Il cappotto

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Questa è la volta buona, lo sente.
Ha progettato tutto con molta attenzione e nei minimi dettagli. Ha studiato con cura le abitudini e le debolezze della sua aguzzina.
Ha scelto il corridoio per il suo agguato, perché è lungo e vuoto. O meglio, sembra vuoto e così ci si passa in maniera rilassata. Non è come la cucina dove ci si aspetta qualcuno al bancone oppure il salotto che ha sempre il divano occupato.
Il corridoio è solo un passaggio veloce per mettersi e levarsi le scarpe, appendere le giacche. Inoltre è stretto e lei non potrà scappare.
Sceglie di nascondersi dietro al cappotto, cerca di fondersi con le pieghe del tessuto in modo che ricadano dando l’impressione del vuoto.
Nella semioscurità è quasi certo che non si vedano i piedi che spuntano. Li vede però il gatto che decide di strofinarsi attorno alle sue caviglie. Certo se arrivasse adesso, sarebbe fritto, ma la bestiaccia si trasforma in alleato sdraiandosi proprio sui suoi piedi.
Come morbido questo cappotto, ne sente il profumo, gli pare anche di soffocare un poco sotto al tessuto, ma decide di tenere duro. Questa sarà la sua vendetta definitiva per ogni umiliazione subita.
Un leggero formicolio al naso annuncia uno starnuto, alza molto lentamente la mano per strofinarsi con delicatezza le narici, respira piano grato che il prurito gli sia passato.
Forse si è appostato troppo presto.
Fa caldo e inizia a sudare.
Che la puzza del sudore la preavvisi della sua presenza. Anche se lei gli dice sempre che puzza come una capra, non crede l’odore lo tradirà, ma il pensiero lo preoccupa un po’.
Si appoggia alla parete senza muovere i piedi. Non sa da quanto è nascosto lì, però poteva pensare a portarsi uno sgabello. Magari non si vedeva nemmeno quello sotto il cappotto.
Per passare il tempo si mangia una caramella, facendo bene attenzione a scartarla in silenzio senza far scricchiolare la cartina nemmeno una volta. La succhia piano per farla durare a lungo. Sa di arancio, uno dei suoi gusti preferiti.
Dopo la caramella, però, ci vorrebbe un bicchiere d’acqua, si sente il palato tutto grinzoso. Decide di scivolare fuori dal suo nascondiglio, rasente il muro arriva in cucina, si beve tutto un bicchiere d’acqua ed ecco che vede le manette. Proprio sul tavolo le aveva dimenticate, se le infila in tasca e torna di corsa al suo nascondiglio.
Adesso era certo che l’avrebbe spezzata. Mai più avrebbe dovuto fare quello che voleva lei. Le avrebbe fatto sentire il sapore della sconfitta.
Sarà passato un minuto o un’ora, non importa, perché la vescica si fa sentire. Gli scappa una terribile pipì. Stringe le cosce, cerca di pensare ad altro, ma non può. Il bisogno lo sta sopraffacendo.
Lascia di nuovo il suo nascondiglio, corre più veloce che può al bagno, quasi nemmeno si ferma sulla tazza del water. Gli sembra di essere stato rapidissimo, meglio di Flash. Riprende posizione. Nel frattempo il gatto se n’è andato e i suoi piedi sono esposti.
Non importa, andrà bene lo stesso.
I passi.
Adesso li sente si avvicinarsi. Sbircia in corridoio e vede che lei sta arrivando.
Si sposta un po’ verso il bordo del cappotto e senza esitazione, appena lei è all’altezza giusta, balza fuori. La atterra, dopo una breve lotta ha la meglio e si trova seduto sulla sua schiena mentre la ammanetta.
Come urla, come strepita.
Non riesce a disarcionarlo.
Allora con decisione passa alla fase due del suo piano.
Le mette le mani sotto le ascelle.
“Smettila di farmi il solletico sto per farmela addosso!”
“Solo se prometti che per due mesi sparecchi sempre tu e che vai anche a buttare l’immondizia e che non mi chiami mai più piccoletto davanti ai miei amici; e devi anche smetterla di spaventarmi quando esco dal bagno. Promettilo o non smetto!”
“Prometto!”

