[CN2021/R] Un calcio ai desideri
Posted: Fri Dec 24, 2021 5:20 pm
Traccia: 4
[CN2021/R] Un calcio ai desideri
Il vento che non incontra ostacoli non ha suono.
Il giovane redattore capo di cronaca nera del quotidiano cittadino più diffuso tiene la mail dell’ufficio accesa sia sul lavoro che nel computer di casa. In questo momento, sta facendo la cyclette e si sta mettendo in pari con la corrispondenza arretrata quando gli appare questa malaugurata mail.
Caro Davide,
anche quest'anno ho deciso di ravvivare la monotonia delle prossime Festività con un pensierino per te. Devo dire che sono rimasto un po' deluso dall'accoglienza che hai riservato ai miei regali degli ultimi Natali... Nemmeno ti sei accorto che la puttanella con i fuseaux rosa nella metro e l'assicuratore al capolinea del tram della linea cinque erano miei doni per te. E pensare che io mi aspettavo qualche bel titolo come “Il killer di Natale colpisce ancora”... e invece niente, dovrei tirarti le orecchie! Va be', a Natale siamo tutti più buoni, perciò ti do la possibilità di rifarti: vediamo se saprai apprezzare il mio dono quest'anno. Te lo consegnerò allo scoccare della mezzanotte del ventiquattro; mi piacerebbe che tu fossi presente, per cui ti lascio questo piccolo indovinello... Non mancare, mi raccomando!
Da terra puoi ancora sollevarti,
ma quando vedi il firmamento
sai che da lì dovrai allontanarti
però fa' attenzione al movimento
altrimenti sarai tu
il prossimo regalo.
Tuo per sempre
La lettera, di sicuro criptata, è firmata, sotto il sarcastico congedo, con il nome di Golia.
Davide non è tipo da scomporsi: non per niente ha scelto un lavoro che lo porta a contatto con il crimine e la colpa, col dolore, la rabbia e l’emarginazione, e a saperli comunicare. Si sposta sul terrazzo a fumare e a pensarci su.
Deve usare il suo metodo da cronista per sbrogliare la matassa di fili ingarbugliati per poi tessere la trama con l’ordito. Quali i nodi?
- Nei due anni precedenti, a Natale, era stato Davide, per il giornale, a presidiare la zona dei delitti della prostituta e dell’assicuratore. Nessun indiziato né per l’uno né per l’altro, e la polizia non aveva trovato collegamenti tra i due episodi se non la festività;
- ora, al terzo Natale, il delitto era annunciato e collegato ai precedenti;
- era lui la prossima vittima?
- conosceva il mittente?
- cosa gli ispira l’indovinello?
Gli si apre un ricordo. Anacronistico col Natale.
Romanticume da femmine è passare la notte di San Lorenzo a guardare il cielo e a scoprirvi la scia di una stella cadente.
L’ultima volta, tanto tempo prima, aveva pensato proprio a quello che ora legge nei misteriosi versi… è assurdo… La brace gli scotta le dita.
Pensa al bulletto che lo affliggeva quindici anni prima, a un’altalena, e a un calcio alle stelle del dieci agosto sotto la rimessa aperta della cascina dei nonni.
La cosa peggiore: Pierluigi aveva appena torturato, ucciso e sepolto il gattino della sorella e poi glielo aveva fatto trovare…
Clara aveva cinque anni e una luce negli occhi che da allora si accendeva solo a intermittenza.
Era pieno di rancore quella notte del 10 agosto – spinto dalla forza di accelerazione, lanciato alla massima tensione sull’altalena di corda appesa a una trave, lanciato come un’asse rigida verso l’esterno, coi piedi che sembravano puntare le stelle, ascoltando le voci intorno a lui nell’aia – ecco che cade – esprimiamo un desiderio – lui pensava al suo nemico e alla sua brutta azione. Che la paghi!
