[MI166] Diversa

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Traccia di mezzanotte: La strada.
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Prima


Anna indossa jeans e un golfino sulla maglietta a maniche corte per il fresco di quel mattino di fine primavera. Va sicura per la strada che conosce da sempre, tanto che potrebbe farla a occhi chiusi. Pensando invece a un’altra strada, sconosciuta, che ha percorso con troppa leggerezza anni prima.
Appena infila il Viale dei Tigli, dagli alberi le arriva alle narici la conosciuta fragranza che l’aria scuote dai grappoli dei suoi fiori, e poi spande in un profumo inconfondibile tra il cielo aperto e sovrastante e la terra sottostante, smossa e nuda.
Poi, il vocio dei bambini all’ora di ricreazione nel cortile della scuola, poco oltre sovrastato dallo stridio del martello pneumatico dei lavori in corso in una svolta del corso. Il suo udito raffinato si risente, per cui la donna affretta il passo, agitando un bastone davanti a sé.
Viene fermata da qualcuno che le tira la giacchetta. È il mendicante croato Luka, ed è il suo modo di catturare l'attenzione. Lei gli sorride porgendogli la moneta.


L’ostacolo


Più avanti, Anna non si accorge di un ostacolo sul suo cammino. Cade di testa, battendo la tempia destra. La stessa che aveva battuto nell’incidente stradale di dieci anni prima. Ma il suo fisico risponde diversamente da allora: si tira su da sola e si siede su un muretto. Riflessi dorati si accendono e si spengono come una prova-luci su un palcoscenico.

Sta per scoppiare di meraviglia.


Dopo


Anna è estremamente confusa ma sa attribuire al colpo preso l'effetto straniante della realtà che la circonda.
La testa le fa male. Subito, crede di sognare. Spalanca gli occhi e non riconosce la strada che ha davanti.
Però anche questa ha i tigli che le vengono incontro, con le foglie a cuore. Da tempo lei, per riconoscere le piante, segue i contorni delle foglie con le dita. Allora non è una via diversa? Le pulsa la tempia mentre i piedi avanzano sicuri. Poi si ferma di colpo… Ecco: il mondo antico è nelle sue corde: lei deve solo accoppiare i colori nuovi agli odori vecchi.
Il suo inconscio disattiva le orecchie al mondo esterno, che si mostra puro alla luce degli occhi. Come fosse un tesoro suo, custodito da qualcuno in una svolta del Viale dei Tigli, e del quale le sia stato restituito il legittimo possesso dal destino. 
Mentre scoppia di meraviglia, si riabitua a poco a poco alla lucentezza dell’esplosione di colori che l’abbaglia.

Vertigini di luce.

La strada percorsa con la luce degli occhi è diversa.


Nota
Nota dell’autrice: nel sottofondo del racconto, mi sono concessa molta libertà sulla trattazione di un argomento di medicina. 
Diciamo che, invece che una licenza poetica, mi sono presa una licenza prosastica (fattuale).



   
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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Poeta Zaza ha scritto: e poi spande in un profumo inconfondibile tra il cielo aperto e sovrastante e la terra sottostante, smossa e nuda.
Rivedrei questa frase, Svrastante e sottostante così vicini... inoltre io avevo immaginato un viale pavimentato, se la terra è smossa e nuda è un sentiero?
Poeta Zaza ha scritto: Poi, il vocio dei bambini all’ora di ricreazione nel cortile della scuola,
No, forse no. Se c'è una scuola dovrebbe essere un viale in città. I tigli erano anche vicino alla mia scuola. Bei tempi!
Poeta Zaza ha scritto: La strada percorsa con la luce degli occhi è diversa.
Allora, la donna percorre il viale dei tigli conosce quella strada, l'ha percorsa mille volte e nella sua cecità la vede come era un tempo Le immagini di prima si accavallano ai suoni e i colori di adesso. Cade. La botta alla tempia le restituisce qualcosa di meraviglioso,
Poeta Zaza ha scritto: Mentre scoppia di meraviglia, si riabitua a poco a poco alla lucentezza dell’esplosione di colori che l’abbaglia.
Qui ho pensato che Anna abbia riaquistato la vista.
Poeta Zaza ha scritto: La strada percorsa con la luce degli occhi è diversa.
Infatti ora nota i cambiamenti nel trascorrere degli anni.

