Invisibili
Posted: Thu Jan 27, 2022 12:53 am
*Racconto eliminato su richiesta dell'utente*
Un testo breve per la tua passione
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Louca c. wrote: chénon l'accenterei. Mi sembra una forma vetusta
Louca c. wrote: parlotta con Freddy
Edu wrote: compagno di data di nascitaE non solo, caro, non solo. Noi siamo gemelli veri, dello stesso grembo: quello di Basaglia
Edu wrote: solo sul piano del cazzeggio (certo, lì siamo due campioni).Appunto che siamo campioni dovremmo darne prova. Adesso è un pezzo che abbiamo mollato. Non so se ti ricordi i finti rapimenti, i bombardamenti su AndC
Edu wrote: Non capisco perché non vieni mai al MIEdu, sai il lavoro che faccio. Io a mezzogiorno (o giù di lì) nel momento in cui danno le tracce, vado a dormire, dunque per me la domenica è una giornata impossibile. Oltretutto non amo i contest, anche se a quello di Natale ho partecipato con una ciofeca (ciò nonostante ha anche preso voti...).
Louca c. wrote: però dobbiamo trovare una via diversa dal MILa troveremo. Dico il MI solo perché il risultato di fare i contest con regolarità è migliorare, ma tutto fa brodo
Louca c. wrote: da lì il tuo occhio prende la mira per guardare il mondo:Splendida immagine. Non ci avevo mai pensato ma in effetti è questo che facciamo, prendiamo la mira e guardiamo. Alcuni con dolcezza, altri hanno anche il mirino.
Louca c. wrote: Questo vedi, mentre intorno i tombini fumano di gas putridi, e ratti marroni dai baffi elettrizati ci passano attraverso e ti puntano.Questa descrizione io la trovo perfetta, mi fa capire dove siamo, in che mondo viviamo, ma proprio per questo io toglierei e direi solo così:
Louca c. wrote: Tu e loro, muso contro muso.Bellissimo! Tu e loro. Bellissimo.
Louca c. wrote: La gente ti farà credere che ti ci sei messo da solo, lì, nel mezzo delle rogne.Anche questo mi piace moltissimo, ma io non direi rogne, mi sembra gergale, forse non lo è, ma ha un brutto suono, meglio grane.
Louca c. wrote: Ti ci frusti, sulla schiena, con bordate lancinanti che ti dai per rimetterti in piedi.Bello, bellissimo.
Ma ci andrebbe uno slancio diverso.
Bisognerebbe prendere una bella rincorsa e darci di reni, senza pensarci su, ché i pensieri sono zavorre che ti inchiodano dove sei.
Ci va l'istinto. Quando è il momento di tuffarsi, farlo.
Ci va volontà.
Louca c. wrote: Nel frattempo bevi una birra di quelle "super strong", corroborante per non perdere l'intensità d'animo che senti crescere dentro.Toglierei super strong... che per quanto possa essere forte una birra non sarà mai super strong, secondo me, ma io bevo grappa, per cui non faccio testo.
Louca c. wrote: Sul piatto devi buttarci una motivazione che sia tosta.Che sia tosta stona, io cercherei un sinonimo. Tutto il tuo modo di scrivere lo trovo molto musicale, per cui ogni parola che non lo sia sufficientemente, ai miei "occhi" stona.
Louca c. wrote: una bambola tutta curve e occhioni svolta e viene verso di te.questi sono i cliché che adoro.
Louca c. wrote: C'è da capire se emanate le stesse frequenze o se magari tra voi funziona meglio la lingua della carne per la carne.Allora, questa frase io la trovo sublime, ma se posso permettermi, se tu avessi scritto "la carne nella carne", per me sarebbe stato il top. Quel "carne nella carne" contiene, secondo me, tutte le promesse dell'erotismo. Invece carne per la carne mi fa pensare ad uno scambio, un affare di macelleria. Lo so che sono solo inutili sfumature, ma io mi innamoro delle parole, di alcune immagini e tra "nella" e "per" vince "nella" 1000 a zero.
Louca c. wrote: Un boa di piume rosa le ondeggia sulle spalle, in sincronia coi suoi boccoli castani.Ah, una signorina elegante, raffinata dal gran cuore ho pensato e invece...
Louca c. wrote: Servivano istinto e volontà: te le devi meritare, le cose.Ah beh, questa è una frasona. Da tatuaggio addirittura!
