Death Valley

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                   Death Valley


Era una notte come tante, nella valle della morte.
Le stelle pulsavano forti e illuminavano il silenzio del deserto. La luna pareva splendere di luce propria, perfettamente sopra di noi. Era imponente e piena, ma sempre più vicina.
Ogni tanto qualche grillo ci ricordava che quella valle non era poi del tutto morta.
Ci dissero che saremmo congelati dal freddo senza dei vestiti adeguati, ma non fu così. La stessa maglietta e gli stessi pantaloncini usati durante la giornata ci bastarono. 

Tania mi prese per mano e mi invitò a ballare. 
Iniziò a canticchiare una canzone, forse la prima che le venne in mente, e io sorrisi.
“Dai, muovi quei fianchi” disse scherzando. I suoi occhi brillavano come quelli di una gatta.
Iniziai a canticchiare pure io e stetti al gioco. 
La strinsi a me e appoggiai la mia guancia sulla sua. Smettemmo di canticchiare e ci cullammo dolcemente per lunghi secondi. Potevo sentire il suo respiro così vicino. 
Avvicinai le labbra al suo orecchio e le sussurrai cinque parole: “Ci rimane soltanto un’ora”.
Lei mi rispose: “Lo so, ma non potevo chiedere di meglio”.
Poi salì con la mano lungo la mia schiena e mi strinse ancora più forte, come per afferrarmi.

“Raccontami delle tue ombre, quello che mai mi hai detto e che mai mi avresti detto” le chiesi.
Tania lasciò per un attimo la presa su di me.
“Cosa intendi per ombre?”
“Voglio sapere se con me sei stata sempre sincera.”
“Riguardo che cosa?”
“Qualsiasi cosa di importante.”
“Hai dei dubbi su di me? pensi che non sono stata sincera?”
“Ogni tanto sì.”
Lei si sfilò leggermente da me, per potermi guardare negli occhi. Era incredula, o forse faceva finta di non capire.

Io insistei: “Lo hai ucciso, vero?”
Lei sorrise imbarazzata: “Ucciso? Chi avrei ucciso?”
Io puntai il mio sguardo sul suo ventre, poi le feci un piccolo cenno con il collo e dissi: “Nostro figlio.”
Quando sentì quelle parole, Tania si sfilò del tutto da me e indietreggio di un passo. Era buio, non vidi bene il suo volto, ma sentivo che aveva cambiato espressione. 
Forse voleva piangere, ma non lo fece. Sarebbe stato un pianto di rabbia, lo potevo percepire, dopo tutti quei mesi passati insieme. Non so se era arrabbiata più con me o con sé stessa. Fatto sta che rimase di pietra, come colpita da un fulmine in una notte senza nuvole.
Io rincarai la dose: “Pensavi che non lo sapessi? Pensavi di portare il tuo segreto nella tomba? Dopo tutto quello che ho fatto per te”.
Tania tirò su col naso, ma non disse niente.

“Non dici niente?” chiesi sarcastico, “ti giuro che se avessi saputo…”
“Cosa? COSA?” mi interruppe urlando, “che cazzo vuoi saperne tu di questa storia, di quello che ho passato! 
 Tu mi guardi, e vedi solo questo, ma c’è anche altro, quello che non vuoi vedere o che non sai vedere! Troppo comodo giudicarmi, darmi della pazza, senza sapere cosa sia la pazzia! 
 Te lo dico io cos’è la pazzia: è vivere la vita respirando l’aria del mattino, correre tra le nuvole, tuffarsi nell’oceano controcorrente. Non siamo tutte fatte per essere madri!”

Tania si svuotò di tutte quelle parole pesanti, che tratteneva da troppo tempo. 
Poi ci fu uno strano silenzio. Sarà durato qualche secondo, ma mi sembrò lungo un giorno.
Prima di morire volevo dirglielo, ma poi non mi sentii meglio. Anzi, se solo avessi messo da parte il mio onore, ce ne saremmo andati diversamente; magari in un lungo abbraccio, come due fossili di Pompei.

