[MI149] L'ultimo gondoliere

1
viewtopic.php?p=14169#p14169

Traccia di mezzogiorno. La finestra sul pontile.
 
Mi so el gondolier! Mi so el gondolier che in gondola te ninòa,
se el remo in forcòla sigòa, coverze el scìoco dei basi.

Virgilio spingeva lentamente la sua gondola cantando felicemente. Dietro a lui, due giovani cinesi freschi di nozze si guardavano teneramente negli occhi: “ mù miao xi chou vù Venezia “( sembra di stare proprio a Venezia).

Virgilio non aveva dimenticato la sua città e le sue calle. Il via vai dei motoscafi, il lento dondolare delle gondole ormeggiate. Le flotte di turisti che arrivavano con le navi da crociera, e che lui portava poi in giro tra il Ponte dei Sospiri, quello degli Scalzi, di Rialto. L'ultimo Carnevale e i magnifici fuochi d'artificio sulla laguna, gli erano rimasti impressi tra i ricordi. Tutto era poi svanito. L'acqua alta, che tanti disagi arrecava alla città, era divenuta una spietata esecutrice della natura in subbuglio. Le acque innalzatesi si erano presi i loro spazi, e niente era valso aver costruito le barriere del Mose: lo avevano ampiamente oltrepassato. Aveva visto la sua città affondare, piano piano, inesorabilmente. Da qui la fuga, ritrovandosi a lavorare a Milano. Quelle vie sommerse gli sembravano come le sue amate vie lagunari. Figlio di gondolieri, si era portato appresso la moglie e la sua inseparabile gondola, che aveva ereditato dal padre.
Tutti i giorni portava avanti i turisti tra le vie del centro e la Piazza Duomo, che come l'antica Piazza San Marco, appariva una distesa d'acqua. I turisti percorrevano a piedi asciutti la lunga pensilina che conduceva all'interno del Duomo.
Scaricò i due giovani sposini, quando il suo cellulare prese a suonare, era la moglie Vincenza in preda all'isteria: “ Virgilio! L'acqua sta ancora salendo; è a livello della soglia del balcone, ancora un centimetro è ci entra dentro casa “.

“ A bèmpò! Cosa mi dici mai!, andarghe a pope! “. Esclamò Virgilio mostrando disappunto per la situazione. Aveva comprato a presso irrisorio l'alloggio al primo piano dove viveva, convinto che il livello dell'acqua fosse rimasto al di sotto del suo balcone. Ma invece inesorabilmente, centimetro dopo centimetro, in due anni l'acqua era arrivata sin lì. Questo voleva dire che avrebbe dovuto abbandonare l'alloggio e perderci i soldi spesi per l'acquisto. Come tutti quelli a rischio allagamento oramai non vi era mercato essendo destinati all'abbandono. Si rammaricò di aver speso tanti soldi per stare a Milano. L'unica comodità che aveva era di poter parcheggiare la gondola di fronte al suo balcone. Aveva adattato la sua vita a quella di chi vive nelle palafitte, in mezzo all'acqua lercia di liquami, dato che le fogne oramai non funzionavano più, e i mezzi comunali per la pulizia altrettanto.
Sconsolato si diresse verso casa attraversando quelle che erano diventate le sue vie quotidiane. Passando sotto ai ponti che erano stati costruiti per unire le due sponde e permettere alla gente di muoversi. Quando arrivò a destinazione, Vincenza era impegnata a disporre una valida barriera all'acqua. “ Te l'avevo detto che saremo arrivati a questo punto, dimmi adesso come la fermiamo quest'acqua maledetta”, strillò la donna. Lui rimase in silenzio, sapeva che aveva ragione di lamentarsi. “ Questa tua voglia di fare il gondoliere mi ha sfinito. Questo mondo va sott'acqua e tu hai ancora voglia di questo mestiere dei tuoi nonni. Dovevamo trasferirci in montagna come ti era stato consigliato e finirla di fare il cascamorto con le turiste con le tue canzoni del menga! Io me ne voglio andare da questa città e alla svelta pure. Sono stanca di stare fradicia e in compagnia delle bestie schifose che ti ritrovi beate a nuotare e che se non stai attenta ti ritrovi dentro casa.
Affanculo al tuo vivaio di spigole dentro alla tromba delle scale, mentre io vorrei una bella bistecca, o un pollo allo spiedo!”. Virgilio capì che la situazione era giunta al limite e tentò di tranquillizzare la donna; “ Ma stai serena, ho letto nel bollettino meteo che domani ci sarà un abbassamento del livello e poi vedremo cosa fare”. Ma la donna rincarò la dose:” Che afano de stòmego! Stanote me so trovà all'agguasso! In mezzo alla strada!”.

