[MI173] Il giorno degli esami
Posted: Sun Sep 04, 2022 9:15 pm
Traccia di mezzogiorno - L'ottavo giorno. Boa: deve apparire una civetta.
[MI173] Il giorno degli esami
Artificioso il giorno che ti prospetti uguale al precedente, senza esperienze in bilico, senza sussulti e scosse e nostalgie da architettare, spontanee, nei disegni... Artificiali le stelle d’ogni notte ad irradiarti i sogni. Artificiosa una vita così. E la mia da un po' così era.
Ma ecco l'inaspettato mi rovescia la routine. Tra i giorni della settimana, se ne inserisce un altro. Sarà che ne ho tante, di settimane alle spalle, e in un attimo mi sembrava di tornare di colpo da un lunedì all'altro, ma invece, da quando mi capita "il giorno degli esami", riesco a dilatare il tempo. E la vita cambia, si fa più viva!
Sarà un artificio arrivato per dare una scossa alla mia esistenza da pensionata, ma, come sia o come non sia, mi si affaccia all'improvviso, al risveglio, ed è sempre una sorpresa, come questa civetta in pieno ottavo giorno che lo precede.
Il presente cambia, si sublima, mi interroga!
Mi appaiono le materie di esame, tipo quelle dell'adolescenza, ma applicate alla mia esistenza, in un excursus che ogni ottavo giorno muta.
Questo è l'esame che sto sostenendo adesso. La civetta è apparsa, come suo solito: so che per gli antichi greci rappresentava la conoscenza ed era sacra alla dea Atena. Ha preso a fissarmi coi suoi occhi fosforescenti che mi trapassano, come un esaminatore in piena regola, interrogandomi in profondità.
Stavolta, alle sue domande, mi sono trovata a rispondere così:
Storia:
Nasco ladra nel quartiere Pegni e Prestiti, dove si vive di baratti e scambi, ma se uno non ha niente in mano ha anche niente da perdere, e cerca roba da barattare o impegnare. No, vai fuori tema, mi dice lo sguardo della civetta: la storia è storia, non si va di allegorie e metafore come piovesse.
Posso dire che l'esperienza insegna, è una maestra solida: se non attingi da interpretazioni sbagliate, il passato ti dà la verità, o quantomeno causa e effetto delle tue azioni. E di chi ti ha preceduto.
Scavando nella storia della mia famiglia, io non sarei mai arrivata se quell'ufficiale tedesco avesse premuto il grilletto del fucile puntato alla testa di mio padre.
Scienze naturali e Anatomia:
Questa volta ricordo la gravidanza, un'esperienza "alta" che ho avuto la gioia di vivere per mia figlia.
Stai sotto il mio cuore e lo stringi, imitando il suo ritmo, il suo suono, alla stessa cadenza, e se cresci ogni giorno di più e ti formi alla vita di fuori, l'eco dentro del cuore di mamma non sarà più distante domani di adesso ...da te.
Matematica:
Ho le mie due colonne, Dare e Avere, ed è sempre più lunga la prima, e non quadrano mai i miei conti.
La prova del nove mi si para davanti e i prodotti la danno sbagliata: reagisco con minore rigore, accogliendola come un valore.
Perché anche gli errori insegnano.
Religione:
Ti aspetto fuori, Dio, da questo mondo, dove mi hai posto, ignara, un dì d’autunno...- quando sarà il momento -
per presentarti il conto dei miei sbagli, dei miei peccati: la mia insufficienza, sperando nella Tua grande clemenza.
Ma ho un altro conto a Te da presentare: il numero dei pianti, di cui sono venuta a conoscenza, di innocenti straziati e tormentati
dal male derivato dagli abusi del pur libero arbitrio che ci hai dato. - Dovrai spiegarmi perché l’hai tollerato. -
La tua Misericordia - ch'è infinita - perché tanti inermi non l'hanno avuta in vita?
Ti aspetto fuori - Dio - da questo mondo, nel tuo spazio ch’è Amore a tutto tondo. Sotto il più giusto Cielo come sfondo.
Italiano:
La mia lingua madre è la mia passione. Declinata in versi e in prosa.
