[Lab1 F.C.] Il senso dell'orbita

1
Traccia: La Promessa

Il senso dell'orbita

Nella sala interrogatori sono in due.
Un giovane prestante, in divisa, dall'atteggiamento compunto, sul forzato, e una donna anziana ma dal fisico non appesantito, col vestito fresco di stiratura e i tratti del volto segnati da rughe positive di espressione, segni di chi ha avuto negli anni un approccio più accogliente che scontroso verso la vita.
Il registratore è in funzione.

- Agente scelto Franco Montana per il caso Blesi. Ore 15,53.
Inizio l'interrogatorio del testimone. Dichiari le sue generalità, prego signora.
- Come sei formale, Franco. - chiosa lei, gli  occhi che saettano... -  No, non arrabbiarti. - mette le mani avanti subito dopo, guardandolo in faccia.
- Divagherai ancora?
- No, è una promessa.
- Dirai quello che hai visto dell'accaduto e basta? - chiede lui, serio in viso.
- Sì, è una promessa.
Il registratore riparte.
- Agente scelto Franco Montana per il caso Blesi. Ore 15,58.
Do inizio all'interrogatorio della testimone. Dica le sue generalità.
- Mi chiamo Elvira Cenci, ho 68 anni e risiedo in Via Roma 52.
- Cosa ha visto da casa sua ieri sera?
- Il mio giardino è di fronte a quello della villa dei Blesi. Ieri sera alle dieci era buio ma il lampione mi  ha permesso di vedere la scena - rabbrividisce la donna.
- Vada avanti.
- Siamo vicini da tempo. Non siamo amici, ma non mi sono sorpresa dei toni arrabbiati della lite che stavano facendo. In realtà, ieri non ne capivo l'argomento. Le parole chiare erano solo insulti tra marito e moglie finché lei è uscita in giardino, in vestaglia e scarmigliata. Correva verso il cancello, mi ha visto alla finestra e ha gridato il mio nome. Nel tempo che ho lasciato dov'ero e sono uscita di casa, lei era già per terra. Capisce? - si mette le mani davanti alla faccia, scuotendo il capo.
- La scena che ha visto in quel momento, la descriva.
- Lui era chino su di lei, coperti parzialmente dalla staccionata del cancello. Non aveva niente in mano che io riuscissi a vedere, ma lei non si muoveva. Era a terra, lunga distesa. "Luigi!" lo chiamo, anche se ho paura per me, ma di certo mi ha vista. - si contorce le mani.
- E allora?
- Lui ha il cellulare in mano e dice: "Mia moglie è esamine a terra in giardino. Urgente ambulanza Via Roma 63."
- Vada avanti.
- Mi sono fatta coraggio,  ho attraversato la strada e li ho raggiunti. "E' viva?" ho gridato aprendo il loro cancello. "C'è battito nel collo" sta dicendo al 112.  "L'hai colpita? gli chiedo, dura. Intanto, le sollevo la testa sul mio grembo e lui le apre la bocca a forza e le soffia dentro. Bisogna dire che l'ha fatto fino all'arrivo dell'ambulanza.
- Come si presentava l'aspetto della signora Blesi?
- Sembrava morta. Non reagiva e io non ho sentito nessun battito. 
- Cosa le ha detto il marito?
- Niente. Non ha voluto spiegarmi quei pochi secondi che io non ho visto tra la finestra e la mia porta per andare a vedere.
- Ha altro da aggiungere?
- No.
- Fine registrazione ore 16,20.

- Posso andare, Franco?
- Sì, Elvira. Hai raccontato dell'accaduto di ieri sera per intero. Sei stata brava.
La donna sa che tecnicamente ha fatto la sua parte di persona informata sui fatti, ma c'è un rovello che la segue: perché Franco, anche lui abitante in Via Roma, è uscito dal giardino dei Blesi alle due del pomeriggio dello stesso giorno?
Lui glielo ha spiegato più di una volta: il testimone deve limitarsi ai fatti specifici e non allargarsi ad altri eventi che non spetta a lui correlazionare.

