[MI152] Tutto nasce dal buio

1
viewtopic.php?p=17617#p17617

Traccia di mezzogiorno. Penombra.



L'Aula Magna è avvolta dall'oscurità; lo schermo illuminato da una fotografia in bianco e nero appare come una finestra sul vuoto. La voce di Kelly Bay, insegnante di fotografia, appare nitida e raggiungere ogni angolo; infilandosi tra i banchi affollati di studenti, tra ombre e silenzi.
“ Tutto nasce dal buio, anche il mondo era avvolto dalle tenebre e fu Dio stesso a voler dare luce a tale oscurità, separandola per mezzo della luce. Voi potreste dire che la luce è tutto e che il buio è colui che distrugge ogni forma di luce e di colore? Certo che no! Senza il buio e tutte le sue metamorfosi, non esisterebbero le infinite sfumature di bianco e nero che danno profondità e un senso alla nostra foto...”

Kelly si sofferma sull'immagine di quella finestra nel buio. Nella sua mente irrompe il ricordo del corridoio dell'ospedale di Sant Luis. L'angoscia che la spinse a strillare mentre seguiva le frecce di segnalazione: Morgue/ Mortuary: “ Philip! Philip! Figlio mio!”. Dietro di lei, in affanno, Robert che cerca di raggiungerla: “ Kelly! Amore! Aspettami!”. Poi il ricordo di quella porta sulla sinistra, la cui luce apparve all'improvviso dalla penombra, mentre il resto del corridoio veniva divorato dal nulla... Ma è solo un attimo; i ricordi svaniscono all'accendersi violento delle luci nell'aula: la lezione è terminata. “ Ragazzi ci vediamo mercoledì e mi raccomando di portare le foto per il laboratorio”.


                                                                                                                         *******

Dalla casa di Kelly è sparita la luce. Le persiane smorzano la luce del giorno e quel che riesce a passare è solo una serie di righe bianche stampate sul muro. Nella stanza di Philip si è fermato il tempo; tutto appare in ordine e come se quella stanza aspettasse chi la dovesse occupare.
La figura di Kelly si muove con calma all'interno di essa. La sua mano ha sfiorato la maniglia in ottone lucido della porta e l'ha accompagnata delicatamente sul battente sino a chiudersi. Si muove sfiorando le pareti color blue balena, colore che  il figlio amava e che lei attribuiva alla profondità dell'oceano. Quel luogo di vita per tutte le creature degli abissi capaci di vivere anche nell'oscurità. Osservava sempre durante le sue lezioni sulla luce, che molte di queste specie marine erano dotate di luce propria,  come se fossero dei fari di orientamento per la vita profonda. Milioni di piccole luci in un abisso immenso e profondo e che tale rimaneva. Come il nostro Universo perso e buio, che miliardi di stelle non riuscivano  a illuminare. Adesso questa stanza è un altro buio universo dove i pensieri girano come su un'orbita planetaria. Una piccola fiammella di candela disegna riflessi dorati sulle lenzuola del letto dove si è seduta Kelly. Sul comodino il ritratto enigmatico di Philip pare guardarla senza dire una parola. Quella fotografia l'aveva scattata lei: lo ricorda molto bene: la  alla festa del suo ventesimo compleanno realizzata nel giardino di casa  in una giornata di luce intensa; Philip indossava una camicia havaiana. Quei colori accesi, ora, la infastidivano e irritavano: non erano in sintonia con il suo stato d'animo.


                                                                                                                      *******

Kelly aveva realizzato la camera oscura in quella parte del seminterrato senza aperture e bocche di lupo.
Lei è immersa nella luce inattinica rossa. Sul tavolo una serie di negativi, un paio di forbici, i reagenti vari, tra cui l'alogenuro d'argento. Tutto quello che le serve per modificare le immagini, dare un significato diverso alla realtà che la luce ha impresso nel fotogramma. E poi la porta che si apre... “ Kelly! Amore! Sei qui, ti cercavo!”; Robert appare quasi ammonirla, vi è un accenno velato di disappunto. Da oltre un mese non si parlano più e Kelly elude qualsiasi inizio di dialogo, andandosi a nascondere nella camera oscura con la scusa del lavoro.

