico il cellulare e compongo tremando un messaggio di richiesta di aiuto con la mia posizione, indirizzato ai pochi nominativi salvati. E no che non partono, come previsto. 
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Però, se infilo il cellulare nello zaino, protetto dal contenuto, e lo zaino lo assicuro alle zampe dell'aquila con un po' di corda, non dovrebbe rompersi, e, giunto al suolo, attivare i messaggi. Forse, data la posizione, il fardello può essere visto da chi di passaggio e far risalire comunque alla vetta in cui mi trovo... Spero in tempo utile per la mia sopravvivenza.
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Sono passate tre ore e ormai nel cielo grondante sangue ululano mostri che hanno fattezze umane conosciute.
C'è un'altra aquila in arrivo, ma questa è maestosa davvero e già l'ombra della sua apertura alare copre me e la cima del monte...
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Che dire? Mi pare che tu abbia usato più le parole ad effetto per mettere in salvo un racconto senza storia. Se dovessi fare ancora una sinossi di questa parte, dovrei dire "un uomo in solitudine pensa a quante vette ha scalato in vita sua trovandosi alla fine dei suoi giorni, intrappolato sull'ultima vetta, quella della fine. Ma questo non concorderebbe con le varie descrizioni di stampo reale snocciolate qua e là durante questa rappresentazione della paura. Vi è un contrasto enorme tra la parte onirica e la parte realistica. Hai tentato il mix? Ripeto che senza una storia fluida, non è possibile impostare qualcosa di criptico, che sta tra la metafora e l'analisi di un sogno. Questo mi pare chiaro come prassi. Ciao .

Re: [H24] La vampa della paura

Posted: Mon Oct 28, 2024 8:04 pm
by Poeta Zaza
bestseller2020 wrote: Mon Oct 28, 2024 7:00 pmChe dire? Mi pare che tu abbia usato più le parole ad effetto per mettere in salvo un racconto senza storia. Se dovessi fare ancora una sinossi di questa parte, dovrei dire "un uomo in solitudine pensa a quante vette ha scalato in vita sua trovandosi alla fine dei suoi giorni, intrappolato sull'ultima vetta, quella della fine. Ma questo non concorderebbe con le varie descrizioni di stampo reale snocciolate qua e là durante questa rappresentazione della paura. 
Un racconto senza storia?
Ti faccio la sinossi:
Un alpinista arriva in cima al suo monte, trovando una superficie senza tante asperità e accogliente, benché piccola.
Lui sta male fisicamente e sa che non ce la farà a tornare indietro. 
All'improvviso, a complicare la sua situazione, cala su di lui un'aquila sghemba e guercia che cerca di artigliarlo. Lui si difende accecandola all'altro occhio con la lama del suo coltellino svizzero. A questo punto, ha gioco facile a finire il rapace sventrandolo.
(Credevo che tu associassi subito  l'aquila guercia a chi parla in prima persona nella prima parte, mentre si toglie il corpo estraneo dall'occhio. Meglio così, che sia più difficile. Mi fa piacere).
L'uomo escogita un piano per salvarsi: infila il cellulare (completo di sms di aiuto) ben protetto a centro zaino, e lega questo zaino  alle zampe dell'aquila morta. Butta il fardello dal versante più a strapiombo: spera che i messaggi partono o che comunque qualcuno veda zaino e aquila ai piedi del monte
e capiscano che c'è qualcuno lassù...
Ma...
Poeta Zaza wrote: Sun Oct 27, 2024 11:17 amSono passate tre ore e ormai nel cielo grondante sangue ululano mostri che hanno fattezze umane conosciute.
C'è un'altra aquila in arrivo, ma questa è maestosa davvero e già l'ombra della sua apertura alare copre me e la cima del monte...
Così ho terminato.
bestseller2020 wrote: Mon Oct 28, 2024 7:00 pmVi è un contrasto enorme tra la parte onirica e la parte realistica. Hai tentato il mix? Ripeto che senza una storia fluida, non è possibile impostare qualcosa di criptico, che sta tra la metafora e l'analisi di un sogno. Questo mi pare chiaro come prassi. Ciao .
Dov'è la parte onirica che avrei messo? Ho fatto metafore e descrizioni di cieli grondanti sangue, ma fanno parte della paura che prova il protagonista.