Ma come potevo accettare quel gesto? Quale uomo avrebbe mai accettato? 
“Mi fai schifo, sei una merda di donna” le dissi, senza riflettere più di tanto.
“E tu mi fai ancora più schifo, ecco, questo è quello che sei veramente! Una persona arida, cattiva, sei cattivo in fondo! Con i tuoi giudizi prevenuti!”
“Sei una merda di donna Tania, hai ucciso mio figlio” le dissi con tono fermo, facendo un passo in avanti.
“E lo rifarei…” rispose, trattenendo le lacrime.
Appena udii quelle parole mi precipitati contro quella donna, serrando a più non posso il pugno della mia mano destra.
“Ora mi paghi tutto quanto…” le dissi.

Sono sicuro che dentro ognuno di noi riposa un demone. Un peso che ci trasciniamo fin dal primo momento della nostra vita.
Giace lì, immobile, come i draghi addormentati delle leggende medioevali.
Molti neanche sanno della sua esistenza, ed alcuni moriranno senza averlo mai guardato negli occhi.
Ma la maggioranza delle persone lo ha conosciuto almeno una volta nella vita. E loro sanno quanto è potente il demone. Quanto è difficile cavalcare il drago, mentre brucia quello che hai costruito con amore.

Non sto dicendo che sono innocente. Troppo facile scaricare le colpe al mio demone. 
Ma non voglio neanche piangermi addosso, come quei mezzi uomini che picchiano le proprie donne e poi invocano il loro perdono. 
Io non chiedo misericordia cristiana. 
Qui, ora, a pochi minuti dalla fine di questo mondo, pensi che me ne frega qualcosa di apparire migliore di quello che sono? 

Alzai lo sguardo, la luna rovinava su di me come un asteroide impazzito.
Poi mi guardai le mani, e lasciai colare il suo sangue fino ai gomiti.
Infine la guardai, giaceva a terra, immobile.
Era sdraiata a pancia in su, con le braccia buttate a caso. Il suo viso poggiava da un lato, sporco del suo sangue e dei suoi capelli. Quello che mi colpì davvero furono i suoi occhi: spenti, ma rivolti verso di me. 
Fu una sensazione strana, come quando incroci lo sguardo di una bambola. Solo che Tania non era una bambola. Doveva essere la madre dei miei figli…

Re: Death Valley

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Trama: il paineta terra sta per essere distrutto, una coppia si trova in una valle deserta e, conscia di ciò che sta per succedere, si abbraccia. L'ultima ora della loro esistenza potrebbe essere trascorsa in un atto d'amore. Lo stesso che pare li abbia tenuti uniti fino a quel momento. Ma è l'ora della verità, l'uomo conosce un doloroso segreto che la donna gli ha nascosto e non è disposto a passarci sopra. Così, volano le accuse fino al tragico epilogo.
L'aborto è il dramma umano per eccellenza. Il dirittto che ha la donna non può risparmiare all'uomo, che non ha alcuna voce in capitolo, grande sofferenza.

Analisi: Il tema portante è la distruzione, quella del pianeta terra, quella dei sentimenti, quella di un feto già prima, e quella del corpo della donna come finale (oltre a quella che possiamo solo intuire dell'uomo). Certo è un femminicido che altri forse non vorranno nemmeno commentare, ma io devo pensare alla scrittura. Scorrevole e ben calibrata.  Mi è piaciuto particolarmente il pezzo dedicato ai demoni, fin troppo veritiero (anche se molti lo troveranno didascalico). La maggioranza, per fortuna,  non arriva al tu per tu con il proprio, ma se si arriva a conoscerlo gli effetti sono sempre devastanti. 
Ti segnalo alcune espressioni 
edotarg ha scritto: viewtopic.php?f=9&t=2593

                   Death Valley
. Non siamo tutte fatte per essere madri!”

Questa affermazione la sento ripetere da un po' di tempo, con mio sommo dispiacere. Oggi le donne non si sentono più in grado di affrontare questo insostituibile ruolo. Infatti, le motivazioni di lei mi sembrano deboli, ma attuali.


" ce ne saremmo andati diversamente; magari in un lungo abbraccio, come due fossili di Pompei."

Espressione molto convincente, bella davvero.

