Rifiuti
Posted: Sun Jan 03, 2021 12:49 am
*Racconto eliminato su richiesta dell'utente*
Un testo breve per la tua passione
https://www.costruttoridimondi.org/forum/
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"...tra frammenti di plastica e vetri roti"Sembrerà banale, ma in realtà l'errore più grande che continuiamo a fare, come scrittori dilettanti, è quello di raccontare indicando tutto con il dito. Qui non lo fai ed è anche per questo che sei riuscita a dire molto in poco spazio. Non hai ceduto alla tentazione di sfruttare l'accenno al dolore al piede per introdurre l'episodio di quando suo padre, prima di andarsene per [inserire riassuntone biografico] e lasciare la moglie che [inserire riassuntone biografico], lo picchiò sulla testa ferendolo all'orecchio e ancora quella cicatrice [inserire riassuntone biografico]. Hai inserito pochi elementi che permettono di capire tutto senza sapere (quasi) niente.
"...per vendere pezzi di metallo e fili di rame: c'era un bambino bianco con quello stesso animale disegnato sulla maglietta."
"...tossisce in continuazione per il fumo dei roghi"
ogni tanto sputa l'animaletto in una mano per controllare se è ancora giallo.Il bambino controlla che l'animaletto non si sia sbiadito come tutto quello che ha intorno. Vuole essere certo che il suo tesoro resti intatto, un po' come quando nei film di cowboy mordono le monete d'oro per assicurarsi che l'oro sia vero oro. Il giallo è sicuramente il colore perfetto. È brillante, allegro e si avvicina molto all'oro, che è il colore dei testori.
Mi è piaciuto, complimenti Irene.Grazie mille @kuno, invece, perché per quanto io sia affezionata a questo breve testo (e per questo l'ho portato di qua), mi è comunque rimasto sempre il dubbio di aver mischiato in modo "illecito" realtà e finzione, e quindi ogni riscontro (soprattutto se positivo!
Scusa il commento poco ragionato, ma volevo solo lasciarti poche impressioni.
Babu cammina a piedi nudi nel fango della discarica, tra frammenti di plastica e vetri rotti.Questa specie di escalation mi fa accostare il testo quasi più a una poesia, o comunque a un'invocazione poetica dei fatti. C'è già tutto qui dentro: il personaggio, la scena, il dramma, l'ambientazione, la chiave che riprenderai alla fine, il senso del racconto. Tutto.
Zoppica, la ferita di ieri gli fa sempre più male.
Però oggi è felice.
male da piangerenon c'è bisogno di drammaticizzare.
Per il resto, il problema che ti poni tu me lo sono posto anch'io diverse volte: dove finisce la finzione e inizia la realtà? È giusto attingere a piene mani da un fatto reale?beh... mi fa davvero piacere saperlo! (Comunque non sfideròpiù la sorte scrivendone altri di questo tipo
Secondo me sì. Non te ne crucciare. Il punto fondamentale è che la TUA interpretazione, e la conseguente esposizione, del fatto reale all'interno della struttura narrativa, deve dare valore aggiunto al fatto reale in se. Se questo non avviene, allora sì è poco più di una "cronaca in prosa". Ma io penso che qui sia avvenuto e che il tuo lavoro l'hai fatto bene.
Forse, se posso permettermi, avrei ulteriormente astratto il tutto, per toglierlo da quel livello di immediatezza che si ha con le immagini dell'Africa, dei nomi africani e di quel contesto socioeconomico lì. Credo che il racconto ne avrebbe tratto ulteriore forza simbolica.è un ottima idea questa! Sì, hai assolutamente ragione, grazie ancora, Ton,ciao!
Che dirti @Irene a questo punto? La brevità del racconto induce a pensare che non sei voluta entrare in questioni politiche, tantomeno morali. Però, tali elementi sarebbero stati più coinvolgenti nel racconto. La storia finisce com'è iniziata: la semplice visione di un bambino alle prese con povertà e degrado: nulla di strano agli occhi suoi e di chi legge. Ma dove un pezzo di un qualcosa che ricorda il benessere dei bianchi può sembrare per il piccolo Babu, un vero tesoro. Un racconto veramente triste ma terribilmente attuale. ciao e a rileggerti.Grazie mille @bestseller2020 per il tuo commento! Sì, è una realtà molto, molto triste (una delle tante, purtroppo). Grazie ancora, ciao!
Atlab the Alchemist wrote: Tue Mar 09, 2021 4:49 pm Ciao @IreneGrazie mille a te, @Atlab the Alchemist!
molto breve. Di parole.
Molto ricco. Semplice e complicato se gli aggettivi potessero coesistere.
Poche pennellate ma ottime. Ricomincio ad usare i "ma".
Sentimenti e rabbia. L'eterno duale che rincorre la vita dell'uomo. Uno dei tanti, in realtà.
Forse spinti dall'animo sincero. O è curiosità?
Ti ho letta con piacere.
Grazie per aver condiviso
"Si è protetti solo dai propri sogni, quelli che non si realizzano mai".
Atlab