[M179]Lavaggi

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Traccia 1. 
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Era di fronte a una svolta. Importante, oserei dire fondamentale, della strada ma, soprattutto, della sua esistenza.
Era davanti a una scelta che avrebbe dato al suo futuro una direzione precisa, sicura, basata su decisioni che avrebbero coinvolto solo la sua persona.
Era pronta a fornire, a tutti, spiegazioni dettagliate.
I suoi genitori avrebbero condiviso la partenza, oltre oceano, perché si trattava di lavoro.
Aveva trovato anche una soluzione alle paturnie di sua madre, sempre a criticare tutto, anche le relazioni opportune da coltivare.
A proposito, il cellulare continuava a squillare sul sedile e mamma la cercava.
-         Sono preoccupata.
-         Sì, sì, sì. Come al solito.
-         Cosa vorresti dire? Che non so cavarmela?
-         Sì, sì, sì. Interrompiamo la discussione e anche la telefonata, va’…
Ma il cellulare squillava  e continuava a squillare, e la ragazza, fresca di patente, guidava l’auto, comprata da poco, coi soldi di mammà.
Non aveva alternative, così la richiamò.
-         Dimmi. Ho accostato un attimo, ma fai veloce. Sono ai bordi di una tangenziale e quindi non posso stare molto.
-         Dicevo che sono preoccupata. La nonna non sente!
-         Sarà l’età. Ha quasi novant’anni.
-         No, no. Non sente più niente. Prima capiva male. Ripeteva “lo so, lo so”. Adesso sta muta e niente la interessa. Sembra rimbambita.
-         La è, cioè, voglio dire…Chiamiamo un medico!
In realtà, la nonna se la cavava. Sapeva far di conto, seguiva le notizie ai TG, cuciva, si interessava di calcio e, anche se sentiva poco, preferiva farsi i fatti suoi, sempre rinchiusa in camera da letto.
Si teneva stretta la pensione ed elargiva alla figlia, separata, i soldi concordati per vitto e alloggio.
Quella aveva una discendente, la ragazza appunto, alla quale mancava poco per diplomarsi.
Non si affezionava facilmente, men che meno ai parenti, e, al di fuori della cerchia famigliare, in tre, si presentava come la povera vecchina, bisognosa di aiuto, tanto aiuto.
La n onna rappresentava una parte del loro reddito e, per il momento, non intendevano rinunciarvi.
Il dottore, geriatra, venne di martedì, e, a parte il caldo nella stanza dell’anziana, dichiarò che, niente, doveva, semplicemente, sturarle le orecchie, poi anche la salute della paziente si sarebbe sistemata.
Provò e riprovò ma i lavaggi non servirono. Era estate. Il caldo non dava tregua e non mollava. Ma il medico, pur di dimostrare la propria teoria, non smetteva di ravanare dentro i padiglioni della povera donna. Oltre a non capire niente, la nonna si spazientiva. Addosso la vestaglia, in ciniglia rosa, della quale mai e poi mai si sarebbe liberata, saltava sul letto, costretta da lenzuola, pannolino e camicia da notte, pur essendo le quattro del pomeriggio.
Il geriatra ripeteva : - Mai vista una cosa così! Portatemi una pinzetta per le ciglia!
  E, a furia di movimenti inconsueti e inconsulti, cavò fuori dall’orecchio quello che aveva l’aspetto di un sassolino e cerume, tanto cerume scuro:
 - Finalmente! – sbottò, come se  avesse trovato chissà quale tesoro.
Figlia e nipote giravano attorno al medico, osservavano il suo operato, restavano in pool position ostacolandone il lavoro; in mezzo ai piedi si preoccupavano che andasse tutto bene e ficcavano i loro nasi senza dubbi di disturbare.
Il dottore si buttò sull’altro orecchio e il risultato fu immediato e soddisfacente.
Il viso della nonna si illuminò. Neanche avesse assistito ad un miracolo, cominciò a baciargli le mani  nascoste dai guanti sporchi; lui, in imbarazzo, tentava di allontanarsi da quella stretta e pensava tra sé come fosse strana la realtà.
Quella del dolore, del silenzio, dei crucci di azzeccare cure.
In fondo, pur soffrendo il caldo, non le salvava la vita.
O forse sì e, mettendo in pratica il suo ruolo, mostrava come è semplice rendere felice qualcuno.