Sarà, ma il senso dell'orbita delle cose sembra essersi inceppato. Anche a causa sua: Elvira lo capisce. 
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [Lab1 F.C.] Il senso dell'orbita

3
Carissima Mariangela, sono molto contenta che tu sia riuscita a partecipare con questo bel racconto.
Poeta Zaza ha scritto: Nella sala interrogatori sono in due.
Un giovane prestante, in divisa, dall'atteggiamento compunto, sul forzato, e una donna anziana ma dal fisico non appesantito, col vestito fresco di stiratura e i tratti del volto segnati da rughe positive di espressione, segni di chi ha avuto negli anni un approccio più accogliente che scontroso verso la vita.
Il registratore è in funzione.
Abbiamo un incipit dove la storia si delinea subito: Il narratore descrive in poche righe l'ambientazione, i personaggi e in parte un conflitto che sta per essere svelato. Questo è ottimo per invogliare il lettore.
Poeta Zaza ha scritto: Agente scelto Franco Montana per il caso Blesi. Ore 15,53.
Inizio l'interrogatorio del testimone. Dichiari le sue generalità, prego signora.
- Come sei formale, Franco. - chiosa lei, gli  occhi che saettano... -  No, non arrabbiarti. - mette le mani avanti subito dopo, guardandolo in faccia.
- Divagherai ancora?
- No, è una promessa.
- Dirai quello che hai visto dell'accaduto e basta? - chiede lui, serio in viso.
- Sì, è una promessa.
Il registratore riparte.
Elvira è testimone di un fatto, l'agente è anche un suo amico. Lei è in difficoltà, forse hanno già parlato prima di trovarsi davanti al registratore acceso.
Qui comincio a intravedere una sottotrama. lui le chiede di limitarsi a esporre i fatti e glielo fa promettere. È lecito chiedersi perchè, nelle indagini ogni indizio è utile di solito.
Poeta Zaza ha scritto: La donna sa che tecnicamente ha fatto la sua parte di persona informata sui fatti, ma c'è un rovello che la segue: perché Franco, anche lui abitante in Via Roma, è uscito dal giardino dei Blesi alle due del pomeriggio dello stesso giorno?
Lui glielo ha spiegato più di una volta: il testimone deve limitarsi ai fatti specifici e non allargarsi ad altri eventi che non spetta a lui correlazionare.
Alla fine, oltre a Elvira, anche noi capiamo che c'è dell'altro, e questo mi è piaciuto molto. Leggere qualcosa che stimola la mia fantasia è molto gratificante. Il punto di forza del racconto secondo me é che, anche se breve, la scena è chiara, scorrevole e viene immediatamente letta nel modo giusto. Si intuisce il sottotesto e questo è un pregio che ne fa una trama decisamente più ampia.
I dialoghi  sono verosimili e mai artificiosi. Sul lessico; ma giusto per dire qualcosa di diverso che potrebbe essrti utile, rovello potrebbe diventare semplicemente un pensiero o un cruccio. Grembo, invece, credo che potrebbe essere sostituito da, sulle mie ginocchia. Isomma non è che i due termini siano sbagliati, è solo per mantenere il registro dialogico.
Grazie per la lettura e alla prossima.

Re: [Lab1 F.C.] Il senso dell'orbita

4
Alba359 ha scritto: Alla fine, oltre a Elvira, anche noi capiamo che c'è dell'altro, e questo mi è piaciuto molto. Leggere qualcosa che stimola la mia fantasia è molto gratificante. Il punto di forza del racconto secondo me é che, anche se breve, la scena è chiara, scorrevole e viene immediatamente letta nel modo giusto. Si intuisce il sottotesto e questo è un pregio che ne fa una trama decisamente più ampia.
I dialoghi  sono verosimili e mai artificiosi. Sul lessico; ma giusto per dire qualcosa di diverso che potrebbe essrti utile, rovello potrebbe diventare semplicemente un pensiero o un cruccio. Grembo, invece, credo che potrebbe essere sostituito da, sulle mie ginocchia. Isomma non è che i due termini siano sbagliati, è solo per mantenere il registro dialogico.
Grazie per la lettura e alla prossima.
 Che belle le tue osservazioni e come sempre gradisco i consigli che mi dai. @Alba359  :)

Ho cercato di seguire le indicazioni di quelle video istruzioni, molto ben fatte, che ci ha fornito @Poldo.
Sono soddisfatta di esserci. :saltello:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [Lab1 F.C.] Il senso dell'orbita

5
Ciao mia cara @Poeta Zaza 


Bel racconto amica mia: un noir condensato nello spazio di una deposizione di persona informata sui fatti.
Si percepisce l’ambiente, il disagio, l’incertezza, il senso di dubbio e impotenza di chi si sente ingabbiato nella procedura tecnica di un’indagine che difficilmente condurrà a chiarire le reali motivazioni che hanno scatenato il dramma.

