Il dolce far nulla

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Violazione del perimetro

Jessica. Donna. Madre e lavoratrice. Esemplare femminile tipico del nord Europa, era l’eccezione che confermava la regola, secondo la quale, le finlandesi fossero tutte dotate di bellezza sopraffina.
Severa come l’artico e bella come una multa per divieto di sosta. Di mestiere insegnante, era soprannominata Baba Jaga dai suoi allievi.
Alvin. Uomo. Padre e lavoratore. Tipico maschio alfa cresciuto secondo la legge del “più forte”. Di mestiere benzinaio, aveva ereditato il ruolo dal padre che lo aveva ereditato dal nonno prima di lui.
Il destino voleva che i due presto si sarebbero conosciuti.
Jessica stava esplorando le campagne nei dintorni di Manchester, quando si accorse che era quasi ora di pranzo. La spia rossa della benzina la informava che avrebbe dovuto fermarsi per fare rifornimento.
E qui avvenne la magia.
Alvin, invece, aveva già mangiato. Si stava godendo il suo meritato riposo. Venne riportato alla realtà dal suono del clacson di una macchina ferma davanti alla pompa della benzina. Imprecando si alzò per vedere chi fosse.
Jessica vide l’uomo arrivare e gli fece cenno con la mano «Salve, ho cercato di fare benzina ma…»
«Zia non ti preoccupare che ci pensa Alvin» gli rispose con uno sbadiglio quasi assordante. 
«Grazie» rispose un po’ infastidita da quell’atteggiamento, ma ingoiò il boccone sfoggiando un sorriso. Si mise di fianco all’auto in attesa che l’uomo facesse il suo lavoro.
«Minchia oh, sta merda non lavora!»
L’esclamazione fu seguita da una bestemmia così colorita da far quasi avere un mancamento a Jessica. Sicura di aver frainteso replicò:
«Come scusi?» 
«Odio quando ‘sta cazzo di pompa non sputa la benza.»
«Conosce qualche ristorante nei paraggi?» Rispose sorridendo cercando di soprassedere alle imprecazioni fantasiose di Alvin.
«Minchia, ne conosco un botto… ma cerchi uno di quei posti da figa di legno o vuoi farti na bella magnata come si deve?»
Cercando di controllare il tremito che stava spuntando al sopracciglio destro, fece un sospiro prima di rispondere «Vorrei mangiare qualcosa di tipico, magari un posto che abbia qualche birra locale da abbinare.»
«Zia sei nel posto giusto allora. Il qui presente Alvin conosce un localino dove ci si spacca e ha prezzi da urlo.»
«Si, invece per la pompa?»
«Oh bella guarda che sono sposato, accetto solo contanti.» Scoppiò a ridere da solo.
«Scherzavo zia, ma se vuoi mi farebbi piacere portarti da mio cugino. Lui sì che sa come cazzo si domina un fornello.»
Jessica ne ebbe abbastanza. Piantò un urlo e tirando fuori il suo teaser dalla borsetta colpì ¬l’uomo.
Al suo risveglio si trovò legato nel suo ufficio. Davanti a lui la donna lo squadrava dall’alto al basso.
«Ora senti brutto caprone, non uscirai da questa stanza finché non ti farò parlare come una persona assennata, fosse l’ultima cosa che faccio!»
Da quel giorno Baba Jaga ottenne un nuovo studente e Jessica scoprì un ottimo posto dove andare a cena.
Per quanto riguarda il povero Alvin riuscì a diplomarsi. Inoltre, imparò nuovi termini con i quali sostituire le imprecazioni.
La neve che copriva il sottobosco vorticava mossa dal vento.
Incrociai lo sguardo del cerbiatto che annusava l’aria. Imbracciai il fucile e respirai. Caricai il proiettile nella canna senza fare rumore. Feci un paio di passi cercando di restare silenzioso.
Puntai al cuore. La mano sul grilletto pronta a fare fuoco.
Ma i nostri sguardi si incrociarono. Gli occhi non erano dilatati dalla paura, ma curiosi. Si avvicinò. Nel momento in cui il naso toccò il fucile non fui più in grado di sparare.