Rileggila alla luce della sinossi. Spero cambierai idea sulla concretezza del mio horror, @bestseller2020    :sss:

La storia c'è, direi. E do spazio al lettore per una qualunque conclusione.

Anche se so i miei limiti nel genere, eccome se li so.  :si:

Grazie del passaggio!  :)

Re: [H24] La vampa della paura

Posted: Tue Oct 29, 2024 7:32 am
by @Monica
Poeta Zaza wrote: Sun Oct 27, 2024 11:17 ammi sono decisa a toglierm
mi sono decisa a togliere (due riflessivo insieme stonano un po’)
Poeta Zaza wrote: Sun Oct 27, 2024 11:17 amdel male fisico
del dolore sarebbe più semplice

Poeta Zaza wrote: Sun Oct 27, 2024 11:17 amma concederò solo poco ancora di tempo
costruzione un po’ contorta
Poeta Zaza wrote: Sun Oct 27, 2024 11:17 ammi alzerò per cercare il mio sostentamento
di nuovo una forma poco scorrevole. Forse potresti alleggerire la frase scegliendo parole più semplici. L’aggettivo possessivo (mio sostentamento) puoi rimuoverlo e già la frase acquisteeebbe fluidità.
Poeta Zaza wrote: Sun Oct 27, 2024 11:17 amMe la faccio sotto dalla paura: un'aquila sembra dirigersi verso di me, stridendo minacciosa, anche se la voce è rauca in modo strano... 
raccontare che “se la fa sotto dalla paura” toglie intensità al momento rendendolo paradossalmente meno pauroso. L’immagine del rapace che si sta per avventare su di lui sarebbe molto più potente senza quella descrizione peraltro un po’ dissonante rispetto al registro narrativo che hai utilizzato fino a quel momento 

Cara @Poeta Zaza  non è certo un genere che ci è congeniale (neppure a me) e dunque il racconto ha il pregio di offrire solo a tratti dei momenti di vera inquietudine. L’immagine ti ha certo ispirata e i versi iniziali testimoniano (se ce ne fosse bisogno) il tuo talento per la poesia.
Grazie per esserci sempre con la tua grande energia e passione per la scrittura. 
Ps se non leggevo la risposta che hai dato a best 
non avrei mai capito che nella prima
Fase fosse L’Aquila a togliersi la spina dall’occhio… 

Re: [H24] La vampa della paura

Posted: Tue Oct 29, 2024 7:57 am
by bestseller2020
Ciao @Poeta Zaza 
Poeta Zaza wrote: Mon Oct 28, 2024 8:04 pmDov'è la parte onirica che avrei messo? Ho fatto metafore e descrizioni di cieli grondanti sangue, ma fanno parte della paura che prova il protagonista.
Questa sta nel percorso che hai scelto. Se usi tante metafore il lettore intravede per forza il tratto onirico...
Grazie per la pacata risposta.. ciao  <3

Re: [H24] La vampa della paura

Posted: Tue Oct 29, 2024 9:00 am
by Poeta Zaza
@@Monica  :flower:

Farò tesoro dei tuoi utili consigli. 

