[N2022R] Sempre respira
Posted: Sat Dec 24, 2022 5:15 pm
Spunti: Altri mondi - Viaggio - Fuga.
[N2022R] Sempre respira
L’estate c’è quando le tocca esserci. Quando vuole esserci c’è anche la nostra estate interiore, che corrisponde alla nostra bella maturità di persone.
Non muore mai l’estate, che sia quella stagionale che quella nostra interiore.
Si riaffaccia ciclicamente, la prima. Può affacciarsi in ogni momento, la seconda. Qui o altrove.
Mi dici: il vento
non canta sopra i grilli:
sai che in estate
compare quando ha tempo.
Sai che l'estate
compare quando è il tempo... ma...
Sempre respira.
Il posto è misterioso: si rivela man mano. L'ombra di nuvola, che sfuma, più m'avvicino e più la riconosco: ha i miei contorni, che certo ha disegnato un vento diverso da quello da cui sono in fuga sin dall'inizio di questo viaggio. E la mia sosia avanzata mi interroga, come per un esame: il cuore mi batte con furia, perché so che la posta in palio è alta, avendola fissata io.
Chi sei tu? esordisce lei, con enfasi teatrale e naturale insieme.
"Sono qui per scoprirlo." rispondo.
Sai qual è la prima cosa da fare qui?
"Ascoltare il vento".
Cosa dice?
"Per ora sento che non canta sopra i grilli."
Perché, secondo te?
"D'estate non si muove, è pigro per il caldo."
Già: non si muove foglia.
"Comunque, mi ha portato lui qui. Ma adesso riposa."
Come sei arrivata?
"Andando in diagonale" azzardo, manco fossi arrivata a bordo di un mezzo vento-propulsore e con le lenti a contatto spazio-luce. In realtà, non so il tragitto che ho fatto, e con che mezzo, per trovarmi altrove.
Perché...
"In fuga dal vento del mio mondo, che ha ceduto il timone a un altro, arrivo qui e mi sento girata su una prospettiva diversa, su un'altra maniera di vedere le cose. Col tetto del cielo a un livello alieno."
Cosa vuoi?
"Mi voglio contagiare di nuove prospettive. Voglio perdere la forma delle nuvole, incostante, a meno che non sia la prospettiva balzana d’una nube che sforma e ricrea se stessa."
Di per sé, non accetto la forma della nuvola: è incostante. Si adatta al vento di brezza e di bufera: non ha una forma sua. E ascolto il vento, così sento dove va e posso provare a scavalcarlo. Sono in fuga da questo conformismo, da questi adattamenti. Corro i miei rischi a scavalcare il vento e non chiedo il perché del livello del mio cielo, quando è solo merito o colpa mia. "
Il perché te lo dico io. (sorride e annuisce la mia sosia avanzata, che mi sembra l'ombra chiara di una nuvola).
Ombra del vento è la nuvola: lei lo copre mentre lui la sposta.
Se è leggero e mite, lei sarà bianca, attraversando il cielo, colpita da trame dorate. Se il vento è violento e selvaggio, le farà bufera, la scurirà mentre la trascinerà sullo sfondo antracite del cielo, sino a confonderla con gli altri nembi.
Rispondo cogliendo il suggerimento: "Così coi buoni pensieri e l’idea che li illumina: questa li copre di luce mentre li fa camminare verso la direzione voluta. O sono loro fatti di vento proprio e la nuvola luminosa dell’idea li fascia. Diverso è coi cattivi pensieri."
Perché? (sembra che mi legga dentro o che ci stia scrivendo),
Le rispondo:
"Perché i pensieri persistenti e rappresi si affacciano alla mente ad estromettere persino la parvenza, congelata e incagliata, di un’attenzione altrove. Sono come fosche nuvole che coprono ogni luce sulla volta celeste, raggrumate in un cielo fermo e pesante. Che fare? Cucio i bordi dell'ombra e non dilaga?
Magari il mio viaggio non avrà la destinazione compiuta che vorrei, ma io mi protendo per vedere quest'altro livello di cielo.
Ecco cosa sono venuta a cercare qui: come scavalcare le ombre del vento."
Perché? (mi spinge a una conclusione).
"Perché voglio sciogliere i vincoli della routine in questo viaggio verso la luce.
C’è il cielo libero - accanto alle nuvole - quello che non pone filtri al sole e alle stelle, e oltre - a di là delle nuvole - lo spazio libero del cielo è totale.
Questo cerco nel viaggio verso il mio mondo libero: un altro spazio, al di là dei brandelli di pena - o di colpe o dei raggrumati pensieri che lo screziano, spinta dai venti della fame e del perdono - scavalcarli e trovarci - al mio livello di cielo, la mia anima... libera."