“- Divagherai ancora?
- No, è una promessa.
- Dirai quello che hai visto dell'accaduto e basta? - chiede lui, serio in viso.
- Sì, è una promessa.”

Tutto è chiuso e circoscritto in queste parole.
Il testimone, non può porsi domande che esulano dalla descrizione oggettiva di ciò che ha visto, ogni appendice è considerata irrilevante, indiziaria, non pertinente alla deposizione di quanto è accaduto.
Vieppiù se chi indaga è parte in causa di ciò che ha scatenato la tragedia.

Ottima prova di dialogo e scrittura.
Complimenti carissima e un abbraccio  <3

Re: [Lab1 F.C.] Il senso dell'orbita

6
Nightafter ha scritto: Tutto è chiuso e circoscritto in queste parole.
Il testimone, non può porsi domande che esulano dalla descrizione oggettiva di ciò che ha visto, ogni appendice è considerata irrilevante, indiziaria, non pertinente alla deposizione di quanto è accaduto.
Vieppiù se chi indaga è parte in causa di ciò che ha scatenato la tragedia.
Hai centrato quello che volevo trasmettere in maniera molto efficace, caro @Nightafter    :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [Lab1 F.C.] Il senso dell'orbita

7
Ciao @Poeta Zaza, molto interessante il tuo racconto. Vado a commentarlo. Come al solito mi affido a impressioni di gusto personale, quindi soggettive.
Poeta Zaza ha scritto: Un giovane prestante, in divisa, dall'atteggiamento compunto, sul forzato, e una donna anziana ma dal fisico non appesantito, col vestito fresco di stiratura e i tratti del volto segnati da rughe positive di espressione, segni di chi ha avuto negli anni un approccio più accogliente che scontroso verso la vita.
L'incipit mi sembra un periodo troppo lungo, con solo delle virgole come segni di interpunzione. Forse si potrebbe spezzare in qualche punto, ma non ne sono sicuro.
"...da rughe positive di espressione..." Sempre personale, ma non mi convince. Suggerirei: rughe che facevano risaltare una bella espressione o altro.
Poeta Zaza ha scritto: Agente scelto Franco Montana per il caso Blesi. Ore 15,53.
Non sono un esperto in materia. ma può essere che un interrogatorio venga fatto solo da una persona, senza nessun altro testimone, senza un verbale e da un agente scelto?
A meno che la situazione non sia una simulazione privata, però la sala interrogatori toglierebbe questo dubbio.
Poeta Zaza ha scritto: Inizio l'interrogatorio del testimone. Dichiari le sue generalità, prego signora.
- Come sei formale, Franco. - chiosa lei, gli  occhi che saettano... -  No, non arrabbiarti. - mette le mani avanti subito dopo, guardandolo in faccia.
- Divagherai ancora?
- No, è una promessa.
Bello questo passaggio, apre un'altra porta. Interessante.
Poeta Zaza ha scritto: Le parole chiare erano solo insulti tra marito e moglie finché lei è uscita in giardino, in vestaglia e scarmigliata.
Forse mi sembra un aggettivo un po' troppo ricercato per un dialogo.
Poeta Zaza ha scritto: Correva verso il cancello, mi ha visto alla finestra e ha gridato il mio nome. Nel tempo che ho lasciato dov'ero e sono uscita di casa, lei era già per terra
Anche questa frase mi sembra elaborata per un dialogo. Semplificherei: Il tempo di uscire di casa e lei era già per terra.
Poeta Zaza ha scritto: La scena che ha visto in quel momento, la descriva.
- Lui era chino su di lei, coperti parzialmente dalla staccionata del cancello.
Forse è irrilevante, ma qui lui appare improvvisamente. O la stava inseguendo o è giunto nel tempo che lei ha impiegato a uscire di casa.
Poeta Zaza ha scritto: Mi sono fatta coraggio,  ho attraversato la strada e li ho raggiunti. "E' viva?" ho gridato aprendo il loro cancello.
Direi che ha avuto un approccio ottimista. Normalmente si tende a dire il contrario quando si vede un corpo esangue.
Poeta Zaza ha scritto: Cosa ha visto da casa sua ieri sera?
- Il mio giardino è di fronte a quello della villa dei Blesi. Ieri sera alle dieci era buio ma il lampione mi  ha permesso di vedere la scena - rabbrividisce la donna.
- Vada avanti.
- Siamo vicini da tempo. Non siamo amici, ma non mi sono sorpresa dei toni arrabbiati della lite che stavano facendo. In realtà, ieri non ne capivo l'argomento. Le parole chiare erano solo insulti tra marito e moglie finché lei è uscita in giardino, in vestaglia e scarmigliata. Correva verso il cancello, mi ha visto alla finestra e ha gridato il mio nome. Nel tempo che ho lasciato dov'ero e sono uscita di casa, lei era già per terra. Capisce? - si mette le mani davanti alla faccia, scuotendo il capo.
- La scena che ha visto in quel momento, la descriva.
- Lui era chino su di lei, coperti parzialmente dalla staccionata del cancello. Non aveva niente in mano che io riuscissi a vedere, ma lei non si muoveva. Era a terra, lunga distesa. "Luigi!" lo chiamo, anche se ho paura per me, ma di certo mi ha vista. - si contorce le mani.
- E allora?
- Lui ha il cellulare in mano e dice: "Mia moglie è esamine a terra in giardino. Urgente ambulanza Via Roma 63."
- Vada avanti.
- Mi sono fatta coraggio,  ho attraversato la strada e li ho raggiunti. "E' viva?" ho gridato aprendo il loro cancello. "C'è battito nel collo" sta dicendo al 112.  "L'hai colpita? gli chiedo, dura. Intanto, le sollevo la testa sul mio grembo e lui le apre la bocca a forza e le soffia dentro. Bisogna dire che l'ha fatto fino all'arrivo dell'ambulanza.
- Come si presentava l'aspetto della signora Blesi?
- Sembrava morta. Non reagiva e io non ho sentito nessun battito. 
- Cosa le ha detto il marito?
- Niente. Non ha voluto spiegarmi quei pochi secondi che io non ho visto tra la finestra e la mia porta per andare a vedere.
- Ha altro da aggiungere?
- No.
- Fine registrazione ore 16,20.
Una testimonianza molto minimalista, considerando gli interrogatori di questo genere che si protraggono per ore, con un'insistenza ossessiva per i particolari. Ma questo potrebbe essere un caso diverso visto il rapporto fra i due.