Ma solo per questa osservazione:
Poeta Zaza wrote: Sun Oct 27, 2024 11:17 ammi alzerò per cercare il mio sostentamento
che tu commenti così:
  wrote:@@Monica di nuovo una forma poco scorrevole. Forse potresti alleggerire la frase scegliendo parole più semplici. L’aggettivo possessivo (mio sostentamento) puoi rimuoverlo e già la frase acquisteeebbe fluidità.
ti spiego: ho scelto il verbo "alzare" perché qui c'è l'Aquila che parla di sé, che deve volare per cacciare e nutrirsi. Deve alzarsi in volo, ma la frase completa non la potevo dire. Nell'episodio dell'incipit un po' di mistero e thriller ce l'ho messo, non ne convieni?  ;)

Re: [H24] La vampa della paura

Posted: Tue Oct 29, 2024 7:12 pm
by Black01
@Poeta Zaza come promesso lascio un commento. Il racconto mi è piaciuto, mi sono arrivate immagini conturbanti e sono rimasto soddisfatto alla fine della lettura. Niente da segnalare!

Re: [H24] La vampa della paura

Posted: Tue Oct 29, 2024 7:51 pm
by Poeta Zaza
Black01 wrote: Tue Oct 29, 2024 7:12 pm @Poeta Zaza come promesso lascio un commento. Il racconto mi è piaciuto, mi sono arrivate immagini conturbanti e sono rimasto soddisfatto alla fine della lettura. Niente da segnalare!
Mi fa piacere il tuo apprezzamento. Grazie@Black01  :)

Re: [H24] La vampa della paura

Posted: Thu Oct 31, 2024 11:37 am
by Albascura
  wrote:Poeta ZazaMe la faccio sotto dalla paura: un'aquila sembra dirigersi verso di me, stridendo minacciosa, anche se la voce è rauca in modo strano... 
Avrei scritto: Ho paura: un'aquila sembra dirigersi verso di me, stride minacciosa, anche se il suo verso rauco è strano... 
Non amo usare i gerundi quando non è necessario
Se racconti in prima persona, la scena succede, non sta succedendo.

  wrote:Poeta Zaza perché mi accorgo che l'altro occhio è già fuori uso di suo.
Qui ho capito chi è il personaggio con lo spino nell'occhio della prima parte.

  wrote:Poeta Zazafar precipitare a piombo il fardello.
Se serve il peso dell'uccello morto per far cadere a piombo il cellulare e lo zaino, io presumo che ci sia un vento fortissimo, altrimenti, se l'aria fosse calma il peso dello zaino basterebbe. Oltre alle vertigini e al vomito inserirei una tempesta, un vento che rischia di farlo cadere nell'abisso, la posizione sdraiata o carponi è d'obbligo a quel punto. L'alpinista lotta contro un malessere fisico e è ancora più horror se il vento e la pioggia complicano le sue operazioni di salvataggio, inoltre si giustifica così, l'aggiunta del peso dell'uccello per far cadere il pacco a piombo senza che il tutto sbatta sulle rocce.

  wrote:Poeta ZazaSono passate tre ore e ormai nel cielo grondante sangue ululano mostri che hanno fattezze umane conosciute.
C'è un'altra aquila in arrivo, ma questa è maestosa davvero e già l'ombra della sua apertura alare copre me e la cima del monte...
 Il finale aperto lascia il lettore, giustamente, nell'incertezza. Ce la farà? Sarà salvo o dovrà ancora lottare...

Hai scritto un horror avventuroso, una bella storia di solitudine e coraggio. Il coraggio dell'aquila, che seppure in condizioni estreme, non si lascia andare,
  wrote:Poeta Zazapoi mi alzerò per cercare il mio sostentamento, in qualsiasi modo. 
 Coraggio che viene sacrificato a beneficio dell'uomo solo e disperato. Il sacrificio del volatile da speranza all'intelligenza cognitiva e razionale dell'umano.
Si svolge tutto in una trama ben definita, per nulla criptica, nonostante le metafore, come quella nel titolo:
La vampa è nell'immaginario collettivo quella di calore prodotta da una fiamma ma, si può dire una vampata di profumo, una vampata di rabbia, una vampata di panico? Secondo me si. Inoltre i sintomi degli attacchi di panico sono descritti anche con: 
Brividi o vampate di calore.
Detto questo dico che ho apprezzato la storia, l'atmosfera e il messaggio. Penso volessi comunicare ai lettori che, anche nei casi più estremi, ci vuole una buona dose di paura, coraggio e intelligenza. Per quanto riguarda l'aquila, si è affidata a ciò di cui la natura l'ha dotata. L'uomo, dal canto suo, ha carpito, dalla situazione, l'architettura di una ipotesi di salvezza. Ipotesi che rimane tale, alla fine.
 
