Il primo duello

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       Il primo duello


“Così, guarda” disse a gran voce Axel. 
Prese il coltello e lo conficcò dentro al collo di un cervo morente. Poi con tutta la forza che aveva in corpo tagliò la gola dell’animale da parte a parte. Un taglio preciso, sicuro, nonostante fosse solo un ragazzino. 
Axel prese l’animale dalle corna e lo bloccò in quella posizione, con la gola aperta, accompagnando i suoi ultimi spasmi. 
Il piccolo Mark stava osservando la scena con occhi curiosi; si avvicinò così tanto alla gola del cervo che uno zampillo di sangue lo colpì vicino all’occhio, facendolo sobbalzare.
“Reggi anche tu” urlò Axel, facendo segno al fratellino.
Mark si gettò d’istinto sul ventre dell’animale, e iniziò a stringerlo a più non posso. Pareva più un abbraccio che un placcaggio.
Axel sorrise mentre vide quella scena buffa. 
Nel frattempo l’animale versò a terra tutto il suo sangue e smise di dimenarsi.
“Mark! MARK!” urlò Axel, per farsi udire dal fratellino.
Appena Mark si voltò, Axel si fece scuro in volto, accompagnò le sue parole con alcuni gesti e disse: “Non mi senti più, vero?”
Il piccolo rifletté alcuni secondi, poi scrollò la testa.
Axel rimase immobile, non disse niente, poi inspirò profondamente e invitò il fratellino a prendere il coltello dalla sua mano.
Mark prese il coltello ancora caldo di sangue e aspettò.

Il giovane Axel si armò di un’insolita pazienza quel pomeriggio. Mostrò al piccolo tutto quello che sapeva sull’arte del coltello e sull’arte della caccia. Gli indicò i punti più adatti per effettuare le incisioni e accompagnò ogni taglio di Mark con la sua mano. 
Quella fu la prima volta che Axel comunicò solo attraverso i gesti.


        Un mese dopo


Il primo duello era da risolvere alla vecchia maniera. Secondo le regole della Montagna Nera. Regole antiche, perse nei secoli come il vento che tagliava ogni santo giorno la Montagna.

Ai piedi della Grande Quercia vi erano una cinquantina di persone, tra bambini, donne, anziani e uomini. Formavano un cerchio organizzato di sguardi. Erano parte della sfida, poiché tutti nella Montagna erano legati dallo stesso sangue.

Non stava però a loro combattere, in quella mattina grigia.

Axel si era appena tolto di dosso le pelli sporche che lo vestivano. Rimase nudo, ricoperto solo da alcuni tatuaggi rossastri.
Avanzò verso l’anziano Sacerdote, che reggeva due coltellacci da cucina, ossidati dal tempo. 
Il vecchio tese entrambe le braccia ad Axel e aprì le mani, lasciando la presa sui coltelli. 
Il giovane raccolse le due armi, le guardò e le strinse forte. Poi alzò gli occhi; il suo volto pareva impassibile, ma traspariva un senso di angoscia dalle sue labbra. 
Non era facile per Axel guardare il fratellino dall’altra parte dell’arena.

Il sacerdote ruppe il silenzio e a gran voce disse: “Secondo le antiche leggi della Montagna, siamo qui riuniti per assistere al primo duello di Mark della tribù di mezzo.”
Il piccolo Mark non riusciva più a trattenere la paura. Una lacrima gli solcò la guancia, scese delicata come una goccia di rugiada scende su di un fiore.

“Noi siamo gli alberi della Montagna, con radici salde e profonde. Qui i venti sono impietosi ed è fin troppo facile essere spezzati dalla furia della Dea. Noi siamo come lei ci vuole, affinché ci nutra come figli. La nostra memoria nasce con questa terra: la nostra vera madre, generosa e cinica.”
Axel si posizionò al centro dell’arena, come un soldato, e si mise a fissare alcuni ciottoli davanti a lui.
“Perfino la quercia più imponente della Montagna è nata da un piccolo germoglio. Ma quel piccolo germoglio era forte e sano. Crebbe in fretta e resistette al vento gelido e alla pioggia incessante. Così divenne sempre più robusto, sempre più forte, sempre più grande. Fino a diventare la nostra Grande Quercia, che veglia sul nostro popolo da secoli.”
Il sacerdote fece cenno al piccolo Mark di raggiungere il centro dell’arena.
“Voi pensate che un germoglio debole possa mai diventare la Grande Quercia?”
Oramai le lacrime del bimbo si persero tra la pioggia, che cominciava a battere sempre più.
“È giunto il momento di mettere alla prova il germoglio.”