Un racconto che si inceppa se lo consideriamo da un punto di vista di una descrizione meramente realistica, ma che da un punto di vista letterario trovo molto interessante. Con pochi semplici elementi metti in luce possibili risvolti antecedenti. Dai la possibilità al lettore di immaginare gli eventi, le cause e le conseguenze. Questo è l'aspetto che più ho apprezzato.
Alla prossima.

Re: [Lab1 F.C.] Il senso dell'orbita

8
Kasimiro ha scritto: Non sono un esperto in materia. ma può essere che un interrogatorio venga fatto solo da una persona, senza nessun altro testimone, senza un verbale e da un agente scelto?
La registrazione sostituisce il verbale, che verrà presumibilmente fatto in un secondo tempo. La figura dell'agente scelto penso sia sufficiente per la mera trascrizione verbale di quanto dichiarato, a caldo,  da un testimone oculare. Non si tratta di interrogare un sospettato. 
Non ho prove, solo ricordi di telefilm polizieschi, e su quello mi sono basata. Posso avere sbagliato, è possibile.
Kasimiro ha scritto:
Forse è irrilevante, ma qui lui appare improvvisamente. O la stava inseguendo o è giunto nel tempo che lei ha impiegato a uscire di casa.
Nel tempo che lei ha impiegato per arrivare sul posto (e si è persa qualcosa) lui era in quella posizione.
Kasimiro ha scritto: Un racconto che si inceppa se lo consideriamo da un punto di vista di una descrizione meramente realistica, ma che da un punto di vista letterario trovo molto interessante. Con pochi semplici elementi metti in luce possibili risvolti antecedenti. Dai la possibilità al lettore di immaginare gli eventi, le cause e le conseguenze. Questo è l'aspetto che più ho apprezzato.
Grazie del commento positivo, @Kasimiro  :)

Apprezzo i tuoi suggerimenti e consigli.
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi
Rispondi

Torna a “Racconti”