[CN2021/R] Futurìsia
Posted: Mon Jan 03, 2022 11:58 pm
Commento
Traccia n. 1
Testo scritto da @bestseller2020 e rivisto da me.
Stramaledetto liquame putrescente.
Da tempo devo accontentarmi di torturare solo qualche spaurito sciagurato che ha osato farmi leggere le sue immondizie.
Nessuno è mai tornato indietro dal mio maniero. Questi subumani ora credono che sia colpa mia, ma non leggono quello che le loro dita deformi vergano.
Si dice che hanno paura. Hanno paura di me o della loro mediocrità? Queste nullità ora evitano il mio maniero.
E io come faccio a soddisfare il mio bisogno di sangue?
Ecco il mio ordine. No, non è una preghierina perché sono stato buono, ma la tua Unica possibilità di salvezza. Se mi deluderai avrai la sventura di incontrarmi. Trovali per me e puniscili senza pietà.
Sono sicuro che saprai come fare.
Ricorda: non deludermi.
************
Soleil si presenta all'appuntamento in perfetto orario. Bruno la osserva da lontano, mentre si avvicina all'ingresso della casa editrice. I capelli rossi, il modo di vestire, le scarpe con il tacco, perfino i collant, è tutto un richiamo ai ricordi del suo amore lontano Marisa.
“Finalmente ci conosciamo!” esordisce lui. Ma sembra che l'aria gelida e spettrale dell'ufficio non riscaldi il dialogo fra di loro. Mezze domande, mezze risposte. Il disagio che fa da padrone. Fino a quando non si arriva alla domanda più classica.
Bruno rimane impietrito ancora una volta.
“Dimmi almeno come finisce il tuo libro! Futurìsia si salverà o le bruceranno il cervello, diventando un vegetale come sua madre?”.
“Ti do un indizio. Io sono viva. E tu, Bruno Bisello, detto lo Stregone? Hai pochi secondi per capire il finale”.
Traccia n. 1
Testo scritto da @bestseller2020 e rivisto da me.
Stramaledetto liquame putrescente.
Da tempo devo accontentarmi di torturare solo qualche spaurito sciagurato che ha osato farmi leggere le sue immondizie.
Nessuno è mai tornato indietro dal mio maniero. Questi subumani ora credono che sia colpa mia, ma non leggono quello che le loro dita deformi vergano.
Si dice che hanno paura. Hanno paura di me o della loro mediocrità? Queste nullità ora evitano il mio maniero.
E io come faccio a soddisfare il mio bisogno di sangue?
Ecco il mio ordine. No, non è una preghierina perché sono stato buono, ma la tua Unica possibilità di salvezza. Se mi deluderai avrai la sventura di incontrarmi. Trovali per me e puniscili senza pietà.
Sono sicuro che saprai come fare.
Ricorda: non deludermi.
Mentre legge la mail appena arrivata, Matteo viene preso da sconforto e rabbia. Appena tre mesi di lavoro e già rischia il licenziamento.
Pensa alle manie e stravaganze del Grande Capo Bruno Bisello, detto lo Stregone: non farti illusioni, ti farà impazzire, gli avevano detto. Aveva accettato il posto da editor lasciato libero dal suo amico Fil, che era letteralmente scappato da lì. Mesi passati a segnalare manoscritti degni di nota e, sempre, l'ordine di rispondere con un rifiuto impietoso e tranchant. La sensazione è che al Capo non interessi pubblicare libri, ma solo smontare con cattiveria i sogni di gloria di aspiranti autori.
L'unico libro su cui sta lavorando è quello che sta provando a leggere, se non fosse per le interruzioni continue.
