[RNT1] Codice Yersinia
Posted: Sat Jul 10, 2021 10:59 pm
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Traccia 1: 1347; Genova durante l'esplosione della peste nera.
Personaggi: Frà Bastiano e Teresa.
Teresa ha le mani sulla tastiera del suo PC. Digita le coordinate geografiche di Genova. Con un clic il programma si avvia. Guarda con ansia l'avanzare della linea verde di caricamento: 100%. Tutte le luci scompaiono...
Non sente più il corpo, è come se solo la mente fosse cosciente e attraversasse il tunnel di vuoto e cerchi concentrici bianchi, che si alternano nel buio come un segnale luminoso. Un pensiero la possiede...”funzionerà la formula “2s2 2p6 3s2 3p4 = [Ne]3s2 3p4?”.
L'impatto con le gelide acque la risvegliano dallo stato di trans: “Porca troia! Sono finita dentro l'acqua del porto. Eppure le coordinate erano giuste! Fanculo!”
Si guarda intorno; la riva è appena qualche metro da lei. Teresa si rilassa, anche se fradicia, sa di essere viva e di essere uscita indenne dallo spostamento cellulare alla base del programma. Numerosi vascelli, con bandiere strane, stanno ferme alla fonda.
Il porto è lì vicino. Qualcuno la guarda camminare sulla battigia e raggiungere i primi edifici fatiscenti. Sente di essere osservata come un essere strano arrivata da chi sa dove: “ Cazzo hanno da guardare! Ho addosso un abito del trecento fatto appositamente: sapevo che non potevo arrivare qui con jeans e maglietta Armani!”.
Teresa raggiunge l'abitato in ricerca di un luogo appartato. Sa che deve leggersi le istruzioni del piano, anche se le conosce a memoria non può correre rischi. Il tablet si accende: istruzioni... appena arrivati al punto di incontro cercare il partners: descrizione... uomo sui cinquantanni, media statura, 80 chili, indossa il saio da francescano e risponderà alla parola d'ordine “Codice Yersinia” con la parola “Vaxfull”.
Da tale descrizione sembrerebbe l'uomo che le si sta avvicinando: “ Codice Yersinia”, fa lei; “ VaxFull”, risponde lui, mentre la squadra da cima a fondo. Lei intuisce qualcosa; è ancora bagnata fradicia e non ha un aspetto decente: “ sono finita in acqua all'uscita...”. Il frate sogghigna: a lui è andata bene finendo su di una balla di fieno. I due prendono a parlare del piano che consiste nel prelevare un campione di sangue al paziente zero. Questo deve essere rintracciato tra gli uomini che stazionano al porto e che provengono dalla Sicilia, in quanto respinti dai porti per essere portatori della peste. Il loro uomo è di origine asiatiche: proviene dalla Mongolia.
Lui lo avvicinerà e gli offrirà dei pezzi d'argento per avere il suo sangue, con la scusa che servirà per curare la peste a qualche ricco Signore. Le sei cure più disparate oramai impazzano nella città impestata: sanguisughe per i salassi, tagli sulle vene per perdere sangue, polvere di smeraldo triturato da ingerire: questa cura solo per chi se la può permettere, impacchi di erbe e escrementi umani, il bagno nelle urine e la stessa urina dei sani da ingurgitare. Per base di appoggio staranno ospiti pellegrini nel convento della città.
Teresa avrà il compito di processare il sangue con un trattamento chimico che lei ha sperimentato affinché non si deteriori durante la smaterializzazione del viaggio temporale.
Frà Bastiano parla della pericolosità di andare in giro per la città. Il primo Governatore Vallerano di Lussemburgo, prepara la fuga da Genova per scampare alla peste.... le lotte intestine tra guelfi e ghibellini, tra nobili e capellazzi per il controllo della città Superba, lascia per le strade molti morti ammazzati.