Ma come previsse Virgilio, durante la notte il livello calò. Al mattino lui riprese il giro quotidiano tra le vie sommerse della città, credendo di aver scampato il pericolo. Ma la pace durò poco, il cellulare prese a squillare e anche questa volta era Vincenza: “ Ma dove hai letto che il livello sarebbe sceso! Mi sono svegliata e come ho messo i piedi per terra mi sono trovata con dieci centimetri d'acqua dentro casa! Tutti i tappeti che galleggiano e le tue spigole che vanno per le stanze! Mi sono rotta, adesso basta! Pianto te e questa casa, me ne vado in montagna! Sono stufa di te e della tua gondola! Addio!”.
Virgilio rimase senza parole. Con lo sguardo andò sui punti di riferimento che giornalmente gli davano l'effettiva altezza dell'acqua; rimase sgomento, c'era stato un improvviso incremento di trenta centimetri. Come era stato possibile, si domandò. Si collegò al Meteo, e poi alla locale emittente; le notizie che rimbalzavano erano drammatiche: l'acqua sarebbe ancora ulteriormente salita e Milano doveva essere evacuata.
Lasciò i passeggeri in tutta fretta al molo di Piazza Duomo e corse verso casa, lanciando come non aveva mai fatto la sua gondola. Al suo arrivo, ogni sorta di bestie gironzolavano per casa; gatti e ratti si contendevano le sue spigole. Vincenza era già sparita e si era portata con sé le sue cose.
Si rese conto che oramai tutto era perduto e doveva prepararsi a fuggire. Con l'acqua a metà ginocchia, caricò sulla gondola, tutte le cose rimaste dentro casa, l'abbigliamento e i viveri rimasti.

Virgilio abbandonò la sua casa, e così fecero il resto delle sue spigole, felici di essere ritornate libere nel loro mare. “ Cosa farò ora? Dove andrò?”. Si chiese Virgilio, mentre sospingeva dolcemente la sua gondola, tra il marasma, la confusione delle imbarcazioni che evacuavano la gente in fuga.

Si era fatto pomeriggio ritrovandosi fuori di Milano. La terra era una distesa d'acqua; le zone collinari che ancora stavano emerse, apparivano come una miriade di isolotti di un arcipelago tropicale. Nel suo vagare tra le acque tranquille, ben presto arrivò il calar della sera. Vide un certo movimento sulla sponda della terra ferma. Una trentina di persone erano scese dalle imbarcazioni e sembravano preparare un rifugio per la notte. Decise di fare altrettanto e si unì alla comitiva.
Si ritrovarono attorno al fuoco acceso per scaldarsi dalla notte. Presero a discutere sulla fuga dalle città della pianura. Ognuno con la sua storia da raccontare, il suo vissuto.
Virgilio raccontò la sua storia di gondoliere a Milano suscitando le risate ironiche di qualcuno.
“ Ma allora perché non ti unisci a noi! Stiamo andando a Bergamo che sta con mezzo metro d'acqua; li potresti fare il gondoliere, dentro città non ci si può muovere che con le barche! Potresti fare un po di soldi portando i turisti in giro come a Venezia dieci anni fa!”. Virgilio prese a ridere per la battuta, ma dentro di sé si domandò; e perché no? Una città vale l'altra; se ci sono i canali e i clienti, a me sta bene così. Magari riesco a recuperare anche la mia adorata Vincenza. Poi, se l'acqua dovesse ancora salire, mi trasferirò a Brescia, e poi a Como.
Dopo tre giorni di viaggio, le colline della Bergamasca apparvero all'orizzonte.