Mark avanzò zoppicante verso il fratello. 
Era nudo e disarmato, era fragile e spaventato. Ma non staccò neanche per un secondo gli occhi da Axel. Voleva guardare oltre quello sguardo di ghiaccio, voleva capire per davvero cosa provasse il fratello in quel momento.
Axel posò a fatica lo sguardo sul piccolo. Quanto erano pesanti i suoi occhi in quel momento. 

Il cielo si fece nero, la pioggia divenne tempesta e la terra si fece melma.

Axel gettò uno dei suoi due coltelli a pochi passi dal fratellino. 
Il coltello si tuffò nel pantano e Mark si precipitò a cercarlo in quel paciugo.
Lo trovò, lo raccolse in tutta fretta e lo puntò dritto in direzione del fratello. Ma quel coltello non stava fermo, era troppa la tensione nel braccino di Mark.

Axel alzò leggermente la mano che impugnava l’altro coltello, quel tanto che basta per poterla guardare un po’. 
Poi alzò lo sguardo verso Mark e infine gettò lontano anche l’ultimo coltello che gli era rimasto.

“È contro le antiche regole! Riprendi subito la tua arma!” ordinò il Sacerdote.

Un lampo squarciò il cielo e si abbatté rumoroso contro la Grande Quercia, spezzandola in due come fosse di cartapesta.
Tutti si voltarono sconvolti verso la Grande Quercia morente. 

Tutti, eccetto i due fratelli al centro dell’arena, l’uno a pochi passi dall’altro. 
Axel, fissando il piccolo Mark, esclamò con voce ferma: “Queste sono le mie regole, Sacerdote. Ma non vi preoccupate, il sangue bagnerà comunque la Montagna”.

Re: Il primo duello

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edotarg ha scritto: Poi con tutta la forza che aveva in corpo tagliò la gola dell’animale da parte a parte. 
Dopo l'avverbio di tempo, è meglio mettere una virgola-
edotarg ha scritto: Axel sorrise mentre vide quella scena buffa. 
Alex sorrise mentre vedeva quella scena buffa.
edotarg ha scritto: Nel frattempo l’animale versò a terra tutto il suo sangue e smise di dimenarsi.
Nel frattempo l'animale, versato a terra tutto il suo sangue, smise di dimenarsi.
edotarg ha scritto: Regole antiche, perse nei secoli come il vento che tagliava ogni santo giorno la Montagna.
Bella espressione, ma forse il concetto è da completare così:
- Regole antiche, il cui inizio è perduto nei secoli come quello del vento che taglia ogni santo giorno la Montagna.
edotarg ha scritto: tagna.

Ai piedi della Grande Quercia vi erano una cinquantina di persone, tra bambini, donne, anziani e uomini
dopo Quercia, metti una virgola.
edotarg ha scritto: Formavano un cerchio organizzato di sguardi.
Molto bella questa espressione!
edotarg ha scritto: pensate che un germoglio debole possa mai diventare la Grande Quercia?”
Oramai le lacrime del bimbo si persero tra la pioggia, che cominciava a battere sempre più.
“È giunto il momento di mettere alla prova il germoglio.”
Oramai, le lacrime del bimbo si perdevano tra la pioggia battente.
edotarg ha scritto: Axel alzò leggermente la mano che impugnava l’altro coltello, quel tanto che basta per poterla guardare un po’. 
quel tanto che bastava
edotarg ha scritto: Tutti, eccetto i due fratelli al centro dell’arena, l’uno a pochi passi dall’altro. 
Axel, fissando il piccolo Mark, esclamò con voce ferma: “Queste sono le mie regole, Sacerdote. Ma non vi preoccupate, il sangue bagnerà comunque la Montagna”.
@edotarg   :)  Bravo! Mi piace come hai sviluppato questa prova di iniziazione antica, in questa antica tribù, svolta sempre con le stesse regole, sino  a questa prova tra fratelli in cui vengono cambiate, con la decisione del primogenito di non far soccombere il minore.
Però, perché non concludi il racconto soddisfacendo la curiosità del lettore? Come fa Alex a mantenere la promessa che fa al Sacerdote?
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: Il primo duello