Pensa alle manie e stravaganze del Grande Capo Bruno Bisello, detto lo Stregone: non farti illusioni, ti farà impazzire, gli avevano detto. Aveva accettato il posto da editor lasciato libero dal suo amico Fil, che era letteralmente scappato da lì. Mesi passati a segnalare manoscritti degni di nota e, sempre, l'ordine di rispondere con un rifiuto impietoso e tranchant. La sensazione è che al Capo non interessi pubblicare libri, ma solo smontare con cattiveria i sogni di gloria di aspiranti autori.
L'unico libro su cui sta lavorando è quello che sta provando a leggere, se non fosse per le interruzioni continue.
“Questa stanza è un ritrovo di ogni sorta di batteri Non è il posto adatto per farlo”.
Luna afferra il polso di Roby, la cui mano stringe la siringa con il chip e gli ordina: “Fallo e basta. Ora o mai più”.
Luna afferra il polso di Roby, la cui mano stringe la siringa con il chip e gli ordina: “Fallo e basta. Ora o mai più”.
La mano lascia la presa del polso, l'ago buca la pelle dolcemente e si infila dentro l'interno della pancia, sino a quando raggiunge il suo limite, evidenziato dal controllo radioscopico del navigatore. Il pollice comprime il contenuto mentre Luna non può evitare una smorfia dolorosa.
“Che male cane”.
Non c'è pace. Prima la mail, ora il telefono.
“Stramaledetto scaldasedie, dov'è il resoconto settimanale dei libri?” tuona la voce dall'altra parte.
“Dottor Bisello, guardi che non ne abbiamo ricevuti. Ne ho solo uno interessante, ma per lei sarà l'ennesimo motivo per farmi dire all'autore che non vale un cazzo! Guardi, finisco di leggerlo e poi la saluto, sono stanco di questa situazione disgustosa a cui mi ha assoggettato!”
“Ma guarda un po', un impeto di orgoglio da un io senz'anima e senza speranza. E sentiamo, di cosa parla questo manoscritto che sta leggendo?”
“Dottor Bisello, guardi che non ne abbiamo ricevuti. Ne ho solo uno interessante, ma per lei sarà l'ennesimo motivo per farmi dire all'autore che non vale un cazzo! Guardi, finisco di leggerlo e poi la saluto, sono stanco di questa situazione disgustosa a cui mi ha assoggettato!”
“Ma guarda un po', un impeto di orgoglio da un io senz'anima e senza speranza. E sentiamo, di cosa parla questo manoscritto che sta leggendo?”
“Se proprio le interessa, parla di un futuro dove persone come lei hanno stabilito cosa si intende per valore letterario e uccidono le persone che la pensano diversamente. La protagonista, Luna,consapevole della distruzione sistematica di ogni traccia del passato letterario, ruba del materiale proibito e lo inserisce in un chip che fa impiantare nel cranio della creatura che porta in grembo, in modo da assicurare alla bambina che nascerà tutta la conoscenza del nostro passato e una cultura diversa di quella che il Governo impone a fini di bene. Ma Luna viene scoperta, arrestata e condannata. Lei capisce che la bambina, chiamata Futurìsia, è destinata a morire. A questo punto mi sono fermato perché mi ha chiamato lei”.
Bruno Bisello ha un colpo al cuore. Quel nome, Futurìsia, gli ricorda fin troppe cose.
“Me lo mandi immediatamente”.
I ricordi emergono come cadaveri gonfi d'aria dal profondo degli abissi. Ricorda il suo passato di autore, i troppi lavori spediti e restituiti con un rifiuto preconfezionato. E poi il rifiuto ancor più devastante, da parte di Marisa.
Bruno Bisello ha un colpo al cuore. Quel nome, Futurìsia, gli ricorda fin troppe cose.
“Me lo mandi immediatamente”.
I ricordi emergono come cadaveri gonfi d'aria dal profondo degli abissi. Ricorda il suo passato di autore, i troppi lavori spediti e restituiti con un rifiuto preconfezionato. E poi il rifiuto ancor più devastante, da parte di Marisa.
