[MI153] La pallottola vagante
Posted: Sun Jun 20, 2021 8:33 pm
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Traccia di Mezzogiorno. Dopo la Battaglia
La marcia degli sconfitti si snodava per chilometri verso la direzione del sud. Ai margini della strada, bianca di terra e polvere, arida dal fuoco della guerra ed ora colpita dall'impietoso sole di giugno, i soldati dell'Unione controllavano il defluire di quell'esercito che tanto avevano combattuto. Si avvertiva nell'aria qualche frase di disprezzo e derisione lanciata dai vincitori; l'odio ancora serpeggiava tra le due schiere. C'era chi tornava a casa con il risentimento di una guerra persa; non ancora soddisfatto di uccidere chi aveva visto fare altrettanto ai suoi amici, fratelli. Si tornava a casa con troppe questioni irrisolte, e con un pesante fardello di ricordi di sangue: impossibili da dimenticare. Tornare a casa da sconfitti era la cosa peggiore che poteva capitare, rendendo il rientro alla vita normale pieno di incognite. Dal canto loro, i vincitori, già pensavano alle sfilate di gloria al loro ingresso nelle loro città. La certezza di ricevere onori e posti di privilegio come ricompensa allo sforzo bellico, per aver tenuto insieme gli Stati dell'Unione.
Ma tra i due eserciti in cammino, uno in direzione opposta all'altro, qualcuno pensava a quella pallottola vagante che ancora non si era fermata nella sua traiettoria...
**************
Il taxi accosta al marciapiede presso il numero 1.077 di Lincoln Street.
Robert esce dal veicolo salutato dall'autista: “ Stai attento a tuo nonno; a novant'anni ha ancora atteggiamenti bellicosi!”. “ Stai tranquillo Pedro, non credo che vorrà sperimentare su di me qualche suo nuovo proiettile!”, risponde lui che ben ha colto il senso delle sue parole: autista da tanti anni della famiglia Browing, nota per la sua fabbrica di armamenti, ben vecchia di due secoli di storia. “ Nonno Ted mi vuole far conoscere il suo ufficio, perché dice che quando avrò preso la laurea ha già il posto per me nel Consiglio di amministrazione”.
“ Ah bè!, hai ancora dieci anni di divertimento, goditeli tutti fin che puoi!”.
La porta girevole è lì a due passi: il diciassettenne ed emozionato Robert si dirige verso la reception, dove c'è qualcuno che già lo saluta con tanto di alzata di mano: “ Buongiorno signora Ritter, eccomi qui!”. “ Ma come sono felice di vederti per la prima volta qui, caro Robert! Ma adesso vai subito per quella scala a destra e sali con l'ascensore al dodici, tuo nonno già ti aspetta con impazienza, non ho contato quante volte mi ha chiamato per sapere del tuo arrivo! Vai subito che poi parliamo dopo!”.
La porta dell'ascensore si apre su un lungo corridoio: vi è un silenzio innaturale.
“ A occhio saranno almeno cinquanta metri, così dice papà, quando parla della distanza tra l'ascensore e l'ufficio del nonno”, pensa, mentre gli occhi non possono sottrarsi alla vista della numerosa serie di quadri appesi alle pareti. Tutta la storia della sua famiglia nel campo delle armi appare rappresentata minuziosamente. Il trisnonno Benjamin appare in fiera posa con in braccio il suo fucile ad avancarica Browing 67, mentre al suo fianco, il suo figlio Abram, imbraccia il loro primo fucile a retrocarica Browing 89: prodotto a distanza di quattro anni dalla guerra di secessione.
E poi una serie di persone a lui sconosciute in posa per la foto ricordo; semplici operai e maestranze, tra torni e fonderie: tutti intrisi e sporchi di grasso nero e olio.
La voce di nonno Ted risuona dal fondo del corridoio, distogliendolo dalla osservazione delle vecchie foto di storia: “ Robert! Accidenti! Ma quanto mi fai aspettare?”. “ Ciao nonno! Guardavo queste foto!”. Il vecchio uomo va incontro al nipote: “ Avrai tempo per sapere di quanti hanno fatto la storia della nostra azienda”, gli fa quando oramai sono uno di fronte all'altro. “ Ho già riconosciuto il tuo bisnonno Benjamin e Abram, abbiamo la loro foto anche a casa, anche se senza fucili per le mani”, esclama soddisfatto Robert.
