[MI149] Il vento dell'est
Posted: Sun Apr 25, 2021 11:54 pm
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Traccia di mezzogiorno
“Mamma. Ma che differenza c'è tra quella di sopra e quella di sotto?”
“Tesoro, quella sommersa è l'originale, mentre quella di sopra l'hanno ricostruita fedelmente.”
Il piccolo sommergibile dalla capienza di quindici persone, trasportava alcuni bambini con i loro genitori. Si inoltrava per la solita visita di 25 minuti. 45 modelli con pareti di cristallo che permettevano una vista a tutto tondo. Dotati di un pilota automatico, seguivano un percorso prestabilito. Partivano tutti contemporaneamente, per sfruttare al massimo il tempo, ognuno seguendo il proprio tragitto. Fiore a l'occhiello della flotta cinese “Bellezze sommerse.”
“Mamma, cosa sono tutte quelle grate?”
“Per non far entrare gli sciacalli.”
“Non sapevo che sapessero nuotare.”
“Eccome! Si armano di bombole, pinne e scalpelli automatici per rubare tutto quello che si può rivendere. Poi ti spiego.”
“Dlin!” parti un segnale acustico “Potete vedele alla vostla destla, bella piazza San Marco, belli mosaici tutti d'olo” seguì una voce dall'altoparlante, la guida della gita.
“Mamma, ma come cavolo parla?”
“Devono aver messo l'opzione voce “Cinese, luoghi comuni.” Possiamo cambiare, mettere quella per turisti principianti o quella per turisti laureati. Vedo anche che c'è quella per bambini.”
“Sììì!” risposero in coro i presenti “Vogliamo ascoltare quella.”
“Va bene rispose una mamma, che selezionò la scelta richiesta.
Partì una musichetta dolce:
C'era una volta una città
che si trovava a livello del mar
a volte andava un po' giù
per poi ritornare più su
e chi ci abitava faceva glu glu
Ma un giorno arrivò Jon Lin Pum
che ne fece un'altra uguale
molto più in su
e finalmente la gente di notte
potè fare ronf ronf
“Che brutta!” esclamò un bambino.
Lo so, ma se vogliamo vedere com'era Venezia, questo è l'unico modo. Ma possiamo disattivare l'audio”
“Sììì!” risposero tutti i bambini in coro.
Giunti alla fine del breve viaggio, il piccolo mezzo acquatico riemerse.
“Grazie per aver visitato Bellezze sommerse. Buona giornata” salutava la voce registrata.
La nuova Venezia era stata ricostruita 120 metri sopra il livello del mare su una grande piattaforma di cemento sorretta da piloni di acciaio.
Era identica a come l'avevano lasciata prima che rimanesse definitivamente sommersa nel 2127. Avevano ricostruito fedelmente tutti i negozi e le botteghe della città con gli stessi commessi e artigiani impegnati quando erano di sotto. Anche i residenti dovevano solo trasferirsi più in alto e avrebbero ritrovato tutto quanto presente nelle loro case originali, perfino le pareti con le stesse macchie di umidità e di intonaco scrostato.
Dopo l'estinzione dei veneziani, la nuova specie proveniente da est si stava espandendo sempre più. Aveva acquisito nel tempo tutte le tradizioni: dalla lavorazione del vetro soffiato alla preparazione del baccalà mantecato. L'unica cosa che facevano fatica era riprodurre erano le bestemmie, che erano tante.
La pianura padana era diventata una grande laguna e i nuovi conquistatori si erano trovati a proprio agio considerata l'antica tradizione di coltivare riso.
I nativi della penisola preoccupati e presi dal panico su come affrontare l'emergenza si trasferirono in massa all'altezza di sicurezza di 500 metri sopra il livello del mare. Tutte le terre al di sotto vennero date in gestione a chi fosse riuscito a creare un progetto di riqualificazione del territorio, e di recupero degli antichi splendori del passato.
Un'impresa titanica che avrebbe avuto bisogno di risorse finanziarie che solo i nuovi conquistatori avrebbero potuto avere a disposizione.
Fu così che crearono una rete di città sopraelevate collegate da altrettante strade che coinvolgeva gran parte del nord Italia, compreso Milano e Bologna ricostruite anche queste fedelmente.
Ma c'era qualcuno che si rifiutava di abbandonare le proprie abitazioni per far posto all'invasore. Alcuni si erano ingegnati a vivere sott'acqua creando delle bolle d'aria a tenuta stagna, collegate ad un complesso sistema di tubi che emergevano fuori dall'acqua per consentire il ricambio d'aria. Da una manciata di persone iniziali, il piccolo gruppo si stava gradualmente allargando, aiutati logisticamente da ribelli sommozzatori esperti. Il movimento fu battezzato la Lega Padana subacquea clandestina. Ma questa è un'altra storia.
