[CN2021/R] - RU271/3
Posted: Sun Jan 02, 2022 12:09 pm
Partecipo singolarmente.
Traccia n.5 (che riporto in apertura, fuori dal testo).
Il mio commento: viewtopic.php?p=27248#p27248
Messaggio all’astronave T70S:
Abbiamo localizzato un’attività anomala presso il sistema planetario RU271.
Traccia n.5 (che riporto in apertura, fuori dal testo).
Il mio commento: viewtopic.php?p=27248#p27248
Messaggio all’astronave T70S:
Abbiamo localizzato un’attività anomala presso il sistema planetario RU271.
Il sistema è costituito da una nana gialla attorno alla quale orbitano nove pianeti. Il pianeta RU271/3 dotato di satellite (RU271/3/1) ospita forme di vita primitiva dotate di un discreto grado di intelligenza. La forma di vita più evoluta è passibile di una ulteriore evoluzione in senso tecnologico nell’arco dei prossimi duemila anni.
Una voluminosa cometa si sta avvicinando al sistema planetario su una traiettoria anomala, con grave rischio di interferire sulla stabilità gravitazionale e determinare il collasso delle orbite verso la stella centrale.
Si rende necessario pertanto un intervento tempestivo per scongiurare tale evento. Nel frattempo un gruppo di ricercatori dovrebbe entrare in contatto con la popolazione del terzo pianeta per effettuare un monitoraggio delle conseguenze delle nostre azioni sul loro futuro sviluppo.
Una voluminosa cometa si sta avvicinando al sistema planetario su una traiettoria anomala, con grave rischio di interferire sulla stabilità gravitazionale e determinare il collasso delle orbite verso la stella centrale.
Si rende necessario pertanto un intervento tempestivo per scongiurare tale evento. Nel frattempo un gruppo di ricercatori dovrebbe entrare in contatto con la popolazione del terzo pianeta per effettuare un monitoraggio delle conseguenze delle nostre azioni sul loro futuro sviluppo.
* * *
Astronave T70S, Distaccamento Galattico 9EɈ, Braccio Ʉ, segmento Temporale FF 3E.
La comunità di bordo è riconoscente per la missione affidatale. Sentiamo la responsabilità che grava su di noi. Garantiamo il nostro impegno e la nostra unanimità, logica e morale.
Ci siamo portati alla minima distanza dalla quale, attivati gli schermi radio e il compensatore di eclissi, stimiamo di non essere rilevabili da alcuna tecnologia che potrebbe abitare RU271/3.
Abbiamo inviato uno stormo di droni quadridimensionali in prossimità del pianeta per una scansione di Consapevolezza spaziotemporale completa.
Attendiamo di ricevere i dati per passarli all’elaborazione collettiva.
sT+1 (segmento Temporale successivo)
I primi dati raccolti dai droni confermano la presenza diffusa di una gran varietà di forme di vita basate sul carbonio.
Stiamo acquisendo i dati completi, nel frattempo abbiamo individuato l’oggetto in avvicinamento e affinato i calcoli sulla sua traiettoria. Il tempo di arrivo presso il sistema RU271 non è quello inizialmente stimato: tre passaggi orbitali intorno alla stella avverranno a distanze progressivamente più ravvicinate, ma gravitazionalmente ininfluenti. Il quarto porterà l’oggetto in prossimità del centro di gravità, spingendo i pianeti fuori dalle proprie orbite con effetti devastanti per l'equilibrio del sistema.
sT+2
I dati dello scanner bio-logico ad ampio raggio indicano l’assenza di altre forme di vita e di consapevolezza nel resto del sistema stellare, né ci sono possibilità future di sviluppo in questo senso. RU271/3 è quindi l’unico pianeta vivo messo a rischio dall’evento catastrofico, che i nostri calcoli pongono ad una distanza temporale di 1840 rivoluzioni del terzo pianeta attorno alla stella. I tempi per intervenire restano comunque ridotti e costituiscono un problema aggiuntivo che esalterà l’impegno del Distaccamento per le prossime sei generazioni.
sT+18
I dati che i droni continuano a raccogliere presso il terzo pianeta, passati all’elaborazione collettiva, sono caratterizzati da un alto livello di incomprensibilità.
Confermano che la specie più evoluta si trova a un discreto livello di sviluppo tecnologico, sicuramente ancora in fase di espansione, seppur con lo schema ad alta dispersione delle approssimazioni successive. Esiste, comunque, una probabilità non nulla che possa mettere a punto in tempo un efficace sistema di autodifesa contro grosse comete come quella in arrivo.
Tuttavia, pare che non ci sia alcuna unità fra la consapevolezza rilevata, presente in tale specie, e il pianeta. Quasi come se la consapevolezza fosse un’infiorescenza superficiale di RU271/3, puntiforme, debole e fluida.
sT+9302
I droni continuano a fornirci dati e incrementano le nostre conoscenze, ma non ne veniamo proprio a capo. È con grande rammarico che aggiorniamo il quadro degli eventi dopo un breve periodo di silenzio.
La Comunità è presa dallo sconforto di non sentirsi all’altezza della missione affidatale. Forse la grande distanza dalla nostra Civiltà d’origine limita le nostre facoltà intellettive e interazionali.