Per la prosa, Manzoni mi ha trasmesso la forma di sintassi e costruzione del periodo, De Amicis il bello e il brutto della retorica e Guareschi l'ironia.
Per la poesia, Dante mi ha insegnato la metrica e la composizione dei sonetti, Foscolo l'enfasi e gli spazi sociali, Leopardi la sua filosofia ombrosa della vita, i tratti frequenti sulla Natura e i suoi influssi.
In realtà, Leopardi ha celato un inno alla vita nella sua celebre e triste "Il passero solitario", e io l'ho estrapolato con la tecnica della Blackout poetry.:
Geografia:
Confino con la Superbia, l'Ira e la Gola.
Vedo nel primo Stato la possibilità di governare con la mia ampia visuale prospettica sulle situazioni.
Il mio cervello non ha "pieghe" da decubito: io non indulgo sempre in un contesto, lo stesso, di neuroni. Io svario in pensieri e connessioni,
così non avrò alterazioni alla meninge... anche se il tempo stringe!
E sono pieghe, non piaghe, che si ispessiscono nel cervello a causa della stessa posizione dei pensieri... Vengono quando uno s'impantana in un pensiero fisso o si avvita in considerazioni inutili, senza scopo.
Il pensiero laterale è un modo di vedere le cose da un punto di vista più defilato, da cui scopri una nuova dimensione delle cose.
Eh sì, non scade mai il mio passaporto per lo Stato della Superbia.
Dallo Stato dell'Ira non ci voglio passare, ma il visto sul "pass" vedo che c'è anche stavolta:
È questa l'Ira: una gabbia interiore, tappezzata in rimpianti e rancori, che emana per osmosi diretta i suoi fluidi boriosi e rabbiosi.
Ci passo e scappo appena riesco.
Il terzo stato, la Gola, ha la dogana prima di un lago di "tirami su". Ho il pass per procedere, a remi, col mio cuoco personale che voga per due. Io canto:
Questo è il mio cuoco, sì,
questo è il mio grande chef,
a un pasto non puoi chiedere di più,
lui fa cucina anche senza logica
ma il risultato è sempre una bontà.
La civetta chiude un occhio e vola via.
[MI173] Il giorno degli esami
Artificioso il giorno che ti prospetti uguale al precedente, senza esperienze in bilico, senza sussulti e scosse e nostalgie da architettare, spontanee, nei disegni... Artificiali le stelle d’ogni notte ad irradiarti i sogni. Artificiosa una vita così. E la mia da un po' così era.
Ma ecco l'inaspettato mi rovescia la routine. Tra i giorni della settimana, se ne inserisce un altro. Sarà che ne ho tante, di settimane alle spalle, e in un attimo mi sembrava di tornare di colpo da un lunedì all'altro, ma invece, da quando mi capita "il giorno degli esami", riesco a dilatare il tempo. E la vita cambia, si fa più viva!
Sarà un artificio arrivato per dare una scossa alla mia esistenza da pensionata, ma, come sia o come non sia, mi si affaccia all'improvviso, al risveglio, ed è sempre una sorpresa, come questa civetta in pieno ottavo giorno che lo precede.
Il presente cambia, si sublima, mi interroga!
Mi appaiono le materie di esame, tipo quelle dell'adolescenza, ma applicate alla mia esistenza, in un excursus che ogni ottavo giorno muta.
Questo è l'esame che sto sostenendo adesso. La civetta è apparsa, come suo solito: so che per gli antichi greci rappresentava la conoscenza ed era sacra alla dea Atena. Ha preso a fissarmi coi suoi occhi fosforescenti che mi trapassano, come un esaminatore in piena regola, interrogandomi in profondità.
Stavolta, alle sue domande, mi sono trovata a rispondere così:
Storia:
Nasco ladra nel quartiere Pegni e Prestiti, dove si vive di baratti e scambi, ma se uno non ha niente in mano ha anche niente da perdere, e cerca roba da barattare o impegnare. No, vai fuori tema, mi dice lo sguardo della civetta: la storia è storia, non si va di allegorie e metafore come piovesse.
Posso dire che l'esperienza insegna, è una maestra solida: se non attingi da interpretazioni sbagliate, il passato ti dà la verità, o quantomeno causa e effetto delle tue azioni. E di chi ti ha preceduto.
