Re: [RNT-FC1] Codice Yersinia. L'intrusa - capitolo 2

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  • [font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Traccia 1: 1347; Genova durante l'esplosione della peste nera. I personaggi si ritroveranno all'interno della città.[/font]
                                                                                      Protagonisti: Teresa e Fra Bastiano.


L'intrusa.


Teresa, a due giorni dal rientro dal viaggio a Genova, non ha ancora recuperato il ritmo del sonno.
La sveglia prende a suonare d'improvviso quando la luce del giorno oltrepassa la penombra.

Comincia a rigirarsi nel letto non sazia del riposo: la voglia di alzarsi è ben poca.
Il cellulare posato sul comodino prende a vibrare: “ Che rottura! Già di mattina presto!”.


Messaggio vocale dal Comando Ponte: appuntamento per le 10 presso Border Line: non mancare”

Teresa prende il blok notes dove ha annotato tutte le sedi coinvolte nel progetto WaxFull.

Il bus della metropolitana pare un verme che avanza all'interno della terra: il flash di cerchi luminosi è ancora nei suoi freschi ricordi, come il fastidioso bruciore intimo che non le permette di camminare bene: ogni passo è una sofferenza. Lo sfregamento con l'indumento è come una spazzolata decisa sulla ferita, benché la lunga gonna di fresco lino, permetta il passaggio rinfrescante dell'aria.

All'interno della farmacia aspetta nervosamente il suo turno che di là a poco le consente di avvicinarsi al banco: la farmacista la squadra come se avvertisse il suo malessere.

“ Sono tornata da un viaggio all'estero e mi ritrovo con un insopportabile bruciore intimo! Mi dia la migliore crema che ha! La prego!”

“ Le posso dare Vaginoil crema”, propone l'anziana farmacista che giratasi di spalle incrocia lo sguardo del collega maschio che beffardo bisbiglia: “ questi viaggi esotici!”.

Teresa ha un formidabile udito: sembra di realizzare il senso sarcastico delle parole e d'impulso accenna alla reazione, ma poi si trattiene pensando al suo ex addestratore: il sergente Mattei:
“ Teresa Pirelli! Lei deve contare sino a trenta prima di rispondere! Perché sino a dieci non le basta! Glielo dico per il suo bene!”

“ Uno due tre; “ io non me la faccio con i neri”, nove dieci, quindici diciannove, ventitré ventisei; sto per mandarti affanculo! Ventotto ventinove...”

Allo scadere del trentesimo secondo, la farmacista è fronte a lei con la crema: “ ha bisogno d'altro?”

                                                                                                                 *******


L'indicazione dell'appuntamento ricade presso una panetteria. Teresa entra con decisione e si dirige verso la commessa: “ Codice Yersinia”.                    La donna, con ancora una pagnotta tra le mani le indica la porta di lato rispondendo “WaxFull”.

Una ripida e male illuminata scala conduce a una porta semiaperta.
Il contrasto di luce è debole nella stanza, lei realizza di essere nel posto giusto, riconoscendo i suoi capi: “ Venga dottoressa Pirelli e si sieda”.

Teresa avverte il pesante silenzio. Scruta i suoi capi notando che qualcuno neanche ha sollevato la testa per guardarla, continuando a tenere incollati gli occhi sul fascicolo.
Pensa: “ non mi aspettavo di certo baci e abbracci, una grande festa di buon ritorno di chi si è giocato la pelle per il bene dell'umanità: neanche un misero “ come sta?”.

Prende coraggio e domanda: “ Ci sono problemi?”. Un attimo di silenzio e poi ecco la risposta:
“ Eccome! Noi avevamo contato molto su di lei; investito grandi risorse e ci ritroviamo un campione di sangue inutilizzabile per i fini che ci eravamo proposti!”.

Teresa accenna la reazione ma prende a contare: uno due tre...” Io ho fatto quello che mi avete chiesto e ho controllato personalmente che il bacillo Yersinia pestis fosse presente!”.
“ Lei ci prende per i fondelli per caso?” l'uomo ribatte sbattendo la mano sul tavolo .
“ Il campione non ha segni della malattia, neanche alla fase d'incubazione! Capisce come siamo messi? La prossima porta temporale è prevista tra cinque anni e a causa sua dobbiamo stoppare tutto il progetto con la ricaduta negativa sul nuovo finanziamento!?”.

