[Lab 1] Settemilanovecentosettantatre
Posted: Fri May 13, 2022 7:13 pm
«Che dici, brainstorming?»
«Un tempo mi facevi altre proposte»
«Un tempo era l’istinto ad avere la patente!»
«Ajo, inizia! E’ per quello che siamo venuti!»
«Colpa»
«Prego?»
«Colpa mia»
«Ma di che parli?»
«Non mille, Leo, non mille ma una parola altrimenti non serve, ok?»
«Sai benissimo come la penso Bea!»
«Ho capito, lasciamo perdere, ma sappi che sono stanca da morire e ne ho le palle piene di mindfullness o di questi eroi della salvezza umana, di questi guru esistenziali che esaltano la semplicità della vita quando invece è e sarà sempre un indicibile catastrofe emozionale… Ma come si può credere che per uscire da certi trip mentali sia sufficiente respirare: inspira, espira, inspira, espira. Due coglioni Leo, ecco cos’è, c’è che forse l’unica che l’ha detta giusta e Papa Francesco…»
«Bea che cavolo c’entra Frà?»
«E’ che in mezzo a Pandemia, catastrofi umane e indecenze politiche ha detto che il modo migliore per avvicinarci a Dio sia l’autoironia!»
«Eja Bea ma non alzare la voce e poi guarda che puoi levarla la mascherina!»
«E allora?»
«Allora che?»
«Che ne pensi di Francesco?»
«Ma che vuoi che ne sappia!»
«Forse siamo disadattati»
«Forse?»
«quarantacinque anni Leo, direi che siamo nella norma e poi di che cazzo di colpe stiamo parlando? Lavoro, tasse, bollette, crisi e sticazzi per tentare di sentirci genitori almeno credibili; costantemente in bilico e parzialmente affetti da crisi di persecuzione. Tutto bene, no?»
«Mi che stai di nuovo urlando»
«Ajò ma te lo devi bere quel caffè?»
«Ma che ti frega a te!»
«Fa un po’ come vuoi!»
«Oh?»
«Che c’è?»
«Credo che Priscillo avesse ragione Bea quando ci diceva che eravamo troppo cervellotici!»
«Ricordi io e te in ventitré anni? Eravamo influencer senza saperlo...»
«Potremo esserlo ancora se solo volessimo!»
«Si forse, ma in fondo, chi se ne frega, sono così stanca! Eccola là, di nuovo, un messaggio da lavoro; mi chiede un paio di turni in più!»
«ancora?»
«vanno avanti così, io ho bisogno di una cosa Leo!»
«Tipo?»
«Tipo il tempo, Leo. Quello di Ende. Quello di Kerouac e dello starec Zosima, quello di Michele Strogoff e di Dylan Dog. Quello di Ciaula che scopre la sua luna… Ecco cosa voglio!»
«Bea?»
«Oh!»
«Partiamo di nuovo? Che male c’è? Partiamo di nuovo e ricominciamo!»
«Ma dai Leo!»
«Senti qua è sempre peggio, i ragazzi non sono più bambini, capiranno, lo sai che sono in gamba, cazzo!»
«Certo più di noi e comunque davvero pensi che fare l’oss in Veneto sia meglio?»
«direi che peggio bisogna impegnarsi! E io potrei di nuovo lavorare come operaio, turni mezza giornata e sabato e domenica sempre liberi»
«Ajò Leo tu non ci resisti in fabbrica! Potresti anche decidere di lavorare come ottico ma in un paese vicino a dove vivi così puoi rientrare a casa nella pausa, andrebbe comunque meglio, no?»
«Credo di si e poi li le case costano meno...»
«e i ragazzi forse avrebbero maggiori possibilità rispetto a qui!»
«Ma facciamo sul serio Leo? Ci stavi pensando davvero?»
«lo sai che non smetto mai, chicchina!»
«siamo nomadi e basta, non ci passerà mai!»
«tutta colpa dei compromessi»
«tutta colpa del Grunge, ti dico!»
«Sono anni che ci giriamo intorno, abbiamo sbagliato a rientrare ed ora ne paghiamo le conseguenze. Mi dicono tutti, proprio tutti di aprire qualcosa di nostro ma si fa presto a dirlo! Post pandemia, una quasi terza guerra mondiale e una sicura epocale crisi energetica, cioè mutande in bella vista, cazzo!»
«la verità è che sono stanca, stanca da morire e sinceramente se penso di continuare a lavorare come sto facendo per altri vent’ anni mi sento male. Altro che nati stanchi, bei tempi quelli che negli anni ottanta si son presi tutti gli ultimi posti statali e le baby pensioni. E ora fanno pure i fighi e sono più borghesi degli altri…»
«e tutta colpa della musica che ascoltavano...»
