[MI167] Spifferi

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Traccia di mezzogiorno: Vacanza da incubo

Titolo del racconto: Spifferi


SPIFFERI

 Alma e Giorgio attraversano la hall con il sorriso di chi si sta pregustando un piatto prelibato.
Dalla loro destra proviene il vociare spensierato di altri turisti che hanno scelto una vacanza all'insegna del mare e del sole. Due bimbi si rincorrono a zig zag aggrappandosi ai bermuda dei genitori, che in altri momenti si sarebbero arrabbiati per gli strattoni e invece ora mostrano un'espressione benevola.


Alma si accosta al bancone della reception.
"Benvenuti al Grand Hotel del Sole. I signori...?"
"Signori Lodi" risponde Alma, mentre il marito tira fuori i documenti.
"Camera 73, ecco la chiave. L'aperitivo di benvenuto sarà servito tra venti minuti in terrazza. Vi auguro un lieto soggiorno."
Il tempo di salire in camera per rinfrescarsi e raggiungono la terrazza in abiti leggeri.
Il sole è un semicerchio arancione appoggiato sull'orizzonte del mare. La brezza tiepida di fine giornata sfiora la pelle. Non resistono, appoggiano i bicchieri sulla balaustra e scendono in spiaggia. Affondano i piedi nudi nella sabbia ancora calda del sole diurno.
"Come doveva essere bella la Terra..."
"Già."


Per ripararsi dal sole basso del primo mattino, Giorgio appoggia la mano a coppetta sulla fronte e dà uno sguardo alla spiaggia. "Vieni, là mi sembra di vedere due lettini liberi."
"Eh, mica sono abituata a camminare con queste infradito. Arrivo!" Alma affretta il passo incerto.
Dalla borsa di paglia prendono due teli gialli e li stendono sui lettini.
"Che sudata! E solo per stendere questi. Chissà tra qualche ora."
Una donna seduta sul lettino a fianco si sventola il viso con un ventaglio. "Nelle ore più calde si arriva a 35°" dice. "Ben arrivati alla Baia del Sole. Invece, oggi per me è l'ultimo giorno di vacanza e domani ritornerò alla vita sotterranea."


"Ecco a voi. Per la signora, sauté di cozze e per il signore calamari in crosta. Buon appetito." Il cameriere fa un inchino e si allontana.
Giorgio prende la mano di Alma e le fa cenno di guardare oltre la balaustra. Il mare è calmo, la luna illumina una scia che collega la riva a un punto sull'orizzonte. È un quadro di una bellezza struggente.
Un brivido scorre lungo la pelle di Alma. "Che brezzolina fresca, non ti pare?"
"Come? La temperatura minima assicurata è di ventiquattro gradi. Non può fare freddo, qui."
Alma si stringe nelle spalle. Dev'essere il vestito scollato. È sempre stata un po' più freddolosa degli altri.


"Oooh, sempre che ti lamenti." Giorgio si siede rumorosamente al tavolo della colazione.
"Possibile che non mi credi?" Alma sbuffa.
"Ma si, dai, magari senti un po' meno caldo di quello che pensavi ed esageri a dire che è freddo. Ma non puoi dire che senti freddo come nelle città sotterranee."
"Guarda che non esagero, stanotte battevo i denti. C'erano degli spifferi... Non li sentivi?"
"Pure gli spifferi, adesso. Ma dai!"
"Ti dico che ho freddo!"
Quest'ultima battuta Alma l'ha quasi urlata, il cameriere della colazione si avvicina al tavolo. "La signora gradisce una bevanda calda?"
"Grazie, magari, sì."
Giorgio si volta di lato e rotea gli occhi infastidito.