I due prendono a percorrere il restante corridoio prima dell'ufficio; Robert chiede notizie su qualche foto e il vecchio risponde volentieri. Ma una foto colpisce il giovane: “ Ma questa foto è dei confederati! Sono in posa al centro con i nordisti ai lati.. e poi questa qui, con tutti questi soldati senza una gamba, un braccio... che orrore!”.
“ Quelli al centro sono i perdenti! I vincitori li esibivano come trofei! Sono brutte foto ma è la stessa guerra che è brutta cosa “. “ Ma nonno! Noi per chi facevamo i fucili, per gli insorti o per nordisti?”. “ Che domanda! Noi li facemmo e basta, poi chi li acquistò, non è dato sapere.”
Ancora qualche chiacchiera ed eccoli raggiungere l'ufficio. Il vecchio nonno invita a entrare il nipote; gli dice di mettersi comodo. Robert si guarda attorno e con sorpresa nota un mobile di mogano fatto a vetrina. Incuriosito si alza e si avvicina: “ Ma sono tutti proiettili! Mamma quanti sono! Saranno migliaia! Di tutte le misure e tipi!".
“ Quella è la mia collezione di cui vado orgoglioso. Pensa che ci sono tutti i proiettili costruiti a partire dalla prima cartuccia di August Flobert, che era costituita da una serie di lanine di carta come bossolo e palla di piombo. Poi tra quella serie lì in basso, vi è anche una cartuccia originale di Smith & Wesson del 1854, quando si iniziò a montare le pallottole sui bossoli di ottone, con innesco centrale. Qui vi sono anche le autentiche per il Winchester del 1890 e per le Colt. Figurati che in centocinquant'anni sono state brevettate qualche centinaia di migliaia di proiettili di vario calibro”.
“ Ma non hai paura che esplodano? Quelle sono grosse! Di cosa sono? Di contraerea?”.
“ Stai tranquillo! Quelle sono tutte senza polvere: non le potrei detenere: se esplodessero sarebbe un disastro!”.
“ Nonno! Io non so se quando finirò gli studi vorrò venire a lavorare in azienda! Sento tanti discorsi sui fabbricanti di armi! A scuola sono sempre a disagio! Io sono il figlio di un Brownig”.
La frase improvvisa sorprende il vecchio Ted: “ Ma non è che anche te stai appresso a quelli che si dichiarano pacifisti, che sono contro le armi, e poi quando sono in pericolo chiamano la Polizia! Con che cosa pensi che si fermino certi personaggi? Le pallottole Dum Dum fanno bene al loro caso! “. “ Nonno non so cosa sono queste pallottole!”. “ Te lo spiego io. Sono quelle che si aprono a fungo sfracellandosi dentro al corpo e facendo un buco difficile da aggiustare. Come nella prima guerra mondiale tali pallottole hanno fatto morire dissanguate milioni di persone. Nel ventinove la Convenzione di Ginevra le ha dichiarate illegali nei conflitti, ma se ne producono ancora per la Polizia e per la caccia. Con cosa pensi che si sono vinte le guerre contro gli invasori?”.
“ Sì! Va bene! Ma oggi non siamo in guerra... parlano di noi come quelli che le fomentano in giro per il mondo...”.
“ Non credere a quelle cazzate! Non hai imparato a scuola il detto “ se vuoi la pace preparati alla guerra?”
“ Ma le guerre non finiranno mai così! “
“ Non è che le guerre le elimini togliendo le armi dalla circolazione; devi eliminare chi non vuole rispettare le regole, e devi farlo con l'uso delle armi”.
“ Ma! Sarà come dici te nonno!”.
“ Credi a quello che ti dico figliuolo! Devi sperare che quella pallottola vagante vada a colpire il tuo nemico, e che di queste, ce ne siano a sufficienza per tutti!”.
*******************************
Ogni anno vengono prodotti 12 miliardi di proiettili. Muoiono al giorno 1.500 persone ferite da arma da fuoco.