***
Dal diario di viaggio: “Il piano procede senza intralci. Abbiamo il sangue infettato dalla peste e del ceppo primario con cui costruiremo il VaxFull: il super vaccino contro tutte le malattie. Non è stato difficile trovare il paziente zero... con quella faccia da mongolo... ah ah! Ho eseguito il pacht e già che ci sono, ho messo in un'altra provetta la mia urina assieme al mio sangue mestruale; ci farò delle analisi quando torno. Miseria! Anche il ciclo di mezzo! La suora mi ha dato dei panni di crine e lino che mi ha arrossato la passera... non dovevo depilarmi totalmente: una folta boscaglia, come madre natura ti dona, mi sarebbe tornata utile...quanto ti amo signor Lines!”
L'accusano di aver trasgredito il severo ordine di rispettare la quarantena. L'hanno vista abbandonare il suo vascello alla fonda e raggiungere la riva a nuoto.
Per tale reato vi è l'impiccagione: tuona il Diarca. Teresa è frastornata, cerca lo sguardo di Frà Bastiano: “Io sono in viaggio con lui!”
Ma Frà Bastiano nega; lui l'ha solo raccolta fradicia e bisognosa di aiuto, ma non sapeva che era scappata da un vascello in quarantena. Teresa non capisce il voltafaccia e nel trambusto pure la suora si mette ad accusarla:”Vulvae salubre est si decaveltur!”.
Teresa capisce che la guardona la spiava durante la pulizia intima.
Ribatte: “Vulvam sine peccatum”.
“Malum pytonissam!” oramai sta nella bocca di tutti: persino in quella di Frà Bastiano, che a questo punto le si avvicina: “Dammi la provetta del sangue del paziente uno e ti prometto che non ti farò impiccare!”. Teresa non capisce: chiede il perché di questa congiura contro di lei.
“Come hai fatto a pensare che ti avrei lasciato in mano la chiave per la liberazione del mondo dalle malattie? Voi essere umani, infedeli e peccatori contro Onnipotente, con la liberazione dalla sofferenza vi innalzerete allo stesso piano divino. Presuntuosi che pensano di scampare al torchio della correzione attraverso la prova del dolore. Mai e poi mai! Io sono stato chiamato a far fallire questo piano contro Dio e porterò sino alla fine questa prova! Dio lo vuole!”.
Teresa non crede a ciò che ha sentito: “Ma non sarà che voi del Vaticano vi volete impossessare del sangue e fare voi il vaccino per poter ricattare il mondo? Senza rinuncia al peccato niente salvezza contro le malattie? Volete strumentalizzare tale vaccino a vostro uso e consumo?”.
Frà Bastiano approfitta del momento in cui Teresa ha le braccia bloccate dai gendarmi. Le infila le mani tra i vestiti trovando la provetta e appropriandosene: a questo punto scappa.
Lei intuisce che lui sta andando verso il punto dove la procedura lo riporterà indietro. Lei deve trovare una soluzione al più presto: è il momento di tirare fuori il suo tablet. Per un stupido gioco aveva registrato un video di pochi secondi dove un suo amico, vestito da santone, proclamava di essere San Giorgio protettore di Genova, e che la donna che lo suscitava dal paradiso era la sua amata e beata Vergine Maria.
Con uno strattone si libera dalla presa ed estrae il tablet. Questo si accende sul video: “ Io sono San Giorgio! Protettore di questa città!...Questa donna è la Beata vergine Maria...”
Con un urlo di stupore tutti si inginocchiano a Teresa; qualcuno prende a battersi il petto.
Per Teresa è il momento di scappare; nessuno si oppone alla fuga. Il tempo stringe, il varco si aprirà tra dieci minuti. Una folle corsa verso il porto, su quel tratto di battigia. Affronta le gelide acque nel mentre che imposta il suo tablet con le coordinate del rientro e l'avvio del programma di trasferimento. Un clic sul filo del secondo... e poi il buio e i cerchi bianchi che si sovrappongono come un segnale luminoso.
***
Teresa non ha perso tempo correndo subito al bagno per togliersi gli indumenti fradici.
Sulla scrivania è in bella mostra il blister sigillato del campione del sangue del paziente uno.
Teresa ha rifilato a Frà Bastiano il campione delle sue urine miste al suo mestruo: se la ride assai....
Traccia 1: 1347; Genova durante l'esplosione della peste nera.