Lei non gli risparmia la frecciatina: “ Mi stai rimproverando come al solito!”
Ma ogni volta che la penombra le rivela il viso del marito, lei non può fare a meno di ritornare a quel lungo e semi illuminato corridoio del Sant Luis.  Ce l'ha ancora in mente: il chiaroscuro era impattante e dominava come una oscura presenza. Nella mente, quella porta sulla sinistra che non ebbe mai il coraggio di attraversare. Si era accasciata lasciandosi strisciare sulla parete dopo aver per un secondo solo  scorto il corpo senza vita di Philip, coperto a metà da un lenzuolo bianco. Ma quel secondo le era bastato per scorgere la vistosa cicatrice che gli attraversava tutto il torace, segno incancellabile della autopsia. Ricorda bene le urla che gettò e con le quali gridò al mondo il suo rifiuto a cui non volle credere.
Robert conosce cosa la tormenta. Ricorda i suoi occhi furiosi e disperati, la sfuriata di lei contro i medici che avevano a suo dire martoriato il corpo del loro unico figlio, sversando il sangue del suo sangue nelle tubature, destinazione gli scarichi fognari. Lei si era messa a reclamare indietro quel sangue sino all'ultima goccia. Aveva inveito per la stessa autopsia della quale non erano stati informati e per la quale non aveva potuto esprimere un parere.   “ Signora, abbiamo agito secondo la prassi; non sapevamo chi era il ragazzo dato che lo abbiamo trovato senza documenti!”, queste furono le loro giustificazioni. Maledetto viaggio in solitaria. Era stata la decisione di Philip di andare da solo per l'Oregon nella sua prima esperienza da naturalista. L'avevano trovato mezzo miglio dal suo bivacco, sulla riva di un torrente, con abrasioni sulle mani: sicuramente era morto annegato dato che qualcuno lo aveva visto cadere nell'acqua.


                                                                                                                             ***********

Robert non ha aggiunto una parola, ha capito che ci vorrà del tempo e forse, tutta una vita non basterà. Ha salutato Kelly ed è uscito dalla camera oscura chiudendo lentamente la porta.
Lei ha preso a ritagliare alcuni negativi. Li osserva accuratamente. La vasca dei reagenti è colma e la carta da stampa è sommersa: fluttua nel liquido. Kelly pensa ancora a quel buio dove tutto nasce.
Come nacque il mondo e tuttora nasce ogni essere umano, all'interno del buio del grembo materno. Così ogni seme dal profondo della terra. Ogni sentimento dalle oscurità dell'animo e del cuore.
Come la fede a cui si aggrappa oggi e che sente provenire da una forza oscura.
La carta ha smesso di impregnarsi e le pinze smuovono delicatamente l'immagine che si sta formando. Kelly fissa il volto di Philip che prende forma dal contrasto di bianco e nero, di luci e oscurità. Mille sfumature che danno vita al nuovo volto, dove quel tratto enigmatico della foto sul comodino, è stato sostituito dalla profondità di due teneri e malinconici occhi, sullo sfondo di una camicia havaiana senza i suoi sgargianti colori. Kelly è soddisfatta; un leggero sorriso compare sul suo volto.
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [MI152] Tutto nasce dal buio

3
bestseller2020 ha scritto: Osservava sempre durante le sue lezioni sulla luce, che molte di queste specie marine erano dotate di luce propria,  come se fossero dei fari di orientamento per la vita profonda.
Osservava sempre, durante le sue lezioni sulla luce, che molte ecc ecc.

(così metti l'inciso tra due virgole).
D'altra parte, ho notato, questa volta, molta più cura nella punteggiatura del testo.  :)
bestseller2020 ha scritto: Robert appare quasi ammonirla, vi è un accenno velato di disappunto
Robert pare quasi ammonirla
bestseller2020 ha scritto: Kelly pensa ancora a quel buio dove tutto nasce.
Come nacque il mondo e tuttora nasce ogni essere umano, all'interno del buio del grembo materno. Così ogni seme dal profondo della terra. Ogni sentimento dalle oscurità dell'animo e del cuore.
Bellissimo questo pezzo, bravo  @bestseller2020   :)