Così aveva espresso il suo desiderio. Per dargli maggiore forza, e per incitare un’altra stella a cadere, scalciava per aria, quando si trovava all’apice della verticale. Un calcio alle stelle per farle cadere e accontentarlo: Che la paghi! Che la paghi!
Da terra puoi ancora sollevarti,
(ogni volta lui si dà una spinta possente, flettendo piegando le gambe inferiori all’indietro e poi posizionandosi in verticale coi piedi in su a toccare le stelle. La forza maschia dell’adolescenza)
ma quando vedi il firmamento
(quando raggiungi la massima estensione possibile con gli arti tesi e ti pare di toccare le stelle)
sai che da lì dovrai allontanarti
(se no sei in pericolo)
però fa' attenzione al movimento
(anche per scendere stai attento se no è pericoloso)
altrimenti sarai tu
il prossimo regalo
(Andresti a soddisfare il desiderio del bullo, precipitando tu al suolo… un bel regalo gli faresti!)
L’adolescente di ieri aveva un nemico, e a lui si rivolge oggi, sfruttando l’indovinello di uno sconosciuto che calza in modo straordinario – realtà romanzesca – con le sensazioni di un ragazzo che per gioco dava calci alle stelle per poter esprimere quel desiderio feroce di rivalsa sul bullo.
Davide non ricorda dove si sia trasferito Pierluigi, il bullo suo coetaneo. Nei suoi pensieri adesso diventa Golia.
Perché, se no, quei versi dell’indovinello lo avrebbero agganciato in quel modo? Perché, anche se i due di certo non hanno mai guardato il cielo di notte insieme? E lo vede come se lo immagina oggi: sciupato in volto dagli stravizi, diviso tra sfinimento, morbosità, perfidia, noia e curiosità, che non si mescolano; galleggiano in superficie, in piccole isole autonome. Dai piccoli orrori di gioventù via via a quelli più grandi. Della serie: piccoli killer crescono, gli starebbe bene anche la veste dell’attuale killer di Natale?
E Davide cerca il sasso a terra e la fionda giusta.
Ma anche no... potrebbe essere un bieco sconosciuto millantatore a tempo perso. È quello che spera.
Deve sentire Elmo, il vice-ispettore suo amico. Intanto, viene a trovarlo proprio in quei giorni, da sempre, per gli auguri di Natale: gli telefonerà per anticipare l’incontro. Dovranno rintracciare Pierluigi, scoprire dove sia, se in galera o dove.
Avere Elmo accanto alla Vigilia, per aspettare la mossa di Golia.
il killer di Natale, se è reale e non un millantatore, va messo in condizioni di non nuocere.
Elmo è anche bravo con l’informatica: mentre schiera gli antivirus migliori, con le sue capacità potrebbe risalire al vero mittente.
L'amico accorre e fa quello che deve fare. Ecco che la Questura schiera pattuglie a presidiare il territorio e la sede del giornale di Davide.
Elmo lo affiancherà al computer allo scoccare della mezzanotte santa.
Per praticità e scaramanzia, il direttore della testata ha riservato una colonna per un’ultima notizia e la terrà aperta per qualche ora ancora, sperando che non debba servire...
Le notizie su P.L. sono arrivate: è morto lo scorso 10 agosto. Che la paghi, che la paghi!
Un desiderio da stella cadente che si realizza 15 anni dopo, sotto lo stesso cielo?
Gli sembra di muoversi in una realtà romanzesca, a partire dall’indovinello che gli ha scavato nel cuore.
Come poteva l'autore sapere dell'altalena e del perché dei suoi calci alle stelle dei desideri?
Ma cosa vorrà dire davvero l‘indovinello di Golia riferito al cielo di Natale?
Per Davide, resta il cielo della notte stellata di agosto...
Mi spingo in alto perché mi va di tangere
e far cadere in basso quella stella -
se esprimo un desiderio in traiettoria
quello si avvera ma devo stare attento
a non cadere io mentre mi stendo
a dare calci agli astri, a quelle stelle,
altrimenti il regalo per il bullo
sarà l’appagamento del suo - di desiderio -
che è il mio male.