«ma piantiamola Leo, guarda noi invece con il nostro inno ai ‘no global e Black hole Sun o I hate myself’ . Spiegamelo dov’è che siamo arrivati?»
«Oh ci vuole professionismo ad essere eternamente frustrati e disadattati!»
«Comunque stavo vedendo che grazie al lavoro in nero ho dei buchi che la pensione potrei decidere di versarla direttamente alla cooperativa di cui prendo lo stipendio. Vado gratis così le rette le ho già pagate tutte!»
«Oh?»
«Che c’é?»
«c’è sempre il piano B!»
«B1 o B2?»
«Ti va di pranzare a Cagliari Bea? Il figliolo usciva prima da scuola e poi ce ne andiamo al mare, che dici?»
«Questo cos’è? Il piano di evacuazione?»
«E mettila così, se vuoi, comunque finisce che ci manderanno via, la cameriera sta iniziando ad apparecchiare per pranzo, ci vorrà far capire qualcosa?»
«Se non volessero la gente ferma seduta ai tavoli non li farebbero così comodi e poi qui al bar parliamo meglio che a casa!»
«senti, io, per la prima volta, vorrei di più kikino»
«più soldi? Più lavoro?»
«Macchè? Lo sai che dei soldi non me ne sbatte nulla. Voglio il sogno, il nostro sogno…»
«la vedo dura!»
«ma se ogni giorno mi arrivano notifiche di inviti ad andare in eco villaggi di qua e di là, ultimamente anche in Italia, quei meravigliosi vecchi borghi completamente immersi e sperduti tra le montagne…»
«chicchina mia tu lontano dal mare ti senti male!»
«ma perché qui quanto lo vedo? L’anno scorso a settembre ero più bianca dei turisti tedeschi a furia di sostituire gli altri per le ferie!»
«Ajo che non è così. Andare in un eco villaggio per i ragazzi è ancora peggio che tornare in nord Italia… »
«e ma allora? Continuiamo così finché le cose magicamente non cambino e il regno fantastico di Sardinia non torni a splendere come mai ha fatto…»
«Ora mi chiama Sellerio e sarò la nuova Rowling...»
«Bea seriamente, dobbiamo pensare con quello che abbiamo…»
«Eja, lo so. Cazzo promettiamoci di essere più leggeri una buona volta. Ecco che ci manca! Ti ricordi la prima volta che ci siamo conosciuti? In quel periodo Susy e Patrizio erano in Polinesia e io e te ci immaginavamo in riva al mare a vendere gelati…»
«E’ che sembra sempre che qualcuno debba affibbiarci una qualche votazione, un sigillo indelebile ma alla gente, in fondo manco ci vede… ! E comunque il punto non è se e chi lo vede il punto è che a noi non ci deve riguardare e forse è vero che siamo un po’ strani, ecco, si può darsi e quindi? Eravamo pieni di amici un tempo, facevamo fatica a stare per conto nostro, ricordi »
«eja, c’erano giorni che non ricordavo più chi avevamo ospite e delle volte era davvero troppo! No dai ma senti cos’hanno messo? Non non ci credo…»
«Aspetta che lo conosco ma non mi viene…»
«Ti aiuto che sei messo male vecchio! Inizia per A…»
«Alice in Chains porca paletta! »
«Got Me Wrong e mica può essere un caso, questa non la passano mai! »
«Il boss ha la nostra età e non c’è nessuno, ecco cosa significa Bea!»
«Andiamo va! Cavolo però, sentila com’è sentila cacchio, ho scritto mezzo romanzo ascoltando questa musica, ma sarò normale?»
«Francamente penso e spero di no!»
«Ma cos’è che ci impedisce di farle qui le cose Leo, cos’è davvero?»
«Senti prendiamocelo piano piano quello che ci serve, ok? non tutto in una volta. Ci vuole testa e programmazione, non si può avere mica tutto e subito ajò! »
«Delle volte penso dovremo respirare di più»
«E fallo allora: inspira, espira Bea, inspira, espira… »
«piantala, ajò. Che dici allora?»
«Cosa?»
«Andiamo a prendere i ragazzi e ce ne andiamo in spiaggia a pranzo?»
«Eja, e poi chicchino, dove mi porti?»
«E poi you and me leggeri leggeri, da ora, da oggi in poi, ok? Che da vecchi altrimenti arriviamo schizofrenici!»
«E sia, ma guardaci che fighi che siamo! Tu inizia a pagare che mando un messaggio ai ragazzi! Oh ma la senti? Ti ricordi pure questa Leo? Io te, chitarra, gente sconosciuta a cantare con noi sulla Tirrenia puzzolente Cagliari Civitavecchia a urlare alle onde We we belong together I Know someday yo’ll have a beautiful life…»
«Speriamo sia agitato...»
«Perche?»
«Perché così ci sentiremo meno soli! »