Il cameriere dà disposizioni al garzone del bar ed esce in fretta dalla sala.
"Chiama Area Statica. Ripeto: chiama Area Statica" dice l'addetto dell'Area Ologrammi al microfono del suo nanotelefono.
Linea occupata. L'addetto dell'Area Statica sta parlando al telefono dei fattacci suoi.
"... E poi siamo andati al biliardo. Sai il nuovo locale sulla via che va verso..." Si stoppa. "OooH! Accidenti. Ti devo lasciare. Due chiamate perse dall'Area Ologrammi."
"Sììì?"
"Dove diavolo eri? Qui in Area Ologrammi un soggetto ha freddo."
"E che ci faccio, io?"
"Come che ci fai, idiota? Controlla i parametri!"
"Eeeh, calmati. Soggetto?"
"Coniugi Lodi. La donna."
"Vediamo... Temperatura d'immissione: 28°. Beh, in linea con le dieci del mattino, direi."
"Uhmm..." L'addetto dell'Area Ologrammi si gratta la barba al di sotto del passamontagna.
"Ma non è che sta covando un'influenza?" L'addetto dell'Area Statica butta lì un'ipotesi.
"Ma no, nessuna sintomatologia" taglia corto l'addetto dell'Area Ologrammi.
"Ehi, aspetta, quelli che ti ho detto sono i gradi di immissione, mentre quelli dentro la tuta sono 18! Vedo il corpo della donna tremare. Perché non sono scattati gli allarmi?"
"Eeh? 18°? Controlla subito l'integrità della tuta!"
"... Azz..! C'è una perdita di carico. Scansione... Il computer dice che la perdita è nella porzione di tuta a livello del gomito sinistro."
"E mettigli una toppa!"
"Un attimo, certo che gliela metto! Kit riparazione, kit riparazione, dove l'ho messo il kit di ripar...? Ah, sì, eccolo."
"È ancora lì, l'ologramma della donna? La vedi?" Chiede l'addetto dell'Area Statica.
"Sì."
"Fai uscire l'ologramma del cameriere e fallo avvicinare a lei. Quando te lo dico fagli urtare il gomito"
"In postazione."
"Ora!"
Il cameriere si sbilancia. "Ops, mi scusi!"
I lembi della toppa si autosaldano alla tuta. "Ok. Riparazione eseguita."
L'addetto dell'Area Statica si infila di nuovo il cappello che si era tolto nella concitazione, infila le mani nelle tasche termiche e guarda la donna. Non trema più e sorride. Le sue sinapsi sono connesse al casco della realtà virtuale, che le avvolge la testa in un intrico di cavi e tubi. Vorrebbe essere al suo posto, al sole e al caldo.


Il sole è alto. Alma e Giorgio saltellano sulla sabbia rovente per raggiungere la battigia.
"Stai bene, ora?"
"Sì, si vede che era un principio di influenza, ma ora sto bene."
"Sono contento, cara." Le lancia degli schizzi d'acqua. "Dai, tuffiamoci!"
Dopo una lunga nuotata ritornano ai lettini.
Giorgio inclina di lato la testa e la scuote "Sai? Deve essermi entrata dell'acqua in questo orecchio. Un sibilo fastidioso mi continua a tormentare."
"Andiamo in farmacia, magari ti danno qualcosa."
"No, figurati, passerà..."


La sera il sibilo aumenta e Giorgio inizia a sentire anche un po' di freddo. Ma non lo dice alla moglie. Dopo tutto quello che le ha sciorinato per i lamenti del freddo nei giorni scorsi!
Al terzo giorno di freddo, senza farsi vedere dalla moglie, avvicina il cameriere e gli chiede sottovoce il favore di fargli avere qualcosa per l'influenza.


"Area Statica?"
"Sì?"
"Coniugi Lodi. Verifica la tuta dell'uomo." Questa volta l'addetto dell'Area Ologrammi va dritto al punto.
"Cavolo! Sì, una perdita. Un'altra. La scansione dice che il foro si trova nella porzione di tuta corrispondente all'orecchio destro. Procedo con la riparazione."
"Prima controlla il lotto di produzione di 'ste tute, ..zzo! Non era mai successo in dieci anni e adesso due difetti nel giro di una settimana!"
"Dunque, sì. Tuta dell'uomo: lotto 37485. Quella della donna: 37485. Idem."
"Altri soggetti con tute di quel lotto?"
"Due soggetti. Ma che hanno già finito le vacanze. Nessuna lamentela."
"Speriamo. Fai una segnalazione, che venga ritirato il resto del lotto al più presto! Sai quanti soldi potrebbero chiederci di rimborso, per delle vacanze finite male?"
"Che dici se 'sti due li addormentassimo per sostituirgli la tuta difettosa?"
"Ma no, mancano solo due giorni alla fine della vacanza. Monitora gli spifferi."

