Il fabbro del Castello della Ripa
Posted: Sat Jul 08, 2023 8:32 pm
[racconto rimosso su richiesta dell'autore]
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Fraudolente wrote: Sat Jul 08, 2023 8:32 pmBarduccio detestava la superstizione dei villici, che tramandavano leggende sulle disgrazie che avrebbero colpito i viandanti che non si fossero fatti un segno della crocetroppi "che"
Fraudolente wrote: Sat Jul 08, 2023 8:32 pmUsciti dalla selva dei carpini, raggiunsero un pascolo in dolce pendenza, e montarono in sella.via la seconda virgola
Fraudolente wrote: Sat Jul 08, 2023 8:32 pmle ginocchia iniziarono a fargli male, e dovette rallentare.via la virgola
Fraudolente wrote: Sat Jul 08, 2023 8:32 pmBonaccorso lo affiancò: «Domine, siete sicuro che lo troveremo giù al Mercato?»i due punti seguono un verbo che esprime eloquio: disse, chiese, suggerì e simili.
Fraudolente wrote: Sat Jul 08, 2023 8:32 pmil nostro vecchio castello è in rovina, e quello nuovo di Monteboaggine è troppo distantevia la virgola
Fraudolente wrote: Sat Jul 08, 2023 8:32 pmil presbitero notò che il tono era deciso, e non deferente come al solito.via la virgola oppure via "e". Le virgole di troppo di qui alla fine le trovi da solo...
Fraudolente wrote: Sat Jul 08, 2023 8:32 pm«Maria e i bambini», evitò con cura di definirli i tuoi figli, «hanno trascorso la notte da Magdalena...Qui ci sono alcune cose che non vanno: niente virgola dopo le caporali, innanzitutto.
Fraudolente wrote: Sat Jul 08, 2023 8:32 pmIl castellano si volse: «È un piacere servirvi, domine, e aiutare quella povera donna.»Per i due punti dopo "volse" vale quanto scritto sopra per "affiancò". Occhio al punto finale; se il dialogo è retto dai due punti va esterno.
Fraudolente wrote: Sat Jul 08, 2023 8:32 pmuna buona cena - chissà che aveva cucinato Magdalena? –Nell'inciso hai usato prima il trattino breve e poi quello lungo: quello giusto è il secondo – (Alt+0150)
Marcello wrote: Fraudolente una buona cena - chissà che aveva cucinato Magdalena? –Qui è quasi impossibile il copia e incolla. E poi ero convinto quello corretto fosse il primo. Fortuna che ci farò mettere mano da un bravo editor...
Nell'inciso hai usato prima il trattino breve e poi quello lungo: quello giusto è il secondo – (Alt+0150)
Marcello wrote: Buon lavoro.Un parolone. Nella realtà per me è un divertimento e magari diventasse un lavoro. Ho appena cancellato la virgola dopo un divertimento.
Fraudolente wrote: il killer delle virgole!Devo tener fede alla mia fama, ci tengo!
Fraudolente wrote: E poi ero convinto quello corretto fosse il primo.No, il primo serve per le parole composte: grigio-rosso, socio-politico e simili.
Fraudolente wrote: (Il vocativo esige la virgola)Ebbene, sì!
Fraudolente wrote: Il tempo era cambiato: piovigginava e, nella foschia densa che aveva coperto l’orizzonte, si intravvedeva il dito maledetto di Petra Fagnana, che sfumava nel grigiore incostante come la torre di un castello diroccato. Barduccio detestava la superstizione dei villici, che tramandavano leggende sulle disgrazie che avrebbero colpito i viandanti che non si fossero fatti un segno della croce passando accanto al macigno. Fandonie, solo fandonie! Qualche pastore gli aveva confidato in confessione che il segno della croce non bastava, e che bisognava anche toccarsi i genitali. E quella era blasfemia.L'incipit è molto buono. Riesci a dare un'immagine chiara e significativa della scena; introduci Barduccio, e parlando di ciò che gli veniva confidato in confessione, fai subito capire che si tratta di un prete.
Chiuso nel tabarro invernale, preferì evitare di percorrere a dorso di mulo il primo tratto di strada, dove, sulla discesa di breccia, ripida e scivolosa, sarebbe bastato un nonnulla per cadere.
Fraudolente wrote: Affidata la bestia a Bonaccorso ...Questo secondo periodo risulta meno incisivo, comunque stai indirizzando l'attenzione sul tempo dell'azione:
Fraudolente wrote: voglio rientrare prima del vesproe sul fatto che Barduccio è probabilmente un uomo anziano:
Fraudolente wrote: le ginocchia iniziarono a fargli male, e dovette rallentareTutto questo giova al lettore che riesce a visualizzare bene la scena.