Piaciuto molto il tuo triste racconto; di grande profondità e delicatezza il tratteggio della personalità sofferente della madre, di come metabolizza il dolore per la morte del figlio con le foto in bianco e nero nella camera oscura...
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [MI152] Tutto nasce dal buio

5
Bravo @bestseller2020!
Un bel racconto davvero, profondo e intenso. Mi pare che racconto dopo racconto la tua scrittura migliori sempre più, se posso dirti. Questo testo è davvero di grande intensità e trovo che la forma sia molto più curata e consapevole (il che permette al contenuto di venire fuori e di risaltare).
Le parti sulla fotografia del figlio, lo sviluppo dei negativi, la diapositiva iniziale sono bellissime. Molto bella anche la parte in cui parli degli animali che vivono negli abissi e del nostro universo. Per mio gusto personale asciugherei un poco le parti in cui descrivi il figlio all'ospedale, il dettaglio del corridoio buio (che non c'è bisogno di ripetere alla fine), la disperazione di lei. Lascerei che  questa venga fuori dalle altre parti (e secondo me viene fuori benissimo).
Ottima prova!

Re: [MI152] Tutto nasce dal buio

6
Ciao @bestseller2020
un racconto su un tema difficile, toccato con delicatezza- Per quanto valga, da lettore mi sento di dire che ti trovo migliorare di MI in MI, complimenti!
Non ho qualifiche per esprimere alcuna verità, solo le mie impressioni, ma proprio per quel che vedo crescere proverò a dettagliare alcune impressioni. Come sempre, prendi quel che puoi pensare serva e getta tutto il resto!
Innanzitutto, leggo più cura nell'ortografia e nello sviluppo della trama. In alcune parti un po' meno (ad esempio l'autopsia, arruffata) in altre molto bene (la relazione con le foto). 
Mi arriva come se la passione che nutri o non nutri per un passaggio influisca sulla scrittura.
Vaneggio? Può essere!
Parto con i dettagli: 
bestseller2020 ha scritto: La voce di Kelly Bay, insegnante di fotografia, appare nitida e raggiungere ogni angolo
Qui sopra la e secondo me non funziona. Suggerirei un virgola o meglio, un punto, con poi il verbo all'indicativo presente.

bestseller2020 ha scritto: raggiungere ogni angolo; infilandosi tra i banchi affollati
anche il ; non mi sembra efficace

bestseller2020 ha scritto: “ Philip! Philip! Figlio mio!”. Dietro di lei, in affanno, Robert che cerca di raggiungerla: “ Kelly! Amore! Aspettami!”
qui il linguaggio diretto mi ha suonato "strano" nel contesto
bestseller2020 ha scritto: a cui luce apparve all'improvviso dalla penombra, mentre il resto del corridoio veniva divorato dal nulla.
Bello bello!!!
bestseller2020 ha scritto: “ Ragazzi ci vediamo mercoledì e mi raccomando di portare le foto per il laboratorio”
Confermo che in un revisione potresti pensare se mantenere o meno il dialogo diretto: non serve a caratterizzare i personaggi e spezza il ritmo del racconto. Un indiretto che descrive l'angoscia nella voce?
bestseller2020 ha scritto: Dalla casa di Kelly è sparita la luce. Le persiane smorzano la luce del giorno
bestseller2020 ha scritto: Nella stanza di Philip si è fermato il tempo; tutto appare in ordine e come se quella stanza aspettasse
bestseller2020 ha scritto: sfiorato la maniglia in ottone lucido della porta e l'ha accompagnata delicatamente sul battente sino a chiudersi. Si muove sfiorando le pareti
Per il mio gusto, ci sono un po' troppe ripetizioni (ce ne sono altri luce-luce-luci, buio-buio ecc. che non riporto), ma immagino siano legate al tempo tiranno!
Le due frasi sotto invece non le capisco (è l'età!):
bestseller2020 ha scritto: Sul comodino il ritratto enigmatico di Philip pare guardarla senza dire una parola
bestseller2020 ha scritto: gridò al mondo il suo rifiuto a cui non volle credere.
bestseller2020 ha scritto: Mille sfumature che danno vita al nuovo volto, dove quel tratto enigmatico della foto sul comodino, è stato sostituito dalla profondità di due teneri e malinconici occhi, sullo sfondo di una camicia havaiana senza i suoi sgargianti colori. Kelly è soddisfatta; un leggero sorriso compare sul suo volto.
Bellissimo il finale con la madre che manipola l'esposizione e lo sviluppo per ottenere l'immagine del figlio che ha in sé. Molto triste.