Ciao @Poeta Zaza,  Il racconto mi è piaciuto molto, anche per l'epilogo, un bel finale.
Però devo dire che tutto è un pò troppo poetico toglierei appena quel velo vagamente pomposo e lo renderei più diretto, più chiaro.

 

Re: [MI166] Diversa

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Alba359 ha scritto: Ciao @Poeta Zaza,  Il racconto mi è piaciuto molto, anche per l'epilogo, un bel finale.
Grazie cara @Alba359   :)
Alba359 ha scritto: Però devo dire che tutto è un pò troppo poetico toglierei appena quel velo vagamente pomposo e lo renderei più diretto, più chiaro.
Hai ragione - sono stata un po' ampollosa... :si:
Alba359 ha scritto: Qui ho pensato che Anna abbia riacquistato la vista.
È così, infatti. Una ipovedente da trauma che riacquista la vista con lo stesso trauma a distanza di dieci anni (licenza prosastica fattuale).
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o scorre o si lega alle dita.


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Re: [MI166] Diversa

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@Poeta Zaza ciao cara. Mi dispiace non essere tra voi ma sono stato costretto dalla mole di lavoro in arretrato.

Si coglie l'escamotage che hai combinato per seguire la traccia in modo proficuo. Devo dirti che però non si coglie appieno le svariate e variopinte immagini di colore: considerata la vista ridotta della protagonista. Trama un pò sotto tono ma nel contesto qualche buona sperimentazione per la prosa... ciao  <3
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [MI166] Diversa

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bestseller2020 ha scritto: @Poeta Zaza ciao cara. Mi dispiace non essere tra voi ma sono stato costretto dalla mole di lavoro in arretrato.
Ma non si deve lavorare di domenica!  :aka:

Per forza poi non mi rendi in settimana...  :asd:
bestseller2020 ha scritto: Si coglie l'escamotage che hai combinato per seguire la traccia in modo proficuo. Devo dirti che però non si coglie appieno le svariate e variopinte immagini di colore: considerata la vista ridotta della protagonista. Trama un pò sotto tono ma nel contesto qualche buona sperimentazione per la prosa... ciao  <3
Grazie del tuo commento costruttivo,@bestseller2020:)
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Re: [MI166] Diversa

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@Poeta Zaza grazie per avere scelto la mia traccia, ho trovato il tuo testo molto, e ribadisco molto, bello. Una rinascita fisica in un contesto cambiato giusto da quel decennio di evouzione; un tempo di trasformazione che Anna, con la sua cecità, non aveva potuto registrare. Idea apprezzatissima. 
Poeta Zaza ha scritto: Poi si ferma di colpo… Ecco: il mondo antico è nelle sue corde: lei deve solo accoppiare i colori nuovi agli odori vecchi.
Il suo inconscio disattiva le orecchie al mondo esterno, che si mostra puro alla luce degli occhi. Come fosse un tesoro suo, custodito da qualcuno in una svolta del Viale dei Tigli, e del quale le sia stato restituito il legittimo possesso dal destino. 
Mentre scoppia di meraviglia, si riabitua a poco a poco alla lucentezza dell’esplosione di colori che l’abbaglia.
Poeta Zaza ha scritto:  Ma il suo fisico risponde diversamente da allora: si tira su da sola e si siede su un muretto. Riflessi dorati si accendono e si spengono come una prova-luci su un palcoscenico.
Bellissimi passaggi. 

Complimenti  (y)

Re: [MI166] Diversa

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Adel J. Pellitteri ha scritto: @Poeta Zaza grazie per avere scelto la mia traccia, ho trovato il tuo testo molto, e ribadisco molto, bello. Una rinascita fisica in un contesto cambiato giusto da quel decennio di evoluzione; un tempo di trasformazione che Anna, con la sua cecità, non aveva potuto registrare. Idea apprezzatissima. 
Grazie a te per l'ispirazione che mi ha dato la tua traccia della strada!  :)
Adel J. Pellitteri ha scritto: Bellissimi passaggi. 