Re: Il cappotto

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Ciao @Almissima :)
devo ammettere che mi ha attirato il titolo, ho subito pensato al racconto di Gogol', poi ho notato che tu scegli quasi sempre dei titoli del genere: articolo e sostantivo, non ci avevo mai fatto caso.
Nella prima parte ho subito pensato che il titolo giusto avrebbe dovuto essere il corridoio e mi è saltata all'occhio l'uso della parola "aguzzina", strana scelta, quasi ironica per me. L'impressione era che a parlare fosse un animale domestico, o magari un bambino in attesa di un animale domestico, ma poi arriva il gatto.
Come morbido questo cappotto, ne sente il profumo,
refuso: com'è
per strofinarsi con delicatezza le narici, respira piano grato che il prurito
farei così: per strofinarsi con delicatezza le narici; respira piano, grato che il prurito
Che la puzza del sudore la preavvisi della sua presenza.
credo che qui manchi il punto interrogativo
Adesso era certo che l’avrebbe spezzata.
metterei: Adesso è certo che la spezzerà. Modificherei anche le frasi che seguono questa, per una qualche ragione è entrato qui il condizionale.
Adesso li sente si avvicinarsi.
c'è un si in più
Molto carino, davvero. Una bellissima idea hai avuto. Farei attenzione all'età del protagonista, quanti anni ha? Non sono riuscita a capirlo dall'uso del lessico, lo connoterei un po' perché sia subito chiara l'età. Attenzione ai possessivi, ce ne sono tanti in giro e, se ci guardi veììbene, vedrai che puoi eliminarli quasi tutti. Grazie per la bella storia (y)
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Linda e la montagna di fuoco

Re: Il cappotto

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Almissima ha scritto: Certo virgola se arrivasse adesso, sarebbe fritto, ma la bestiaccia si trasforma in alleato sdraiandosi proprio sui suoi piedi.
Mi piace l'alone di mistero che circonda l'identità, anche di genere, della vittima e dell'aguzzino.
Almissima ha scritto: Come morbido questo cappotto, ne sente il profumo,
Com'è
Almissima ha scritto: respira piano virgola grato che il prurito gli sia passato.
Almissima ha scritto: Che la puzza del sudore la preavvisi della sua presenza.
punto interrogativo
Almissima ha scritto: non crede che l’odore lo tradirà
Almissima ha scritto: Si appoggia alla parete senza muovere i piedi.
Complimenti! Mi hai fatto vedere e "sentire" l'effetto del riposo così ottenuto.
Almissima ha scritto: Proprio sul tavolo le aveva dimenticate, se le infila in tasca e torna di corsa al suo nascondiglio.
Ti suggerisco un punto e virgola invece della virgola, oppure un punto esclamativo.
Almissima ha scritto: Adesso era è certo che l’avrebbe spezzata.
Stai narrando al presente.
Almissima ha scritto: Le avrebbe fatto sentire assaporare il sapore della sconfitta.
Mi sembra più adatto al sapore.
Almissima ha scritto: Adesso li sente si avvicinarsi. Sbircia in corridoio e vede che lei sta arrivando.
Forse, potresti approfittare di questo momento per descrivere il fisico della donna.
Almissima ha scritto: Si sposta un po’ verso il bordo del cappotto e virgola senza esitazione, appena lei è all’altezza giusta, balza fuori.
(devi aprire l'inciso)
Almissima ha scritto: Come urla, come strepita.
Ma non Non riesce a disarcionarlo.
Secondo me, la congiunzione avversativo rende meglio l'idea che, per quanto si dimeni, lei non riesca a toglierselo di dosso.
Almissima ha scritto: Le mette le mani sotto le ascelle.
“Smettila di farmi il solletico... sto per farmela addosso!”
Ti suggerisco i tre puntini di sospensione lì in mezzo.
Almissima ha scritto: gio gen 07, 2021 12:28 pm“Solo se prometti che per due mesi sparecchi sempre tu e che vai anche a buttare l’immondizia e che non mi chiami mai più piccoletto davanti ai miei amici; e devi anche smetterla di spaventarmi quando esco dal bagno. Promettilo o non smetto!”
“Prometto!”
Ti suggerisco di concludere con un abbraccio tra i coniugi, una riconciliazione foriera di un rapporto paritario e soddisfacente per entrambi.
Comunque, non con le sole parole del dialogo, ma con uno "show don't tell" per chidere in bellezza.

Brava @Almissima ! Andando a cercare negli esordi della narrativa del CdM, ho di nuovo scelto te, perché so che i tuoi racconti non mi deludono. Mai! :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: Il cappotto

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Almissima ha scritto: @Poeta Zaza 
hahahahahaha... non sono coniugi, sono due bambini, fratello e sorella, per l'esattezza i miei figli.
Davvero non si capisce che sono bambini?
Cosa posso cambiare per fare in modo che si capisca?
:facepalm:  che figuraccia...

Però, a mia parziale discolpa, cito il commento di @Kikki qui:
Kikki ha scritto:  Farei attenzione all'età del protagonista, quanti anni ha? Non sono riuscita a capirlo dall'uso del lessico, lo connoterei un po' perché sia subito chiara l'età. 
Diciamo che non puoi escludere a priori che anche un marito possa essere vessato (in senso buono) e che voglia fare uno scherzetto alla moglie che lo angaria!  :P

Dovevi dare un indizio, @Almissima   :indicare:   :D
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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