Amiche forever

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«Secondo te Fabio sarà in classe con noi l’anno prossimo?»
«Ma che dici? I suoi lo vogliono mandare nella sezione di tedesco!»
«Però sarà nella stessa scuola almeno.»
«Te lo immagini come sarà diventato bello dopo l’estate?»
«Anche noi lo saremo quando torneremo dal mare… Io di sicuro, tu dipende.»
«E da cosa?»
«Se ti deciderai una buona volta a metterti in costume o almeno in canottiera! Non so come fai a non morire di caldo con quella roba addosso.»
«Mi vergogno, mi guardano tutti. Ma ti ricordi quella volta che mi sono tolta il maglione? Non mi toglievano gli occhi da… da qui, insomma.»
«Se potessi averle io le tette che hai tu non mi importerebbe niente che mi guardassero.»
«Tanto a te ti fissano lo stesso. A me, invece, solo da quando mi sono spuntate queste due cose qua.»
«Si chiamano tette, mica mordono!»
«Sì, va bene, Eva. Tanto perché tu lo sappia tette è volgare, si dice seno.»
«E che differenza fa? Non cambiano se gli dai un altro nome.»
«Però almeno non sei volgare.»
«Vedrai che quando vengono a me saranno più grandi delle tue. Mia mamma e mia zia ce le hanno grosse, mi diventeranno come a loro.»
«Io spero che le mie non crescano più, le voglio minuscole, che non si vedano nemmeno.»
«Non ci conterei troppo conoscendo la tua famiglia.»
«Spero che nella scuola nuova i maschi siano più intelligenti che qui da noi, non potrei sopportare un altro anno insieme a dei bambini.»
«I maschi crescono più lentamente delle femmine, lo dice sempre mia madre e anche mia nonna.»
«Cosa fai dopo?»
«Niente! Siamo in vacanza da oggi e io non voglio fare niente. Tu?»
«Mia mamma vuole che l’aiuti in casa...»
«Ma è il primo giorno di vacanza, Alice!»
«Appunto, dice che finalmente avrò tempo per imparare a essere più ordinata e per capire cosa significa tenere dietro a una casa.»
«Tua mamma è una gran noiosa… Attenta!»
«Per poco non mi spacco una gamba. Grazie.»
«Attaccati a me, sei sicura che non ti fa male?»
«Non esagerare, mi sono solo storta una caviglia, mica mi sono rotta niente!»
«Sediamoci un momento, dai, aspettiamo che ti passi. Ti si è tutta sporcata la scarpa. Mettiti lì.»
«Eva, devo andare a casa, lo sai che si arrabbia se arrivo in ritardo. Non farmi cominciare le vacanze con una punizione!»
«Cinque minuti, per favore, dai! Poi andiamo.»
«Va bene, cinque minuti, però. Che succede?»
«Secondo te se l’anno prossimo non saremo in classe insieme gli mancherò?»
«Io dico che sei proprio ossessionata! Hai un'estate intera davanti e tra pochi mesi saremo alle medie, ma ci pensi?»
«Saremo di nuovo le piccole! E Fabio guarderà quelle di seconda e di terza. Almeno per tutto quest’anno eravamo noi le grandi!»
«Saremo in una scuola da grandi...»
«La scuola da grandi viene dopo, quando vai al liceo, le medie non sono niente, Ali»
«Lo dici tu, secondo me invece sarà difficile, ci saranno un sacco di cose da studiare.»
«Di che ti preoccupi, tu sei brava. Mi dovrei preoccupare io e invece guarda!»
«Cosa vuoi che guardi? Pensi solo a quello scemo di Fabio e alle tette che non hai!»
«Hai detto tette, sei volgare! E Fabio non è scemo, sei tu che sei gelosa!»
«E di chi? Di quello scemo di Fabio o di te che non hai le tette?»
«Fabio non è scemo ti dico… e a me le tette cresceranno più grandi che a te… sei proprio come tua madre qualche volta.»