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Re: Il dolce far nulla

2
Ciao, @theripper, credo di non aver letto nulla di tuo e ho trovato un racconto davvero interessante.
Mi spiego, è un racconto che mi ha fatto sorridere in più punti, ha un gran colpo di scena finale - anche se a un certo punto pensavo che finisse in "amore" più che in didattica ma, così com'è, è più divertente. Ma parlo da amante dell'ironia, nel compianto WD troppi racconti cretini avevo postato all'epoca. :P
Ti dico, non trovo particolari problemi nella lettura: a naso potrei dirti che si potrebbe rivedere la punteggiatura, ma non sono un drago in questo (mi si accusa che uso troppe virgole). La perplessità che provo sta nel racconto in sé, poco più di un breve monologo comico: bello, ma posso dirti che mi lascia con un po' di vuoto, è tutto molto breve e quello che mi spiace - proprio da amante dell'ironia :P - è il fatto che sento che puoi andare oltre, puoi fare di più. Davvero, alcune trovate le trovo geniali
theripper ha scritto: Severa come l’artico e bella come una multa per divieto di sosta.
mentre altre mi hanno fatto scompisciare, tipo questa

theripper ha scritto: cerchi uno di quei posti da figa di legno o vuoi farti na bella magnata come si deve?
per quanto sostituirei "Manchester" con "Roma", visto il gergo italiano. :P

Come dire, dunque, l'idea in sé è tutt'altro che banale e si amalgama bene con il tono del racconto. Peccato solo che è tutto molto breve, davvero, alla fine con un po' di magone, mi sono quasi detto «e adesso? è già finito?». :s 
Alla prossima lettura e ti ringrazio per questa risata di cuore. :D
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Re: Il dolce far nulla

3
Ciao, molto godibile il tuo racconto. Ho apprezzato le descrizioni telegrafiche dei personaggi, l’uso delle figure, ossimori e contrasti. Oltre alla già citata multa, mi è piaciuto il maschio alfa (che evoca chissà quale ruolo di responsabilità, ma plana sul distributore di benzina). 
In pochi passi serrati hai distribuito dialogo e sviluppo della trama. Con E qui avvenne la magia hai ben depistato, in principio si pensa ad un principe buzzurro, poi si svolta con un bel guinzaglio al collo.
Anche io però vedo stridere l’eloquio del benzinaio con la collocazione geografica. Se la bruttina svedese è una variante ammissibile e plausibile, il benzinaio mancuniano pare più a suo agio in un film vanziniano. Da qui il maggior gusto nella misura della implacabile  Jessica.
Alla prossima

Re: Il dolce far nulla

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theripper ha scritto: era l’eccezione che confermava la regola, secondo la quale, le finlandesi fossero tutte dotate di bellezza sopraffina.
L'inciso che fai interrompe la frase, non ci va nessuna virgola (se togli l'inciso, la frase resta senza senso: era l'eccezione che  confermava la regola le finlandesi fossero tutte dotate di bellezza sopraffina.
theripper ha scritto: aveva ereditato il ruolo dal padre che lo aveva ereditato dal nonno prima di lui.
ti suggerisco: aveva ereditato il ruolo dal padre che a sua volta lo aveva ereditato dal suo.
theripper ha scritto: Il destino voleva che i due presto si sarebbero conosciuti.
il destino voleva che i due si conoscessero.
theripper ha scritto: ma ingoiò il boccone sfoggiando un sorriso. 
I modi di dire a proposito sono due:
- ingoiare un rospo
- ingoiare un boccone amaro

L'espressione che tu hai scelto non rispecchia l'immagine che vuoi rendere di fatto: ti suggerisco una delle due formule sopra.