Non ho letto i commenti degli altri per non esserne influenzato, spero di no aver ripetuto cose già dette
Ciao!
D

Re: [MI152] Tutto nasce dal buio

11
Mi accodo al coro di chi mi ha preceduto e ti dico anche io che stai migliorando molto! Questo testo affronta un tema molto "ingombrante" e lo fai in maniera conscia, non proprio una passeggiata. Unico appunto, che è mio gusto personale, non userei dei nomi anglosassoni in storie che non ne richiedono espressamente l'utilizzo, perché rendono un po' più distanti i personaggi e le loro storie. Ma parliamo di dettagli infinitesimali. Davvero una bella prova! <3

Re: [MI152] Tutto nasce dal buio

13
bestseller2020 ha scritto: dom giu 06, 2021 8:28 pmSenza il buio e tutte le sue metamorfosi, non esisterebbero le infinite sfumature di bianco e nero che danno profondità e un senso alla nostra foto...
bestseller2020 ha scritto: dom giu 06, 2021 8:28 pmLa carta ha smesso di impregnarsi e le pinze smuovono delicatamente l'immagine che si sta formando. Kelly fissa il volto di Philip che prende forma dal contrasto di bianco e nero, di luci e oscurità. Mille sfumature che danno vita al nuovo volto, dove quel tratto enigmatico della foto sul comodino, è stato sostituito dalla profondità di due teneri e malinconici occhi, sullo sfondo di una camicia havaiana senza i suoi sgargianti colori. Kelly è soddisfatta; un leggero sorriso compare sul suo volto.
Nonostante la massiccia presenza, nel racconto, della disperazione e della morte, ho considerato rispettata la traccia non tanto per il paio di occorrenze in cui compare un ambiente in penombra, quanto per l'intelligente raccordo "ad anello" tra incipit e finale: le profondità chiaroscurali delle foto in bianco e nero rispecchiano il nuovo mondo senza colori in cui Kelly sta lentamente, dolorosamente, acconsentendo di vivere. 
Ciao e grazie mille per aver partecipato, @bestseller2020
https://www.amazon.it/rosa-spinoZa-gust ... B09HP1S45C

Re: [MI152] Tutto nasce dal buio

17
Ciao @bestseller2020 
indubbiamente un bel racconto. C'ho visto molta tenerezza e dolore. 
Il buio è l'argomento di tante storie. Ne ho abusato anche io tante volte. Ma i significati che gli attribuiamo sono tanti. O forse sempre gli stessi.
Le sfumature di buio, quelle si che sono impalpabili. Inafferrabili. Nella vita dei protagonisti è un'idea, il barlume di essa ad esserne protagonista. Le ali di una rondine o il fucile di un cacciatore. Oppure il mirino di una macchina fotografica diventata, improvvisamente, album di ricordi.
A volte sono colori, altre penombre, chiaroscuri.
Labili informazioni chiuse dentro di noi in attesa di essere lette e non commentate, l'infinito avvilupparsi di storie d'amore. Quella della madre per il figlio. Del marito verso la moglie.
La famiglia è sempre il primo punto di discussione. Alcune si reggono come un castello di carte. Basta un pò di vento e crollano. I protagonisti della storia sono a questo punto. La perdita di un figlio. Angoscioso.
Per chiunque sarebbe la fine non della famiglia ma della vita stessa
Infine una madre. Dolce. Che sta imparando ad amare il buio, quel senso di vuoto cosmico impossibile da riempire. Come dicevo prima: impalpabile. E non riesce ad aggrapparsi a nulla, finanche all'immagine sbiadita del figlio circondato da un oceano di colori sotto forma di camicia.
Si spinge quasi ad odiare i colori preferendo l'unica cosa che gli è rimasta: il buio.

Ben fatto
Atlab
Rispondi

Torna a “Racconti”