[MI173] Il giorno degli esami

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Traccia di mezzogiorno - L'ottavo giorno. Boa: deve apparire una civetta.

[MI173] Il giorno degli esami

Artificioso il giorno che ti prospetti uguale al precedente, senza esperienze in bilico, senza sussulti e scosse e nostalgie da architettare, spontanee, nei disegni... Artificiali le stelle d’ogni notte ad irradiarti i sogni. Artificiosa una vita così. E la mia da un po' così era.

Ma ecco l'inaspettato mi rovescia la routine. Tra i giorni della settimana, se ne inserisce un altro. Sarà che ne ho tante, di settimane alle spalle, e in un attimo mi sembrava di tornare di colpo da un lunedì all'altro, ma invece, da quando mi capita "il giorno degli esami", riesco a dilatare il tempo. E la vita cambia, si fa più viva!

Sarà un artificio arrivato per dare una scossa alla mia esistenza da pensionata, ma, come sia o come non sia, mi si affaccia all'improvviso, al risveglio, ed è sempre una sorpresa, come questa civetta in pieno ottavo giorno che lo precede. 

Il presente cambia, si sublima, mi interroga!

Mi appaiono le materie di esame, tipo quelle dell'adolescenza, ma applicate alla mia esistenza, in un excursus che ogni ottavo giorno muta.

Questo è l'esame che sto sostenendo adesso. La civetta è apparsa, come suo solito: so che per gli antichi greci rappresentava la conoscenza ed era sacra alla dea Atena. Ha preso a fissarmi coi suoi occhi fosforescenti che mi trapassano, come un esaminatore in piena regola, interrogandomi in profondità.

Stavolta, alle sue domande, mi sono trovata a rispondere così:

Storia:

Nasco ladra nel quartiere Pegni e Prestiti, dove si vive di baratti e scambi, ma se uno non ha niente in mano ha anche niente da perdere, e cerca roba da barattare o impegnare. No, vai fuori tema, mi dice lo sguardo della civetta: la storia è storia, non si va di allegorie e metafore come piovesse.
Posso dire che l'esperienza insegna, è una maestra solida: se non attingi da interpretazioni sbagliate, il passato ti dà la verità, o quantomeno causa e effetto delle tue azioni. E di chi ti ha preceduto.
Scavando nella storia della mia famiglia, io non sarei mai arrivata se quell'ufficiale tedesco avesse premuto il grilletto del fucile puntato alla testa di mio padre.

Scienze naturali e Anatomia:

Questa volta ricordo la gravidanza, un'esperienza "alta" che ho avuto la gioia di vivere per mia figlia.

Stai sotto il mio cuore e lo stringi, imitando il suo ritmo, il suo suono, alla stessa cadenza, e se cresci ogni giorno di più e ti formi alla vita di fuori, l'eco dentro del cuore di mamma non sarà più distante domani di adesso ...da te.

Matematica: 

Ho le mie due colonne, Dare e Avere, ed è sempre più lunga la prima, e non quadrano mai i miei conti.
La prova del nove mi si para davanti e i prodotti la danno sbagliata: reagisco con minore rigore, accogliendola come un valore.
Perché anche gli errori insegnano.


Religione:

Ti aspetto fuori, Dio, da questo mondo, dove mi hai posto, ignara, un dì d’autunno...- quando sarà il momento -
per presentarti il conto dei miei sbagli, dei miei peccati: la mia insufficienza, sperando nella Tua grande clemenza.
Ma ho un altro conto a Te da presentare: il numero dei pianti, di cui sono venuta a conoscenza, di innocenti straziati e tormentati
dal male derivato dagli abusi del pur libero arbitrio che ci hai dato. - Dovrai spiegarmi perché l’hai tollerato. -
La tua Misericordia - ch'è infinita - perché tanti inermi non l'hanno avuta in vita?
Ti aspetto fuori - Dio - da questo mondo, nel tuo spazio ch’è Amore a tutto tondo. Sotto il più giusto Cielo come sfondo.

Italiano: 

La mia lingua madre è la mia passione. Declinata in versi e in prosa.

Per la prosa, Manzoni mi ha trasmesso la forma di sintassi e costruzione del periodo, De Amicis il bello e il brutto della retorica e Guareschi l'ironia.
Per la poesia, Dante mi ha insegnato la metrica e la composizione dei sonetti, Foscolo l'enfasi e gli spazi sociali, Leopardi la sua filosofia ombrosa della vita, i tratti frequenti sulla Natura e i suoi influssi.