theripper ha scritto: «Come scusi?» 
Detto senza virgole vuol dire tutt'altra cosa. Mettendo la virgola in mezzo, si fa la pausa che facciamo tutti quando chiediamo spiegazioni.
theripper ha scritto: non sputa la benza.»
Non so se sia una voce gergale per dire benzina, ma, nel dubbio, te la segnalo comunque.
theripper ha scritto: «Zia sei nel posto giusto allora
Dopo Zia, meglio metterci una virgola.
theripper ha scritto: mar mag 03, 2022 9:57 am«Zia non ti preoccupare che ci pensa Alvin» gli le rispose con uno sbadiglio quasi assordante. 
theripper ha scritto: «Oh bella guarda che sono sposato, accetto solo contanti.» Scoppiò a ridere da solo.
Dopo "bella" un'altra virgola.
theripper ha scritto: tirando fuori il suo teaser dalla borsetta
Le voci straniere, quelle di largo uso e note a tutti, vanno comunque scritte in carattere diverso nel testo. Quando sono ignote alla maggioranza dei lettori (io ignoravo questo termine, l'ho cercato e ho trovato "rompicapo" di cui non riesco a immaginare l'aspetto), ebbene, è il caso di trovare la parola italiana che lo sostituisca. In genere, meglio evitare termini stranieri.
theripper ha scritto: Da quel giorno Baba Jaga ottenne un nuovo studente e Jessica scoprì un ottimo posto dove andare a cena.
Per quanto riguarda il povero Alvin riuscì a diplomarsi. Inoltre, imparò nuovi termini con i quali sostituire le imprecazioni.
Mi sono dovuta informare su questo personaggio, scoprendo che si tratta di una strega. Non sarebbe male menzionassi il termine "strega" nell'epilogo, accennando al carisma di Jessica, che compensava il suo brutto aspetto, e accennando alla magia che deve avere esercitato (per forza!) per far cambiare in quel modo i modi e la personalità del povero Alvin. :D

Sempre nell'ottica di esserti di aiuto, secondo me dovresti rivedere il titolo, che dovrebbe richiamare il fulcro del contenuto, il succo del racconto, mentre lo fa per un lato marginale dello stesso.
Qualche spunto comico c'è. A rileggerti, @theripper    :libro:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: Il dolce far nulla

5
Ciao @theripper
:D :D :D
mi ha fatto molto ridere il tuo racconto.
theripper ha scritto: mar mag 03, 2022 9:57 amViolazione del perimetro

Jessica. Donna. Madre e lavoratrice. Esemplare femminile tipico del nord Europa, era l’eccezione che confermava la regola, secondo la quale, le finlandesi fossero tutte dotate di bellezza sopraffina.
E partiamo già con il ritmo giusto. Splendida punteggiatura, per me. Splendide immagini.
theripper ha scritto: mar mag 03, 2022 9:57 ambella come una multa per divieto di sosta.
divertentissima. Me la immagino una donna così. 
theripper ha scritto: mar mag 03, 2022 9:57 amera soprannominata Baba Jaga
Splendido trovare nei testi cose che non so, mi spingono a cercare, a "curiosare", e così scopro una mostruosa vecchia strega e incantatrice e capisco, e capisco quel soprannome.  :D 
theripper ha scritto: mar mag 03, 2022 9:57 ame qui avvenne la magia.
Lo sai quando capisco che una cosa che sto leggendo mi piace tanto tanto?
Quando mi sorprende. Quando leggo una frase, un insieme di frasi che con pochissime parole aprono un mondo nuovo.
theripper ha scritto: mar mag 03, 2022 9:57 am«Conosce qualche ristorante nei paraggi?» Rispose sorridendo cercando di soprassedere alle imprecazioni fantasiose di Alvin.
dopo paraggi e virgolette io ci vedrei benissimo una virgola e una minuscola, ma non sono nessuno per dirtelo, chiaro.
theripper ha scritto: mar mag 03, 2022 9:57 am«Oh bella guarda che sono sposato, accetto solo contanti.» Scoppiò a ridere da solo.
Va beh, io sono più simile ad Alvin che a Jessica per cui comprendo la "velata" ironia, ma qui mi hai fatto veramente ridere. Ancora una volta; bravo, mi hai piacevolmente sorpresa.
theripper ha scritto: mar mag 03, 2022 9:57 amScherzavo zia, ma se vuoi mi farebbi piacere portarti da mio cugino. Lui sì che sa come cazzo si domina un fornello.»
E qui per un attimo ho tremato. 
Leggere fornello mi ha tranquillizzata parecchio.  :facepalm:
theripper ha scritto: mar mag 03, 2022 9:57 amcolpì ¬l’uomo.
via il trattino
theripper ha scritto: mar mag 03, 2022 9:57 amdalla borsetta colpì ¬l’uomo.
Al suo risveglio si trovò legato nel suo ufficio. Davanti a lui la donna lo squadrava dall’alto al basso.
io avrei scritto: dalla borsetta colpì l'uomo che al risveglio si trovò legato nel suo ufficio, così togli anche un "suo" di troppo.
theripper ha scritto: mar mag 03, 2022 9:57 amOra senti brutto caprone, non uscirai da questa stanza finché non ti farò parlare come una persona assennata, fosse l’ultima cosa che faccio!»
Senti, dovessi incontrare da qualche parte veramente Baba Jaga le dai per favore il mio indirizzo?
Avrei bisogno anch'io un po' di lei e il suo piglio, alla fine, mi piace molto.