Re: [M179]Lavaggi

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ciao @confusa, ben trovata :-)
forse è la prima volta che ti commento. Sarà un commento con pulci per postare.
confusa ha scritto:
Era di fronte a una svolta. Importante, oserei dire fondamentale, della strada ma, soprattutto, della sua esistenza.
Qui credo che tu l'abbia fatto apposta per isolare seccamente la prima frase, ma la punteggiatura comunque non mi convince. Separi "importante" e "della strada" alla "svolta" cui si riferiscono con un punto.  
Poi quell' "oserei dire fondamentale" mi sembra di troppo, hai già detto importante, appesantisce e ti obbliega a inserire altre due virgole, sei segni di interpunzione in mezzo rigo. Abbastanza superfluo, taglierei.
confusa ha scritto:
Era davanti a una scelta che avrebbe dato al suo futuro una direzione precisa, sicura, basata su decisioni che avrebbero coinvolto solo la sua persona.
Anche qui qualquadra non mi cosa. Può una scelta essere basata su decisioni? Non è piuttosto una decisione essa stessa? A meno che non sia una scelta determinata da decisioni assunte in precedenza, te lo concedo, ma mi sembra più, in questo caso, un attorcigliamento della frase (anche perché le decisioni le poni come future)
confusa ha scritto: sempre a criticare tutto, anche le relazioni opportune da coltivare.
Siccome anche io sto sempre a criticare tutto  :omicida: ti segnalo anche qui una scelta terminologica che non mi convince. Se dici che le relazioni sono opportune, come mai le critica? Magari vuole mettere il becco sulle relazioni opportune da coltivare, e critica quelle inopportune
confusa ha scritto:
-         Sono preoccupata.
-         Sì, sì, sì. Come al solito.
-         Cosa vorresti dire? Che non so cavarmela?
-         Sì, sì, sì. Interrompiamo la discussione e anche la telefonata, va’…
Scusa, qui mi perdo. La prima voce è quella della mamma, giusto? Mi aspetto che nel dialogo le due si alternano, ma poi mi sembrano tutte e tre risposte della figlia, come se si sentisse solo un capo del telefono. Ma allora perché il primo dialogo?  :grat:
confusa ha scritto: La è,
Lo è
confusa ha scritto: La n onna
refusino

Scusa, mi stavo chiedendo: non si rimbambisce per vecchiaia di punto in bianco, sono cose che avvengono progressivamente. Possibile che la madre senti l'impulso di chiamare la figlia facendola fermare ai bordi della tangenziale perché tutt'ad un tratto si è resa conto che la nonna si è rimbambita? Capirei se ha avuto un infarto, o un ictus, insomma se avesse preso un colpo...
confusa ha scritto:
Il dottore, geriatra, venne di martedì, e, a parte il caldo nella stanza dell’anziana, dichiarò che, niente, doveva, semplicemente, sturarle le orecchie, poi anche la salute della paziente si sarebbe sistemata.
Anche qui, dieci virgole in una frase. Farei un po' di economia, alcune non sono necessaria, la lettura si spezzetta molto.
confusa ha scritto:
ficcavano i loro nasi senza dubbi di disturbare.
Ficcavano il naso incuranti di disturbare?

Allora, @confusa , come ti ho segnalato, devo dirti che trovo che il testo possa essere migliorato qua e là, soprattutto alleggerito da qualche inciso di troppo, qualche ripetizione, qualche passaggio rallentato dalla tanta punteggiatura che hai utilizzato.
E questo per quanto riguarda la scrittura. Nulla di irreparabile, magari basta una rilettura e revisione a freddo.
La struttura narrativa del racconto però mi è sembrata davvero monca: inizi con la fondamentale deisione della figlia, protagonista. Talmente fondamentale che poi il racconto prende a parlare di tutt'altro, del cerume della nonna e del medico, senza che le cose si intersechino in nessuna maniera, e senza che il tema del trasferimento oltre oceano che hai introdotto abbia alcuno sviluppo.
C'è un adagio che vuole che se in un racconto compare una pistola, la pistola deve sparare. Ora, io sono allergico alle regole ottuse sulla scrittura, però qui c'è un bazooka che non ha sparato. Proverei a continuare immaginando un filo che unisca le sorti della nonna e quelle della nipote in partenza.
A rileggerti  :sss:
Scrittore maledetto due volte

