Alla guerra
Posted: Mon Oct 25, 2021 8:04 pm
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Eppure sua moglie glielo aveva detto che restare troppo nel lettino solare avrebbe portato a questo. Non era nemmeno arancione. La sua pelle ricordava quella di un indiano dei film. Solo che gli indiani dei film erano truccati, e finite le riprese potevano sciacquarsi corpo e faccia sotto un getto d’acqua.
Lui no.
Inchino.
Ecco a voi Babbo Natale, barba e capelli bianchi, il resto di un rosso da vacanza in Costa Rica all inclusive pagata con una piccola parte dei soldi della pensione, quale promessa di beatitudini future.
Come quella volta, l’anno precedente. Che, non te lo ricordi, Rossano?
Se lo ricordava. Tramonti assorbiti in bicchieri di Margarita unti di ditate, sbafati di rossetto indelebile. Notti infinite nei fuochi delle balere. Passi di salsa. Era salsa, Rossano? Chi lo sa. Chi se lo ricorda. Che differenza fa, quando i piedi danzano su ceramiche arabescate?
Inchino.
Il nodo dell’asciugamano avvolto in vita si sciolse. L’asciugamano scivolò sul pavimento bagnato dei residui di doccia.
Ops.
Un costumino di pelle bianchissima tatuata sull’inguine. Il tatuaggio di una lepre blu sulla chiappa sinistra, un neo al suo interno, come occhio.
Quando l’aveva fatto?
Eppure la ragazza in occhiali quadrati come piccoli quadri, nella sua timidezza da naso fuori dalla mascherina, da Se vuole abbiamo un’offerta extra per i massaggi, gli aveva suggerito di denudarsi, durante l’operazione di abbrustolimento.
Era arrossita. Giusto un poco.
L’uomo si voltò, poi guardò lo specchio ovale da sopra la spalla. Elementare, Watson, hai due belle chiappe pallide e flosce. Ridacchiò. Un accesso di tosse lo obbligò a piegarsi sulle ginocchia. Nudo e esposto. Fece un gesto con la mano con cui non si stava coprendo la bocca. Come a dire: et voilà.
Rossano, quanto sei invecchiato nelle ultime settimane?
Un ultimo colpo di tosse e si rimise in piedi.
Raccolse l’asciugamano e se lo avvolse in vita.
Non poi così tanto. Invecchiato di un niente, rispetto alle costellazioni della volta celeste. Rispetto alla storia.
E sua moglie?
Oh, lei adorava un colorito acceso, in lui, ma lei non esponeva le carni al sole nemmeno se obbligata. In Costa Rica si era coperta di seta e aveva trascorso le ore più calde immersa nella penombra del residence, accompagnata dalla musica ambientale diffusa dalle piccole casse sopra il letto e dalle sue letture soft core.
Avrebbe apprezzato quelle chiappe flaccide e bianche come un Moby Dick piegato alla volontà degli elementi?
Dopotutto in tv ci vai tu, Rossano, gli avrebbe detto lei.
Dopotutto questa è la tua grande occasione.
Già, ma di che? Cosa hai da dimostrare, Rossano. E a chi?
Ancora la maledetta tosse. Sentì il catarro dentro il petto, morbido e avvolgente. Tossì. Ormai si era abituato a quella presenza.
E se anche era pallido, lì sotto, a chi sarebbe importato? Che differenza avrebbe fatto? Lui in tv ci sarebbe andato vestito, mica nudo. Non stava andando al provino di un film pornografico, né a un reality show di sopravvivenza.
Ti piacerebbe, eh?
Sopravvivere.
Sopravvivere.
Ultimamente, pensare al futuro, a sua moglie, a sua-Dio-lo-perdoni, figlia, gli faceva venire in mente assolutismi indefiniti. Parole astratte, dal potenziale soverchiante. Quali:
Allunaggio.
Metastasi.
Puntura.
Figli.
Ultimatum.
Dove eravamo rimasti?
Alla tosse. Al suo corpo abbrustolito avvolto in un asciugamano bianco. Ai suoi piedi nudi sulle piastrelle di ceramica blu del bagno. Alle preoccupazioni per Quella Sera, di lì a due giorni.
Ah ah ah! Se solo ti avessero detto, mentre eri su quelle spiagge costaricane, che saresti andato in tv, tu, Rossano. Che risate ti saresti fatto.
Non doveva dimostrare niente a nessuno. Sarebbe andato in tv e avrebbe incontrato sua figlia, okay? Avrebbe guardato quegli occhi dopo quanti anni erano che non li guardava. La sua pelle sarebbe parsa luminosa e degna della pelle di lei (le luci della tv ti fanno apparire più bianco, pa’, aveva detto lei, tempo prima. Quando si parlavano ancora). Si sarebbero abbracciati? Forse.
E se cominci a tossire come un disperato, Rossa’?
Che cazzo penserà, tua figlia?
Che sei un vecchio rottame. Che le vuoi fare pena. E proverà pena? Forse.
E se tua figlia non viene alla puntata (sono registrate? O in diretta? Qualcuno mi avviserà per tempo?). Farai un inchino e arretrerai fino a sparire dall’inquadratura?
Ti coprirai gli occhi così come ti copri la bocca, cercando di nasconderti come sempre?
E se tua figlia viene alla puntata? Va bene guardarla negli occhi, ma poi? Cosa le dirai?
Farai un elenco di tutti i suoi successi? Le dirai che sei fiero di lei?
Stupido.
Ormai è tardi, per questo. Come è tardi per lamentarti dell’abbronzatura sfacciata con cui ti sei condannato alla mediocrità.
Ebbene?
Ebbene. Quando la vedrai, o non la vedrai, quando sarà lì, o non sarà lì, allora diventerai davvero un indiano dei film, Rossano. Diventerai un guerriero, come quando non ti chiudevi dentro i lettini solari. Dapprima ti coprirai gli occhi, accecato. Poi guarderai il luccichio riflesso dalle videocamere, dagli smartphone alla moda, dai lustrini sugli abiti del corpo di ballo. Dirai ciao. Dirai quanto tempo, eh? Dirai che bello vederti. Poi ascolterai il respiro di tutti i presenti, raccolti in un unico movimento ondeggiante. Pulsante. Ascolterai il tuo respiro. Soffocato. Il suo respiro. Vivo. Poi partirai per la guerra. Ululando come se ci credessi davvero, e sarà così.
Bene.
L’uomo si spruzzò dell’acqua sul viso, sorrise allo specchio, infine andò verso l’armadietto in cui aveva riposto i suoi vestiti.