Che dire, Marco?
Questo è un racconto che mi piaciuto molto, mi hai fatto ridere, sorprendere, divertire, cosa posso volere di più?
Un racconto che sembra quasi una favola, leggero, scanzonato, certo, da non leggere alle bimbette per farle addormentare.
Lasciamole passare ancora dal Principe Azzurro prima di sposarsi con Alvin, il benzinaio.
Grazie davvero per la piacevolissima lettura.

Ah, ho letto che ti hanno suggerito di cambiare la location. Sono d'accordo. Entroterra laziale sarebbe perfetto.  ;)
Alla prossima.
Nessun timore, nessun favore, nessun rancore.

Re: Il dolce far nulla

6
Grazie a tutti per i commenti :) 
allora tenendo conto di quanto detto mi sa che proverò a fare una storia molto più lunga su questi poveri due sventurati. Per l'ambientazione concordo; ero partito da un'idea per poi cambiarla in corso d'opera (non conoscete il tipico dialetto romanesco di manchester? che ignoranza!  :si: ). Quindi sicuramente sposterò il tutto nel Lazio ;) 
Poeta Zaza ha scritto: Le voci straniere, quelle di largo uso e note a tutti, vanno comunque scritte in carattere diverso nel testo. Quando sono ignote alla maggioranza dei lettori (io ignoravo questo termine, l'ho cercato e ho trovato "rompicapo" di cui non riesco a immaginare l'aspetto), ebbene, è il caso di trovare la parola italiana che lo sostituisca. In genere, meglio evitare termini stranieri.
Questo è un piccolo refuso, l'arma che sta utilizzando è un taser (che così si chiama anche in italiano, perché è  l'acronimo di Thomas A. Swift's Electric Rifle)
Poeta Zaza ha scritto: Mi sono dovuta informare su questo personaggio, scoprendo che si tratta di una strega. Non sarebbe male menzionassi il termine "strega" nell'epilogo, accennando al carisma di Jessica, che compensava il suo brutto aspetto, e accennando alla magia che deve avere esercitato (per forza!) per far cambiare in quel modo i modi e la personalità del povero Alvin. :D
Sì, nell'ottica di allungarlo dedicherò di sicuro un paragrafo per spiegare chi è Baba Jaga ;) 

Per il resto quando avrò tempo vi riproporrò il testo riveduto e corretto ;) (magari diventa un romanzo a puntate  :asd:  )
La neve che copriva il sottobosco vorticava mossa dal vento.
Incrociai lo sguardo del cerbiatto che annusava l’aria. Imbracciai il fucile e respirai. Caricai il proiettile nella canna senza fare rumore. Feci un paio di passi cercando di restare silenzioso.
Puntai al cuore. La mano sul grilletto pronta a fare fuoco.
Ma i nostri sguardi si incrociarono. Gli occhi non erano dilatati dalla paura, ma curiosi. Si avvicinò. Nel momento in cui il naso toccò il fucile non fui più in grado di sparare.