Re: [M179]Lavaggi

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@confusa ho passato più due ore a commentare il tuo racconto, purtroppo è sparito, non so cosa sia accaduto, ma è così (puoi immaginare quanto sia nervosa!) Probabilmente nella necessità di dover chiudere non ho dato "invia", non lo so. Vedo che Edu ha toccato tutti i punti che anch'io avevo notato. Come lui ho trovato il racconto con diverse cose da rivedere e quindi è inutile ripetermi. Anche la trama non ha un buon intreccio in quanto inizia con una "svolta importante per la ragazza" e finisce con la soddisfazione del geriatra che ha regalato un po' di felicità alla nonna, in mezzo c'è la nonna che non ama nessuno e che ha la pensione alla quale  madre e figlia non intendono rinunciare, insomma un potpourri.
Non avvilirti capita a tutti di pasticciare un racconto. 
Ciao e alla prossima

Re: [M179]Lavaggi

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Non ho volutamente letto gli altri commenti, quindi mi scuso per le eventuali ripetizioni. Non entro nelle analisi grammaticali e sintattiche, dato che non mi sento in grado di farlo. Ma penso di essere in grado di dare un giudizio sulla struttura del racconto
confusa ha scritto: Era di fronte a una svolta. Importante, oserei dire fondamentale, della strada ma, soprattutto, della sua esistenza
Questo incipit fa presumere che, anche fisicamente, ci sia una svolta da affrontare. É importante questo accenno alla strada? Quali sono le direzioni alternative? 
confusa ha scritto: Ma il cellulare squillava  e continuava a squillare, e la ragazza, fresca di patente, guidava l’auto, comprata da poco, coi soldi di mammà.
quel 'fresca di patente' mi fa supporre che la ragazza sia giovane...
confusa ha scritto: Quella aveva una discendente, la ragazza appunto, alla quale mancava poco per diplomarsi
e quel 'mancava poco per diplomarsi' mi toglie tutti i dubbi. Molto probabilmente stiamo parlando di una ragazza di 18-19 anni, che però...
confusa ha scritto: I suoi genitori avrebbero condiviso la partenza, oltre oceano, perché si trattava di lavoro.
voleva andare a lavorare all'estero. Poco plausibile?

Poi il discorso si sposta tutto sulla nonna che da mamma e figlia viene vista come una che
confusa ha scritto: rappresentava una parte del loro reddito e, per il momento, non intendevano rinunciarvi.
oppure che
confusa ha scritto: si presentava come la povera vecchina, bisognosa di aiuto, tanto aiuto.
confusa ha scritto: In realtà, la nonna se la cavava. Sapeva far di conto, seguiva le notizie ai TG, cuciva, si interessava di calcio e, anche se sentiva poco, preferiva farsi i fatti suoi, sempre rinchiusa in camera da letto.
Trovo queste due frasi contrastanti: la prima è ironica, quasi sarcastica: la seconda molto accomodante.

Capisco che un racconto così corto non possa permettere di sviluppare bene determinati discorsi, ma, a maggior ragione, non era forse il caso di incentrarlo tutto sulla nonna, senza inserire la parte legata alla ragazza?
Secondo me dovresti sviluppare il racconto, portando l'episodio della nonna ad un livello di minore importanza, facendolo diventare un intermezzo di vita familiare vissuta.

A rileggerci.

