[MI149] Il vento dell'est

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Traccia di mezzogiorno



“Mamma. Ma che differenza c'è tra quella di sopra e quella di sotto?”
“Tesoro, quella sommersa è l'originale, mentre quella di sopra l'hanno ricostruita fedelmente.”
Il piccolo sommergibile dalla capienza di quindici persone, trasportava alcuni bambini con i loro genitori. Si inoltrava per la solita visita di 25 minuti. 45 modelli con pareti di cristallo che permettevano una vista a tutto tondo. Dotati di un pilota automatico, seguivano un percorso prestabilito. Partivano tutti contemporaneamente, per sfruttare al massimo il tempo, ognuno seguendo il proprio tragitto. Fiore a l'occhiello della flotta cinese “Bellezze sommerse.”
“Mamma, cosa sono tutte quelle grate?”
“Per non far entrare gli sciacalli.”
“Non sapevo che sapessero nuotare.”
“Eccome! Si armano di bombole, pinne e scalpelli automatici per rubare tutto quello che si può rivendere. Poi ti spiego.”
“Dlin!” parti un segnale acustico “Potete vedele alla vostla destla, bella piazza San Marco, belli mosaici tutti d'olo” seguì una voce dall'altoparlante, la guida della gita.
“Mamma, ma come cavolo parla?”
“Devono aver messo l'opzione voce “Cinese, luoghi comuni.” Possiamo cambiare, mettere quella per turisti principianti o quella per turisti laureati. Vedo anche che c'è quella per bambini.”
“Sììì!” risposero in coro i presenti “Vogliamo ascoltare quella.”
“Va bene rispose una mamma, che selezionò la scelta richiesta.
Partì una musichetta dolce:


C'era una volta una città
che si trovava a livello del mar
a volte andava un po' giù
per poi ritornare più su
e chi ci abitava faceva glu glu
Ma un giorno arrivò Jon Lin Pum
che ne fece un'altra uguale
molto più in su
e finalmente la gente di notte
potè fare ronf ronf


“Che brutta!” esclamò un bambino.
Lo so, ma se vogliamo vedere com'era Venezia, questo è l'unico modo. Ma possiamo disattivare l'audio”
“Sììì!” risposero tutti i bambini in coro.
Giunti alla fine del breve viaggio, il piccolo mezzo acquatico riemerse.
“Grazie per aver visitato Bellezze sommerse. Buona giornata” salutava la voce registrata.
La nuova Venezia era stata ricostruita 120 metri sopra il livello del mare su una grande piattaforma di cemento sorretta da piloni di acciaio.
Era identica a come l'avevano lasciata prima che rimanesse definitivamente sommersa nel 2127. Avevano ricostruito fedelmente tutti i negozi e le botteghe della città con gli stessi commessi e artigiani impegnati quando erano di sotto. Anche i residenti dovevano solo trasferirsi più in alto e avrebbero ritrovato tutto quanto presente nelle loro case originali, perfino le pareti con le stesse macchie di umidità e di intonaco scrostato.
Dopo l'estinzione dei veneziani, la nuova specie proveniente da est si stava espandendo sempre più. Aveva acquisito nel tempo tutte le tradizioni: dalla lavorazione del vetro soffiato alla preparazione del baccalà mantecato. L'unica cosa che facevano fatica era riprodurre erano le bestemmie, che erano tante.
La pianura padana era diventata una grande laguna e i nuovi conquistatori si erano trovati a proprio agio considerata l'antica tradizione di coltivare riso.
I nativi della penisola preoccupati e presi dal panico su come affrontare l'emergenza si trasferirono in massa all'altezza di sicurezza di 500 metri sopra il livello del mare. Tutte le terre al di sotto vennero date in gestione a chi fosse riuscito a creare un progetto di riqualificazione del territorio, e di recupero degli antichi splendori del passato.
Un'impresa titanica che avrebbe avuto bisogno di risorse finanziarie che solo i nuovi conquistatori avrebbero potuto avere a disposizione.
Fu così che crearono una rete di città sopraelevate collegate da altrettante strade che coinvolgeva gran parte del nord Italia, compreso Milano e Bologna ricostruite anche queste fedelmente.
Ma c'era qualcuno che si rifiutava di abbandonare le proprie abitazioni per far posto all'invasore. Alcuni si erano ingegnati a vivere sott'acqua creando delle bolle d'aria a tenuta stagna, collegate ad un complesso sistema di tubi che emergevano fuori dall'acqua per consentire il ricambio d'aria. Da una manciata di persone iniziali, il piccolo gruppo si stava gradualmente allargando, aiutati logisticamente da ribelli sommozzatori esperti. Il movimento fu battezzato la Lega Padana subacquea clandestina. Ma questa è un'altra storia.