  Complimenti! 

Re: [H24] La vampa della paura

Posted: Thu Oct 31, 2024 2:32 pm
by Poeta Zaza
@Albascura :flower:

Che bello quando il lettore capisce così bene la trama intessuta dall'autore da fare una "recensione" critica e accurata, consigli compresi!  :libro:   :)

Che bello leggere questo:
Albascura wrote: Thu Oct 31, 2024 11:37 am Qui ho capito chi è il personaggio con lo spino nell'occhio della prima parte.
in riferimento a questo:
Poeta Zaza wrote: Sun Oct 27, 2024 11:17 amè la mia salvezza, perché mi accorgo che l'altro occhio è già fuori uso di suo. 
Albascura wrote: Thu Oct 31, 2024 11:37 amIl finale aperto lascia il lettore, giustamente, nell'incertezza. Ce la farà? Sarà salvo o dovrà ancora lottare...

Hai scritto un horror avventuroso, una bella storia di solitudine e coraggio. Il coraggio dell'aquila, che seppure in condizioni estreme, non si lascia andare, 
:love:

E ancora:
Albascura wrote: Thu Oct 31, 2024 11:37 amCoraggio che viene sacrificato a beneficio dell'uomo solo e disperato. Il sacrificio del volatile da speranza all'intelligenza cognitiva e razionale dell'umano.
Si svolge tutto in una trama ben definita, per nulla criptica, nonostante le metafore, come quella nel titolo:
La vampa è nell'immaginario collettivo quella di calore prodotta da una fiamma ma, si può dire una vampata di profumo, una vampata di rabbia, una vampata di panico? Secondo me si. Inoltre i sintomi degli attacchi di panico sono descritti anche con: 
Brividi o vampate di calore.
Detto questo dico che ho apprezzato la storia, l'atmosfera e il messaggio. Penso volessi comunicare ai lettori che, anche nei casi più estremi, ci vuole una buona dose di paura, coraggio e intelligenza. Per quanto riguarda l'aquila, si è affidata a ciò di cui la natura l'ha dotata. L'uomo, dal canto suo, ha carpito, dalla situazione, l'architettura di una ipotesi di salvezza. Ipotesi che rimane tale, alla fine.
 
  Complimenti! 
:arrossire:  Mi fai arrossire, @Albascura   :hug:

Re: [H24] La vampa della paura

Posted: Thu Oct 31, 2024 4:26 pm
by Alberto Tosciri
Ciao @Poeta Zaza

Grazie all’immagine si riesce a lavorare con la fantasia. A quell’altezza soffia sempre il vento, in uno spazio ristretto è difficile stare in piedi. Ho percepito un’immersione nell’ignoto, per come la vedo io, un ignoto che non è amico ma foriero di prove al limite, sia del fisico che della mente.
Però mi chiedo qual’è il motivo di questa sofferenza, di questo pericolo. Perché l’uomo è salito lassù?
Anche io non ho compreso subito che fosse l’aquila a togliersi lo spino dall’occhio, pensavo fosse l’uomo, ma poi dopo sembra che fosse lui, vedendosi dall’alto.
Perché l’uomo usa proprio un coltellino svizzero per cavare l’occhio restante all’aquila? L’aquila si muove, è veloce, la lama del coltellino forse è troppo piccola.
Quando l’aquila plana sull’uomo questi si vede dall’alto quindi è anche aquila allo stesso tempo?
Come in tutti i racconti ci possono essere interpretazioni soggettive a seconda delle suggestioni che si percepiscono.
Un uomo solo nell’ignoto che lotta contro i suoi fantasmi, ma non sappiamo perché si sia posto od offerto volontariamente in questa sfida. Tanto più che, a quanto pare, con il messaggio che affida al cellulare aspira ad essere salvato, che qualcuno si accorga del suo disagio, del suo stato di pericolo.
Alcuni passaggi sono criptici, ad ogni modo sicuramente inquietanti. C’è come una situazione in divenire, che però rimane sospesa. Alla fine quale sarà la fine, il destino di quell'uomo?
Una scrittura coinvolgente, non c’è che dire.