Re: [M179]Lavaggi

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Ciao @confusa. Ti hanno già detto tutto quello che c'era da dire.
Aggiungerei che hai apparecchiato una bella tavola, tanta roba che viene l'acquolina solo a pensarci. Cotta poco però, in qualche caso ancora surgelata, ma questo già lo sai.
Vediamo di che si tratta, che a mangiarla così com'è, sicuro che ci si intorza (ostruzione esofagea da corpo estraneo).
Abbiamo la ragazza che vuole spiccare il volo, per la Merica o giù dal cavalcavia, vedi te. 
La madre psicolabile con la sindrome del nido vuoto (gli affibbierei pure una bottarella di Munchausen per procura, tipo che ficca roba nelle orecchie della vecchia per attirare l'attenzione). 
La nonna grifagna che si finge intronata per essere lasciata in pace. 
E infine il medico che potrebbe essere un bel figone ma pure un po' coglione.
Ecco, adesso starebbe a te cucinare il tutto, vale a dire stabilire cosa hanno a che fare costoro l'uno con l'altro. Perché un legame ci dev'essere, possibilmente conflittuale (magari molto conflittuale  :diavolo2:  ) altrimenti sa di poco.

Fammi sapere  <3
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Re: [M179]Lavaggi

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@confusa ciao. Una classica scenetta di vita familiare come tante di oggi, protagonista una famiglia allargata alla nonna. Tre donne, tre generazioni a confronto. Chi pensa alla sua vita che prende il volo, chi al cerume della madre, e l'altra, a farsi gli affari suoi. Insomma, il caos che hai impostato poteva produrre qualcosa di buono. Il problema è stata la regia... Ciao! <3
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [M179]Lavaggi

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@confusa ciao!
Commentare oggi (mea culpa) non mi permette di aggiungere molto, se non confermarti la mia sensazione che non avessi chiaro dove andare nel tuo racconto. Ho come la sensazione che la nonna ti abbia preso la mano (altrimenti non capisco perché parlare della nipote all’inizio, poi della mamma…).
In tutto questo, non vedo la sfida lanciata dalla vita, a chi, e l’evoluzione di pensiero sulla vita stessa. 

A rileggerti!

Re: [M179]Lavaggi

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Ciao @confusa [color defaultattr=] [/color]Commento anche io, anche se fuori tempo massimo per il concorso.
Non ho molto da aggiungere a quanto detto, per cui ti darò la mia chiave di lettura del racconto – che poi può essere giusta o sbagliata, ma dovrai poi essere tu a dirmi se ci ho azzeccato o meno.
Mi pare di intuire è che mamma e figlia "tenessero in vita" la nonna per la pensione e null'altro:
confusa ha scritto: La n onna rappresentava una parte del loro reddito e, per il momento, non intendevano rinunciarvi.
…e l'idea è molto carina, specialmente se il "twist" finale è che la nonna in realtà non è poi messa così male come pensavano e, dopo essere stata visitata dal dottore, saltasse su tutta arzilla e facesse loro la ramanzina – e sarebbe ancora più bello se si accorgesse di essere stata "sfruttata" per tutto il tempo e decidesse di andarsene in vacanza tipo alle Maldive sfruttando la sua pensione, facendo il contraltare alla nipotina che deve andare oltreoceano, un po' à la Merlino nella spada nella roccia.

A rileggerci ^ ^

Re: [M179]Lavaggi

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Ciao @confusa, ho sempre piacere a commentare tutti i testi partecipanti ma, per mancanza di tempo, mi trovo a farlo a gara finita.
Credo ti abbiano già detto tutto sul testo, io, sperando di non risultare invadente, provo a condividere con te un mio pensiero, sperando ti sia utile.
Mi chiedo se tu non soffra troppo la prestazione.
Ti ho letto per la prima volta nel commento al mio testo, poi altri commenti ad altri testi in gara. Ho trovato lo stile di scrittura dei commenti molto ricercato, parole dosate, ben poste. Gli stessi commenti mi sembravano esercizi di scrittura ben riusciti.
Questo testo non è all'altezza. Non è scritto male, ma non bene come i commenti.
Da qui l'idea che la gara in sé possa in qualche modo destabilizzarti, poi magari è una baggianata.
Alla prossima.
<3

Re: [M179]Lavaggi

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@Edu 

 Ogni lettura e commento è ben accetto, spero sia chiaro. Questo è quello che capita a scrivere senza ispirazione, a sperimentare senza dirlo prima, buttando lì delle conclusioni senza avere ben chiaro dove si voglia arrivare a parare! Hai ragione ! Rifletterò sulle tue osservazioni, dirette e attente del testo .
La pistola, in questo caso, non ha sparato perché impossibilitata a farlo. Per mancanza di munizioni ? Perché allora non dire che il racconto non è piaciuto? Sono io a non capire qualcosa di fondamentale? Sono domande che mi faccio.