Personaggi: Frà Bastiano e Teresa.
Teresa ha le mani sulla tastiera del suo PC. Digita le coordinate geografiche di Genova. Con un clic il programma si avvia. Guarda con ansia l'avanzare della linea verde di caricamento: 100%. Tutte le luci scompaiono...
Non sente più il corpo, è come se solo la mente fosse cosciente e attraversasse il tunnel di vuoto e cerchi concentrici bianchi, che si alternano nel buio come un segnale luminoso. Un pensiero la possiede...”funzionerà la formula “2s2 2p6 3s2 3p4 = [Ne]3s2 3p4?”.
L'impatto con le gelide acque la risvegliano dallo stato di trans: “Porca troia! Sono finita dentro l'acqua del porto. Eppure le coordinate erano giuste! Fanculo!”
Si guarda intorno; la riva è appena qualche metro da lei. Teresa si rilassa, anche se fradicia, sa di essere viva e di essere uscita indenne dallo spostamento cellulare alla base del programma. Numerosi vascelli, con bandiere strane, stanno ferme alla fonda.
Il porto è lì vicino. Qualcuno la guarda camminare sulla battigia e raggiungere i primi edifici fatiscenti. Sente di essere osservata come un essere strano arrivata da chi sa dove: “ Cazzo hanno da guardare! Ho addosso un abito del trecento fatto appositamente: sapevo che non potevo arrivare qui con jeans e maglietta Armani!”.
Teresa raggiunge l'abitato in ricerca di un luogo appartato. Sa che deve leggersi le istruzioni del piano, anche se le conosce a memoria non può correre rischi. Il tablet si accende: istruzioni... appena arrivati al punto di incontro cercare il partners: descrizione... uomo sui cinquantanni, media statura, 80 chili, indossa il saio da francescano e risponderà alla parola d'ordine “Codice Yersinia” con la parola “Vaxfull”.
Da tale descrizione sembrerebbe l'uomo che le si sta avvicinando: “ Codice Yersinia”, fa lei; “ VaxFull”, risponde lui, mentre la squadra da cima a fondo. Lei intuisce qualcosa; è ancora bagnata fradicia e non ha un aspetto decente: “ sono finita in acqua all'uscita...”. Il frate sogghigna: a lui è andata bene finendo su di una balla di fieno. I due prendono a parlare del piano che consiste nel prelevare un campione di sangue al paziente zero. Questo deve essere rintracciato tra gli uomini che stazionano al porto e che provengono dalla Sicilia, in quanto respinti dai porti per essere portatori della peste. Il loro uomo è di origine asiatiche: proviene dalla Mongolia.
Lui lo avvicinerà e gli offrirà dei pezzi d'argento per avere il suo sangue, con la scusa che servirà per curare la peste a qualche ricco Signore. Le sei cure più disparate oramai impazzano nella città impestata: sanguisughe per i salassi, tagli sulle vene per perdere sangue, polvere di smeraldo triturato da ingerire: questa cura solo per chi se la può permettere, impacchi di erbe e escrementi umani, il bagno nelle urine e la stessa urina dei sani da ingurgitare. Per base di appoggio staranno ospiti pellegrini nel convento della città.
Teresa avrà il compito di processare il sangue con un trattamento chimico che lei ha sperimentato affinché non si deteriori durante la smaterializzazione del viaggio temporale.
Frà Bastiano parla della pericolosità di andare in giro per la città. Il primo Governatore Vallerano di Lussemburgo, prepara la fuga da Genova per scampare alla peste.... le lotte intestine tra guelfi e ghibellini, tra nobili e capellazzi per il controllo della città Superba, lascia per le strade molti morti ammazzati.
***
Dal diario di viaggio: “Il piano procede senza intralci. Abbiamo il sangue infettato dalla peste e del ceppo primario con cui costruiremo il VaxFull: il super vaccino contro tutte le malattie. Non è stato difficile trovare il paziente zero... con quella faccia da mongolo... ah ah! Ho eseguito il pacht e già che ci sono, ho messo in un'altra provetta la mia urina assieme al mio sangue mestruale; ci farò delle analisi quando torno. Miseria! Anche il ciclo di mezzo! La suora mi ha dato dei panni di crine e lino che mi ha arrossato la passera... non dovevo depilarmi totalmente: una folta boscaglia, come madre natura ti dona, mi sarebbe tornata utile...quanto ti amo signor Lines!”