In realtà, Leopardi ha celato un inno alla vita nella sua celebre e triste "Il passero solitario", e io l'ho estrapolato con la tecnica della Blackout poetry.:


Al mio core

Su
vai
brilla
esulta
core libero
mille giri
il tempo miri
canti
così
di più




Geografia: 

Confino con la Superbia, l'Ira e la Gola.

Vedo nel primo Stato la possibilità di governare con la mia ampia visuale prospettica sulle situazioni.

Il mio cervello non ha "pieghe" da decubito: io non indulgo sempre in un contesto, lo stesso, di neuroni. Io svario in pensieri e connessioni,
così non avrò alterazioni alla meninge... anche se il tempo stringe!

E sono pieghe, non piaghe, che si ispessiscono nel cervello a causa della stessa posizione dei pensieri... Vengono quando uno s'impantana in un pensiero fisso o si avvita in considerazioni inutili, senza scopo.
Il pensiero laterale è un modo di vedere le cose da un punto di vista più defilato, da cui scopri una nuova dimensione delle cose.
Eh sì, non scade mai il mio passaporto per lo Stato della Superbia.  :tze:


Dallo Stato dell'Ira non ci voglio passare, ma il visto sul "pass" vedo che c'è anche stavolta:

È questa l'Ira: una gabbia interiore, tappezzata in rimpianti e rancori, che emana per osmosi diretta i suoi fluidi boriosi e rabbiosi.
Ci passo e scappo appena riesco. 

Il terzo stato, la Gola, ha la dogana prima di un lago di "tirami su". Ho il pass per procedere, a remi, col mio cuoco personale che voga per due. Io canto:

Questo è il mio cuoco, sì,
questo è il mio grande chef,
a un pasto non puoi chiedere di più,
lui fa cucina anche senza logica
ma il risultato è sempre una bontà.

La civetta chiude un occhio e vola via.
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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Re: [MI173] Il giorno degli esami

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Ciao @Poeta Zaza

Colgo l'occasione per il mio commento. Vado.

Spero che, se sei la stessa di sempre, saprai apprezzare la sincerità. Ovviamente ti scrivo la mia verità, che viene dal mio punto di vista e perciò vale giusto giusto un nichelino. Nel senso che, come ben sai, non ho le competenze tecniche per fare Valutazioni, ma solo considerazioni piccine piccine che riguardano il mio gusto. Ebbene te lo scrivo subito direttamente: secondo me il tuo racconto è troppo autoreferenziale. Parli di te stessa, di come sei e della tua visione del mondo sicuramente con stile impeccabile (di questo ti dico meglio sotto, ma ho apprezzato lo stile, quello sì) ma non racconti "qualcosa". Sicuramente potresti ribattere che prendi spunto da te stessa, ma che poi se scrivevi la stessa cosa di un personaggio di fantasia allora non cambiava nulla. Però si percepisce che ci sei te in queste righe (ah, non sto affatto giudicando il.contenuto né la tua persona, anzi da ciò che emerge dal tuo racconto introspettivo ti giudico una persona molto bella, parlo proprio a livello narrativo) non saprei neanche spiegarti perché esattamente (non è l'uso della prima persona, ma tanti piccoli dettagli che sinceramente non afferro, poi magari mi dirai che no, mi sto sbagliando, e allora farò ammenda e per una volta il mio istinto non ci ha visto giusto). Forse perché non tenti neanche un qualche "infiocchettamento" narrativo, ma elenchi frasi, esperienze, aforismi e punti di vista.
Ecco il racconto non mi ha coinvolta, non mi ha creato suspence o curiosità. Fin da subito ho intuito dove volevi andare a parare e allora ho letto "senza sorprese". Questo, secondo me, è proprio l'aspetto poco riuscito del tuo testo.