Probabilmente il fatto che l’equipaggio sia attualmente composto da sole seicento unità e il Distaccamento Galattico da sole quattrocentomila, non consente alle nostre possibilità di elaborazione collettiva di comprendere l’intelligenza e le scelte della specie dominante su RU271/3.
Veniamo ai fatti. Serviranno, se non altro, a testimoniare del nostro impegno e a giustificare il nostro eventuale fallimento.
La specie dominante (che definisce se stessa Homo Sapiens in uno standard che identifica gran parte delle specie viventi con una nomenclatura binomiale), sotto ogni punto di vista è strettamente legata a RU271/3. Il pianeta offre l’ambiente ideale, protetto internamente da un sistema chimico-fisico in solido equilibrio, ed esternamente dalla gravità propria e da alcune caratteristiche orbitali. Lo sviluppo e l’evoluzione di svariate forme di vita e di intelligenza hanno trovato nella stabilità del sistema stellare le proprie condizioni ottimali.
E, tuttavia, la consapevolezza di tale specie sembra non arrivare a comprendere quanto la propria azione collettiva sia determinante per il mantenimento degli equilibri del pianeta intero.
Non siamo in grado di documentare in modo adeguato i comportamenti, illogici e autodistruttivi, degli Homo Sapiens. Eppure chi meglio di noi dovrebbe riuscire a comprenderli, dal momento che la nostra civiltà ha vissuto i periodi Illogico ed Eudistruttivo, e su tali periodi ha potuto capitalizzare?
Ma su RU271/3 vive l’immane controsenso dell’autoconservazione singola come bene supremo e di una totale noncuranza per il bene della collettività e dell’ambiente che la ospita.
L’entità singola soffre dell’idea di finire la propria esistenza biologica nell’immediato futuro (senza per altro soffrire del fatto di non essere mai esistita prima… Mah?!); soffre altresì per l’idea della fine dell’esistenza di pochi simili (per lo più biologicamente vicini, definiti “cari” con un termine che noi potremmo tradurre in una frazione infinitesimale del bene per la Collettività, nel suo, per altro inseparabile, insieme). E non ha alcuna cura per la prosecuzione della Vita nel futuro, a lungo termine.
Non c’è Pensiero Collettivo, non emerge, neppure in tracce, una Consapevolezza, non diremo planetaria, ma nemmeno “di specie” (e ci perdonerete, se usiamo un termine tanto fantasioso quanto apparentemente impossibile da immaginare. Impossibile almeno quanto il precedente concetto di “collettività frazionata”).
Gli Homo Sapiens sono in numero quasi pari a noi. Eppure sono quasi totalmente incapaci di interagire tra loro con lo scopo di unire le proprie intelligenze, la propria consapevolezza.
Arrivano a paventare l’unità di intenti e di pensiero come mancanza di autonomia e di libertà, dando segno di non concepire la somma delle singole differenze come una risorsa irrinunciabile, la Collettività come Bene supremo e l’ambiente come scrigno di tale Bene.
sT+9998
Nonostante la mole dei dati raccolti, nulla è intervenuto a cambiare la visone d’insieme.
Si è deliberato di non palesarci presso la specie dominante, stimata non in grado di accoglierci pacificamente, dal momento che non si trova in pace nemmeno con se stessa e manifesta significativi episodi, presenti e passati, e svariate forme di autodistruzione collettiva, che si manifestano per lo più con una suddivisione in fazioni.
Incapaci di descrivere questo tipo di attività, affidiamo alla vostra interpretazione i dati completi raccolti dai droni. A tale scopo porre particolare attenzione, oltre ai pacchetti intestati con l’etichetta “Guerre e Conflitti”, anche quelli identificati da “Rifiuto della conoscenza”.
La decisione dell’equipaggio, avallata dal Distaccamento Galattico, è, pertanto, la seguente:
Non saranno spese le risorse energetiche necessarie alla deviazione dell’oggetto in viaggio verso il sistema planetario RU271 con il rischio di sottrarre alle prossime generazioni il necessario per il viaggio di ritorno.
Il sacrificio del nostro Distaccamento non vale l’obiettivo della missione che ci è stata affidata.
Entro un arco di tempo inferiore a quello di arrivo dell’oggetto perturbante, ogni forma di vita sarà scomparsa dal pianeta a causa delle azioni scellerate della specie dominante.
Non ci sono margini di errore, abbiamo rifatto innumerevoli volte le simulazioni.
Non essendoci altre opzioni future di Vita e/o Coscienza in questa zona della Galassia, iniziamo l’allontanamento dalla posizione mantenuta negli ultimi diecimila segmenti Temporali. A debita distanza disattiveremo schermi e compensatori, infine abbandoneremo il sistema.
Nella situazione che si è venuta a determinare e che abbiamo dovuto constatare, presso RU271/3 il germe della Vera Consapevolezza, che pure è esistito, non ha attecchito sul pianeta. È, e resterà sino al termine, come infiorescenza superficiale. Separata dal pianeta. Sterile retaggio di un’evoluzione incompiuta.