Re: [M179]Lavaggi

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Ciao @confusa, anch'io commento in ritardo, ma meglio tardi che mai. :)

Dal punto di vista tecnico-pulcistico @Edu ha già detto tutto, tranne forse un refuso (immagino che per "pool position" tu intendessi "pole position").

Ribadisco quanto detto in precedenza in un altro racconto che ti avevo commentato, forse nel Labocontest: hai una prosa frizzante, che con le poche aggiustatine suggerite dagli altri utenti è molto divertente, scorrevole, piacevole.

Ma secondo me devi concentrati più sulla struttura. Anche nell'altro racconto ricordo di aver trovato problemi strutturali, nel finale se non vado errato.

Dopo aver letto due tuoi racconti la mia impressione, correggimi se sbaglio, è che parti da un'idea all'inizio e la sviluppi in maniera naturale e spontanea.
Sei quella che in gergo si chiama una scrittrice "giardiniera", termine abusato, ma che rende l'idea: cominci a scrivere senza necessariamente avere un progetto definito in partenza, e ti lasci guidare dalla tua storia. All'opposto dello spettro ci sono gli scrittori "architetti", che pianificano tutto prima di scrivere una sola parola.

Nessun metodo è necessariamente migliore dell'altro, entrambi hanno pro e contro. Nel tuo caso, e questa è l'impressione che ho leggendoti, è che ti lasci trascinare troppo dalla tua stessa storia. Anche se sei "giardiniera", dovresti metterti dei paletti, e rispettarli. Per esempio: qual è il tema della storia? Quale personaggio è il focus? Se già ti metti dei paletti, allora devi rivedere come li metti, perché magari dai importanza a elementi secondari.

Secondo me, più che sulla prosa (che è già buona) dovresti focalizzarti sulla struttura delle tue storie. Hai tante idee, che è un buon potenziale di partenza, e usi una lingua frizzante, che è già molto. Se riesci a mettere insieme il tutto in maniera più omogenea e coordinata, puoi ottenere ottimi risultati.

A rileggerti. :)

Re: [M179]Lavaggi

19
@
@Modea72 

 Brava scrittrice! Spenderò due parole in più rivolgendomi a te, come se parlassi a tutti. Ti ringrazio - questo però è personale - per ciò che pensi dei commenti. Non soffro di ansia da prestazione e non mi infastidisce la competizione. Non tutte le ciambelle escono col buco, usando un famoso proverbio. Sono contenta che tu abbia notato alcune delle mie caratteristiche e ancor più che, umilmente, dedichi parte del tuo tempo alla scrittura! a Anche a te darò appuntamento alla prossima!  

Re: [M179]Lavaggi

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Ciao, @confusa.
Arrivo per ultima a commentarti, ti hanno già detto tutto. Anche io trovo che la trama sia slegata quindi non aggiungerò altro riguardo al racconto.
Quello che invece  ti serve, secondo me, è uno  " Stai su" questo è il posto giusto per imparare e se te lo dico io puoi crederci.
Non mollare, continua a scrivere, pian piano migliorerai, questo è certo. I contest servono proprio a questo. Io sono andata a rileggere alcuni miei racconti di quando mi sono iscritta  :o erano solo delle palle di pelo spettinate, da buttare. La scrittura evolve, per fortuna. Mi sono messa a studiare, a leggere, a guardare video, ho comprato manuali...A proposito ti consiglio "L'arco di trasformazione del personaggio" di Dara Marxs; un ottimo manuale per cominciare a capire come si costruisce una trama.
Spero di rileggerti presto  :super:


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