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Ciao @edotarg ,
anch'io ho avuto la sensazione di un racconto incompiuto, del frammento di una storia più lunga, per via di quel finale sospeso.
edotarg ha scritto: che tagliava ogni santo giorno la Montagna.
Mi sa che in questa dimensione/epoca storica la chiesa coi suoi santi non c'entra molto...

[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]In che modo il sangue bagnerà la Montagna? È solo un modo per uscire di scena con una frase ad effetto o c'é qualcosa che il lettore dovrebbe sapere (o ha gli elementi per potersi immaginare)?[/font]

[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]RC[/font]

Re: Il primo duello

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Ciao, @edotarg, ho letto il tuo racconto. Provo a darti la mia opinione attingendo alle mie personali esperienze da autrice e editor.

Il racconto presenta diversi punti di forza: immagini vivide, un buon uso della multisensorialità. Si intuisce un legame profondo tra i fratelli che, però, ti consiglierei di approfondire. Interessante la rappresentazione di questa antica usanza, una brutale prova - così sembra - di passaggio all'età adulta. Ben reso il monologo del sacerdote.

Ho rilevato anche alcuni aspetti di debolezza su cui ti suggerirei di lavorare, ma bisogna in primis capire se il racconto è fine a sé stesso o se si tratta di un estratto, come sembra, di un romanzo.
E' importante inquadrare ciò perché, nel primo caso, il racconto manca di alcuni elementi di chiarezza, dato che molte domande rimangono irrisolte (cosa succede dopo la frase di chiusura? Cosa intende Axel? Se non aveva intenzione di battersi con il fratellino, perché allenarlo per settimane senza rivelargli il suo piano? Ha maturato in seguito la decisione? Perché, in base a quale dilemma interiore tra l'affetto per il fratello, il rispetto delle tradizioni e il senso di appartenenza alla sua gente? Che significato aveva l'allenarlo solo con i gesti? Che genere di popolo è il loro? Perché Mark deve sottoporsi adesso alla prova? Come mai tale prova contempla una lotta all'ultimo sangue con un uomo adulto, per di più fratello di Mark, e non qualcosa o qualcun altro? Vige la stessa regola per tutti gli appartenenti al clan? E chi non ha fratelli? E le donne? E così via).
Poi, magari, se il racconto è un estratto, avrai fornito qualche spiegazione nelle parti che qui non hai riportato.

L'altro aspetto di debolezza del testo risiede, come ti hanno già suggerito gli altri, nella resa stilistica e a livello formale. Sono presenti verbi non correttamente coniugati, diverse ripetizioni. Come ti ha fatto notare il commentatore precedente, alcuni termini non sembrano coerenti con il mondo narrativo (suppongo fantasy, ma dall'estratto/racconto non è chiaro) che hai proposto. I santi caratterizzano la religione cattolica e cristiana, ma in un mondo che non è il nostro o comunque non toccato da quella confessione il narratore esterno non può ricorrere a questa terminologia, perché incongruente con la materia e il mondo narrati.
Attenzione anche ai termini dialettali e gergali come "paciugo": io sono di La Spezia e da noi si dice, ma si tratta - appunto - di dialetto regionale.

Una piccola nota sui nomi scelti: sia Mark che Axel suonano americaneggianti, ma in un mondo narrativo fantasy (sempre che lo sia: dal racconto non emerge con chiarezza, ripeto) l'America non esiste, perché il pianeta preso in esame, in genere, non è la Terra ma uno alternativo/fittizio, con altri continenti (vedi "Il signore degli anelli", "Il trono di spade" e tanti altri). Sarebbe più opportuno ricostruire una possibile fonetica per il tuo mondo narrativo o, perlomeno, scegliere nomi inventati, che non trasmettano sensazioni statunitensi poco coerenti con l'ambientazione del racconto/romanzo.