Al contrario il lessico ricco, il ritmo poetico, le immagini, le metafore, la poesia anche quando scrivi in prosa, la freschezza delle frasi che scorrono piacevoli sono gli aspetti decisamente riusciti.
Poeta Zaza ha scritto: dom set 04, 2022 9:15 pmArtificioso il giorno che ti prospetti uguale al precedente
Allora, ti contesto un po' questo aggettivo. Una cosa "artificiosa" è qualcosa di difficile. Ora immaginare un giorno identico al precedente non è che poi sia così complicato.  Intuisco che volevi dare un senso di distacco, di mancanza di emozione nell'immaginare giorni tutti uguali, e siccome una riga sotto usi la parola "artificiale", che forse meglio poteva rendere il concetto, hai sostituito con un aggettivo nella stessa area semantica, macsrcondo me evoca un'altra emozione e quindi non è azzeccatissimo.
Poeta Zaza ha scritto: dom set 04, 2022 9:15 pmArtificiosa una vita così
Ecco, qui invece ci può stare e rende l'idea.
Poeta Zaza ha scritto: dom set 04, 2022 9:15 pm Mi appaiono le materie di esame, tipo quelle dell'adolescenza, ma applicate alla mia esistenza, in un excursus che ogni ottavo giorno muta.
Questo paragrafo si può omettere, spiega troppo quando diventa tutto chiaro appena si continua s leggere. Io lo eviterei. 
Poeta Zaza ha scritto: dom set 04, 2022 9:15 pmLa civetta è apparsa, come suo solito: so che per gli antichi greci rappresentava la conoscenza ed era sacra alla dea Atena.
Questo passaggio, secondo la mia opinione, è un po' troppo didascalico, se ne può fare a meno senza per questo perdere il senso del racconto.

Ecco, questo è ciò che avevo da dirti. Spero che potrai apprezzare la mia sincerità e comunque prendi il mio giudizio con le pinze, valuta ciò che ti può essere utile (spero davvero qualcosa risulti utile), il resto sentiti libera di andare oltre. 

Talia

Re: [MI173] Il giorno degli esami

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Talia ha scritto: Ecco il racconto non mi ha coinvolta, non mi ha creato suspence o curiosità. Fin da subito ho intuito dove volevi andare a parare e allora ho letto "senza sorprese". Questo, secondo me, è proprio l'aspetto poco riuscito del tuo testo.

Al contrario il lessico ricco, il ritmo poetico, le immagini, le metafore, la poesia anche quando scrivi in prosa, la freschezza delle frasi che scorrono piacevoli sono gli aspetti decisamente riusciti.
Ti ringrazio dei complimenti e delle annotazioni critiche: ho voluto fare un esperimento e ho giocato con le mie creazioni poetiche. 
Talia ha scritto: Ecco, questo è ciò che avevo da dirti. Spero che potrai apprezzare la mia sincerità e comunque prendi il mio giudizio con le pinze, valuta ciò che ti può essere utile (spero davvero qualcosa risulti utile), il resto sentiti libera di andare oltre. 
Apprezzo sì, cara @Talia  :flower:

"Artificioso" riferito al giorno feriale che si ripete uguale al precedente, lo dicevo nel senso di "costruito" ma non è proprio quello che volevo dire.
Hai ragione.
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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Re: [MI173] Il giorno degli esami

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@Poeta Zaza 
Un racconto strano, difficile da commentare. Non mi ha disturbato trovarti protagonista del testo, in fondo penso sia impossibile non scrivere di sé. Tu hai solamente eliminato quel muro spesso fatto di personaggi e storie dietro il quale si nascondono gli autori. Il risultato è una messa a nudo che però mi riesce complicato inquadrare, valutare.

La tua prosa tende a respingere il lettore, nel senso che ogni frase va riletta almeno due volte, come una poesia. Male? Bene? Sta alla pazienza del lettore. Io ne ho tanta.

Ecco, così su due piedi non saprei dare un voto alla tua interrogazione. 

Re: [MI173] Il giorno degli esami

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Kuno ha scritto: @Poeta Zaza 
Un racconto strano, difficile da commentare. Non mi ha disturbato trovarti protagonista del testo, in fondo penso sia impossibile non scrivere di sé. Tu hai solamente eliminato quel muro spesso fatto di personaggi e storie dietro il quale si nascondono gli autori. Il risultato è una messa a nudo che però mi riesce complicato inquadrare, valutare.

La tua prosa tende a respingere il lettore, nel senso che ogni frase va riletta almeno due volte, come una poesia. Male? Bene? Sta alla pazienza del lettore. Io ne ho tanta.

Ecco, così su due piedi non saprei dare un voto alla tua interrogazione. 
Finora, il giorno degli esami non ha un buon voto. Sembra mettere a dura prova la pazienza dei lettori:  :libro:   :muu:   :occhiali:

Spero, alla fine, di avere la sufficienza. Comunque, mi sono presentata all'esame!  :si:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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Re: [MI173] Il giorno degli esami

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Ciao @Poeta Zaza,
Leggere questo racconto-poesia è stato come giocare ad unire i puntini per vedere quale figura nascondono.
Non mi ha disturbato lo stile, per quanto non sia propriamente nelle mie corde, piuttosto mi ha spinta a dare forma ad un insieme, interpretando indizi che fuggivano in più direzioni.
Poeta Zaza ha scritto: Il mio cervello non ha "pieghe" da decubito: io non indulgo sempre in un contesto, lo stesso, di neuroni. Io svario in pensieri e connessioni,
così non avrò alterazioni alla meninge... anche se il tempo stringe!
Questa l'ho dovuta rileggere tre volte, la semplificherei un pochino.

