[MI168] Fiuta o rifiuta
Posted: Sun May 08, 2022 8:30 pm
Traccia di Mezzogiorno: Dentro il quadro.
[MI168] Fiuta o rifiuta
(La Calunnia di Sandro Botticelli)

La calunnia è un vento sporco
che spazza le tracce del bene,
che sibila e schizza,
che puzza d'invidia
e ammorba l'aria
sia di chi fiuta
e di chi rifiuta
l'olezzo...
Mentre la brezza di verità
è altrove.
------------------------------------------
Accusa
Hai minato la mia credibilità, quella del dirigente che ti ha dato - chiavi in mano - il potere di cui hai abusato.
Difesa
Le radici del tuo astio son piantate in un terreno franato, di riporto.
Quando ti accorgerai del malinteso sarà perché avrai visto sgretolarsi quella sconnessa natura.
Accusa
Ho le prove scritte delle tue denigrazioni nei miei confronti, e da più voci.
Difesa
Sono alterazioni fatte ad arte per fare figurare come mittente il sottoscritto, manipolando i veri e interi contenuti: una Frode. Non pensavo di dover tenere traccia della reale entità delle mie esternazioni, fatte in privato a persona che credevo fidata. La mano invidiosa del Livore ha trascinato la Calunnia al tuo cospetto. E il rancore trova seguaci finché ne vuole; basta fare: “per conoscenza”.
Accusa
Perché non hai cercato il confronto con me?
Difesa
Dicevano che avevi problemi fisici e di non disturbarti per motivi non urgenti. Io gestivo a tuo nome, nell’interesse del lavoro corale, individuando pecche e magagne, emendandole in autonomia, certa di onorare il tuo mandato.
Accusa
Perché quelle denigrazioni della mia persona? Perché quel ridacchiare alle mie spalle?
Difesa
A chiunque, credendo di scrivere a un amico, può succedere di lasciarsi andare a critiche (condivise) verso una terza persona che lui reputa stia commettendo errori, anche se in buona fede e creduti veniali, ma che minano invece, a suo avviso, la struttura dell’opera intrapresa. E parlandone con un amico, in confidenza, succederebbe anche a te di lasciarti andare a qualche frase fuori dalle righe… Ma offensive mai!
Accusa
Perché la situazione ti è sfuggita di mano?
Difesa
Su questo ho torto io. Avrei dovuto arginare le infiltrazioni negative di cui c’erano, col senno di poi, tracce nel clima che mi faceva provare – e poi no, no, no – e invece sì: brividi da inganni, come esito di un vento respingente che sibila e che schizza sulla gente che costruisce e anima un percorso.
E il rischio che la rancorosa invidia ammorbasse l’aria è stato da me colpevolmente sottovalutato.
Accusa
Se sei sotto processo, allora, te la sei cercata. Perché hai generato questo malanimo?
Difesa
La cattiveria è una gabbia interiore, tappezzata d’invidie e rancori, che emana, per osmosi diretta, i suoi fluidi boriosi e rabbiosi.
Nulla ho potuto contro costei.
Accusa
Perché la Verità, secondo te, non trova facilmente la sua strada?
Difesa
La menzogna è una modalità del cuore: uno schema, una prassi consuntiva. Chi ne è esperto sa far credere l’opposto, mentre in pochi si accorgono che la lampada che la Calunnia porta in mano non fa luce; smascherarla è complesso, perché al branco vien più facile accettare – con riserva di poco – quel vento sporco che agita acque stagnanti. Ma il bello che ho fatto e fatto fare resta: questo è l'importante.
Non sempre il tempo premia l’incorrotto
- lo appuri nei contesti più diversi -
ma ti dona lo sguardo più spaziante:
un orizzonte degno del percorso.
[MI168] Fiuta o rifiuta
(La Calunnia di Sandro Botticelli)

La calunnia è un vento sporco
che spazza le tracce del bene,
che sibila e schizza,
che puzza d'invidia
e ammorba l'aria
sia di chi fiuta
e di chi rifiuta
l'olezzo...
Mentre la brezza di verità
è altrove.
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Accusa
Hai minato la mia credibilità, quella del dirigente che ti ha dato - chiavi in mano - il potere di cui hai abusato.
Difesa
Le radici del tuo astio son piantate in un terreno franato, di riporto.
Quando ti accorgerai del malinteso sarà perché avrai visto sgretolarsi quella sconnessa natura.
Accusa
Ho le prove scritte delle tue denigrazioni nei miei confronti, e da più voci.
Difesa
Sono alterazioni fatte ad arte per fare figurare come mittente il sottoscritto, manipolando i veri e interi contenuti: una Frode. Non pensavo di dover tenere traccia della reale entità delle mie esternazioni, fatte in privato a persona che credevo fidata. La mano invidiosa del Livore ha trascinato la Calunnia al tuo cospetto. E il rancore trova seguaci finché ne vuole; basta fare: “per conoscenza”.
Accusa
Perché non hai cercato il confronto con me?
Difesa
Dicevano che avevi problemi fisici e di non disturbarti per motivi non urgenti. Io gestivo a tuo nome, nell’interesse del lavoro corale, individuando pecche e magagne, emendandole in autonomia, certa di onorare il tuo mandato.
Accusa
Perché quelle denigrazioni della mia persona? Perché quel ridacchiare alle mie spalle?
Difesa
A chiunque, credendo di scrivere a un amico, può succedere di lasciarsi andare a critiche (condivise) verso una terza persona che lui reputa stia commettendo errori, anche se in buona fede e creduti veniali, ma che minano invece, a suo avviso, la struttura dell’opera intrapresa. E parlandone con un amico, in confidenza, succederebbe anche a te di lasciarti andare a qualche frase fuori dalle righe… Ma offensive mai!
Accusa
Perché la situazione ti è sfuggita di mano?
Difesa
Su questo ho torto io. Avrei dovuto arginare le infiltrazioni negative di cui c’erano, col senno di poi, tracce nel clima che mi faceva provare – e poi no, no, no – e invece sì: brividi da inganni, come esito di un vento respingente che sibila e che schizza sulla gente che costruisce e anima un percorso.
E il rischio che la rancorosa invidia ammorbasse l’aria è stato da me colpevolmente sottovalutato.
Accusa
Se sei sotto processo, allora, te la sei cercata. Perché hai generato questo malanimo?
Difesa
La cattiveria è una gabbia interiore, tappezzata d’invidie e rancori, che emana, per osmosi diretta, i suoi fluidi boriosi e rabbiosi.
Nulla ho potuto contro costei.
Accusa
Perché la Verità, secondo te, non trova facilmente la sua strada?
Difesa
La menzogna è una modalità del cuore: uno schema, una prassi consuntiva. Chi ne è esperto sa far credere l’opposto, mentre in pochi si accorgono che la lampada che la Calunnia porta in mano non fa luce; smascherarla è complesso, perché al branco vien più facile accettare – con riserva di poco – quel vento sporco che agita acque stagnanti. Ma il bello che ho fatto e fatto fare resta: questo è l'importante.
Non sempre il tempo premia l’incorrotto
- lo appuri nei contesti più diversi -
ma ti dona lo sguardo più spaziante:
un orizzonte degno del percorso.