Ogni giorno attraversano l'aria 50.000 pallottole vaganti.
Traccia di Mezzogiorno. Dopo la Battaglia
La marcia degli sconfitti si snodava per chilometri verso la direzione del sud. Ai margini della strada, bianca di terra e polvere, arida dal fuoco della guerra ed ora colpita dall'impietoso sole di giugno, i soldati dell'Unione controllavano il defluire di quell'esercito che tanto avevano combattuto. Si avvertiva nell'aria qualche frase di disprezzo e derisione lanciata dai vincitori; l'odio ancora serpeggiava tra le due schiere. C'era chi tornava a casa con il risentimento di una guerra persa; non ancora soddisfatto di uccidere chi aveva visto fare altrettanto ai suoi amici, fratelli. Si tornava a casa con troppe questioni irrisolte, e con un pesante fardello di ricordi di sangue: impossibili da dimenticare. Tornare a casa da sconfitti era la cosa peggiore che poteva capitare, rendendo il rientro alla vita normale pieno di incognite. Dal canto loro, i vincitori, già pensavano alle sfilate di gloria al loro ingresso nelle loro città. La certezza di ricevere onori e posti di privilegio come ricompensa allo sforzo bellico, per aver tenuto insieme gli Stati dell'Unione.
Ma tra i due eserciti in cammino, uno in direzione opposta all'altro, qualcuno pensava a quella pallottola vagante che ancora non si era fermata nella sua traiettoria...
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Il taxi accosta al marciapiede presso il numero 1.077 di Lincoln Street.
Robert esce dal veicolo salutato dall'autista: “ Stai attento a tuo nonno; a novant'anni ha ancora atteggiamenti bellicosi!”. “ Stai tranquillo Pedro, non credo che vorrà sperimentare su di me qualche suo nuovo proiettile!”, risponde lui che ben ha colto il senso delle sue parole: autista da tanti anni della famiglia Browing, nota per la sua fabbrica di armamenti, ben vecchia di due secoli di storia. “ Nonno Ted mi vuole far conoscere il suo ufficio, perché dice che quando avrò preso la laurea ha già il posto per me nel Consiglio di amministrazione”.
“ Ah bè!, hai ancora dieci anni di divertimento, goditeli tutti fin che puoi!”.
La porta girevole è lì a due passi: il diciassettenne ed emozionato Robert si dirige verso la reception, dove c'è qualcuno che già lo saluta con tanto di alzata di mano: “ Buongiorno signora Ritter, eccomi qui!”. “ Ma come sono felice di vederti per la prima volta qui, caro Robert! Ma adesso vai subito per quella scala a destra e sali con l'ascensore al dodici, tuo nonno già ti aspetta con impazienza, non ho contato quante volte mi ha chiamato per sapere del tuo arrivo! Vai subito che poi parliamo dopo!”.
La porta dell'ascensore si apre su un lungo corridoio: vi è un silenzio innaturale.
“ A occhio saranno almeno cinquanta metri, così dice papà, quando parla della distanza tra l'ascensore e l'ufficio del nonno”, pensa, mentre gli occhi non possono sottrarsi alla vista della numerosa serie di quadri appesi alle pareti. Tutta la storia della sua famiglia nel campo delle armi appare rappresentata minuziosamente. Il trisnonno Benjamin appare in fiera posa con in braccio il suo fucile ad avancarica Browing 67, mentre al suo fianco, il suo figlio Abram, imbraccia il loro primo fucile a retrocarica Browing 89: prodotto a distanza di quattro anni dalla guerra di secessione.
E poi una serie di persone a lui sconosciute in posa per la foto ricordo; semplici operai e maestranze, tra torni e fonderie: tutti intrisi e sporchi di grasso nero e olio.
La voce di nonno Ted risuona dal fondo del corridoio, distogliendolo dalla osservazione delle vecchie foto di storia: “ Robert! Accidenti! Ma quanto mi fai aspettare?”. “ Ciao nonno! Guardavo queste foto!”. Il vecchio uomo va incontro al nipote: “ Avrai tempo per sapere di quanti hanno fatto la storia della nostra azienda”, gli fa quando oramai sono uno di fronte all'altro. “ Ho già riconosciuto il tuo bisnonno Benjamin e Abram, abbiamo la loro foto anche a casa, anche se senza fucili per le mani”, esclama soddisfatto Robert.