Fraudolente wrote: «Domine, siete sicuro che lo troveremo giù al Mercato?»Qui si apre una questione di lana caprina. La domanda è plausibile, ma fa subito pensare a uno stratagemma un po' troppo abusato per dare al narratore la possibilità di entrare in argomento. Dal mio punto di vista sarebbe meglio evitare un approccio così scontato, e poi, a pensarci bene questi due sono in viaggio perché sperano di trovare "qualcuno al mercato". A quei tempi non si poteva essere certi di nulla, ma se avevano affrontato quel viaggio dovevano essere ben consapevoli del rischio che correvano.
Fraudolente wrote: «Pax tecum, fabro »Se tutta la frase è in latino ci può stare ( a parte che in latino "fabbro" mi risulta essere "faber" ), ma il miscuglio mi risulta cacofonico, specie se è ripetuto così tante volte. Lo stesso vale per "Fili mi"
Fraudolente wrote: Sat Jul 08, 2023 8:32 pmSe avete portato il castellano per convincermi ...Chi sarebbe "il castellano"? Bonaccorso? Se è così si dovrebbe poter intuire meglio il suo ruolo.
Fraudolente wrote: Sat Jul 08, 2023 8:32 pmMollò il martello e la lama che stava forgiando, che caddero sul pavimento con un tonfo. Sfilò la parannanza di cuoio e rimase a torso nudo, con le brache e le scarpe bruciacchiate. L’impugnatura di un’arma spuntava da un fodero di pelle appeso alla cintura. La estrasse. Era un trafiere sottile, che agitò all’aria simulando un affondo con il braccio possente.Messa in questo modo la scena mi risulta poco realistica. Se il tuo intento era quello di mettere in scena l'ira del fabbro sarebbe stato più efficace concentrarsi solo sulle sue azioni, tralasciando tutti i particolari. Esempio:
Fraudolente wrote: Sat Jul 08, 2023 8:32 pmgli occhi di bragiaScusa ma questo te lo devo segnare con la penna rossa.
Poldo wrote:"Mercato" è un luogo, il nome di un minuscolo borgo, oggi "Mercato Vecchio", dove Giovanni trasferì la bottega. E Giovanni la trasferì veramente, perché si tratta di un personaggio storico, cioè "documentato".
Qui si apre una questione di lana caprina. La domanda è plausibile, ma fa subito pensare a uno stratagemma un po' troppo abusato per dare al narratore la possibilità di entrare in argomento. Dal mio punto di vista sarebbe meglio evitare un approccio così scontato, e poi, a pensarci bene questi due sono in viaggio perché sperano di trovare "qualcuno al mercato". A quei tempi non si poteva essere certi di nulla, ma se avevano affrontato quel viaggio dovevano essere ben consapevoli del rischio che correvano.
Un'altra riflessione riguardo all'uso di "Domine". Il racconto e i dialoghi sono in italiano. Posso presumere che a quel tempo la lingua non fosse come la nostra e che vi fossero in uso ancora molti termini latini, ma qui, a mio avviso si tratta di fare una scelta precisa. O mi butto in una ricerca linguistica per sapere come veramente parlavano a quel tempo (solo Umberto Eco ne sarebbe capace), o scelgo di tradurre il tutto in un linguaggio corrente usando ad esempio "Mio signore".
Poldo: wrote: Poldo:La pace sia con te, o fabbro (vocativo di faber).
Se tutta la frase è in latino ci può stare ( a parte che in latino "fabbro" mi risulta essere "faber" ), ma il miscuglio mi risulta cacofonico, specie se è ripetuto così tante volte. Lo stesso vale per "Fili mi"
Poldo wrote:
Scusa ma questo te lo devo segnare con la penna rossa.
Caron dimonio dagli occhi di bragia lasciamolo a Dante. L'espressione è troppo connotata per poterla usare altrove.
Poldo wrote: E veniamo al finale che, a quanto pare finale non è. Scopro solo a questo punto che il racconto non è autoconclusivo, ma sembra il preludio di una storia che deve ancora svolgersi; e forse mi viene il dubbio che sia addirittura un pezzo tratto a metà di una storia più articolata.Hai ragione. Si tratta di un brano tratto dal romanzo che sto scrivendo, ed è carente nella caratterizzazione proprio perché estrapolato. E mi scuso, ma penso sarebbe opportuno dedicare una sezione a questa tipologia di "racconti".