Re: [H24] La vampa della paura

Posted: Thu Oct 31, 2024 8:14 pm
by Poeta Zaza
Grazie del tuo passaggio, @Alberto Tosciri  :)
Alberto Tosciri wrote: Thu Oct 31, 2024 4:26 pmHo percepito un’immersione nell’ignoto, per come la vedo io, un ignoto che non è amico ma foriero di prove al limite, sia del fisico che della mente. 
Però mi chiedo qual’è il motivo di questa sofferenza, di questo pericolo. Perché l’uomo è salito lassù?
L'alpinista ha pochi amici e una profonda passione per la montagna. E' la priima volta che si arrampica con piccozza chiodi e corda su questo monte in particolare e ce la fa. Purtroppo, lo assale un male fisico che, lo capisce subito, gli impedirà di ripercorrere in discesa il percorso fatto. E la sua mente cerca una via di scampo...
Alberto Tosciri wrote: Thu Oct 31, 2024 4:26 pmAnche io non ho compreso subito che fosse l’aquila a togliersi lo spino dall’occhio, pensavo fosse l’uomo, ma poi dopo sembra che fosse lui, vedendosi dall’alto.
Ho scelto di dividere il mio racconto in due parti. 
C'è il personaggio femminile nella prima parte: un'aquila sofferente che vuole comunque tornare ad alzarsi in volo, a tutti i costi: la faccio parlare in prima persona. Pur menomata, lotterà sino alla fine.
C'è il personaggio maschile nella seconda parte: un alpinista solitario in pericolo,  che si salva la vita combattendo con l'aquila guercia, che l'aiuterà, anche da morta, a cercare la salvezza. Ma l'ostacolo maggiore sembra invalicabile...
Alberto Tosciri wrote: Thu Oct 31, 2024 4:26 pmPerché l’uomo usa proprio un coltellino svizzero per cavare l’occhio restante all’aquila? L’aquila si muove, è veloce, la lama del coltellino forse è troppo piccola.
Tieni presente che la prima aquila è shemba e guercia dopo che è stata ferita da quel lungo spino e quindi, quando si posa accanto all'uomo e lo ghermisce, non è veloce come una volta... L'uomo, per queste difficoltà del rapace, riesce ad accecarlo all'altro occhio col coltellino che porta sempre con sé, per ogni occorrenza; anche se piccolo, nelle circostanze sopra descritte, serve all'uopo.
Alberto Tosciri wrote: Thu Oct 31, 2024 4:26 pmQuando l’aquila plana sull’uomo questi si vede dall’alto quindi è anche aquila allo stesso tempo?
Non volevo dire questo: pensavo più all'alpinista che pensa a come lo vede quel rapace: una preda facile? Oppure no, visto che sembra in difficoltà anche lui.