“Sei un mostro senza cuore e sentimento! Stai tranquillo che riuscirò a vivere senza di te, con questa figlia che nascerà senza un padre. Sono stanca delle tue promesse di cambiamento, tanto non cambierai mai! Sei un essere che deve stare da solo, e resterai solo per sempre!”
Marisa aveva girato le spalle ed era sparita per sempre con la loro futura figlia, che lei, a quel tempo, diceva per scherzo di voler chiamare Futurìsia.
Il testo adesso è sul tavolo dell'editore Bruno Bisello, detto lo Stregone. Con la mente ha ricostruito i tasselli temporali della sua vita, e tutto coincide.
Non provava da decenni attrazione per un manoscritto. Un pensiero prende a girare beffardo nella sua mente: l'autrice Soleil Primtemps, così si è firmata, potrebbe essere sua figlia. I punti di contatto sono troppi perché sia una coincidenza.
La curiosità è troppo forte e il testo si riapre proprio sul punto in cui Matteo aveva interrotto la lettura. Ne legge una parte,
“Mah!” esclama richiudendo il manoscritto “Il solito genere fantascientifico pieno di idealismi e sentimenti umani in salsa Orwelliana che, se non fosse stato ritagliato a mia immagine e somiglianza, non avrebbe niente di interessante. Però è vero, a tutti gli effetti mi riconosco nel feroce Controllore.”
Le mani sulla tastiera prendono a muoversi con frenesia; lo Stregone scrive all'autrice e le chiede di presentarsi per un colloquio di persona.
Marisa aveva girato le spalle ed era sparita per sempre con la loro futura figlia, che lei, a quel tempo, diceva per scherzo di voler chiamare Futurìsia.
Il testo adesso è sul tavolo dell'editore Bruno Bisello, detto lo Stregone. Con la mente ha ricostruito i tasselli temporali della sua vita, e tutto coincide.
Non provava da decenni attrazione per un manoscritto. Un pensiero prende a girare beffardo nella sua mente: l'autrice Soleil Primtemps, così si è firmata, potrebbe essere sua figlia. I punti di contatto sono troppi perché sia una coincidenza.
La curiosità è troppo forte e il testo si riapre proprio sul punto in cui Matteo aveva interrotto la lettura. Ne legge una parte,
“Mah!” esclama richiudendo il manoscritto “Il solito genere fantascientifico pieno di idealismi e sentimenti umani in salsa Orwelliana che, se non fosse stato ritagliato a mia immagine e somiglianza, non avrebbe niente di interessante. Però è vero, a tutti gli effetti mi riconosco nel feroce Controllore.”
Le mani sulla tastiera prendono a muoversi con frenesia; lo Stregone scrive all'autrice e le chiede di presentarsi per un colloquio di persona.
************
Soleil si presenta all'appuntamento in perfetto orario. Bruno la osserva da lontano, mentre si avvicina all'ingresso della casa editrice. I capelli rossi, il modo di vestire, le scarpe con il tacco, perfino i collant, è tutto un richiamo ai ricordi del suo amore lontano Marisa.
“Finalmente ci conosciamo!” esordisce lui. Ma sembra che l'aria gelida e spettrale dell'ufficio non riscaldi il dialogo fra di loro. Mezze domande, mezze risposte. Il disagio che fa da padrone. Fino a quando non si arriva alla domanda più classica.
“Mi parli un po' di sé”.
“Non ho niente di particolare da raccontarle. Sono laureata in lettere classiche e ho la passione per la scrittura. Penso di averla ereditata da mia madre!”.
“O forse da suo padre?” ribatte lui.
“Mio padre? Non penso proprio. Da quel che mi racconta mia madre, so soltanto che è un essere vile e meschino, che non esitò ad abbandonarla incinta di me. Un autore fallito, che non è mai riuscito a scrivere niente di buono e che per tirare avanti non ha fatto altro che dissipare l'eredità dei suoi genitori”.