Re: [MI167] Spifferi

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ciao @Otta. Premesso che non è il mio genere di racconto. L'idea di una vacanza in una epoca post apocalittica mi pare buona. Il dialogo è molto sintetico e glaciale, cosa che fa risaltare la stessa epoca. Forse il tipo di fraseggio alla "romana" mi pare stonare. Per il resto, la narrazione della vacanza è altrettanto molto "oleografica" e sintetizzata: nervosa, frettolosa. Piacere di averti letto. ciao
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [MI167] Spifferi

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 @bestseller2020 ciao e grazie per il commento.
bestseller2020 ha scritto: ciao @Otta. Premesso che non è il mio genere di racconto.
Sì, lo so. Ho letto gli altri racconti postati, tra cui il tuo (man mano mi dedicherò al commento di ognuno) e mi sono resa conto che, sia per la scelta del tema che per lo svolgimento, il mio racconto deve sembrarvi un'astronave aliena atterrata in giardino  :asd:
bestseller2020 ha scritto: Forse il tipo di fraseggio alla "romana" mi pare stonare.
Cosa intendi per fraseggio alla "romana"? Intendi il fatto che ho scritto 'sti e' ste al posto di questi e queste o ti riferisci ad altro?

Re: [MI167] Spifferi

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Otta ha scritto: Fai uscire l'ologramma del cameriere e fallo avvicinare a lei. Quando te lo dico fagli urtare il gomito"
Unica cosa che ho trovato fuori posto, l'ologramma indossa un vestito scollato, mentre la donna in realtà indossa una tuta difettosa: perchè non aggiustare la tuta? il cameriere è, anche lui, un ologramma. La toppa dovrabbero metterla quelli che sorvegliano i turisti reali.
Mi è piaciuta molto l'idea, hai una bella fantasia e un tuo stile, mi piace.

Re: [MI167] Spifferi

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Ciao @Alba359 e grazie per il commento, sempre utile.
Alba359 ha scritto: l'ologramma indossa un vestito scollato, mentre la donna in realtà indossa una tuta difettosa: perchè non aggiustare la tuta?
Infatti la toppa viene messa proprio sulla tuta reale, ma, siccome ci deve essere una perfetta corrispondenza biunivoca tra realtà effettiva e realtà virtuale, devono simulare un urto nella realtà virtuale nello stesso istante in cui la toppa reale viene saldata al gomito. Altrimenti i sensi di Alma percepirebbero un tocco... da un fantasma (?) e l'esperienza immersiva si guasterebbe. Lei e il marito hanno pagato per avere un'esperienza il più possibile realistica.

Così, il casco della realtà virtuale legge la volontà di Alma (input) e riproduce realtà virtuale di conseguenza (output). Se Alma a 28° si infilasse un maglione di lana, suderebbe come se il maglione se lo fosse davvero infilato e, di contro, se a 18°C veste un vestito scollato patisce il freddo che sente uno che a 18° indossi un vestito scollato.

Re: [MI167] Spifferi

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Per cominciare, sono contenta che sei tornata al MI! Tre su tre dall'iscrizione, wow! :saltello:


Il contesto in cui hai ambientato il tuo racconto i sembrava normale, sino a qui:
Otta ha scritto: dom apr 24, 2022 11:49 pmAffondano i piedi nudi nella sabbia ancora calda del sole diurno.
"Come doveva essere bella la Terra..."
"Già."
Fantascienza, allora... Bella scelta come sfondo per la traccia!
Otta ha scritto: dom apr 24, 2022 11:49 pmInvece, oggi per me è l'ultimo giorno di vacanza e domani ritornerò alla vita sotterranea."
La normalità del futuro, chissà...
Otta ha scritto: dom apr 24, 2022 11:49 pm"Chiama Area Statica. Ripeto: chiama Area Statica" dice l'addetto dell'Area Ologrammi al microfono del suo nanotelefono.
Linea occupata. L'addetto dell'Area Statica sta parlando al telefono dei fattacci suoi.
"... E poi siamo andati al biliardo. Sai il nuovo locale sulla via che va verso..." Si stoppa. "OooH! Accidenti. Ti devo lasciare. Due chiamate perse dall'Area Ologrammi."
"Sììì?"
"Dove diavolo eri? Qui in Area Ologrammi un soggetto ha freddo."
Il colloquiale è ben impostato e fa capire la situazione.
Otta ha scritto: dom apr 24, 2022 11:49 pmVedo il corpo della donna tremare. Perché non sono scattati gli allarmi?"
"Eeh? 18°? Controlla subito l'integrità della tuta!"
"... Azz..! C'è una perdita di carico. Scansione... Il computer dice che la perdita è nella porzione di tuta a livello del gomito sinistro."
"E mettigli una toppa!"
Povero l'Ologramma che ci capìta in questa situazione. Da incubo davvero! 
Otta ha scritto: dom apr 24, 2022 11:49 pmL'addetto dell'Area Statica si infila di nuovo il cappello che si era tolto nella concitazione, infila le mani nelle tasche termiche e guarda la donna. Non trema più e sorride. Le sue sinapsi sono connesse al casco della realtà virtuale, che le avvolge la testa in un intrico di cavi e tubi. Vorrebbe essere al suo posto, al sole e al caldo.
Però sono vacanze pericolose, e l'addetto, che lo sa, non dovrebbe invidiarle più di tanto. O no? Sempre meglio che lavorare?
Otta ha scritto: dom apr 24, 2022 11:49 pm"Coniugi Lodi. Verifica la tuta dell'uomo." Questa volta l'addetto dell'Area Ologrammi va dritto al punto.
"Cavolo! Sì, una perdita. Un'altra. La scansione dice che il foro si trova nella porzione di tuta corrispondente all'orecchio destro. Procedo con la riparazione."
Addirittura entrambi i coniugi con la tuta difettosa! Hanno sfiorato il dramma senza saperlo. 

Otta ha scritto: dom apr 24, 2022 11:49 pmFai una segnalazione, che venga ritirato il resto del lotto al più presto! Sai quanti soldi potrebbero chiederci di rimborso, per delle vacanze finite male?"
"Che dici se 'sti due li addormentassimo per sostituirgli la tuta difettosa?"
"Ma no, mancano solo due giorni alla fine della vacanza. Monitora gli spifferi."
Buona anche la trovata finale, @Otta . Come in tutte le aziende, anche qui si bada ai conti dell'esercizio.

Simpatico e fantasioso racconto. Brava!  :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [MI167] Spifferi

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Ciao @Poeta Zaza , eh sì, passavo nei paraggi anche questa volta...  :)
Poeta Zaza ha scritto: Però sono vacanze pericolose, e l'addetto, che lo sa, non dovrebbe invidiarle più di tanto. O no?
Vacanze poco auspicabili lo sono per noi, non invece per una popolazione che vive tutto l'anno sottoterra, al freddo, all'umido e alla luce artificiale. È l'unico modo che hanno per evadere, aspettano tutto l'anno per farlo e pagano per la sensazione di stare sotto un sole, seppure virtuale.