Qui correggerei:
edotarg ha scritto: “Cosa? COSA?” mi interruppe urlando, “che cazzo vuoi saperne tu di questa storia, di quello che ho passato! 
 Tu mi guardi, e vedi solo questo, ma c’è anche altro, quello che non vuoi vedere o che non sai vedere! Troppo comodo giudicarmi, darmi della pazza, senza sapere cosa sia la pazzia! 
 Te lo dico io cos’è la pazzia: è vivere la vita respirando l’aria del mattino, correre tra le nuvole, tuffarsi nell’oceano controcorrente. Non siamo tutte fatte per essere madri!”
Essendo un solo discorso diretto, non dovresti andare a capo. 
edotarg ha scritto: viewtopic.php?f=9&t=2593

  
“Hai dei dubbi su di me? pensi che non sono stata sincera?”
... Pensi che non sia stata sincera?

Rimane da chiedersi perché lui abbia aspettato l'ultimo momento per mettere le carte in tavole, forse perché sa che non ci sarà altra occasione per chiarirsi. Forse perché non avendo più alcuna possibilità di avere un altro figlio la rabbia è venuta a montargli in testa. 
Il demone prevale e distrugge più di quanto avrebbe fatto l'asteroide luna. 


Infine, perché metti le virgolette alte e non le caporali? 

Spero di esserti stata utile, a rileggerti
A me, nel complesso è piaciuto. 

Re: Death Valley

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Ciao @edotarg 
Non specifichi bene in cosa consista questa valle della morte, un luogo particolare dove vi sono solo Tania e il suo uomo o anche altri esseri umani in attesa della fine? In ogni caso ci sono due personaggi, un uomo e una donna, in condizioni estreme.
Dai loro dialoghi, dai loro comportamenti mi pare di intuire che non si sono mai veramente capiti, mai veramente parlati. È l’uomo a essere maggiormente addolorato perché la sua donna ha abortito, mentre la donna, semplicemente non si sentiva di essere madre e si è liberata del bambino (o del feto, che poi è la stessa cosa, per come la penso io).
Poteva essere una storia anche indipendentemente dal fatto che si trovassero a un passo dalla fine del mondo. Una storia così ai giorni nostri penso sia cosa comune e ripetitiva mentre se una coppia sa di essere probabilmente l’ultima del mondo penso che ci dovrebbe essere qualche pensiero in più, ma non posso saperlo, in quanto non è specificato.
In ogni caso, sempre per come la vedo io, ci sono diversi diritti violati, sia dall’uomo che dalla donna. La donna, Tania, dice che non tutte le donne sono fatte per essere madri, e questo è indubbio nel suo caso, come non tutti gli uomini sono fatti per essere padri; forse il suo uomo voleva davvero il figlio, ma mi sembra un volere egoistico, possessivo, non dettato dall’amore. Forse un motivo istintivo, utilitaristico, di prosecuzione della stirpe umana? Ma in questo caso l’istinto avrebbe dovuto averlo anche Tania e invece non sembra proprio.
Comunque l’uomo si lascia prendere dalla furia, dal suo “demone” interno o dal drago dormiente e uccide Tania in un impeto d’ira e questo non era un suo diritto, in nessun caso. Doveva avere il diritto di essere informato delle intenzioni di Tania, se ne doveva discutere, questo si.
Ma in una situazione così estrema di sopravvivenza o di morte chi può dire come si possono comportare gli esseri umani?
Si sono comportati, Tania e l’uomo, come se fossero in qualunque metropoli nel pieno della sua opprimente vita e frenesia.
Forse l’uomo, secondo me, al posto di uccidere doveva trovare un’altra soluzione ma il mondo stava per finire e allora… Lo vedo come un racconto un po’ cupo, il fatto che non ci sia nessuna speranza non lo colgo dalla fine del mondo ma dall’atteggiamento della coppia. Una qualunque coppia dei giorni nostri, che non crede più in niente, non vuole più niente se non il proprio esclusivo piacere sia fisico che materiale e se non lo ottiene distrugge tutto, figli e persone amate.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: Death Valley

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edotarg ha scritto: Era una notte come tante, nella valle della morte.
Un incipit molto bello. Bello potente
edotarg ha scritto: Era imponente e piena, ma sempre più vicina.
Perché il "ma"? voglio dire: se è imponente e piena, l'immagine che mi viene in mente è di una luna vicina, non lontana. Dunque, secondo me, potresti togliere il "Ma", sostituendolo con un "E"
edotarg ha scritto: “Dai, muovi quei fianchi” disse scherzando
forse puoi omettere "scherzando". dal contesto si capisce comunque
edotarg ha scritto: Era incredula, o forse faceva finta di non capire.
anche qui, secondo me, puoi scegliere di omettere, perche dal contesto descritto la sensazione Sto arrivando!iva ugualmente :)
edotarg ha scritto: Appena udii quelle parole mi precipitati
refuso: precipitai