[CN2021/R] Un calcio ai desideri
Il vento che non incontra ostacoli non ha suono.
Il giovane redattore capo di cronaca nera del quotidiano cittadino più diffuso tiene la mail dell’ufficio accesa sia sul lavoro che nel computer di casa. In questo momento, sta facendo la cyclette e si sta mettendo in pari con la corrispondenza arretrata quando gli appare questa malaugurata mail.
Caro Davide,
anche quest'anno ho deciso di ravvivare la monotonia delle prossime Festività con un pensierino per te. Devo dire che sono rimasto un po' deluso dall'accoglienza che hai riservato ai miei regali degli ultimi Natali... Nemmeno ti sei accorto che la puttanella con i fuseaux rosa nella metro e l'assicuratore al capolinea del tram della linea cinque erano miei doni per te. E pensare che io mi aspettavo qualche bel titolo come “Il killer di Natale colpisce ancora”... e invece niente, dovrei tirarti le orecchie! Va be', a Natale siamo tutti più buoni, perciò ti do la possibilità di rifarti: vediamo se saprai apprezzare il mio dono quest'anno. Te lo consegnerò allo scoccare della mezzanotte del ventiquattro; mi piacerebbe che tu fossi presente, per cui ti lascio questo piccolo indovinello... Non mancare, mi raccomando!
Da terra puoi ancora sollevarti,
ma quando vedi il firmamento
sai che da lì dovrai allontanarti
però fa' attenzione al movimento
altrimenti sarai tu
il prossimo regalo.
Tuo per sempre
La lettera, di sicuro criptata, è firmata, sotto il sarcastico congedo, con il nome di Golia.
Davide non è tipo da scomporsi: non per niente ha scelto un lavoro che lo porta a contatto con il crimine e la colpa, col dolore, la rabbia e l’emarginazione, e a saperli comunicare. Si sposta sul terrazzo a fumare e a pensarci su.
Deve usare il suo metodo da cronista per sbrogliare la matassa di fili ingarbugliati per poi tessere la trama con l’ordito. Quali i nodi?
- Nei due anni precedenti, a Natale, era stato Davide, per il giornale, a presidiare la zona dei delitti della prostituta e dell’assicuratore. Nessun indiziato né per l’uno né per l’altro, e la polizia non aveva trovato collegamenti tra i due episodi se non la festività;
- ora, al terzo Natale, il delitto era annunciato e collegato ai precedenti;
- era lui la prossima vittima?
- conosceva il mittente?
- cosa gli ispira l’indovinello?
Gli si apre un ricordo. Anacronistico col Natale.
Romanticume da femmine è passare la notte di San Lorenzo a guardare il cielo e a scoprirvi la scia di una stella cadente.
L’ultima volta, tanto tempo prima, aveva pensato proprio a quello che ora legge nei misteriosi versi… è assurdo… La brace gli scotta le dita.
Pensa al bulletto che lo affliggeva quindici anni prima, a un’altalena, e a un calcio alle stelle del dieci agosto sotto la rimessa aperta della cascina dei nonni.
La cosa peggiore: Pierluigi aveva appena torturato, ucciso e sepolto il gattino della sorella e poi glielo aveva fatto trovare…
Clara aveva cinque anni e una luce negli occhi che da allora si accendeva solo a intermittenza.
Era pieno di rancore quella notte del 10 agosto – spinto dalla forza di accelerazione, lanciato alla massima tensione sull’altalena di corda appesa a una trave, lanciato come un’asse rigida verso l’esterno, coi piedi che sembravano puntare le stelle, ascoltando le voci intorno a lui nell’aia – ecco che cade – esprimiamo un desiderio – lui pensava al suo nemico e alla sua brutta azione. Che la paghi!
Così aveva espresso il suo desiderio. Per dargli maggiore forza, e per incitare un’altra stella a cadere, scalciava per aria, quando si trovava all’apice della verticale. Un calcio alle stelle per farle cadere e accontentarlo: Che la paghi! Che la paghi!