Alberto Tosciri wrote: Thu Oct 31, 2024 4:26 pmCome in tutti i racconti ci possono essere interpretazioni soggettive a seconda delle suggestioni che si percepiscono.
Un uomo solo nell’ignoto che lotta contro i suoi fantasmi, ma non sappiamo perché si sia posto od offerto volontariamente in questa sfida. Tanto più che, a quanto pare, con il messaggio che affida al cellulare aspira ad essere salvato, che qualcuno si accorga del suo disagio, del suo stato di pericolo.
Alcuni passaggi sono criptici, ad ogni modo sicuramente inquietanti. C’è come una situazione in divenire, che però rimane sospesa. Alla fine quale sarà la fine, il destino di quell'uomo?
Vero, e mi fa davvero piacere ispirare interpretazioni come la tua.
Per i passaggi criptici, ci sono due immagini del cielo grondante sangue.
Il primo lo descrivo così:
Poeta Zaza wrote: Sun Oct 27, 2024 11:17 ampreoccupato ancora di più per il fiato che mi manca e per la mia fine che si avvicina. Comincio a avere le visioni: un cielo grondante sangue, attraversato da nuvole dalle forme demoniache o di mostri sconosciuti.
Qui l'uomo ha paura di morire ma ha appena ucciso il rapace e non molla.

Il secondo lo descrivo qui sotto, alla fine.
Poeta Zaza wrote: Sun Oct 27, 2024 11:17 amSono passate tre ore e ormai nel cielo grondante sangue ululano mostri che hanno fattezze umane conosciute.
Qui sta arrendendosi al suo destino e guarda in faccia tutte le sue paure.

Alberto Tosciri
  wrote:Una scrittura coinvolgente, non c’è che dire.
Grazie del tuo apprezzamento, @Alberto Tosciri  :)

e delle tue interpretazioni!


Re: [H24] La vampa della paura

Posted: Sat Nov 02, 2024 9:02 pm
by aladicorvo
Carissima @Poeta Zaza, l’idea del tuo racconto è affascinante. 
Due solitudini estreme, sottomesse al loro stare al mondo, aggrappate al solo istinto di restarci, non trovano altro modo che lottare una contro l’altra.
Apparentemente per fame, in ogni caso per sopravvivenza.
Ma invece tu parli d’altro, di qualcosa molto più potente, al punto che non ci importa sapere come e perché siano giunti fin lì, né se l’umano troverà la sua salvezza.
E dunque anche il vero protagonista è altro. È l’eterno duello tra l’alfa e l’omega, tra eros e thanatos, un conflitto che travalica il tempo e arriva a nutrirsi di se stesso. Aquila e uomo, artigli e lame ne sono soltanto strumenti, aggregazioni che si son fatte materia, provvisoria, fragile, sostituibile (la chiusa con l’arrivo dell’altra aquila è meravigliosa)
Detto questo, a mio parere, c’è un problema di linguaggio che non riesce ad armonizzarsi con la struttura, come dovessi compiacere le prerogative di un genere, come non ti sentissi fino in fondo libera di consentire alle parole di spiccare il volo. Parole che oscillano tra visioni epiche e numeri salvati al cellulare.
Poe, Stevenson, Mary Shelley, ogni loro pagina gronda sangue e poesia.
Anche le tue avrebbero potuto farlo. E senza alcuno sforzo.
  <3
 

Re: [H24] La vampa della paura

Posted: Sat Nov 02, 2024 9:25 pm
by Poeta Zaza
aladicorvo wrote: Sat Nov 02, 2024 9:02 pm Carissima @Poeta Zaza, l’idea del tuo racconto è affascinante. 
Due solitudini estreme, sottomesse al loro stare al mondo, aggrappate al solo istinto di restarci, non trovano altro modo che lottare una contro l’altra.
Apparentemente per fame, in ogni caso per sopravvivenza.
Ma invece tu parli d’altro, di qualcosa molto più potente, al punto che non ci importa sapere come e perché siano giunti fin lì, né se l’umano troverà la sua salvezza.
E dunque anche il vero protagonista è altro. È l’eterno duello tra l’alfa e l’omega, tra eros e thanatos, un conflitto che travalica il tempo e arriva a nutrirsi di se stesso. Aquila e uomo, artigli e lame ne sono soltanto strumenti, aggregazioni che si son fatte materia, provvisoria, fragile, sostituibile (la chiusa con l’arrivo dell’altra aquila è meravigliosa)
 