Ciao @edotarg , ho letto il tuo racconto, qui sopra ti ho lasciato alcune indicazioni, sperando possano esserti utili.
Venendo alla ciccia, ho un paio di dubbi sul brano. Uno di essi riguarda il senso specifico: se ci troviamo in una situazione da Fine Del Mondo, in cui ogni cosa sta per finire (la Luna sta per precipitare sulla Terra? Un asteroide? Non mi è chiarissimo), che senso avrebbe avuto mettere al mondo un figlio? O anche: che senso avrebbe avuto abortire? O uccidere la donna?
Forse mi sfugge qualcosa.
Credo che nel racconto ci siano spunti interessanti. Poni questioni non da poco, questioni su cui merita soffermarsi, e lo fai nel modo giusto per un racconto, ossia in maniera indiretta, narrando le vicende di due persone. Però ecco, la questione di fondo sollevata sopra, dovuta probabilmente a una mia incomprensione, non mi ha fatto apprezzare il senso al 100%.
Scritto comunque molto bene
Alla prossima

Re: Death Valley

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edotarg ha scritto: Tania si sfilò del tutto da me e indietreggio di un passo.
indietreggiò
edotarg ha scritto: Era buio, non vidi bene il suo volto, ma sentivo che aveva cambiato espressione. 
non vedevo bene il suo volto
edotarg ha scritto: lun nov 29, 2021 10:58 pmEra imponente e piena, ma sempre più vicina.
Perché la congiunzione avversativa? 
- Era imponente e piena, sempre più vicina.

edotarg ha scritto: Prima di morire volevo dirglielo, ma poi non mi sentii meglio. Anzi, se solo avessi messo da parte il mio onore, ce ne saremmo andati diversamente; magari in un lungo abbraccio, come due fossili di Pompei.
- Prima di morire avevo deciso di dirglielo
O meglio, per essere più sul pezzo:
- Prima della morte, volevo riuscire a dirglielo
edotarg ha scritto: Anzi, se solo avessi messo da parte il mio onore, ce ne saremmo andati diversamente; magari in un lungo abbraccio, come due fossili di Pompei.
Il lettore ancora non ha avuto gli elementi per capire che sta per avvenire la fine del ondo, quindi la frase arriva come una sorpresa.
edotarg ha scritto: Troppo facile scaricare le colpe al mio demone. 
sul mio demone
edotarg ha scritto: Infine la guardai, giaceva a terra, immobile.
dopo "guardai" meglio i due punti, che aprono a una spiegazione
edotarg ha scritto: lun nov 29, 2021 10:58 pmIl suo viso poggiava da un lato, sporco del suo sangue e dei suoi capelli.
il viso sporco di sangue sì, ma sporco dei capelli perché?

Bentrovato, @edotarg    :)

Forse, visto l'argomento, potevi osare di più e dare maggiore risalto ai fatti straordinari che accadono intorno ai due,  oltre al fatto della Luna sempre più vicina e poi roteante sulla Terra come un asteroide impazzito.

E anche per il finale ho il suggerimento di farlo più "pirotecnico", con effetti speciali maggiori sullo sfondo di questo femminicidio destinato a rimanere ignoto.
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: Death Valley