Bruno Bisello, detto lo Stregone, resta senza parole per la prima volta nella vita, sente la pressione schizzare in alto e picchiargli sulle tempie. Decide di gettare ogni maschera e di rivelare i risultati delle sue intuizioni.
“Ho capito! Sei quella figlia che ho abbandonato e che adesso si vuole prendere il gusto di insultarmi dopo tutto questo tempo!”.
“Non ho niente di particolare da raccontarle. Sono laureata in lettere classiche e ho la passione per la scrittura. Penso di averla ereditata da mia madre!”.
“O forse da suo padre?” ribatte lui.
“Mio padre? Non penso proprio. Da quel che mi racconta mia madre, so soltanto che è un essere vile e meschino, che non esitò ad abbandonarla incinta di me. Un autore fallito, che non è mai riuscito a scrivere niente di buono e che per tirare avanti non ha fatto altro che dissipare l'eredità dei suoi genitori”.
Bruno Bisello, detto lo Stregone, resta senza parole per la prima volta nella vita, sente la pressione schizzare in alto e picchiargli sulle tempie. Decide di gettare ogni maschera e di rivelare i risultati delle sue intuizioni.
“Ho capito! Sei quella figlia che ho abbandonato e che adesso si vuole prendere il gusto di insultarmi dopo tutto questo tempo!”.
Soleil gli parla con voce gelida.
“Ti sbagli di grosso. Sono qui per vendicare tutte quelle persone a cui hai rovinato la vita e insultato per le loro idee. Sono qui per dirti che sotto questa scorza di esperto editore si nasconde quello che sei nella realtà: un autore fallito, che riversa sugli altri il suo rancore per non avere mai fatto una pubblicazione. Sei uno che da una vita getta nello sconforto chi ha il coraggio di scrivere quelli che tu definisci strafalcioni, senza capo ne coda!”.
“Ma allora Futurìsia l'hai scritto per me! Tua madre mi disse che ti avrebbe chiamata così. Sono io quel mostruoso Controllore del 2042.”
“Esatto. Comunque, non meriti di sapere come mi chiamo veramente”.
“Quindi mi stai dicendo che Futurìsia non è il tuo nome?”.
“Lo sarà per la figlia che porto in grembo”.
Bruno non ha più parole, ormai gli è tutto chiaro.
“Ti sbagli di grosso. Sono qui per vendicare tutte quelle persone a cui hai rovinato la vita e insultato per le loro idee. Sono qui per dirti che sotto questa scorza di esperto editore si nasconde quello che sei nella realtà: un autore fallito, che riversa sugli altri il suo rancore per non avere mai fatto una pubblicazione. Sei uno che da una vita getta nello sconforto chi ha il coraggio di scrivere quelli che tu definisci strafalcioni, senza capo ne coda!”.
“Ma allora Futurìsia l'hai scritto per me! Tua madre mi disse che ti avrebbe chiamata così. Sono io quel mostruoso Controllore del 2042.”
“Esatto. Comunque, non meriti di sapere come mi chiamo veramente”.
“Quindi mi stai dicendo che Futurìsia non è il tuo nome?”.
“Lo sarà per la figlia che porto in grembo”.
Bruno non ha più parole, ormai gli è tutto chiaro.
“Non mi rimane che una domanda, Soleil. Perché mi hai mandato il manoscritto?”.
“Non lo capisci?”
Soleil apre la borsetta di pelle chiara, estrae un revolver 38 magnum in acciaio lucidissimo, si alza in piedi e gliela punta contro.“Non lo capisci?”
Bruno rimane impietrito ancora una volta.
“Dimmi almeno come finisce il tuo libro! Futurìsia si salverà o le bruceranno il cervello, diventando un vegetale come sua madre?”.
“Ti do un indizio. Io sono viva. E tu, Bruno Bisello, detto lo Stregone? Hai pochi secondi per capire il finale”.