Manca secondo me la motivazione, la genesi del giorno in più, che ad un certo punto c'è, ma non fornisci abbastanza spiegazioni.
La civetta è ben inserita.

Come già ho confessato in altri commenti ai tuoi testi, mi sento sempre inadeguata nel darti un giudizio, perché mi sembra di non capire a fondo il tuo stile 
Questo racconto però, mi è piaciuto più dei precedenti.
Alla prossima 
<3

Re: [MI173] Il giorno degli esami

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Grazie del tuo commento, @Modea72  :flower:
Modea72 ha scritto: Come già ho confessato in altri commenti ai tuoi testi, mi sento sempre inadeguata nel darti un giudizio, perché mi sembra di non capire a fondo il tuo stile 
Combinazione, hai letto gli ultimi, ma sappi che, normalmente, scrivo in prosa, con limitati inserimenti poetici.
Questa volta, tra l'altro, ho esagerato: è stato un esperimento che non credo rifarò. 
Tu non sei inadeguata nei tuoi giudizi, perché non sei una superficiale. Comunque anch'io, se mi capita di non sapere capire, seguo con sincerità le impressioni ricevute.

Rispondo alle tue perplessità:
Modea72 ha scritto: Manca secondo me la motivazione, la genesi del giorno in più, che ad un certo punto c'è, ma non fornisci abbastanza spiegazioni.
La civetta della conoscenza che ferma il tempo per farmi l'esame della mia vita si può assimilare a un tempo d'assenza al presente che sorprende le persone anziane che giocoforza si auto-esaminano sui risultati della propria esistenza.
Modea72 ha scritto: Questa l'ho dovuta rileggere tre volte, la semplificherei un pochino.
Pensa che credevo di avere semplificato!  :aka: :D

Tieni presente che parlava la Superbia.  ;)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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Re: [MI173] Il giorno degli esami

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@Poeta Zaza 
È poetica la prosa con cui si svolge questo dialogo interiore, di cui é testimone e fattore scatenante la civetta, però per quanto mi sia lasciata ammaliare dalle tue parole non ho trovato la trama di questo tuo pezzo.
Per il mio modesto parere vedrei il tuo testo inserito in un contesto più articolato, come un momento di riflessione e di presentazione, della protagonista, prima che succeda qualcosa.

Re: [MI173] Il giorno degli esami

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Poeta Zaza ha scritto: ma invece, da quando mi capita "il giorno degli esami", riesco a dilatare il tempo. E la vita cambia, si fa più viva!
Ciao Zaza! 
Hai interpretato la traccia in modo particolare, il tuo "ottavo giorno" più che un "giorno degli esami" sembra essere un espediente letterario per fare i conti con la tua vita, e per farti conoscere. Però ecco, forse  stavolta sei andata un po' "fuori tema". Hai voluto sperimentare, e lo ha fatto con coraggio. Però ne è uscito uno scritto molto autobiografico, un po' autoreferenziale, che non si può definire un vero e proprio racconto perché una trama non c"è. 
Poeta Zaza ha scritto: La civetta è apparsa, come suo solito: so che per gli antichi greci rappresentava la conoscenza ed era sacra alla dea Atena.
La civetta credo ti abbia messa abbastanza in crisi. Di solito rappresenta l'unione tra il mondo dei vivi e quello dei morti, non si rado è presagio di futuri lutti. Invece qui ha un ruolo che, personalmente, faccio fatica a comprendere. Una specie di "confessore" o di "giudice",  una figura a cui dover rendere conto delle proprie azioni...non so, forse poteva essere integrata un pochino meglio.
Poeta Zaza ha scritto: Scavando nella storia della mia famiglia, io non sarei mai arrivata se quell'ufficiale tedesco avesse premuto il grilletto del fucile puntato alla testa di mio padre.
Questo passo, pur se autoreferenziale, mi è piaciuto. È molto genuino e ho l'impressione di conoscerti un po' meglio ora che l'ho letto.
Poeta Zaza ha scritto: l'eco dentro del cuore di mamma non sarà più distante domani di adesso ...da te.
Trovo questa frase un po' confusa. Forse volevi dire "l'eco dentro il cuore di mamma"? 
Poeta Zaza ha scritto: Il mio cervello non ha "pieghe" da decubito: io non indulgo sempre in un contesto, lo stesso, di neuroni. Io svario in pensieri e connessioni,
così non avrò alterazioni alla meninge... anche se il tempo stringe!
Da qui in poi hai lasciato venire fuori la poetessa che è in te. Però questa sembra un po' una frase messa lì, più per questioni di stile che di contenuto. Perché guardando il significato, alla fine mi sembra non aggiunga chissà quali informazioni importanti al tuo scritto. Cosa che, invece, faceva la frase su tuo padre e sull'ufficiale tedesco.
Poeta Zaza ha scritto: Eh sì, non scade mai il mio passaporto per lo Stato della Superbia.  :tze:
 Si possono inserire le emoticon in un racconto o in un romanzo?
Bella domanda! 
C'è chi dice assolutamente no...io dico: dipende. In alcuni casi, perché no? Purché lo si faccia cum grano salis. Certo, qualcuno prima o poi dovrà dirimerla questa questione, o no?