Scavando nella storia della mia famiglia, io non sarei mai arrivata se quell'ufficiale tedesco avesse premuto il grilletto del fucile puntato alla testa di mio padre.
Scienze naturali e Anatomia:
Questa volta ricordo la gravidanza, un'esperienza "alta" che ho avuto la gioia di vivere per mia figlia.
Stai sotto il mio cuore e lo stringi, imitando il suo ritmo, il suo suono, alla stessa cadenza, e se cresci ogni giorno di più e ti formi alla vita di fuori, l'eco dentro del cuore di mamma non sarà più distante domani di adesso ...da te.
Matematica:
Ho le mie due colonne, Dare e Avere, ed è sempre più lunga la prima, e non quadrano mai i miei conti.
La prova del nove mi si para davanti e i prodotti la danno sbagliata: reagisco con minore rigore, accogliendola come un valore.
Perché anche gli errori insegnano.
Religione:
Ti aspetto fuori, Dio, da questo mondo, dove mi hai posto, ignara, un dì d’autunno...- quando sarà il momento -
per presentarti il conto dei miei sbagli, dei miei peccati: la mia insufficienza, sperando nella Tua grande clemenza.
Ma ho un altro conto a Te da presentare: il numero dei pianti, di cui sono venuta a conoscenza, di innocenti straziati e tormentati
dal male derivato dagli abusi del pur libero arbitrio che ci hai dato. - Dovrai spiegarmi perché l’hai tollerato. -
La tua Misericordia - ch'è infinita - perché tanti inermi non l'hanno avuta in vita?
Ti aspetto fuori - Dio - da questo mondo, nel tuo spazio ch’è Amore a tutto tondo. Sotto il più giusto Cielo come sfondo.
Italiano:
La mia lingua madre è la mia passione. Declinata in versi e in prosa.
Per la prosa, Manzoni mi ha trasmesso la forma di sintassi e costruzione del periodo, De Amicis il bello e il brutto della retorica e Guareschi l'ironia.
Per la poesia, Dante mi ha insegnato la metrica e la composizione dei sonetti, Foscolo l'enfasi e gli spazi sociali, Leopardi la sua filosofia ombrosa della vita, i tratti frequenti sulla Natura e i suoi influssi.
In realtà, Leopardi ha celato un inno alla vita nella sua celebre e triste "Il passero solitario", e io l'ho estrapolato con la tecnica della Blackout poetry.:
Al mio core
Su
vai
brilla
esulta
core libero
mille giri
il tempo miri
canti
così
di più
Su
vai
brilla
esulta
core libero
mille giri
il tempo miri
canti
così
di più
Geografia:
Confino con la Superbia, l'Ira e la Gola.
Vedo nel primo Stato la possibilità di governare con la mia ampia visuale prospettica sulle situazioni.
Il mio cervello non ha "pieghe" da decubito: io non indulgo sempre in un contesto, lo stesso, di neuroni. Io svario in pensieri e connessioni,
così non avrò alterazioni alla meninge... anche se il tempo stringe!
E sono pieghe, non piaghe, che si ispessiscono nel cervello a causa della stessa posizione dei pensieri... Vengono quando uno s'impantana in un pensiero fisso o si avvita in considerazioni inutili, senza scopo.
Il pensiero laterale è un modo di vedere le cose da un punto di vista più defilato, da cui scopri una nuova dimensione delle cose.
Eh sì, non scade mai il mio passaporto per lo Stato della Superbia.

Dallo Stato dell'Ira non ci voglio passare, ma il visto sul "pass" vedo che c'è anche stavolta:
È questa l'Ira: una gabbia interiore, tappezzata in rimpianti e rancori, che emana per osmosi diretta i suoi fluidi boriosi e rabbiosi.
Ci passo e scappo appena riesco.
Il terzo stato, la Gola, ha la dogana prima di un lago di "tirami su". Ho il pass per procedere, a remi, col mio cuoco personale che voga per due. Io canto:
Questo è il mio cuoco, sì,
questo è il mio grande chef,
a un pasto non puoi chiedere di più,
lui fa cucina anche senza logica
ma il risultato è sempre una bontà.
La civetta chiude un occhio e vola via.