Grazie @aladicorvo  :flower:   <3

Un commento dei tuoi: esalti il mio scritto, ci trovi dentro dei significati cui io, che l'ho scritto, non avevo neppure pensato! Delle valenze di contenuto scritte letteralmente a mia insaputa! E mentre mi esalto :arrossire: , orgogliosa del tuo professionale giudizio (ché sei una tra i grandi al CdM :si: ) so già, dentro di me lo so, lo so, non sarà mai altrimenti  :( , so che il tuo finale sarà una cosa tipo quest'ultima:
aladicorvo wrote: Sat Nov 02, 2024 9:02 pmDetto questo, a mio parere, c’è un problema di linguaggio che non riesce ad armonizzarsi con la struttura, come dovessi compiacere le prerogative di un genere, come non ti sentissi fino in fondo libera di consentire alle parole di spiccare il volo. Parole che oscillano tra visioni epiche e numeri salvati al cellulare.
Poe, Stevenson, Mary Shelley, ogni loro pagina gronda sangue e poesia.
Anche le tue avrebbero potuto farlo. E senza alcuno sforzo.   
E sapendo, dentro di me, che hai ragione, mi chiedo se basterà il tempo terreno a mia disposizione per farti dire, un domani, che sono riuscita a far "spiccare il volo" alle mie parole.   :saltello:

Ma Zaza ci proverà ancora... e ancora!  :libro:   :yupphi: :libro:

Re: [H24] La vampa della paura

Posted: Mon Nov 04, 2024 3:30 pm
by Sineddoche
Ciao, @Poeta Zaza

ho apprezzato molto l'atmosfera allucinata del racconto, che ho trovato in qualche altro tuo testo e che qui si accorda alla  perfezione con l'immagine tematica. A livello generale la tua storia mi ha coinvolto e l'ho trovata inquietante, in particolare lo scivolamento verso la follia del protagonista.

Tuttavia, ritengo anche che non sempre la scrittura, in alcune precise scelte stilistiche, sia ben intonata con la vicenda narrata.
Entro più nello specifico, scusandomi fin da subito se alcune cose sono già state dette (preferisco non leggere i commenti per evitare di esserne influenzato, ma li leggerò tutti dopo).