Spero di averti dato qualche spunto di riflessione costruttivo e di aver espresso il mio pensiero in modo chiaro. Buona giornata.
Alan Thomas Bassi
Editor e autore
https://www.rifiutiletterari.it

Ovunque tu sia, se ti senti perso, invisibile in un universo editoriale troppo vasto, sappi che non sei solo. La soluzione per scrivere la versione migliore del tuo romanzo c’è, e io posso aiutarti a trovarla.

Re: Il primo duello

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edotarg ha scritto: Poi con tutta la forza che aveva in corpo tagliò la gola dell’animale da parte a parte
Ciao @edotarg , ti lascio qualche appunto, sperando ti possa essere utile! Allora, cominciamo: in questa frase avrei messo una virgola dopo il "poi", e una dopo "corpo". Mi rendo conto però che il ritmo che scegliamo di dare alle frasi è soggettivo, dunque valuta tu.
edotarg ha scritto: Axel sorrise mentre vide quella scena buffa
Non è sbagliato, però secondo me suonerebbe meglio qualcosa come: Quella scena buffa fece sorridere Axel. Così eviti i due verbi, la cui consecutio risulta, se non altro da un punto di vista musicale, un po' strana :)
edotarg ha scritto: Axel si era appena tolto di dosso le pelli sporche che lo vestivano
Anche qui, secondo me la puoi scrivere meglio. Che ne so, tipo: "Axel si era appena tolto di dosso il suo vestito di pelli sporche", o qualcosa di meglio che saprai fare tu :)  avrai capito, non mi piace molto quel "che lo vestivano".
edotarg ha scritto: alcuni ciottoli davanti a lui
forse meglio "davanti a sé"

Detto ciò, passiamo alla forma: il testo è scritto bene, ci sono diverse immagini azzeccate, potenti, e il brano risulta scorrevole. Non ci sono punti in cui mi sono dovuto fermare a chiedermi "eh? che sto leggendo?", anzi, tutto è molto chiaro.
Anche la tensione mi sembra corretta.
L'unica questione riguarda la compiutezza del racconto: si tratta di un testo estrapolato da un racconto più lungo, giusto? Perché, così non fosse, dovresti elaborare meglio il finale, arricchendolo in modo che il lettore possa trarne una sua conclusione (e con questo non voglio dire che deve esserci un finale nel vero senso del termine: il racconto può anche avere un finale aperto, però io lettore, finito di leggere, devo aver tratto il significato di ciò che tu scrittore volevi trasmettermi. Non so se mi sono spiegato).
Nel complesso, un bel testo!
Ciao

Re: Il primo duello

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@Poeta Zaza Ciao e grazie per i consigli.
Ti rispondo alla domanda:
Axel manterrà la promessa fatta al sacerdote perché ci fa capire che combatterà (perché "deve" farlo), ma combatterà a modo suo, togliendo l'handicap al fratello di combattere senza coltello, e caricandosi dell'handicap di combattere senza coltello (quindi ha invertito i ruoli). Lo ha fatto perché sa di essere molto più forte e bravo del fratellino con il coltello in mano. Quindi secondo lui in quel modo entrambi avrebbero avuto più o meno lo stesse probabilità di uccidere l'altro, rendendo il duello equo.

@RicMan Ciao, l'espressione santo giorno si può sostituire, certamente. Per la tua domanda ho risposto sopra.