Tornando a noi, in linea di massima concordo con quanto scritto da chi ha commentato prima di me. Però, anche se stavolta magari non hai raggiunto lo scopo che ti eri prefissata, continua a scrivere e a sperimentare.
Prima o poi troverai la strada giusta. Vale per tutti noi. A rileggerci! 

Re: [MI173] Il giorno degli esami

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Almissima ha scritto: @Poeta Zaza 
È poetica la prosa con cui si svolge questo dialogo interiore, di cui é testimone e fattore scatenante la civetta, però per quanto mi sia lasciata ammaliare dalle tue parole non ho trovato la trama di questo tuo pezzo.
Per il mio modesto parere vedrei il tuo testo inserito in un contesto più articolato, come un momento di riflessione e di presentazione, della protagonista, prima che succeda qualcosa.
Grazie, cara @Almissima  :flower:

Ti rispondo: la traccia era "l'ottavo giorno". Io ho narrato quello che mi succede in questo giorno (con qualche invenzione, eh! ;) ). 
Sostengo un esame, rispondendo a un esaminatore: la civetta, che rappresenta la conoscenza.
Ultima modifica di Poeta Zaza il gio set 08, 2022 10:15 pm, modificato 1 volta in totale.
Di sabbia e catrame è la vita:
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Re: [MI173] Il giorno degli esami

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ScimmiaRossa ha scritto: Ciao Zaza! 
Hai interpretato la traccia in modo particolare, il tuo "ottavo giorno" più che un "giorno degli esami" sembra essere un espediente letterario per fare i conti con la tua vita, e per farti conoscere. Però ecco, forse  stavolta sei andata un po' "fuori tema". Hai voluto sperimentare, e lo ha fatto con coraggio. Però ne è uscito uno scritto molto autobiografico, un po' autoreferenziale, che non si può definire un vero e proprio racconto perché una trama non c"è. 
Anche a te la stessa risposta che ho dato a Almissima:
Poeta Zaza ha scritto: Ti rispondo: la traccia era "l'ottavo giorno". Io ho narrato quello che mi succede in questo giorno (con qualche invenzione, eh! ;) ).
Sostengo un esame rispondendo a un esaminatore: la civetta che rappresenta la conoscenza.
ScimmiaRossa ha scritto: La civetta credo ti abbia messa abbastanza in crisi. Di solito rappresenta l'unione tra il mondo dei vivi e quello dei morti, non si rado è presagio di futuri lutti. Invece qui ha un ruolo che, personalmente, faccio fatica a comprendere. Una specie di "confessore" o di "giudice",  una figura a cui dover rendere conto delle proprie azioni...non so, forse poteva essere integrata un pochino meglio.
La civetta, per gli antichi greci, rappresentava la conoscenza, e allora ho pensato di darle il ruolo di esaminatore.
Poeta Zaza ha scritto: Ha preso a fissarmi coi suoi occhi fosforescenti che mi trapassano, come un esaminatore in piena regola, interrogandomi in profondità.
Poeta Zaza ha scritto: l'eco dentro del cuore di mamma non sarà più distante domani di adesso ...da te.
ScimmiaRossa ha scritto: Trovo questa frase un po' confusa. Forse volevi dire "l'eco dentro il cuore di mamma"? 
No, intendevo proprio quello che ho scritto, rivolto a mia figlia:

- l'eco del cuore di mamma, che avrai dentro di te durante la vita, non sarà più distante domani di adesso da te. -
(letteralmente: il mio cuore ti sarà sempre vicino come adesso che ti ha fisicamente accanto).
ScimmiaRossa ha scritto: Si possono inserire le emoticon in un racconto o in un romanzo?
Bella domanda! 
Non si può ma ho voluto inserirla per strizzare l'occhio a chi non mi conosce.  ;)
ScimmiaRossa ha scritto: Però, anche se stavolta magari non hai raggiunto lo scopo che ti eri prefissata, continua a scrivere e a sperimentare.
Prima o poi troverai la strada giusta. Vale per tutti noi. A rileggerci! 
È quello che faccio da cinquanta MI. E sapessi quante strade diverse ho percorso! La cosa più bella, ogni volta, è il sicuro risultato che ottengo:
il piacere di scrivere!  :)

Grazie del tuo passaggio,  @ScimmiaRossa   

:flower:
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o scorre o si lega alle dita.


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Re: [MI173] Il giorno degli esami

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@Poeta Zaza ciao!
Devo dire che mi trovo allineato con i commenti che mi hanno preceduto: sono arrivato alla fine e mi sono chiesto: "cosa mi ha raccontato"?
La sensazione che ho avuto è stata di un virtuosismo sperimentale.
Penso che sia giustissimo usare MI per sperimentare (io personalmente ho cercato di esplorare i più disparati filoni narrativi, nel mio piccolo), ma sperimentando ogni tanto si fanno ciambelle senza buco: tutta esperienza utile, no?

Ciao!

Re: [MI173] Il giorno degli esami

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Ciao@Poeta Zaza
Leggendo mi è venuta in mente la struttura, la variegata costruzione dello Zibaldone di Leopardi, grazie al quale conosciamo il suo modo di pensare su vari aspetti della vita, compresa la poesia e l’arte, nonché sui suoi sentimenti.
Tu lo hai fatto in misura ridotta, non potevi scrivere quattromila e passa pagine; un compendio di idee, pensieri e altro, comprese profonde introspezioni.
Ho visto che Leopardi è tra i tuoi preferiti, non ti spiegherò certo il suo pensiero. Questo testo è qualcosa molto su di te credo, hai scavato a fondo, apparentemente addentrandoti in una compagine variegata di pensieri che però hanno un loro preciso ordine, una struttura, una gradualità, un desiderio forse a lungo sopito, fra le righe si affaccia anche qualcosa di più di quello che volevi dire.
L’ho trovato interessante. È anche arduo estrapolare con la blackout poetry “Il passero solitario”, io non ne avrei avuto il coraggio, chissà cosa ne sarebbe venuto fuori.
La tua scrittura è sempre interessante, ha tratti riconoscibili tutti tuoi.
Esploratrice dell’anima.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [MI173] Il giorno degli esami

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L ha scritto: @Poeta Zaza ciao!
Devo dire che mi trovo allineato con i commenti che mi hanno preceduto: sono arrivato alla fine e mi sono chiesto: "cosa mi ha raccontato"?
La sensazione che ho avuto è stata di un virtuosismo sperimentale.
Penso che sia giustissimo usare MI per sperimentare (io personalmente ho cercato di esplorare i più disparati filoni narrativi, nel mio piccolo), ma sperimentando ogni tanto si fanno ciambelle senza buco: tutta esperienza utile, no?

Ciao!
@L'illusoillusore   Grazie per la traccia e per la civetta!  (y)

Esperienza utile condivisa. Il piacere di scrivere. Una bella domenica. 
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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Re: [MI173] Il giorno degli esami

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Alberto Tosciri ha scritto:
Ciao@Poeta Zaza
Leggendo mi è venuta in mente la struttura, la variegata costruzione dello Zibaldone di Leopardi, grazie al quale conosciamo il suo modo di pensare su vari aspetti della vita, compresa la poesia e l’arte, nonché sui suoi sentimenti.
Tu lo hai fatto in misura ridotta, non potevi scrivere quattromila e passa pagine; un compendio di idee, pensieri e altro, comprese profonde introspezioni.
Ho visto che Leopardi è tra i tuoi preferiti, non ti spiegherò certo il suo pensiero. Questo testo è qualcosa molto su di te credo, hai scavato a fondo, apparentemente addentrandoti in una compagine variegata di pensieri che però hanno un loro preciso ordine, una struttura, una gradualità, un desiderio forse a lungo sopito, fra le righe si affaccia anche qualcosa di più di quello che volevi dire.
L’ho trovato interessante. È anche arduo estrapolare con la blackout poetry “Il passero solitario”, io non ne avrei avuto il coraggio, chissà cosa ne sarebbe venuto fuori.
La tua scrittura è sempre interessante, ha tratti riconoscibili tutti tuoi.
Esploratrice dell’anima.
Esploratrice dell'anima:arrossire: Mi fai arrossire. 