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Ciao @edotarg sono rimasta senza fiato leggendo. Di questo racconto mi è piaciuto tutto.
Mi ero chiesta il perché di quella Luna sempre più vicina, un “chiodo” ben piantato per appendere un excipit costruito ottimamente.
Affronti temi forti, ne fai percepire il potere dirompente senza mai scadere nell’ovvio. 
Donne che non si sentono in grado di affrontare la maternità, uomini dall’atteggiamento vile (perché attendere l’ultimo giorno per tirare fuori tutto il dolore, la delusione e l’odio verso la compagna?) . E proprio la Luna, splendida testimone di tanti innamorati, distrugge ciò che non è già più da tempo.
Non è la fine dell’umanità, non cade la luna sulla terra. È la fine drammatica di un amore, riguarda solo i due personaggi sulla scena.
Io lo interpreto così questo racconto.
Un climax crescente, un malessere tangibile che attraversa il testo che trova forza nel non detto, nel lasciare libero il lettore di immaginare la propria storia. 
Qualche congiuntivo da sistemare.
edotarg ha scritto: “Hai dei dubbi su di me? pensi che non sono stata sincera
pensi che non sia stata sincera?
edotarg ha scritto: magari in un lungo abbraccio, come due fossili di Pompei.
Complimenti per questa similitudine! Bellissima.
edotarg ha scritto: Tania si sfilò del tutto da me e indietreggio d
Indietreggiò 
edotarg ha scritto: Appena udii quelle parole mi precipitati contro quella donna,
È potente l’espressione “quella donna” fa vivere il distacco. Ben riuscita. (correggi precipitati = precipitai)
edotarg ha scritto: pensi che me ne frega qualcosa di apparire
Pensi che me ne freghi qualcosa.

Ancora complimenti!

Re: Death Valley

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[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Rispondo solo ora e mi scuso. Innanzitutto grazie per aver dedicato un po' di tempo all'analisi di questo particolare racconto.[/font]

@Adel J. Pellitteri  Ciao, hai centrato il senso e hai fatto un'analisi molto dettagliata e precisa.
Ti rispondo:
"Rimane da chiedersi perché lui abbia aspettato l'ultimo momento per mettere le carte in tavole, forse perché sa che non ci sarà altra occasione per chiarirsi. Forse perché non avendo più alcuna possibilità di avere un altro figlio la rabbia è venuta a montargli in testa.
Il demone prevale e distrugge più di quanto avrebbe fatto l'asteroide luna."
Sì, probabilmente (scrivo probabilmente perché neanch'io analizzo cos' a fondo i protagonisti di questi brevi racconti) il protagonista è molto indeciso sul fatto di tirare fuori l'argomento scottante dell'aborto. Infatti dice:[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif] "Anzi, se solo avessi messo da parte il mio onore, ce ne saremmo andati diversamente; magari in un lungo abbraccio, come due fossili di Pompei." Ma poi il suo lato "oscuro" prende il sopravvento.[/font]

"Infine, perché metti le virgolette alte e non le caporali?"
Non c'è una logica precisa, forse pigrizia :)

@Alberto Tosciri  Ciao Alberto, anche la tua analisi è molto apprezzata. Hai colto il racconto anche da altre angolazioni, riportandolo alla nostra realtà, meno distopica, ma non per questo meno cinica, brutale e oscura. Il contesto distopico mi è servito anche come time lock per il climax finale.

@m.q.s.  Ciao, le tue critiche sono tutte pertinenti. 

Ti rispondo: 
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]"Uno di essi riguarda il senso specifico: se ci troviamo in una situazione da Fine Del Mondo, in cui ogni cosa sta per finire (la Luna sta per precipitare sulla Terra? Un asteroide? Non mi è chiarissimo), che senso avrebbe avuto mettere al mondo un figlio? O anche: che senso avrebbe avuto abortire? O uccidere la donna?"[/font]
Essendo un breve racconto, dove il contesto e il mondo narrativo sono spiegati in maniera poco chiara, si possono dare più interpretazioni. Se ad esempio non c'era l'assoluta certezza della collisione tra la luna e la terra, mettere al mondo un figlio potrebbe essere stato un gesto molto pieno di fede e fiducia verso il futuro. Prendi ad esempio il film di Netflix "Don't look up": è lampante, la maggioranza delle persone non vuole vedere la realtà per quella che è (soprattutto se è in previsione catastrofica), preferisce godersi il momento e "sperare" in qualche "miracolo" (lo stesso capita con l'emergenza climatica).

@Poeta Zaza    Ciao e grazie per i preziosi consigli.

Re: Death Valley

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@@Monica
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Non riesco a taggarti, comunque grazie davvero :) sono contento che ti sia piaciuto. Hai colto la metafora della luna che rovina su loro due come il loro amore, degenerato in altro, qualcosa di distruttivo.[/font]

[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Ti rispondo:[/font]
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif][font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]"perché attendere l’ultimo giorno per tirare fuori tutto il dolore, la delusione e l’odio verso la compagna?"[/font][/font]
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Vedi le risposte sopra.[/font]
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