Complimenti  (y)
:love3:
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Re: [MI166] Diversa

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Molto bello il tuo racconto, @Poeta Zaza
A me è piaciuto molto lo stile poetico di questo testo, mi ha letteralmente catturata nella lettura.
Ti segnalo solo un dettaglio che mi ha creato un inciampo leggendo:
Poeta Zaza ha scritto: Va sicura per la strada che conosce da sempre, tanto che potrebbe farla a occhi chiusi. Pensando invece a un’altra strada, sconosciuta, che ha percorso con troppa leggerezza anni prima.
Quel "Pensando" a inizio frase dopo il punto fermo mi stona un poco. Non so, magari sbaglio io, ma ho dovuto rileggere. Invece il resto scorre via benissimo.
Grazie per la bella lettura!

Re: [MI166] Diversa

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ivalibri ha scritto: Molto bello il tuo racconto, @Poeta Zaza
A me è piaciuto molto lo stile poetico di questo testo, mi ha letteralmente catturata nella lettura.
 Mille grazie, cara @ivalibri   :love3:
ivalibri ha scritto: Ti segnalo solo un dettaglio che mi ha creato un inciampo leggendo:

Quel "Pensando" a inizio frase dopo il punto fermo mi stona un poco. Non so, magari sbaglio io, ma ho dovuto rileggere. 
Hai ragione! È che inizialmente avevo scelto di farla ripensare al suo incidente così tanto da causare la sua distrazione e l'inciampo nell'ostacolo. 
Da qui, l'importanza del gerundio a inizio della frase che avrebbe dovuto finire con la caduta. Ma, dopo avere deciso altrimenti, non l'ho più cambiato e in effetti stona.
Sei una lettrice attenta, Ivana.  :)
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Re: [MI166] Diversa

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Kasimiro ha scritto: Bello @Poeta Zaza. Ho apprezzato molto la scrittura, poetica, musicale, essenziale.
L'unico dubbio che mi sorge è sul fatto degli stacchi sottolineati. Magari si poteva leggere anche tutta d'un fiato cogliendo lo stesso le sfumature. Ma è un dettaglio.
Brava. Complimenti
Molto lieta per il tuo apprezzamento, @Kasimiro   :)

Ho pensato agli stacchi per la brevità del brano, temendo non si cogliessero le sfumature. Hai ragione, è un po' una forzatura per pilotare la lettura.
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Re: [MI166] Diversa

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@Poeta Zaza , il tuo racconto è delicato, come scritto in punta di piedi. Anche la protagonista vive in modo intimistico il miracolo che avviene. Un altro personaggio, che so, avrebbe potuto saltare o urlare o andare a chiamare qualcuno per dirglielo, invece Anna assapora il dono in silenzio, senza far rumore, in modo poetico così com'è scritto il racconto.

Io non amo particolarmente la poesia, ma mi piace quando è seminata nella prosa. Quindi il racconto mi è piaciuto.
Poeta Zaza ha scritto: Pensando invece a un’altra strada, sconosciuta, che ha percorso con troppa leggerezza anni prima.
Più sopra ti hanno già detto qualcosa riguardo questa frase. A parere mio 
potresti ometterla, perché non aggiunge nulla e il tuo racconto si reggerebbe su ugualmente.
Poeta Zaza ha scritto: Il suo udito raffinato si risente, per cui la donna affretta il passo, agitando un bastone davanti a sé.
Non la chiamerei genericamente "donna". È il personaggio principale, ci hai già detto che si chiama Anna, non può essere confusa con altri personaggi, quindi lascerei il soggetto sottinteso oppure la chiamerai Anna anche qui.

Piacere di aver letto il tuo racconto, che mi è piaciuto!

Re: [MI166] Diversa

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Otta ha scritto: @Poeta Zaza , il tuo racconto è delicato, come scritto in punta di piedi. Anche la protagonista vive in modo intimistico il miracolo che avviene. Un altro personaggio, che so, avrebbe potuto saltare o urlare o andare a chiamare qualcuno per dirglielo, invece Anna assapora il dono in silenzio, senza far rumore, in modo poetico così com'è scritto il racconto.