Che bella definizione, e che bel commento! Grazie, @Alberto Tosciri   :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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Re: [MI173] Il giorno degli esami

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L ha scritto: @Poeta Zaza ciao!
Attratto dalla tua risposta ho riletto il mio commento e mi sono reso conto che, nell’ incastro tra le incombenze quotidiane, non ho evidenziato che lo stile mi è piaciuto così l’intersecare sperimentale di forme e costrutti. Ovviamente anche la tua scrittura. Mi è mancata la compiutezza narrativa  :D 
Ciao!
@L'illusoillusore    :love3:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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Re: [MI173] Il giorno degli esami

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Poeta Zaza ha scritto: Artificioso il giorno che ti prospetti uguale al precedente, senza esperienze in bilico, senza sussulti e scosse e nostalgie da architettare, spontanee, nei disegni... Artificiali le stelle d’ogni notte ad irradiarti i sogni. Artificiosa una vita così. E la mia da un po' così era.
Incipit faragginoso, posso dirlo?
Poeta Zaza ha scritto: Ma ecco l'inaspettato mi rovescia la routine. Tra i giorni della settimana, se ne inserisce un altro. Sarà che ne ho tante, di settimane alle spalle, e in un attimo mi sembrava di tornare di colpo da un lunedì all'altro, ma invece, da quando mi capita "il giorno degli esami", riesco a dilatare il tempo. E la vita cambia, si fa più viva!
Ecco, questo è il vero incipit di questo racconto (chiaro e incisivo), incuriosisce subito.
Poeta Zaza ha scritto: Storia:

Nasco ladra nel quartiere Pegni e Prestiti, dove si vive di baratti e scambi, ma se uno non ha niente in mano ha anche niente da perdere, e cerca roba da barattare o impegnare. No, vai fuori tema, mi dice lo sguardo della civetta: la storia è storia, non si va di allegorie e metafore come piovesse.
Posso dire che l'esperienza insegna, è una maestra solida: se non attingi da interpretazioni sbagliate, il passato ti dà la verità, o quantomeno causa e effetto delle tue azioni. E di chi ti ha preceduto.
Scavando nella storia della mia famiglia, io non sarei mai arrivata se quell'ufficiale tedesco avesse premuto il grilletto del fucile puntato alla testa di mio padre.
Tutto fila alla perfezione, ciò che ho segnato in neretto, mi è piaciuto tantissimo, non tanto per la frase in sè quanto per l'inserimento ad hoc, la sua perfetta contestualizzazione.
Poeta Zaza ha scritto:
Stai sotto il mio cuore e lo stringi, imitando il suo ritmo, il suo suono, alla stessa cadenza, e se cresci ogni giorno di più e ti formi alla vita di fuori, l'eco dentro del cuore di mamma non sarà più distante domani di adesso ...da te.
Da leggere lentamente, perchè la poesia va assaporata. Bei versi, complimenti, ho solo un po' di perplessità su quel "del"
Poeta Zaza ha scritto: Ho le mie due colonne, Dare e Avere, ed è sempre più lunga la prima, e non quadrano mai i miei conti.
La prova del nove mi si para davanti e i prodotti la danno sbagliata: reagisco con minore rigore, accogliendola come un valore.
Perché anche gli errori insegnano.
Formula ineccepibile, brava.
Poeta Zaza ha scritto:
Religione:

Ti aspetto fuori, Dio, da questo mondo, dove mi hai posto, ignara, un dì d’autunno...- quando sarà il momento -
per presentarti il conto dei miei sbagli, dei miei peccati: la mia insufficienza, sperando nella Tua grande clemenza.
Ma ho un altro conto a Te da presentare: il numero dei pianti, di cui sono venuta a conoscenza, di innocenti straziati e tormentati
dal male derivato dagli abusi del pur libero arbitrio che ci hai dato. - Dovrai spiegarmi perché l’hai tollerato. -
La tua Misericordia - ch'è infinita - perché tanti inermi non l'hanno avuta in vita?