Facebook

Re: Il dolce far nulla

7
theripper ha scritto: Jessica. Donna. Madre e lavoratrice. Esemplare femminile tipico del nord Europa, era l’eccezione che confermava la regola, secondo la quale, le finlandesi fossero tutte dotate di bellezza sopraffina.
Severa come l’artico e bella come una multa per divieto di sosta. Di mestiere insegnante, era soprannominata Baba Jaga dai suoi allievi.
Alvin. Uomo. Padre e lavoratore. Tipico maschio alfa cresciuto secondo la legge del “più forte”. Di mestiere benzinaio, aveva ereditato il ruolo dal padre che lo aveva ereditato dal nonno prima di lui.
Ti dico subito che adoro i racconti brevi, anzi brevissimi, quelli in cui gli elementi per comprendere la trama ci sono tutti (sì, forse si poteva fare un po' di più, ma non necessariamente). Il tuo testo ha un'ironia ben calibrata e più volte porta il sorriso alle labbra del lettore, e in testi così brevi non è affatto facile. Gli elementi narrativi, i personaggi, la loro estrazione sociale, il contesto in cui si vengono a trovare si fondono in una fluida amalgama. Il testo, pertanto, risulta gradevole. Rispondi a tutt'e cinque le domande narrative: chi, come, quando, dove e perché. In sintesi, il racconto non fa una piega.
L'incipit, poi, è un'ode all'ossimoro :D . Il gioco dei contrasti è sempre un'espediente che a me piace molto. Per la punteggiatura ti hanno già detto.
Complimenti, sarà un piacere leggerti ancora

Re: Il dolce far nulla

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theripper ha scritto: Sì, nell'ottica di allungarlo dedicherò di sicuro un paragrafo per spiegare chi è Baba Jaga ;) 
C'è un racconto di @Kikki che parla di Baba Jaga, non so se qui o sul WD, ma intanto la taggo e la saluto. :P 
Per il resto, sapevo di Baba Jaga dai "quadri di un'esposizione" di Musorgskij, un piccolo grande capolavoro di musica classica, ormai nell'immaginario collettivo. :love3: 
https://www.facebook.com/curiosamate

Re: Il dolce far nulla

9
bwv582 ha scritto: C'è un racconto di @Kikki che parla di Baba Jaga, non so se qui o sul WD, ma intanto la taggo e la saluto. :P 
che memoria, @bwv582, grazie per avermi coinvolta  (y)
C'è anche qua, si intitola Fiaba russa se ti può aiutare, @theripper  :)
theripper ha scritto: E qui avvenne la magia.
eliminerei, o sposterei dopo l'incontro, qui anticipa e basta togliendo quel minimo di attesa
theripper ha scritto: Imprecando si alzò per vedere chi fosse.
mi suona strano questo "per vedere chi fosse", è alla pompa di benzina, sarà per forza un cliente, no? Magari si può mettere per vedere cosa voleva il cliente, chi fosse lo scocciatore rimasto a piedi proprio mentre lui digeriva
theripper ha scritto: no «Salve, ho cercato di fare b
hai perso il punto dopo mano
theripper ha scritto: «Zia non ti preoccupare che c
serve la virgola dopo zia
theripper ha scritto: «Minchia oh, sta merda non lavora!»
serve la virgol dopo minchia
theripper ha scritto: Come scusi?» 
serve la virgol dopo come
theripper ha scritto: nei paraggi?» Rispose sorridendo cerca
rispose è minuscolo
theripper ha scritto: al sopracciglio destro, fece un sospiro prima di rispondere «Vor
manca il soggetto prima di fece, e qui serve e manca il punto dopo rispondere
theripper ha scritto: «Zia sei nel posto giusto allora.
manca la virgola dopo zia
theripper ha scritto: «Oh bella guarda che
Oh, bella, guarda che
theripper ha scritto: «Scherzavo zia, ma se vuoi mi farebbi piacere portarti da mio cugino. Lui sì che sa come cazzo si d
virgola dopo scherzavo. Farebbi, refuso. 

Come mai un racconto tanto breve? Ora che l'ho letto credo che Baba Jaga non c'entri niente qui e che dovresti cercare un corrispettivo italiano e cambiare anche Manchester con qualcosa di nostrano. Come mai i riferimenti a culture straniere? È carino, ma molto condensato, pensavo che puntassi al colpo di fulmine, ma così è più divertente.
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Linda e la montagna di fuoco
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