[MI181] Pista corta
Posted: Thu May 23, 2024 12:19 am
Traccia 2. Davide e Golia
Brad ha un sogno.
Sei un dannato aussie Brad, dovresti cimentarti nel rugby, nel tennis, oppure provare il football.
Come ti è venuto in mente il pattinaggio Brad?
Sul ghiaccio oltretutto.
L’Australia nell’ immaginario collettivo è sole, mare… potevi spiccare nel menu degli squali tanto confusi da spregiudicati surfisti, e invece…
Brad, piccolo Brad. A diciotto anni mi vai a vincere la medaglia d’oro ai campionati mondiali di
track. Ma da dove sei saltato fuori?
Davvero pensi che bastino entusiasmo e duro allenamento? Ragazzo mio, le sponsorizzazioni muovono una gran quantità di soldi. Le scommesse poi, fioccano negli sport meno seguiti. Dove pensi di andare Brad?
Nessuno ostacola la compagnia del Fato.
Fatti da parte ragazzino. Hai avuto il tuo momento di gloria, ora aria.
Capelli sparati biondi, sguardo spavaldo, la vedo la punta della lingua a lato della bocca schiusa. Concentrati sugli amori estivi, vatti a divertire!
Non sei incluso nei nostri piani.
A vent’anni il bronzo te lo concediamo, ma a ventuno l’argento nelle olimpiadi invernali no. Abbiamo previsto altro. Non sai con chi hai a che fare ragazzo. Ci costringi ad intervenire duramente.
Ti scontri con Fredric, nulla di strano, non stiamo qui a fare piroette, la velocità in spazi stretti mette in conto il rischio, ne sei consapevole, giusto? Quel rosso vivo che si allarga sul bianco che riflette la luce. Notevole, non c’è che dire. Hai del talento ragazzo. Dovevamo sfruttare meglio questa performance, ma devo essere sincera, non avevamo previsto addirittura la lama sull’arteria femorale. Quattro litri di sangue. Non conosci le mezze misure ragazzo.
Mi sarebbe dispiaciuto se fossi morto, non rientrava nei nostri piani. In fondo ci bastava che non rompessi primeggiando su una concorrenza alla male e peggio sulla quale avevamo dei programmi. Tieni presente che abbiamo anche una certa reputazione da difendere.
Lieta che tu sia vivo dopo la tragedia, sinceramente pensavo di relegarti ad un ricordo movimentato.
Ci prendiamo le nostre responsabilità. Potevamo puntare su atleti di maggior livello, perché ora lamentarci che partecipi nuovamente alle Olimpiadi dopo quattro anni dall’incidente con quella gamba sbilenca… Per carità, non è che i tuoi risultati siano granché, ma sei disturbante. Attiri un’ attenzione non gradita.
Sia chiaro: le prossime Olimpiadi scordatele!
Puoi provare una nostra colpa nella frattura di due vertebre del collo a due anni dalla massima competizione in allenamento? Certo, noi siamo la compagnia del Fato, è nel nostro slogan, che tutto possiamo. Ma puoi provarlo?
Come si dice in questi casi? Datti all’ ippica? No, no, te lo consiglio, lascia stare. Lì è proprio bene che non ti avvicini. Non mi fare parlare.
Non ci credo. Ancora tu. Alle Olimpiadi del 2002. Mi ero organizzata nei dettagli, ero certa che questa volta non saresti stato tra i piedi, ma ho avuto uno screzio con un collega, uno ammanicato che ha fatto squalificare il secondo classificato aprendoti le porte della semifinale e non solo.
Quel giuda pur di farmi dispetto si è goduto la caduta di due semifinalisti e ha fatto squalificare il terzo. Non ci credo che sei nuovamente in finale, ma non hai speranze. Capisci bene che non sei proprio in condizioni.
Sei una rottura perché fai crollare rovinosamente i guadagni delle scommesse, ma ti considero meno di una zanzara arrivata per sbaglio all’ inverno. Hai un’ età, il corpo martoriato e competi con ragazzi nel pieno della forma. Adios!
Tecnica attendista l’hai chiamata?
Davvero?
Il gioco è correre, saettare sul ghiaccio facendo stridere le lame! Corpo a corpo su una pista strettissima. Questo è lo Short Track! Che cavolo vuol dire attendista? Che tecnica è aspettare che cadano gli altri concorrenti?
Jia cade mentre prova a sorpassare Oho, che perde l’equilibrio e trascina con sé anche il canadese e il coreano… Neanche noi avremmo mai progettato tanto. Davvero poco credibile.