Ti aspetto fuori - Dio - da questo mondo, nel tuo spazio ch’è Amore a tutto tondo. Sotto il più giusto Cielo come sfondo.
La parte in grassetto risulta scontata, sentita troppe volte. Sai fare di meglio, ottimo invece il preludio "Ti aspetto fuori, Dio, da questo mondo...
Poeta Zaza ha scritto: La mia lingua madre è la mia passione. Declinata in versi e in prosa.

Per la prosa, Manzoni mi ha trasmesso la forma di sintassi e costruzione del periodo, De Amicis il bello e il brutto della retorica e Guareschi l'ironia.
Per la poesia, Dante mi ha insegnato la metrica e la composizione dei sonetti, Foscolo l'enfasi e gli spazi sociali, Leopardi la sua filosofia ombrosa della vita, i tratti frequenti sulla Natura e i suoi influssi.

In realtà, Leopardi ha celato un inno alla vita nella sua celebre e triste "Il passero solitario", e io l'ho estrapolato con la tecnica della Blackout poetry.:

Al mio core

Su
vai
brilla
esulta
core libero
mille giri
il tempo miri
canti
così
di più
Mi piace molto la poesia rielaborata, mentre le altre notizie circa la tua formazione risultano didascaliche. Manca la tua scintillante invenzione letta nei paragrafi precedenti.
Poeta Zaza ha scritto: Geografia: 

Confino con la Superbia, l'Ira e la Gola.

Vedo nel primo Stato la possibilità di governare con la mia ampia visuale prospettica sulle situazioni.

Il mio cervello non ha "pieghe" da decubito: io non indulgo sempre in un contesto, lo stesso, di neuroni. Io svario in pensieri e connessioni,
così non avrò alterazioni alla meninge... anche se il tempo stringe!

E sono pieghe, non piaghe, che si ispessiscono nel cervello a causa della stessa posizione dei pensieri... Vengono quando uno s'impantana in un pensiero fisso o si avvita in considerazioni inutili, senza scopo.
Il pensiero laterale è un modo di vedere le cose da un punto di vista più defilato, da cui scopri una nuova dimensione delle cose.
Eh sì, non scade mai il mio passaporto per lo Stato della Superbia. 
:tze:


Dallo Stato dell'Ira non ci voglio passare, ma il visto sul "pass" vedo che c'è anche stavolta:

È questa l'Ira: una gabbia interiore, tappezzata in rimpianti e rancori, che emana per osmosi diretta i suoi fluidi boriosi e rabbiosi.
Ci passo e scappo appena riesco. 

Il terzo stato, la Gola, ha la dogana prima di un lago di "tirami su". Ho il pass per procedere, a remi, col mio cuoco personale che voga per due. Io canto:

Questo è il mio cuoco, sì,
questo è il mio grande chef,
a un pasto non puoi chiedere di più,
lui fa cucina anche senza logica
ma il risultato è sempre una bontà.

La civetta chiude un occhio e vola via.
Trovo splendide e azzeccatissime le parti che ho evidenziato in grassetto, mentre quella che va da "il mio cervello... " fino a "...senza scopo" la trovo poco spontanea.

Racconto molto originale.
Nonostante in alcuni punti mi sia inceppata (lo sai che mi piacciono i ragionamenti semplici – giacché arrivo solo a quelli – il tuo racconto stupisce il lettore con trovate (espressioni) davvero geniali.

Brava, brava, brava.

Ciao e alla prossima

Re: [MI173] Il giorno degli esami

20
@Adel J. Pellitteri  :flower:

Grazie! Dei tuoi complimenti e del tuo aiuto nel mostrarmi le parti in cui mi inceppo o sono farraginosa e poco spontanea. Hai ragione!  :si:

Per la poesia del cuore della mamma e di quel del. che già mi hanno chiesto:
Poeta Zaza ha scritto: Stai sotto il mio cuore e lo stringi, imitando il suo ritmo, il suo suono, alla stessa cadenza, e se cresci ogni giorno di più e ti formi alla vita di fuori, l'eco dentro del cuore di mamma non sarà più distante domani di adesso ...da te.
Lo spiego qui sotto:
Poeta Zaza ha scritto: No, intendevo proprio quello che ho scritto, rivolto a mia figlia:

- l'eco del cuore di mamma, che avrai dentro di te durante la vita, non sarà più distante domani di adesso da te. -
(letteralmente: il mio cuore ti sarà sempre vicino come adesso che ti ha fisicamente accanto).
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi
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