Re: [MI149] Il vento dell'est

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Kasimiro ha scritto: Fiore a l'occhiello
Fiore all'occhiello
Kasimiro ha scritto: Aveva acquisito nel tempo tutte le tradizioni: dalla lavorazione del vetro soffiato alla preparazione del baccalà mantecato. L'unica cosa che facevano fatica era riprodurre erano le bestemmie, che erano tante.
Divertente!

Testo ironico che non le manda a dire al nostro mondo occidentale e all'allargarsi verso di noi dell'orientale. 
Originale e apprezzato. Bravo, @Kasimiro  :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [MI149] Il vento dell'est

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@Monica ha scritto: Sai che c’è? Quasi quasi prenoto una bolla... vorrei iscrivermi al movimento Lega Padana subacquea clandestina. Sai dove posso scaricare i moduli?
Trattandosi di un movimento clandestino bisogna restare nel massimo riserbo. Ci si passa i messaggi tramite pizzini, anzi alghini: piccole alghe arrotolate sulle quali sono incise le istruzioni. Devi raggiungere il luogo dov'era situato Casalpusterlengo, lì chiedi di Mustafà, padano da diciassette generazioni e ti fornirà tutte le indicazioni.
Grazie @Monica

Grazie @Poeta Zaza, mi fa piacere che ti sia divertita

Re: [MI149] Il vento dell'est

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@Kasimiro
Ciao. 
Divertente e azzeccata questa tua narrazione, anche se a mio parere è più la parte introduttiva di un racconto, che non una storia a sé stante.  Sono fatto male, lo so, ma questa è la mia opinione.
Per il resto, trovo che tu sia stato molto bravo a ironizzare con gli stereotipi culturali in cui siamo immersi, con delle vette inarrivabili (le bestemmie, e la guida in modalità "Cinese, luoghi comuni") e mi piace il tuo stile narrativo lineare e semplice (molto adatto al contesto del tuo racconto)
 A rileggerti presto!

Re: [MI149] Il vento dell'est

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Ciao @Kasimiro,
un bel racconto. Mi è piaciuta l'idea di un mondo ricostruito in maniera identica al mondo rimasto sommerso. Mi piace anche tutta la parte iniziale, in cui ci troviamo immersi in questa particolare visita turistica, in cui il punto di vista dei bambini ci fa vedere questo mondo del futuro.
Mi convince meno, invece, la parte successiva da "La nuova Venezia era stata ricostruita... " in poi. E' come si ci fosse una cesura tra le due parti del racconto: la prima in medias res e la seconda che ci spiega e ci descrive il mondo da te inventato. Per mio gusto personale preferisco la prima parte, in cui le spiegazioni sono ben integrate e giustificate dal punto di vista narrativo. Nella seconda parte ci sono delle belle invenzioni, che vale sicuramente la pena tenere, ma io avrei continuato a far vedere i protagonisti che ritornano in superficie e che ci mostrano il loro mondo.
Ciao!