Poeta Zaza wrote: Sun Oct 27, 2024 11:17 ammale fisico,
Mah, mi sembra una perifrasi un po' inutile. Direi dolore, oppure semplicemente  "male".
Poeta Zaza wrote: Sun Oct 27, 2024 11:17 amNel rifugio che mi sono conquistata, giaccio sui miei escrementi, non potendo muovermi dal momento dell'incidente, ma concederò solo poco ancora di tempo alle mie forze esauste per riprendersi, e poi mi alzerò per cercare il mio sostentamento, in qualsiasi modo
A mio avviso questa frase è troppo lunga e piatta:  e stanca il lettore. Metterei un bel punto fermo dopo "riprendersi".
Poeta Zaza wrote: Sun Oct 27, 2024 11:17 amSono arrivato sulla cima di questo monte aguzzo che, levigata da millenni l'apice dalle intemperie,
Mi pare che il soggetto della subordinata tra parentesi sia l'apice. Ma apice è maschile, quindi avrebbe dovuto essere "levigato". O sbaglio?
Poeta Zaza wrote: Sun Oct 27, 2024 11:17 amun ma pari a quello d'interpunzione di una formica in procinto di essere calpestata
Questa immagine è completamente stonata, a mio avviso. Sembra un fumetto per bambini.
Poeta Zaza wrote: Sun Oct 27, 2024 11:17 amMi volto per sistemarmi in sicurezza e cosa vedono i miei occhi increduli?
Se togli l'aggettivo increduli, la frase non perde forza ma anzi ne acquista. L'incredulità è già nella domanda, non serve soffocare l'interrogativo con un aggettivo così esplicito.
Poeta Zaza wrote: Sun Oct 27, 2024 11:17 amMi vedo dall'alto
Questa precisazione mi è piaciuta molto. Si vede da fuori come succede negli incubi.
Poeta Zaza wrote: Sun Oct 27, 2024 11:17 amè la mia salvezza, perché mi accorgo che l'altro occhio è già fuori uso di suo.
il "di suo" non serve a nulla. Sembra che con questo "di suo" vuoi sottolineare il richiamo alla prima parte. Secondo me non serve, si capisce bene.
Poeta Zaza wrote: Sun Oct 27, 2024 11:17 amComincio a avere le visioni: un cielo grondante sangue, attraversato da nuvole dalle forme demoniache o di mostri sconosciuti.
Bello!
Poeta Zaza wrote: Sun Oct 27, 2024 11:17 amIl suo peso aggiunto a quello dell'uccello dovrebbe far precipitare a piombo il fardello.
No no, qua non capisco proprio. Perché uno zaino riempito di una piccozza non dovrebbe volare giù anche senza cadaveri di aquile in aggiunta? Basta dire che lo lega all'aquila per attutire il colpo o per renderlo più visibile una volta atterrato.
Poeta Zaza wrote: Sun Oct 27, 2024 11:17 amSono passate tre ore e ormai nel cielo grondante sangue ululano mostri che hanno fattezze umane conosciute.
C'è un'altra aquila in arrivo, ma questa è maestosa davvero e già l'ombra della sua apertura alare copre me e la cima del monte...
Bella questa chiusa. Per me, è completamente impazzito. E il fatto che il protagonista racconti la storia vuol dire che in realtà è stato recuperato (lo stratagemma del lancio del cellulare ha funzionato), e nessuna seconda aquila si è mai realmente avvicinata.


Brava: Con qualche piccolo aggiustamento e una rilettura attenta questo buon racconto potrebbe diventare ottimo!

Re: [H24] La vampa della paura

Posted: Mon Nov 04, 2024 5:48 pm
by Poeta Zaza
@Sineddoche grazie tanto tanto!  :)

Oltre che bravo a scrivere horror, sei anche una profondo commentatore di testi altrui. Sei un editor?
Diversi appunti che mi hai fatto li condivido.  :si:
Per la scelta del peso dello zaino più quello dell'aquila, dalla parete a strapiombo, ho pensato che, più pesante fosse il carico, meno rischi avrebbe corso di perdersi, magari deviato da un rialzo della roccia, o da un vento forte. Difficile una caduta a piombo se si parla di circa mille metri e il protagonista contava di fare ritrovare lo zaino e l'aquila insieme, su un sentiero frequentato, alle pendici del picco, e di far capire subito la sua posizione e il suo stato di pericolo: già la combinazione del rapace e delllo zaino insieme avrebbe dato un allarme ancora più forte.

Magari, precisando l'altezza a cui pensavo, ho detto una sciocchezza, ma 500 metri sono uno scherzo per un alpinista. Ho preferito raddoppiare.
Sineddoche wrote: Mon Nov 04, 2024 3:30 pmBrava: Con qualche piccolo aggiustamento e una rilettura attenta questo buon racconto potrebbe diventare ottimo!
:arrossire:

Re: [H24] La vampa della paura

Posted: Fri Nov 08, 2024 10:33 pm
by Sineddoche
Poeta Zaza wrote: Mon Nov 04, 2024 5:48 pm. Sei un editor?
@Poeta Zaza 
Purtroppo no, sono un grigio burocrate. 
Vorrei dire à la Bram Stoker, ma mi sento tragicamente più vicino a Fantozzi.

Grazie a te per la lettura che mi hai offerto!