[N2022R] Sempre respira
L’estate c’è quando le tocca esserci. Quando vuole esserci c’è anche la nostra estate interiore, che corrisponde alla nostra bella maturità di persone.
Non muore mai l’estate, che sia quella stagionale che quella nostra interiore.
Si riaffaccia ciclicamente, la prima. Può affacciarsi in ogni momento, la seconda. Qui o altrove.
Mi dici: il vento
non canta sopra i grilli:
sai che in estate
compare quando ha tempo.
Sai che l'estate
compare quando è il tempo... ma...
Sempre respira.
Il posto è misterioso: si rivela man mano. L'ombra di nuvola, che sfuma, più m'avvicino e più la riconosco: ha i miei contorni, che certo ha disegnato un vento diverso da quello da cui sono in fuga sin dall'inizio di questo viaggio. E la mia sosia avanzata mi interroga, come per un esame: il cuore mi batte con furia, perché so che la posta in palio è alta, avendola fissata io.
Chi sei tu? esordisce lei, con enfasi teatrale e naturale insieme.
"Sono qui per scoprirlo." rispondo.
Sai qual è la prima cosa da fare qui?
"Ascoltare il vento".
Cosa dice?
"Per ora sento che non canta sopra i grilli."
Perché, secondo te?
"D'estate non si muove, è pigro per il caldo."
Già: non si muove foglia.
"Comunque, mi ha portato lui qui. Ma adesso riposa."
Come sei arrivata?
"Andando in diagonale" azzardo, manco fossi arrivata a bordo di un mezzo vento-propulsore e con le lenti a contatto spazio-luce. In realtà, non so il tragitto che ho fatto, e con che mezzo, per trovarmi altrove.
Perché...
"In fuga dal vento del mio mondo, che ha ceduto il timone a un altro, arrivo qui e mi sento girata su una prospettiva diversa, su un'altra maniera di vedere le cose. Col tetto del cielo a un livello alieno."
Cosa vuoi?
"Mi voglio contagiare di nuove prospettive. Voglio perdere la forma delle nuvole, incostante, a meno che non sia la prospettiva balzana d’una nube che sforma e ricrea se stessa."
Di per sé, non accetto la forma della nuvola: è incostante. Si adatta al vento di brezza e di bufera: non ha una forma sua. E ascolto il vento, così sento dove va e posso provare a scavalcarlo. Sono in fuga da questo conformismo, da questi adattamenti. Corro i miei rischi a scavalcare il vento e non chiedo il perché del livello del mio cielo, quando è solo merito o colpa mia. "
Il perché te lo dico io. (sorride e annuisce la mia sosia avanzata, che mi sembra l'ombra chiara di una nuvola).
Ombra del vento è la nuvola: lei lo copre mentre lui la sposta.
Se è leggero e mite, lei sarà bianca, attraversando il cielo, colpita da trame dorate. Se il vento è violento e selvaggio, le farà bufera, la scurirà mentre la trascinerà sullo sfondo antracite del cielo, sino a confonderla con gli altri nembi.
Rispondo cogliendo il suggerimento: "Così coi buoni pensieri e l’idea che li illumina: questa li copre di luce mentre li fa camminare verso la direzione voluta. O sono loro fatti di vento proprio e la nuvola luminosa dell’idea li fascia. Diverso è coi cattivi pensieri."
Perché? (sembra che mi legga dentro o che ci stia scrivendo),
Le rispondo:
"Perché i pensieri persistenti e rappresi si affacciano alla mente ad estromettere persino la parvenza, congelata e incagliata, di un’attenzione altrove. Sono come fosche nuvole che coprono ogni luce sulla volta celeste, raggrumate in un cielo fermo e pesante. Che fare? Cucio i bordi dell'ombra e non dilaga?
Magari il mio viaggio non avrà la destinazione compiuta che vorrei, ma io mi protendo per vedere quest'altro livello di cielo.
Ecco cosa sono venuta a cercare qui: come scavalcare le ombre del vento."
Perché? (mi spinge a una conclusione).
"Perché voglio sciogliere i vincoli della routine in questo viaggio verso la luce.
C’è il cielo libero - accanto alle nuvole - quello che non pone filtri al sole e alle stelle, e oltre - a di là delle nuvole - lo spazio libero del cielo è totale.
Questo cerco nel viaggio verso il mio mondo libero: un altro spazio, al di là dei brandelli di pena - o di colpe o dei raggrumati pensieri che lo screziano, spinta dai venti della fame e del perdono - scavalcarli e trovarci - al mio livello di cielo, la mia anima... libera."