I due prendono a percorrere il restante corridoio prima dell'ufficio; Robert chiede notizie su qualche foto e il vecchio risponde volentieri. Ma una foto colpisce il giovane: “ Ma questa foto è dei confederati! Sono in posa al centro con i nordisti ai lati.. e poi questa qui, con tutti questi soldati senza una gamba, un braccio... che orrore!”.
“ Quelli al centro sono i perdenti! I vincitori li esibivano come trofei! Sono brutte foto ma è la stessa guerra che è brutta cosa “. “ Ma nonno! Noi per chi facevamo i fucili, per gli insorti o per nordisti?”. “ Che domanda! Noi li facemmo e basta, poi chi li acquistò, non è dato sapere.”
Ancora qualche chiacchiera ed eccoli raggiungere l'ufficio. Il vecchio nonno invita a entrare il nipote; gli dice di mettersi comodo. Robert si guarda attorno e con sorpresa nota un mobile di mogano fatto a vetrina. Incuriosito si alza e si avvicina: “ Ma sono tutti proiettili! Mamma quanti sono! Saranno migliaia! Di tutte le misure e tipi!".
“ Quella è la mia collezione di cui vado orgoglioso. Pensa che ci sono tutti i proiettili costruiti a partire dalla prima cartuccia di August Flobert, che era costituita da una serie di lanine di carta come bossolo e palla di piombo. Poi tra quella serie lì in basso, vi è anche una cartuccia originale di Smith & Wesson del 1854, quando si iniziò a montare le pallottole sui bossoli di ottone, con innesco centrale. Qui vi sono anche le autentiche per il Winchester del 1890 e per le Colt. Figurati che in centocinquant'anni sono state brevettate qualche centinaia di migliaia di proiettili di vario calibro”.
“ Ma non hai paura che esplodano? Quelle sono grosse! Di cosa sono? Di contraerea?”.
“ Stai tranquillo! Quelle sono tutte senza polvere: non le potrei detenere: se esplodessero sarebbe un disastro!”.
“ Nonno! Io non so se quando finirò gli studi vorrò venire a lavorare in azienda! Sento tanti discorsi sui fabbricanti di armi! A scuola sono sempre a disagio! Io sono il figlio di un Brownig”.
La frase improvvisa sorprende il vecchio Ted: “ Ma non è che anche te stai appresso a quelli che si dichiarano pacifisti, che sono contro le armi, e poi quando sono in pericolo chiamano la Polizia! Con che cosa pensi che si fermino certi personaggi? Le pallottole Dum Dum fanno bene al loro caso! “. “ Nonno non so cosa sono queste pallottole!”. “ Te lo spiego io. Sono quelle che si aprono a fungo sfracellandosi dentro al corpo e facendo un buco difficile da aggiustare. Come nella prima guerra mondiale tali pallottole hanno fatto morire dissanguate milioni di persone. Nel ventinove la Convenzione di Ginevra le ha dichiarate illegali nei conflitti, ma se ne producono ancora per la Polizia e per la caccia. Con cosa pensi che si sono vinte le guerre contro gli invasori?”.
“ Sì! Va bene! Ma oggi non siamo in guerra... parlano di noi come quelli che le fomentano in giro per il mondo...”.
“ Non credere a quelle cazzate! Non hai imparato a scuola il detto “ se vuoi la pace preparati alla guerra?”
“ Ma le guerre non finiranno mai così! “
“ Non è che le guerre le elimini togliendo le armi dalla circolazione; devi eliminare chi non vuole rispettare le regole, e devi farlo con l'uso delle armi”.
“ Ma! Sarà come dici te nonno!”.
“ Credi a quello che ti dico figliuolo! Devi sperare che quella pallottola vagante vada a colpire il tuo nemico, e che di queste, ce ne siano a sufficienza per tutti!”.
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Ogni anno vengono prodotti 12 miliardi di proiettili. Muoiono al giorno 1.500 persone ferite da arma da fuoco.
Ogni giorno attraversano l'aria 50.000 pallottole vaganti.