Re: [MI149] Il vento dell'est

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ciao @Kasimiro . Quello che terrorizza di più e scoprire che saranno i cinesi e non i veneziani, a ricostruire Venezia. Mi pare di leggere una fanta previsione che tanto fanta non è, considerato chi, oggi, ha i forzieri pieni di contante tra dollari, euro. Insomma, una visione di un tempo apocalittico, non solo dal lato ambientale, ma soprattutto, una catastrofe sociale.  Un piccolo commento sul racconto: l'inizio conduce il lettore verso un'idea chiara, ma, man mano, questa idea diventa dispersiva. Ciao e a rileggerti.
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [MI149] Il vento dell'est

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Kasimiro ha scritto: Che brutta!” esclamò un bambino.
La voce dell'innocenza non sbaglia mai. Nel contesto, è molto divertente che lo dica un bambino.
Kasimiro ha scritto: La nuova Venezia era stata ricostruita 120 metri sopra il livello del mare su una grande piattaforma di cemento sorretta da piloni di acciaio.
Orrore. 
Splendida la nonchalance con cui descrivi i minimi particolari della città patacca.
Il racconto è molto spiritoso e allo stesso tempo molto amaro. I Ribelli Sommozzatori sono fantastici.
Hai una penna delicata ed estremamente piacevole, @Kasimiro. Grazie e un saluto.
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Re: [MI149] Il vento dell'est

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Ciao @ivalibri@Edu, avete ragione. Avete colto quella che era anche una mia perplessità. Il tranello di spiegare è sempre dietro l'angolo. In fase di revisione proverò a inserire dei dialoghi anche nella seconda parte. Mi era già venuta qualche idea subito dopo aver postato.
Grazie per l'apprezzamento.
 
Grazie @bestseller2020@Alba359@Ippolita contento che sia stata una lettura piacevole.

Re: [MI149] Il vento dell'est

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ciao @Kasimiro passo velocemente.
C'è qualche imperfezione formale, data dalla scrittura che ricalca il parlato.
La filastrocca che hai scritto è veramente buffa! Così come il particolare che non solo Venezia sia stata ricostruita ma anche ripopolata da una "stirpe" che però non sa riprodurre le bestemmie (sono veramente scoppiata a ridere lì).
Ma il particolare che ha veramente catturato la mia attenzione e che mi sarebbe piaciuto leggere di più è la storia dei "ribelli" che non si rassegnano alla conquista degli invasori.

Re: [MI149] Il vento dell'est

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Ciao @Kasimiro,
il tuo racconto mi ha catturata da subito. Ho trovato splendidi alcuni punti e mi sono creata delle aspettative, pregustando il tono ironico del brano.
“Devono aver messo l'opzione voce “Cinese, luoghi comuni.”
Lo so, ma se vogliamo vedere com'era Venezia, questo è l'unico modo. Ma possiamo disattivare l'audio”
“Sììì!” risposero tutti i bambini in coro.
Purtroppo la seconda parte, più spiegata, mi ha spenta. Mi sono distratta facilmente, ritrovando un guizzo solo nella battuta finale. Spero tu possa trovare un modo per mantenere il tono della prima parte o comunque migliorarlo.

Pulci: avrei messo una virgola dopo città:
 Avevano ricostruito fedelmente tutti i negozi e le botteghe della città con gli stessi commessi e artigiani impegnati quando erano di sotto.
Qui sotto sostituirei "era" con "a":
L'unica cosa che facevano fatica era riprodurre erano le bestemmie, che erano tante.
Qui non sono sicura, ma credo che il primo grassettato sia un inciso, se "coinvolgeva" si riferisce alla rete. Compreso=comprese
Fu così che crearono una rete di città sopraelevate collegate da altrettante strade che coinvolgeva gran parte del nord Italia, compreso Milano e Bologna ricostruite anche queste fedelmente.
Comunque sia, è sempre un piacere leggerti. Alla prossima Ka' :asd:
"Fare o non fare, non c'è provare." Yoda - Star Wars
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