Da terra puoi ancora sollevarti,
(ogni volta lui si dà una spinta possente, flettendo piegando le gambe inferiori all’indietro e poi posizionandosi in verticale coi piedi in su a toccare le stelle. La forza maschia dell’adolescenza)
ma quando vedi il firmamento
(quando raggiungi la massima estensione possibile con gli arti tesi e ti pare di toccare le stelle)
sai che da lì dovrai allontanarti
(se no sei in pericolo)
però fa' attenzione al movimento
(anche per scendere stai attento se no è pericoloso)
altrimenti sarai tu
il prossimo regalo
(Andresti a soddisfare il desiderio del bullo, precipitando tu al suolo… un bel regalo gli faresti!)
L’adolescente di ieri aveva un nemico, e a lui si rivolge oggi, sfruttando l’indovinello di uno sconosciuto che calza in modo straordinario – realtà romanzesca – con le sensazioni di un ragazzo che per gioco dava calci alle stelle per poter esprimere quel desiderio feroce di rivalsa sul bullo.
Davide non ricorda dove si sia trasferito Pierluigi, il bullo suo coetaneo. Nei suoi pensieri adesso diventa Golia.
Perché, se no, quei versi dell’indovinello lo avrebbero agganciato in quel modo? Perché, anche se i due di certo non hanno mai guardato il cielo di notte insieme? E lo vede come se lo immagina oggi: sciupato in volto dagli stravizi, diviso tra sfinimento, morbosità, perfidia, noia e curiosità, che non si mescolano; galleggiano in superficie, in piccole isole autonome. Dai piccoli orrori di gioventù via via a quelli più grandi. Della serie: piccoli killer crescono, gli starebbe bene anche la veste dell’attuale killer di Natale?
E Davide cerca il sasso a terra e la fionda giusta.
Ma anche no... potrebbe essere un bieco sconosciuto millantatore a tempo perso. È quello che spera.
Deve sentire Elmo, il vice-ispettore suo amico. Intanto, viene a trovarlo proprio in quei giorni, da sempre, per gli auguri di Natale: gli telefonerà per anticipare l’incontro. Dovranno rintracciare Pierluigi, scoprire dove sia, se in galera o dove.
Avere Elmo accanto alla Vigilia, per aspettare la mossa di Golia.
il killer di Natale, se è reale e non un millantatore, va messo in condizioni di non nuocere.
Elmo è anche bravo con l’informatica: mentre schiera gli antivirus migliori, con le sue capacità potrebbe risalire al vero mittente.
L'amico accorre e fa quello che deve fare. Ecco che la Questura schiera pattuglie a presidiare il territorio e la sede del giornale di Davide.
Elmo lo affiancherà al computer allo scoccare della mezzanotte santa.
Per praticità e scaramanzia, il direttore della testata ha riservato una colonna per un’ultima notizia e la terrà aperta per qualche ora ancora, sperando che non debba servire...
Le notizie su P.L. sono arrivate: è morto lo scorso 10 agosto. Che la paghi, che la paghi!
Un desiderio da stella cadente che si realizza 15 anni dopo, sotto lo stesso cielo?
Gli sembra di muoversi in una realtà romanzesca, a partire dall’indovinello che gli ha scavato nel cuore.
Come poteva l'autore sapere dell'altalena e del perché dei suoi calci alle stelle dei desideri?
Ma cosa vorrà dire davvero l‘indovinello di Golia riferito al cielo di Natale?
Per Davide, resta il cielo della notte stellata di agosto...
Mi spingo in alto perché mi va di tangere
e far cadere in basso quella stella -
se esprimo un desiderio in traiettoria
quello si avvera ma devo stare attento
a non cadere io mentre mi stendo
a dare calci agli astri, a quelle stelle,
altrimenti il regalo per il bullo
sarà l’appagamento del suo - di desiderio -
che è il mio male.