Per Teresa è una notizia sconcertante e pensa su come sia stata possibile una cosa del genere: accenna all'ipotesi che il viaggio temporale non abbia previsto la variabile YXCB4HR e di conseguenza il bacillo si sia autodistrutto.
“ Lei è rimossa dal progetto e da questo momento torna alla ricerca di base sino a nuovo ordine: se ne vada!”.


                                                                                                                            *******


Il mongolo le tiene bloccate le mani mentre struscia la faccia sul suo petto: improvviso il bacio maleodorante di lui sulla bocca... un urlo, Teresa si sveglia di soprassalto tutta sudata.
“ Che brutto incubo! Il mongolo mi perseguita e se la ride di me!”

Si accorge di essere calda, di avere i sintomi dell'influenza, avvertendo il senso di bruciore intimo che si è fatto ancora più forte. Il termometro scanner registra 38° gradi. “ Devo farmi controllare, non posso stare in questo stato!”. Si dirige in cucina barcollante, beve dell'acqua direttamente dalla bottiglia, come se avesse una sete incontrollabile. Prende il telefono e chiama: “ Sono Teresa, dottoressa, ho bisogno che mi visiti appena può, sto proprio male, la prego”.

Il sole per strada è stranamente infuocato, come le sembra, a Teresa, di avere tutto il corpo.

Nella stanza è attaccata l'aria condizionata; un toccasana per la sua pelle.
Il lenzuolo bianco di cotone le dona una piacevole freschezza. La ginecologa l'ha fatta stendere e divaricare le gambe: “ Povera bimba mia! Hai una brutta infezione!”, esclama apparendo corrucciata e dubbiosa. Teresa la sente frugare e borbottare: “ Ma! Non l'avrei mai detto!”.
Con la coda dell'occhio la vede munirsi di pinzette e pizzicarla: il tintinnio delle pinzette che sbattono sul piatto d'acciaio. “ Eccole qua le responsabili! Figlia mia benedetta, ti sei presa le piattole come nel Medioevo! Se mi avessi avvertita che andavi all'estero ti avrei dato qualche consiglio per non ritrovarti conciata così!”.
“ Le piattole? I pidocchi, insomma!”.
“ Chiamali come vuoi, figlia mia! Comunque stai tranquilla che con sei giorni di antibiotici e questa crema, ti passerà tutto!”.


                                                                                                                             *****


Amore mio! Perché te ne andasti! Baciami Antonio! Baciami ancora!”.
Teresa amore mio! Sono tornato per te! Perdonami. Non lo farò mai più di lasciarti sola!”.
Prendimi Antonio! Prendimi! Prendimi!”...

La borsa del ghiaccio sulla fronte la risveglia dal torpore. Di fronte a lei l'immagine dell'infermiera che la sorride dolcemente. Teresa cerca di sollevare la schiena dal letto senza riuscirci. “ Dove mi trovo? Dio come sto male!”. La giovane le passa l'asciugamano sul viso e sul petto per rimuoverle il sudore  e  solleva lo schienale del letto: “ Sei stata molto male e per questo sei in ospedale!”.

La sagoma dell'infermiera si sposta per guadagnare la porta d'uscita, lasciando libertà di visuale a Teresa che cerca di mettere a fuoco la persona che sta seduta a debita distanza: il cuore prende a battere forte:“ Fra Bastiano! Ma è lei?”.
“ Pensavi di esserti liberato di me e che non ci saremo mai più visti dopo la fregatura che mi hai rifilato?”.
Teresa non risponde.
“ Non ti è andata bene, mi dispiace per te! Sei stata molto furba e devo ammettere che ci sai fare quando ti trovi nelle difficoltà!”.
“ Cosa ci fa lei qui? E perché mi ritrovo in questo luogo? Non mi pare neanche una stanza d'ospedale. Non vi sono finestre e la porta mi sembra quella di un carcere, dove diavolo sono?”.

“ Forse è meglio che parta dall'inizio, Teresa. Sei svenuta per strada all'uscita dalla ginecologa.
Sei stata per tre giorni con i deliri della febbre! A proposito, nel sonno dicevi “ prendimi, prendimi,
e ho pensato quale sogno stessi facendo!”.
“ Ho sempre il bel ricordo di mio cuginetto, giocavamo a guardia e ladri!”, chiarisce lei.