Re: [MI167] Spifferi

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Ciao @Otta 
  
Una vacanza virtuale a quanto pare, ci sono già i prodromi di questa vita prossima ventura qua e là nel mondo… Mentre i corpi reali dei protagonisti chissà in quale inferno reale vivono, fatto di buio e privazioni delle cose essenziali come la libertà.
Un buon racconto e ben scritto, giusta dosatura di dialoghi e aspettative, una sobria ma efficace rappresentazione ambientale, quasi in “bianco e nero” nonostante i colori aranciati del sole.
Inquietante lo è se si legge fra le righe quella vita che in effetti non sembra più essere solo fantascienza ma futuro, a voler essere un pochino pessimisti (e io lo sono quasi sempre).
Anche i camerieri sono ologrammi, esecutori e funzionari di quel folle modo di vivere e illudere che si prospetta. Noto che, contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare questi esecutori di ordini, i camerieri, non sembrano eccessivamente “fanatici” anche se la loro apparente gentilezza formale è disturbante quando si conosce il contesto. Eseguono gli ordini, si preoccupano, ma hanno anche il tempo di parlare al telefono dei fatti loro, che poi anche quello è previsto da chi coordinerà il tutto, presumo.
Un testo che fa pensare e che fa venire qualche sottile brivido.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [MI167] Spifferi

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Ciao @Otta  che racconto! Parte con una piacevole descrizione di una vacanza, ma dopo poco c'è un avvertimento che qualcosa non quadra...e continua con una rocambolesca situazione, con dialoghi serrati, che ho apprezzato. Molto originale, più che l'idea, lo sviluppo che sei riuscita a dare.
Io non sono ferratissimo di situazioni virtuali e ammetto che qualcosa mi è sfuggito (mio limite)
Otta ha scritto: Un attimo, certo che gliela metto! Kit riparazione, kit riparazione, dove l'ho messo il kit di ripar...? Ah, sì, eccolo."
"È ancora lì, l'ologramma della donna? La vedi?" Chiede l'addetto dell'Area Statica.
"Sì."
"Fai uscire l'ologramma del cameriere e fallo avvicinare a lei. Quando te lo dico fagli urtare il gomito"
Quindi la donna con tuta e casco vive una realtà virtuale in cui vengono proiettati oleogrammi. Però anche lei si vede come un oleogramma? Credo che mi manchi a me qualche strumento per capire del tutto. Comunque ho molto apprezzato la storia e come l'hai scritta.
Ciao, a presto

Re: [MI167] Spifferi

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Ciao @Alberto Tosciri 
Alberto Tosciri ha scritto:
ci sono già i prodromi di questa vita prossima ventura qua e là nel mondo… 
La fantascienza spesso spiega molto di noi ora. L'ambientazione futura è quasi una scusa per indagare come siamo noi oggi.
Alberto Tosciri ha scritto:
Un testo che fa pensare e che fa venire qualche sottile brivido.
La fantascienza che mi piace - che mi piace  leggere e scrivere - è proprio quella che fa pensare. Magari con scene comiche o surreali ma che ci fanno interrogare su come siamo e dove vogliamo andare. 

Re: [MI167] Spifferi

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Ciao @Kasimiro
Kasimiro ha scritto: Quindi la donna con tuta e casco vive una realtà virtuale in cui vengono proiettati oleogrammi. Però anche lei si vede come un oleogramma?
Vive come in un sogno, sogno reso il più possibile realistico dagli strumenti tecnologici della realtà virtuale.
Mentre il suo corpo è immobile, il suo cervello, aiutato anche dal casco, interagisce con gli altri personaggi del sogno.

Re: [MI167] Spifferi

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Ciao @Ippolita, volevo rendere concitata l'azione della toppa con un botta e risposta serrato, senza "spiegoni" che avrebbero rallentato la lettura. Se avessi spiegato prima, avrei anticipato. Se avessi spiegato durante, rallentavo la concitazione. Probabilmente avrei dovuto spiegare dopo, per dipanare i dubbi sorti nel lettore. 
La fantascienza ha questa peculiarità: non si muove in un mondo reale che è nell'esperienza quotidiana del lettore, ma deve creare un mondo che non esiste e quindi deve spiegarne il funzionamento. Non tutto in una volta, però, sennò si annoia il lettore. In un romanzo c'è lo spazio per dare informazioni qui e là, mentre in un racconto breve lo spazio è limitato.
A me piace leggere la fantascienza e sono abituata a dover "finire di costruire il mondo" che l'autore accenna.
Grazie del commento, mi è utile per capire quali sono i punti da migliorare soprattutto per chi non ha la passione per la fantascienza.
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