«Eva, non piangere, mi dispiace.»
«Dillo che non è scemo e che le mie tette saranno più grandi delle tue.»
«Va bene: Fabio non è scemo.»
«E le tette!»
«Ma come faccio a dire una cosa del genere? Mica lo possiamo sapere come diventeranno!»
«Tu dillo lo stesso.»
«Il tuo seno sarà più grande del mio, Eva, va bene?»
«E vedrai che lo sarà davvero! Noi staremo in banco insieme anche alle medie, vero?»
«Certo! Però io non ci voglio venire in ultima fila.»
«Scordati che ci metteremo in prima fila! Se lo facciamo non ci parlerà mai nessuno e diranno che siamo delle secchione.»
«Se ci mettiamo nell’ultima però poi le maestre penseranno che non abbiamo voglia di fare niente.»
«Alle medie si chiamano Prof!»
«Prof. Che strana parola, no?»
«Suona bene per me. Secondo me un giorno anche tu sarai una prof.: la prof Alice.»
«Ah, sì? E cosa insegnerò?»
«Mmm, forse storia o italiano così potrai leggere tutti i libri che vuoi e far scrivere i temi.»
«Si scrivono i temi alle medie?»
«Credo di sì.»
«Tu cosa insegnerai, invece?»
«Mi ci vedi a me che insegno? Eva la prof di… che cosa potrei insegnare, Ali?»
«Mmm, forse disegno? Sei brava.»
«Giusto, farò la prof di disegno allora, così saremo nella stessa scuola e potremo andare al lavoro insieme.»
«Dai, muoviamoci adesso. Non voglio che mi metta in punizione.»
«Uffa, va bene.»
«Andiamo più in fretta, Eva, hai visto che ora è?»
«Non posso mica correre, il mio zaino pesa un quintale!»
«Per andare alle medie secondo te ci lasceranno prendere l’autobus da sole?»
«Mia madre di sicuro, se no lei come ci va a lavorare? La tua non credo proprio.»
«La mia no, secondo me mi accompagnerà fino all’università.»
«Almeno puoi tornare da sola, però.»
«Solo perché deve cucinare il pranzo, se no verrebbe anche a prendermi.»
«Ci vediamo più tardi?»
«No! Ti ho detto che devo aiutare la mamma.»
«Ah, è vero, mi ero scordata.»
«Magari passo sotto casa tua dopo e ti chiamo dal giardino.»
«Se ti sento mi affaccio.»
«Va bene.»
«Ciao, corro se no non esco fino alle medie.»
«Sì è meglio non voglio rischiare di non vederti per tutta l’estate!»
«Dio, ti immagini?»
«Credo che morirei se non ci vedessimo per così tanto tempi!»
«Anche io! Sei la mia migliore amica.»
«Anche tu! Ciao amica.»
«Ciao!»
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Linda e la montagna di fuoco

Re: Amiche forever

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Ciao Kikki,
Kikki ha scritto: dom gen 03, 2021 9:44 am «Secondo te Fabio sarà in classe con noi l’anno prossimo?»
(piccolo espediente in mancanza del tag)

Un lungo dialogo cieco. E' una scelta precisa, ma questo "sentire le voci" senza altri punti di riferimento rischia di rendere certi passaggi un po confusi, perdendo il filo di che sta parlando in quel momento.
Il passaggio dalle elementari alle medie è di sicuro un momento molto particolare. Il primo affacciarsi della pubertà. Io l'ho vissuto da maschio, ma da femmina penso sia ancora più incisivo.
Le tue protagoniste cercano di rappresentare nel loro dialogo un po' tutti i temi caratteristici di quel periodo, ma in certi momenti si sente un po' troppo la mano dell'adulto che guida.
Forse contestualizzando di più l'azione, rendendola anche visiva, si potrebbero trovare i correttivi giusti.

Re: Amiche forever

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Poldo ha scritto: mar gen 05, 2021 9:27 am Un lungo dialogo cieco. E' una scelta precisa, ma questo "sentire le voci" senza altri punti di riferimento rischia di rendere certi passaggi un po confusi, perdendo il filo di che sta parlando in quel momento.
Il passaggio dalle elementari alle medie è di sicuro un momento molto particolare. Il primo affacciarsi della pubertà. Io l'ho vissuto da maschio, ma da femmina penso sia ancora più incisivo.
Le tue protagoniste cercano di rappresentare nel loro dialogo un po' tutti i temi caratteristici di quel periodo, ma in certi momenti si sente un po' troppo la mano dell'adulto che guida.
Forse contestualizzando di più l'azione, rendendola anche visiva, si potrebbero trovare i correttivi giusti.
Che bello! Il primo commento :) grazie!
Sì, hai ragione, è tutto un po' confuso, volevo fare un esperimento, non avevo mai scritto utilizzando solo dialoghi, ed è comunque divertente, ma c'è da lavorarci. Grazie per avermi letta.
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