Tornando al discorso... in effetti questo non è un ospedale, o meglio, diciamo che è una struttura protetta dove ti stiamo curando e tenendo sotto monitoraggio! Tu sei adesso il centro di tutto il programma Yersinia,: sei te il paziente uno. Durante il viaggio a Genova ti sei infettata con la peste e hai portato al tempo nostro ciò che ci serviva! Complimenti Teresa!”.

“ Miseria ladra! I pidocchi nel panno della suora!”.
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [RNT-FC1] Codice Yersinia. L'intrusa - capitolo 2

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Primissimo commento a caldo. 
Bravo @bestseller2020 in questo racconto ti sento molto più sciolto. Ho percepito che ti sei divertito a scriverlo. La storia si fa leggere bene e incuriosisce.
Dal punto di vista stilistico ci sono, a mio gusto, delle cose da rivedere soprattutto nella struttura di alcune frasi. Utilizzi gli aggettivi prima del soggetto e, non essendo anglosassoni, li trovo un po’ “cacofonici”. Comunque la lettura è piacevole e la trama sta prendendo un corpo ben definito. 
Good job! :cool:

Re: [RNT-FC1] Codice Yersinia. L'intrusa - capitolo 2

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:ciaociao:  @bestseller2020   :)

Questo racconto ha un punto di forza nell'idea del bacillo della peste portato dal 14° al 21° secolo dall'inconsapevole protagonista. Essendo lei una chimica, rende un servizio alla Scienza (ma non ne è felice... :D ) Hai anche saputo impostare il timbro ironico e lo stile leggero e scanzonato in modo più attento del primo episodio (e non più così volgarotto, e con minime cadute di stile).

Detto questo, ti dico i punti deboli:
- la prima cosa, quando si scrive un sequel, è citare, in apertura, il link del racconto di riferimento;
- la seconda cosa, ma non meno importante, è che i personaggi scelti fanno parte integrante della traccia, ragione per cui, sin dall'apertura, oltre a citarne i nomi, avresti dovuto "far conoscere ai lettori i loro profili" (così potevano confrontare la logicità o meno dei loro comportamenti).

Fra' Bastiano. Francescano di origine Andalusa. Ama studiare, capace di sorprendere il suo interlocutore con una cultura profonda e multidisciplinare. Acuto, sferzante e schivo, preferisce la solitudine e nel tempo libero dalla preghiera si rifugia tra i suoi libri. Vive in un tormento interiore, come se aspettasse un segno e interpreta la sua vocazione come l'attesa di trovarsi di fronte a "una prova".

Teresa. Un chimico; appassionata di tutte le scienze sperimentali. Intelligentissima, ha poche amicizie e passerebbe tutto il tempo in un laboratorio a fare esperimenti. Dotata di un humour tipicamente inglese, con le sue battute riesce a gelare le persone. Le piace fare scherzi a chi non le va a genio, utilizzando le sue conoscenze riesce a improvvisare effetti sorprendenti e dagli esiti imbarazzanti per le sue vittime. Odia la stupidità ed è appassionata di fantascienza.


Se per Teresa hai azzeccato il tipo, Fra Bastiano, che qui ha una particina, dimostra, come nel precedente racconto, che tu l'hai scelto solo (o soprattutto) per la sua professione (e per il servizio comico, la "spalla" che ti serviva). Sbaglio?

Eccoti poi qualche nota sparsa (ma stai migliorando :si: ):
bestseller2020 ha scritto: dom ago 08, 2021 9:21 pmpropone l'anziana farmacista che giratasi di spalle incrocia lo sguardo del collega maschio che beffardo bisbiglia: “ questi viaggi esotici!”.
"giratasi di spalle" è un inciso da mettere tra due virgole.
bestseller2020 ha scritto: dom ago 08, 2021 9:21 pm“ ha bisogno d'altro?”
Questo è solo un esempio che ti cito, ma ce ne sono altri nel testo. L'errore è cominciare i discorsi diretti con la lettera minuscola. 
bestseller2020 ha scritto: dom ago 08, 2021 9:21 pmsei te il paziente uno. 
Sei tu il paziente uno.

***

Spero di esserti stata utile,  caro Best!  :sss:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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