***
La mattina del rientro è arrivata: Teresa prepara le sue poche cose. Ma sull'uscio si sono presentati la suora assieme a due gendarmi. La strattonano e trascinano nella ampia sala del convento dove tra i vari notabili vi è anche Frà Bastiano.L'accusano di aver trasgredito il severo ordine di rispettare la quarantena. L'hanno vista abbandonare il suo vascello alla fonda e raggiungere la riva a nuoto.
Per tale reato vi è l'impiccagione: tuona il Diarca. Teresa è frastornata, cerca lo sguardo di Frà Bastiano: “Io sono in viaggio con lui!”
Ma Frà Bastiano nega; lui l'ha solo raccolta fradicia e bisognosa di aiuto, ma non sapeva che era scappata da un vascello in quarantena. Teresa non capisce il voltafaccia e nel trambusto pure la suora si mette ad accusarla:”Vulvae salubre est si decaveltur!”.
Teresa capisce che la guardona la spiava durante la pulizia intima.
Ribatte: “Vulvam sine peccatum”.
“Malum pytonissam!” oramai sta nella bocca di tutti: persino in quella di Frà Bastiano, che a questo punto le si avvicina: “Dammi la provetta del sangue del paziente uno e ti prometto che non ti farò impiccare!”. Teresa non capisce: chiede il perché di questa congiura contro di lei.
“Come hai fatto a pensare che ti avrei lasciato in mano la chiave per la liberazione del mondo dalle malattie? Voi essere umani, infedeli e peccatori contro Onnipotente, con la liberazione dalla sofferenza vi innalzerete allo stesso piano divino. Presuntuosi che pensano di scampare al torchio della correzione attraverso la prova del dolore. Mai e poi mai! Io sono stato chiamato a far fallire questo piano contro Dio e porterò sino alla fine questa prova! Dio lo vuole!”.
Teresa non crede a ciò che ha sentito: “Ma non sarà che voi del Vaticano vi volete impossessare del sangue e fare voi il vaccino per poter ricattare il mondo? Senza rinuncia al peccato niente salvezza contro le malattie? Volete strumentalizzare tale vaccino a vostro uso e consumo?”.
Frà Bastiano approfitta del momento in cui Teresa ha le braccia bloccate dai gendarmi. Le infila le mani tra i vestiti trovando la provetta e appropriandosene: a questo punto scappa.
Lei intuisce che lui sta andando verso il punto dove la procedura lo riporterà indietro. Lei deve trovare una soluzione al più presto: è il momento di tirare fuori il suo tablet. Per un stupido gioco aveva registrato un video di pochi secondi dove un suo amico, vestito da santone, proclamava di essere San Giorgio protettore di Genova, e che la donna che lo suscitava dal paradiso era la sua amata e beata Vergine Maria.
Con uno strattone si libera dalla presa ed estrae il tablet. Questo si accende sul video: “ Io sono San Giorgio! Protettore di questa città!...Questa donna è la Beata vergine Maria...”
Con un urlo di stupore tutti si inginocchiano a Teresa; qualcuno prende a battersi il petto.
Per Teresa è il momento di scappare; nessuno si oppone alla fuga. Il tempo stringe, il varco si aprirà tra dieci minuti. Una folle corsa verso il porto, su quel tratto di battigia. Affronta le gelide acque nel mentre che imposta il suo tablet con le coordinate del rientro e l'avvio del programma di trasferimento. Un clic sul filo del secondo... e poi il buio e i cerchi bianchi che si sovrappongono come un segnale luminoso.
***
Teresa non ha perso tempo correndo subito al bagno per togliersi gli indumenti fradici.
Sulla scrivania è in bella mostra il blister sigillato del campione del sangue del paziente uno.
Teresa ha rifilato a Frà Bastiano il campione delle sue urine miste al suo mestruo: se la ride assai....