Louca c. wrote: rocedi, strisciando sul piscio tiepido di un mastino e riempiendoti delle merde lasciate da quel gatto randagio senza un occhio e con mezzo orecchio in menotoglierei.
Louca c. wrote: Il tuo nervo ottico è più veloce del cervello e scarta in automatico il superfluo.Bellissimo. Quattro parole per raccontare una vita.
Louca c. wrote: bar pullulano di vita veloce, mentre nei ristoranti vige una quiete distaccata e trasognante.
Arranchi ai bordi della piazza. A un certo punto ti sembra di guadare un lago che riflette il tramonto.
I tuoi vestiti si tingono del celeste del velo della Vergine, e il madonnaro ti guarda dall'alto dei tre gradini che vi separano, tira giù un sacco di bestemmie e ti si lancia addosso.
Louca c. wrote: Fottetevi!" pensi, "Preso a calci in culo da uno che vive di Madonne e minacciato da un soldatino di piombo. Fanculo!"
E intanto ridi ancora e ti passi il dorso della mano sulla bocca.
Louca c. wrote: Ti riposi un po' e ti guardi intorno.Ecco, da qui in poi è la sorpresa: da qui in poi hai svoltato e sei arrivato lontano.
Louca c. wrote: È lo stesso che da piccolo sognavi quasi ogni notte e che ti portava in mondi incantati.Qui comincio a capire, l'assenzio sta facendo effetto anche a me, evidentemente
Ha le stesse lunghe ali bianche.
Louca c. wrote: rrivi dal parapetto, e con uno slancio gli salti incontro, sotto il firmamento spruzzato di stelle.Poesia.
paolasenzalai wrote: Questa descrizione io la trovo perfetta, mi fa capire dove siamo, in che mondo viviamo, ma proprio per questo io toglierei e direi solo così:Sono d'accordo con questa "prosciugatura", risulta più fluido e netto.
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Questo vedi, mentre intorno i tombini fumano di gas putridi, e ratti marroni dai baffi elettrizati ci passano attraverso e ti puntano.[/font]
paolasenzalai wrote: Anche questo mi piace moltissimo, ma io non direi rogne, mi sembra gergale, forse non lo è, ma ha un brutto suono, meglio grane.Infatti, sono d'accordo anche su questo. Alla prima stesura infatti era "grane" ed era meglio, sì.
paolasenzalai wrote: Toglierei super strong... che per quanto possa essere forte una birra non sarà mai super strong, sNo no, in questo caso le birre super strong esistono (fanno 10/13 gradi, e per una birra è molto) e addirittura ne riportano la dicitura su lattine e bottigliette.
paolasenzalai wrote: sai che a me piace molto quando scrivi "sporco", quando non vai a cercare le cose sofisticate, ma se le cerchi devi essere perfetto, se no tanto vale fare lo scaricatoreSì, in effetti mi si confà più il lavoro da minatore che non la penna. Onesta e giusta osservazione.
paolasenzalai wrote: Allora, questa frase io la trovo sublime, ma se posso permettermi, se tu avessi scritto "la carne nella carne", per me sarebbe stato il top. Quel "carne nella carne" contiene, secondo me, tutte le promesse dell'erotismo. Invece carne per la carne mi fa pensare ad uno scambio, un affare di macelleria. Lo so che sono solo inutili sfumature, ma io mi innamoro delle parole, di alcune immagini e tra "nella" e "per" vince "nella" 1000 a zeroAlla prima stesura era esattamente così "carne nella carne", ma obbiettivamente se carne per la carne sa di scambio (ma l'amore non è anche uno scambio? E non tutti gli scambi sono mercificazione) carne nella carne potrebbe "suonare" di una certa violenza.
paolasenzalai wrote:Sono d'accordo col depennare in automatico. È praticamente inutile, la frase dice già tutto da sé.
Bellissimo. Quattro parole per raccontare una vita.
paolasenzalai wrote:Lì invece lo lascerei. È il momento in cui si esprime (certo non lo fa con francesismi, però...)
paolasenzalai wrote: Si vede che lo hai curato, pulito, sistemato, ricercato, trovato e coccolato.Mah, nemmeno tanto , ma il fatto che sembri di sì non è male.
paolasenzalai wrote: Inoltre, ho notato che in questo racconto non c'è giudizio che è una cosa che amo al di sopra di ogni altra.Grazie. In questo senso può essere che sia stato agevolato dall'uso della seconda persona, ma non bisogna dirlo in giro...
paolasenzalai wrote: Spero di rileggerti presto, più presto, prestissimo e tanto
Luca C. wrote: Può essere un bel grattacapo la vita, se sei in un angolo, sprofondato tra le cartacce e i mozziconi ammucchiati dal vento.Ciao @Luca C.