Traccia di mezzogiorno
“Mamma. Ma che differenza c'è tra quella di sopra e quella di sotto?”
“Tesoro, quella sommersa è l'originale, mentre quella di sopra l'hanno ricostruita fedelmente.”
Il piccolo sommergibile dalla capienza di quindici persone, trasportava alcuni bambini con i loro genitori. Si inoltrava per la solita visita di 25 minuti. 45 modelli con pareti di cristallo che permettevano una vista a tutto tondo. Dotati di un pilota automatico, seguivano un percorso prestabilito. Partivano tutti contemporaneamente, per sfruttare al massimo il tempo, ognuno seguendo il proprio tragitto. Fiore a l'occhiello della flotta cinese “Bellezze sommerse.”
“Mamma, cosa sono tutte quelle grate?”
“Per non far entrare gli sciacalli.”
“Non sapevo che sapessero nuotare.”
“Eccome! Si armano di bombole, pinne e scalpelli automatici per rubare tutto quello che si può rivendere. Poi ti spiego.”
“Dlin!” parti un segnale acustico “Potete vedele alla vostla destla, bella piazza San Marco, belli mosaici tutti d'olo” seguì una voce dall'altoparlante, la guida della gita.
“Mamma, ma come cavolo parla?”
“Devono aver messo l'opzione voce “Cinese, luoghi comuni.” Possiamo cambiare, mettere quella per turisti principianti o quella per turisti laureati. Vedo anche che c'è quella per bambini.”
“Sììì!” risposero in coro i presenti “Vogliamo ascoltare quella.”
“Va bene rispose una mamma, che selezionò la scelta richiesta.
Partì una musichetta dolce:
C'era una volta una città
che si trovava a livello del mar
a volte andava un po' giù
per poi ritornare più su
e chi ci abitava faceva glu glu
Ma un giorno arrivò Jon Lin Pum
che ne fece un'altra uguale
molto più in su
e finalmente la gente di notte
potè fare ronf ronf
“Che brutta!” esclamò un bambino.
Lo so, ma se vogliamo vedere com'era Venezia, questo è l'unico modo. Ma possiamo disattivare l'audio”
“Sììì!” risposero tutti i bambini in coro.
Giunti alla fine del breve viaggio, il piccolo mezzo acquatico riemerse.
“Grazie per aver visitato Bellezze sommerse. Buona giornata” salutava la voce registrata.
La nuova Venezia era stata ricostruita 120 metri sopra il livello del mare su una grande piattaforma di cemento sorretta da piloni di acciaio.
Era identica a come l'avevano lasciata prima che rimanesse definitivamente sommersa nel 2127. Avevano ricostruito fedelmente tutti i negozi e le botteghe della città con gli stessi commessi e artigiani impegnati quando erano di sotto. Anche i residenti dovevano solo trasferirsi più in alto e avrebbero ritrovato tutto quanto presente nelle loro case originali, perfino le pareti con le stesse macchie di umidità e di intonaco scrostato.
Dopo l'estinzione dei veneziani, la nuova specie proveniente da est si stava espandendo sempre più. Aveva acquisito nel tempo tutte le tradizioni: dalla lavorazione del vetro soffiato alla preparazione del baccalà mantecato. L'unica cosa che facevano fatica era riprodurre erano le bestemmie, che erano tante.
La pianura padana era diventata una grande laguna e i nuovi conquistatori si erano trovati a proprio agio considerata l'antica tradizione di coltivare riso.
I nativi della penisola preoccupati e presi dal panico su come affrontare l'emergenza si trasferirono in massa all'altezza di sicurezza di 500 metri sopra il livello del mare. Tutte le terre al di sotto vennero date in gestione a chi fosse riuscito a creare un progetto di riqualificazione del territorio, e di recupero degli antichi splendori del passato.
Un'impresa titanica che avrebbe avuto bisogno di risorse finanziarie che solo i nuovi conquistatori avrebbero potuto avere a disposizione.
Fu così che crearono una rete di città sopraelevate collegate da altrettante strade che coinvolgeva gran parte del nord Italia, compreso Milano e Bologna ricostruite anche queste fedelmente.
Ma c'era qualcuno che si rifiutava di abbandonare le proprie abitazioni per far posto all'invasore. Alcuni si erano ingegnati a vivere sott'acqua creando delle bolle d'aria a tenuta stagna, collegate ad un complesso sistema di tubi che emergevano fuori dall'acqua per consentire il ricambio d'aria. Da una manciata di persone iniziali, il piccolo gruppo si stava gradualmente allargando, aiutati logisticamente da ribelli sommozzatori esperti. Il movimento fu battezzato la Lega Padana subacquea clandestina. Ma questa è un'altra storia.