L’oro. Hai vinto la medaglia d’oro. Non può essere una casualità, è l’unica certezza che ho…
Brad ha un sogno.
Sei un dannato aussie Brad, dovresti cimentarti nel rugby, nel tennis, oppure provare il football.
Come ti è venuto in mente il pattinaggio Brad?
Sul ghiaccio oltretutto.
L’Australia nell’ immaginario collettivo è sole, mare… potevi spiccare nel menu degli squali tanto confusi da spregiudicati surfisti, e invece…
Brad, piccolo Brad. A diciotto anni mi vai a vincere la medaglia d’oro ai campionati mondiali di
Davvero pensi che bastino entusiasmo e duro allenamento? Ragazzo mio, le sponsorizzazioni muovono una gran quantità di soldi. Le scommesse poi, fioccano negli sport meno seguiti. Dove pensi di andare Brad?
Nessuno ostacola la compagnia del Fato.
Fatti da parte ragazzino. Hai avuto il tuo momento di gloria, ora aria.
Capelli sparati biondi, sguardo spavaldo, la vedo la punta della lingua a lato della bocca schiusa. Concentrati sugli amori estivi, vatti a divertire!
Non sei incluso nei nostri piani.
A vent’anni il bronzo te lo concediamo, ma a ventuno l’argento nelle olimpiadi invernali no. Abbiamo previsto altro. Non sai con chi hai a che fare ragazzo. Ci costringi ad intervenire duramente.
Ti scontri con Fredric, nulla di strano, non stiamo qui a fare piroette, la velocità in spazi stretti mette in conto il rischio, ne sei consapevole, giusto? Quel rosso vivo che si allarga sul bianco che riflette la luce. Notevole, non c’è che dire. Hai del talento ragazzo. Dovevamo sfruttare meglio questa performance, ma devo essere sincera, non avevamo previsto addirittura la lama sull’arteria femorale. Quattro litri di sangue. Non conosci le mezze misure ragazzo.
Mi sarebbe dispiaciuto se fossi morto, non rientrava nei nostri piani. In fondo ci bastava che non rompessi primeggiando su una concorrenza alla male e peggio sulla quale avevamo dei programmi. Tieni presente che abbiamo anche una certa reputazione da difendere.
Lieta che tu sia vivo dopo la tragedia, sinceramente pensavo di relegarti ad un ricordo movimentato.
Ci prendiamo le nostre responsabilità. Potevamo puntare su atleti di maggior livello, perché ora lamentarci che partecipi nuovamente alle Olimpiadi dopo quattro anni dall’incidente con quella gamba sbilenca… Per carità, non è che i tuoi risultati siano granché, ma sei disturbante. Attiri un’ attenzione non gradita.
Sia chiaro: le prossime Olimpiadi scordatele!
Puoi provare una nostra colpa nella frattura di due vertebre del collo a due anni dalla massima competizione in allenamento? Certo, noi siamo la compagnia del Fato, è nel nostro slogan, che tutto possiamo. Ma puoi provarlo?
Come si dice in questi casi? Datti all’ ippica? No, no, te lo consiglio, lascia stare. Lì è proprio bene che non ti avvicini. Non mi fare parlare.
Non ci credo. Ancora tu. Alle Olimpiadi del 2002. Mi ero organizzata nei dettagli, ero certa che questa volta non saresti stato tra i piedi, ma ho avuto uno screzio con un collega, uno ammanicato che ha fatto squalificare il secondo classificato aprendoti le porte della semifinale e non solo.
Quel giuda pur di farmi dispetto si è goduto la caduta di due semifinalisti e ha fatto squalificare il terzo. Non ci credo che sei nuovamente in finale, ma non hai speranze. Capisci bene che non sei proprio in condizioni.
Sei una rottura perché fai crollare rovinosamente i guadagni delle scommesse, ma ti considero meno di una zanzara arrivata per sbaglio all’ inverno. Hai un’ età, il corpo martoriato e competi con ragazzi nel pieno della forma. Adios!
Tecnica attendista l’hai chiamata?
Davvero?
Il gioco è correre, saettare sul ghiaccio facendo stridere le lame! Corpo a corpo su una pista strettissima. Questo è lo Short Track! Che cavolo vuol dire attendista? Che tecnica è aspettare che cadano gli altri concorrenti?
Jia cade mentre prova a sorpassare Oho, che perde l’equilibrio e trascina con sé anche il canadese e il coreano… Neanche noi avremmo mai progettato tanto. Davvero poco credibile.
L’oro. Hai vinto la medaglia d’oro. Non può essere una casualità, è l’unica certezza che ho…