@Alice Bassi Ciao Alice, grazie per l'analisi approfondita e per i consigli e le osservazioni di una editor come te.
Alice Bassi ha scritto: E' importante inquadrare ciò perché, nel primo caso, il racconto manca di alcuni elementi di chiarezza, dato che molte domande rimangono irrisolte (cosa succede dopo la frase di chiusura? Cosa intende Axel? Se non aveva intenzione di battersi con il fratellino, perché allenarlo per settimane senza rivelargli il suo piano? Ha maturato in seguito la decisione? Perché, in base a quale dilemma interiore tra l'affetto per il fratello, il rispetto delle tradizioni e il senso di appartenenza alla sua gente? Che significato aveva l'allenarlo solo con i gesti? Che genere di popolo è il loro? Perché Mark deve sottoporsi adesso alla prova? Come mai tale prova contempla una lotta all'ultimo sangue con un uomo adulto, per di più fratello di Mark, e non qualcosa o qualcun altro? Vige la stessa regola per tutti gli appartenenti al clan? E chi non ha fratelli? E le donne? E così via).
Domande molto pertinenti, questo breve racconto nasce senza un'analisi troppo approfondita del mondo narrativo e delle sue regole. Ho solo "dipinto" di fretta uno strano mondo fantasy, per certi versi primitivo. 
Per quanto riguarda il piano di Axel, in realtà si può capire che nasce quando Mark fa capire ad Axel che non lo sente più, perché ha praticamente perso del tutto l'udito.
Ecco, in quel mondo "spartano", non c'è spazio per gli "handicappati" e Axel lo sa (mentre Mark lo intuisce solamente). Quindi Axel sa che da lì a breve avrebbero organizzato il duello tra loro due: una sorta di rito pagano, dove, se un bambino non è più considerato "sano", viene sacrificato in un duello con un proprio consanguineo. Un duello tra l'altro molto svantaggioso per il bambino, perché deve combattere senza armi contro una persona armata. In pratica è una sorta di condanna a morte del piccolo. 
Axel da quel momento addestrerà il fratellino per maneggiare il coltello e prepararlo al meglio per il combattimento. Inoltre Axel ha intenzione di violare le regole "sacre" del duello, concedendo le proprie armi al fratellino.
Nel frattempo la Grande Quercia, simbolo della loro religione pagana, viene abbattuta da un fulmine. Forse un messaggio divino, che sancisce il cambiamento che quel popolo dovrà apportare ai propri riti brutali.

@m.q.s. Ciao e grazie per la tua analisi, sì è vero il racconto non è chiaro, anche se ho cercato di seminare alcuni indizi che facessero cogliere il senso del racconto e del mondo narrativo. Forse non sono così percepibili.

Re: Il primo duello

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edotarg ha scritto: “Così, guarda” disse a gran voce Axel. 
Prese il coltello e lo conficcò dentro al collo di un cervo morente. Poi con tutta la forza che aveva in corpo tagliò la gola dell’animale da parte a parte. Un taglio preciso, sicuro, nonostante fosse solo un ragazzino. 
Mi pacciono i racconti che iniziano da un'azione. La scena si svolge in una foresta e due ragazzini hanno abbattuto un cervo: immagine immediata.
Quel cervo è il loro cervo, non uno qualsiasi, quindi scriverei così: Prese il coltello e lo conficcò dentro al collo del cervo morente
edotarg ha scritto: Axel prese l’animale dalle corna e lo bloccò in quella posizione, con la gola aperta, accompagnando i suoi ultimi spasmi. 
Il piccolo Mark stava osservando la scena con occhi curiosi; si avvicinò così tanto alla gola del cervo che uno zampillo di sangue lo colpì vicino all’occhio, facendolo sobbalzare.
Mark osservava la scena