Luca C. wrote: La tua casa è a fil di strada, e da lì il tuo occhio prende la mira per guardare il mondo: file di finestrelle rotte incastrate su scantinati bui, strati di ragnatele che crescono una sull'altra e che a guardarle te le senti in faccia; poi un grido che proviene da una di quelle case annerite.Il proseguo è sullo stesso tenore. Trovo che il testo sia più vicino alla poesia che alla prosa, e di questo ti faccio i miei complimenti. Non è facile impastare bene poesia e prosa, ma quando uno riesce ottiene sempre ottimi risultati.
Questo vedi, mentre intorno i tombini fumano di gas putridi, e ratti marroni dai baffi elettrizati ci passano attraverso e ti puntano.
Luca C. wrote: La gente ti farà credere che ti ci sei messo da solo, lì, nel mezzo delle rogne.Terminato il passaggio sulla parte stilistica, passiamo a quella contenutistica. Personalmente, penso che il senso del tuo racconto sia di portarci a farci molto immedesimare con un protagonista che, con ogni probabilità, è molto diverso da noi. Però, e questo è uno dei miracoli della vita che cerchiamo di perpetuare con la letteratura, le persone, per quanto diverse fra di loro per vissuto e per psicologia, conoscono tutte gli stessi sentimenti e le stesse emozioni di base, pertanto possiamo arrivare ad immedesimarci anche col tuo personaggio della storia: anche noi, per certi versi, siamo, o "diventiamo" lui.
Luca C. wrote: Ci va l'istinto. Quando è il momento di tuffarsi, farlo.Abbiamo parlato dello stile e del contenuto. Passiamo alla trama. Da questa svolta, è chiaro che il protagonista vuole cercare, probabilmente con uno scatto di volontà qualcosa che lo riscatti: vedremo in seguito come. Anche questo, però, dopo la tua prosa molto sostenuta dei primi paragrafi, può essere reso meglio, prendendoti tempo, "spiegando" un po' al lettore (per me, e qui vado controcorrente, uno spiegozzo ben inserito non è un male), rilassando un po' il ritmo.
Ci va volontà
Luca C. wrote: Si chiama Jean, e con lui percorri tutto il centro. Mentre ti porta a braccetto hai l'impressione di risplendere della sua luce.Il coprotagonista della storia. Personaggio potenzialmente interessante ma che, ti confesso, non mi è "arrivato," quasi fosse un po' troppo stereotipato. Magari qui puoi trovare una soluzione più originale o, semplicemente, delineare meglio il personaggio e la sua psicologia. Sembra un po' funzionale alla storia, anziché vivere di vita propria. Magari, però, non c'è proprio bisogno di questo Jean. Pensavo che il protagonista potrebbe impossessarsi di una bottiglia di "puro assenzio" in altro modo. Magari qui puoi lavorare un po' d'immaginazione.
Luca C. wrote: — È assenzio, di quello puro. Lo assaggi.Qui cominciamo a intuire che la storia, il "riscatto" del protagonista, può avere una svolta tragica, anche se non è ancora esplicitato. E' più una sensazione che dài al lettore. A volte è piacevole indovinare dove ci vuole portare lo scrittore, ma questo non dev'essere, a mio avviso, mai troppo banale. Secondo me è bello quando uno scrittore trova una soluzione per una storia a un tempo inaspettata, ma al contempo "naturale," che calza bene. A volte anche la vita è così: nelle nostre vite ci sono "finali" che non ci saremmo aspettati, ma che ci sembrano comunque perfetti. A ogni modo, mi sembra che il rilascio delle informazioni sia ben dosato da parte tua.
Luca C. wrote: rrivi dal parapetto, e con uno slancio gli salti incontro, sotto il firmamento spruzzato di stelle.Finale tragico, a mio avviso ben calibrato, con solito stile immaginifico che ha caratterizzato tutto il racconto. Per riassumere, racconto intenso, scritto con uno stile molto accattivante, con un buon intento e una felice esecuzione. Ti ho segnalato quelli che (a mio avviso) sono dei difetti nella speranze che le critiche risultino costruttive e ti aiutano a migliorare la storia. Concludo dicendo che fare un'ulteriore stesura di un racconto è (quasi) sempre un'ottima idea. Grazia per l'interessante lettura, alla prossima, Domenico.