Io non amo particolarmente la poesia, ma mi piace quando è seminata nella prosa. Quindi il racconto mi è piaciuto.
Ho piacere del tuo passaggio e di avere il tuo apprezzamento,  @Otta   :)
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Re: [MI166] Diversa

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Poeta Zaza ha scritto: Pensando invece a un’altra strada,
Qui non mi convince il gerundio, penso sarebbe stata più efficace una frase più ampia
Poeta Zaza ha scritto: dagli alberi le arriva
non penso sia necessario specificare "dagli alberi", senza sarebbe ugualmente comprensibile e più fluido
Poeta Zaza ha scritto: il cielo aperto e sovrastante e la terra sottostante,
uhmm...
Poeta Zaza ha scritto: stridio del martello pneumatico
il martello pneumatico no stride, secondo me, roboa, tuona, emette fragore...
Poeta Zaza ha scritto: lavori in corso in una svolta del corso
è voluto questo doppio "corso"?

@Poeta Zaza ciao!
Scrivo i saluti d'apertura alla fine perché ho fatto casino con l'editor...
Il racconto mi è piaciuto per l'approccio "dipinto", più che poetico (i paragrafi mi son sembrati tre quadri). Una bella novità!
Nella parte superiore ti ho messo alcuni spunti che ho notato. Uso o accantonamento a piacer tuo!

a rileggerti!

Re: [MI166] Diversa

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L ha scritto: Il racconto mi è piaciuto per l'approccio "dipinto", più che poetico (i paragrafi mi son sembrati tre quadri). Una bella novità!
Nella parte superiore ti ho messo alcuni spunti che ho notato. Uso o accantonamento a piacer tuo!
Utili e gradite le tue annotazioni.   :si:

Ad esempio, questa:
L ha scritto: è voluto questo doppio "corso"?
non me n'ero accorta!


Lieta del tuo apprezzamento, @L'illusoillusore    :)
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Re: [MI166] Diversa

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@Poeta Zaza per prima cosa ti farei i miei complimenti perché sei riuscita a risolvere in modo brillante quello che mi ha bloccato per quanto riguardava questa traccia del MI, cioè il modo in cui rendere il cambiamento così totale della strada. La resa, in effetti, è stata molto credibile, così come lo è (ma mi pare che lo abbiano già detto altri) la caratterizzazione dell'ambiente. A parte il nome del Viale dei Tigli, che mi ha fatto venire subito in mente Berlino, il racconto mi ha dato l'impressione di un qualcosa che potrebbe succedere a chiunque e in qualsiasi momento. Tutto quello che c'è attorno alla protagonista è perfettamente normale. Anche il nome della protagonista è uno dei più diffusi, con il risultato di avere una situazione improntata alla normalità più evidente. 
Non so poi se in effetti quello che hai descritto possa succedere davvero, avevo dato un esame in cui studiavo anche il fenomeno delle amnesie retrograde e anterograde, ma di solito si parlava più degli effetti che delle cause. Al di là di questo, però, la resa è ottimale. 
Poeta Zaza ha scritto:
Vertigini di luce.
Questa espressione poi mi è piaciuta in modo particolare. 
In definitiva, ho ritrovato molti tratti del tuo modo di scrivere, delicato ma capace di tratteggiare gli elementi essenziali di un ambiente con pochi dettagli, pochi ma marcati. Non ci interessa sapere come sia fatta la protagonista, ma il mondo di colori, rumori e persone che la circonda è sufficiente per delineare anche lei. Molto piacevole, apprezzato. 
Tanto la notte capirà: http://www.argentovivoedizioni.it/scheda.aspx?k=capira
"Anna, non fare come quelle band che mi parlano del loro secondo disco quando devono ancora pubblicare il primo!" (cit.)