L'azione di Axel avrà un motivo? lo afferra per le corna per accelerare il dissanguamento? Se è cosi ti consiglio di descrivere con dettagli più significativi. Lo sforzo del ragazzino, i fiotti di sangue, gli occhi disperati dell'animale che sta morendo.
La curiosità di Mark suggerisce che i due sono cacciatori esperti, nonostante l'età. Il lettore comprende che i due sono abituati a scene simili; hai utilizzato le parole giuste per farcelo capire senza ricorrere a spiegazioni fuori campo, molto bello.
edotarg ha scritto: Axel sorrise mentre vide quella scena buffa.
Mentre vedeva. Ma c'è qualcosa che non mi convince: quel mentre fa passare del tempo, lui invece sorride e basta, sta già guardando la scena. Forse così?
edotarg ha scritto: Mark si gettò d’istinto sul ventre dell’animale, e iniziò a stringerlo a più non posso. Axel sorrise: pareva più un abbraccio che un placcaggio.
C'è una virgola di troppo.
edotarg ha scritto: Nel frattempo l’animale versò a terra tutto il suo sangue e smise di dimenarsi.
Cosa vuoi dire con nel frattempo? non descrivi un passaggio così lungo tra il placcaggio e il dissanguamento totale, che indichi qualcosa che accade nel frattempo. I due aspettarono immobili: l’animale versò a terra tutto il suo sangue e smise di dimenarsi.
edotarg ha scritto: Il giovane Axel si armò di un’insolita pazienza quel pomeriggio. Mostrò al piccolo tutto quello che sapeva sull’arte del coltello e sull’arte della caccia. Gli indicò i punti più adatti per effettuare le incisioni e accompagnò ogni taglio di Mark con la sua mano. 
Quella fu la prima volta che Axel comunicò solo attraverso i gesti.
La frase sottolineata soffre di mancanza di dettagli, Dopo che Mark si rende conto che il fratellino non può più sentirlo, cerca di aiutarlo ad apprendere l'arte tenendogli la mano, ma dovresti dirci che stanno sezionando il cervo. Quelle incisioni affondano nelle articolazioni del cervo, lacerano lo strato di grasso sotto il manto scuro dell'animale. 
edotarg ha scritto: Il primo duello era da risolvere alla vecchia maniera. Secondo le regole della Montagna Nera. Regole antiche, perse nei secoli come il vento che tagliava ogni santo giorno la Montagna.
La frase sottolineata è abusata, ti suggerisco di rivederla, oppure toglierla del tutto. Risolvere alla vecchia maniera mi fa pensare  ai duelli scaturiti dalle risse nelle vecchie osterie dell'ottocento.
edotarg ha scritto: Ai piedi della Grande Quercia vi erano una cinquantina di persone, tra bambini, donne, anziani e uomini.
Togli la particella tra  e metti due punti.
edotarg ha scritto: Non stava però a loro combattere, in quella mattina grigia.
Questa affermazione smentisce ciò che accade dopo. A me sembra di aver capito che la legge della Montagna costringe i due fratelli a sfidarsi in un duello.
edotarg ha scritto: Mark avanzò zoppicante verso il fratello. 
Era nudo e disarmato, era fragile e spaventato. Ma non staccò neanche per un secondo gli occhi da Axel. Voleva guardare oltre quello sguardo di ghiaccio, voleva capire per davvero cosa provasse il fratello in quel momento.
Axel posò a fatica lo sguardo sul piccolo. Quanto erano pesanti i suoi occhi in quel momento. 
Qui stanno per affrontarsi giusto?
edotarg ha scritto: Il coltello si tuffò nel pantano
Sparì nel pantano.
edotarg ha scritto: il sangue bagnerà comunque la Montagna”.
Non ho compreso il finale: ucciderà suo fratello o il sacerdote?

Ciao @edotarg  credo sia la prima volta che leggo un tuo racconto, scusami se l'ho spulciato ben bene, sai mi serve per pubblicare.

la tua storia è molto originale: un fantasy senza maghi o nani è già un bel fantasy. L'idea mi è piaciuta molto e mi piacerebbe saperne di più.
Come ti ho accennato prima, l'incipit è buono: incuriosisce e mette subito il lettore in mezzo alla scena.
Renderei più vividi alcuni dettagli. il sacerdote, per esempio, spunta li in mezzo ma nella mia mente non sapevo bene dove si trovava. Ora che ci penso ho immaginato soltanto una voce.
In fase di revisione presterei attenzione ad alcuni termini che potrebbero essere facilmente arricchiti con dei sinonimi più adatti.
La cosa che mi è piaciuta molto è che comunque non è un racconto che si scorda facilmente. Secondo me ha delle potanzialità da sviluppare.
Ti ringrazio per la lettura. Sono contenta di averlo scelto per il mio commento.

Re: Il primo duello

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Ciao, non mi soffermo sugli appunti fatti su virgole o alcuni termini perché sono già stati sottolineati. Mi è piaciuto leggere il tuo brano, l'ho trovato scorrevole e ben caratterizzato. In poche righe si intuisce il legame tra i fratelli e credo questa sia una questione fondamentale nella storia. Mi piace molto la scena finale del fulmine che squarcia la quercia. La trovo veramente evocativa. L'unico appunto che vorrei lasciarti, chiaramente è un mio gusto personale, è sui nome dei ragazzi. Li trovo fuori contesto. Ti suggerirei di cercare nomi più"primitivi" che si sposino bene con l'immagine di questo popolo con usanze così dure. Per il resto ti faccio tanti complimenti e ti auguro buona fortuna.
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