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Ciao, provo a darti le mie impressioni: il cammino di Anna lo vedo sospeso tra prosa e poesia. Frasi intrise dello stato emotivo e delle percezioni del personaggio. Pennellate descrittive per marcare un itinerario quotidiano che probabilmente è un circuito chiuso. Personalmente darei un po’ più di enfasi all’incidente, ma mi rendo conto che il tono del racconto ne andrebbe snaturato. L’analisi del testo può essere utile ma prima andrebbe fatta una scelta: l’esposizione a blocchi scandisce i momenti in atti, con un taglio teatrale. La prosa invece si fa trasportare da un ritmo che ha un accento lirico. Scegliendo la forma racconto rivedrei la lunghezza dei periodi, cercando dove possibile di uniformare, per comunicare la sensazione del ”passo” di Anna. Diversamente andrebbe riorganizzato in un testo poetico a verso libero con passaggi e ricorrenze degli elementi di luce, profumo e colore.
A presto

Re: [MI166] Diversa

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Verlan ha scritto: Ciao, provo a darti le mie impressioni: il cammino di Anna lo vedo sospeso tra prosa e poesia. Frasi intrise dello stato emotivo e delle percezioni del personaggio. Pennellate descrittive per marcare un itinerario quotidiano che probabilmente è un circuito chiuso. Personalmente darei un po’ più di enfasi all’incidente, ma mi rendo conto che il tono del racconto ne andrebbe snaturato. L’analisi del testo può essere utile ma prima andrebbe fatta una scelta: l’esposizione a blocchi scandisce i momenti in atti, con un taglio teatrale. La prosa invece si fa trasportare da un ritmo che ha un accento lirico. Scegliendo la forma racconto rivedrei la lunghezza dei periodi, cercando dove possibile di uniformare, per comunicare la sensazione del ”passo” di Anna. Diversamente andrebbe riorganizzato in un testo poetico a verso libero con passaggi e ricorrenze degli elementi di luce, profumo e colore.
A presto
Sei bravo a recensire un testo, @Verlan, ti ringrazio delle tue utili considerazioni.  :)
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Grazie, per me la forma e lo stile sono importanti nel racconto. la stesura si semplifica mettendo a fuoco l’obiettivo principale della storia. Spesso ci sentiamo portati dall’impulso di dare forma all’idea bella, lasciando in secondo piano la struttura del racconto. 
Confesso che per quanto faccia scalette e schemi, è l’idea, in forma di immagine o trama, a fare da motore al desiderio di scrivere. Trovare l’equilibrio espositivo non è facile. Specie oggi che c’è una grande moria di lettori, come lei ben sa... scherzi a parte, trovo che i (pochi) lettori  odierni abbiano molta più dimestichezza con la scrittura e la narrazione. Quindi entrare in sintonia con palati raffinati (o forse saturi) è arduo.

Re: [MI166] Diversa

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Ciao, mia dolce @Poeta Zaza 

Bello, scorrevole e pieno di un vivificante un ottimismo questo tuo racconto, che lascia il lettore ristorato come dopo aver sorbito una tonificante e salutare tisana.
Perdona se per esprimere la sensazione percepita ricorro a un esempio che ti potrà apparire sminuente o irriverente.
Ma voglio dirti, a mia giustificazione, che in questo periodo di ombre per gli eventi che ci toccano e angosciano se pur non minacciandoci in maniera diretta, lo scrivere e il leggere divengono un buon mezzo per distogliere momentaneamente il pensiero dal pessimismo che lo pervade in sottotraccia.
Per questo trovo che un racconto che contenga un messaggio d’ottimismo, sia nel leggerlo un lenitivo dell’anima assai gradito.

Rincoglionito come sono, preso dalla storia, confesso di non aver immediatamente colto gli indizi che hai disseminato nella prima parte del racconto, mi è sfuggito nell’immediato la presenza del “bastone” e l’importanza delle sensazioni olfattive e acustiche.
Così ho scoperto (rallegrandomene molto) solo nell’ultima riga che la protagonista aveva riacquistato la vista in seguito alla sua caduta, comprendendo anche che l’avesse perduto per un precedente incidente.

Pertanto il racconto, in virtù de mio analfabetismo funzionale, ha avuto come vedi anche un epilogo sorprendente, quasi si trattasse in un racconto giallo.

Oltre ad apprezzarne il soggetto, come sempre mi trovo a invidiare la tua capacità narrativa e quella tua (per me) magica capacità, di apporre i segni di “virgola” laddove siano realmente necessari.

Grazie del racconto che ci hai offerto, con i miei complimenti anche un grande abbraccio.
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