Mi so el gondolier! Mi so el gondolier che in gondola te ninòa,
se el remo in forcòla sigòa, coverze el scìoco dei basi.
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [MI149] L'ultimo gondoliere

3
Bellissimo incipit, la canzone risuona subito in testa (anche se mi chiedo solo cosa voglia dire il secondo verso).
bestseller2020 ha scritto: Virgilio spingeva lentamente la sua gondola cantando felicemente. Dietro a lui, due giovani cinesi freschi di nozze si guardavano teneramente negli occhi:  “ mù miao xi chou vù Venezia “( sembra di stare proprio a Venezia).
Farei alcune sostituzioni: "felicemente" con "felice", "dietro a lui" con "dietro di lui" e metterei la virgola prima e dopo "freschi di nozze" che leggo come un inciso.
L'ultimo Carnevale e i magnifici fuochi d'artificio sulla laguna, gli erano rimasti impressi tra i ricordi.
Toglierei la virgola tra soggetto e predicato verbale.

Le acque innalzatesi si erano presi i loro spazi, e niente era valso aver costruito le barriere del Mose
"Prese" e non "presi", poi sento la mancanza di una "a" tra "e" e "niente".
bestseller2020 ha scritto: Tutti i giorni portava avanti i turisti tra le vie del centro e la Piazza Duomo, che come l'antica Piazza San Marco, appariva una distesa d'acqua.
"Avanti" si potrebbe togliere senza sentirne la mancanza. Anche l'articolo davanti a Piazza rallenta la lettura.
bestseller2020 ha scritto: ancora un centimetro è ci entra dentro casa “.
Avrei chiuso il periodo con un "!" interno alle virgolette. Le virgolette di apertura e chiusura mi sembrano invertite.
bestseller2020 ha scritto: Aveva comprato a presso irrisorio l'alloggio al primo piano dove viveva, convinto che il livello dell'acqua fosse rimasto al di sotto del suo balcone. Ma invece inesorabilmente, centimetro dopo centimetro, in due anni l'acqua era arrivata sin lì. Questo voleva dire che avrebbe dovuto abbandonare l'alloggio e perderci i soldi spesi per l'acquisto. Come tutti quelli a rischio allagamento oramai non vi era mercato essendo destinati all'abbandono. Si rammaricò di aver speso tanti soldi per stare a Milano. L'unica comodità che aveva era di poter parcheggiare la gondola di fronte al suo balcone. Aveva adattato la sua vita a quella di chi vive nelle palafitte, in mezzo all'acqua lercia di liquami, dato che le fogne oramai non funzionavano più, e i mezzi comunali per la pulizia altrettanto.
In questo paragrafo farei le seguenti sostituzioni:
Presso = prezzo
Fosse = sarebbe
Ma invece = o metti "ma" o "invece", sono due avversative
Come = Per
Una virgola dopo "mercato"
tanti soldi= tanto (così eviti la ripetizione di soldi)
bestseller2020 ha scritto: “ Te l'avevo detto che saremo arrivati a questo punto, dimmi adesso come la fermiamo quest'acqua maledetta”
Ti è sfuggita una emme nel verbo e sento la mancanza di un "!" prima della chiusura delle virgolette.
bestseller2020 ha scritto: in compagnia delle bestie schifose che ti ritrovi beate a nuotare e che se non stai attenta ti ritrovi dentro casa.
Direi "a nuotare beate", mentre occorre sostituire uno dei due "ti ritrovi".


Bellissima l'arrabbiatura di lei che passa dall'italiano al dialetto. Pure a un mio amico, quando si arrabbia per qualcosa, parte la sfuriata in dialetto e se non sei ferrato in materia, non ci capisci più niente. :D
bestseller2020 ha scritto: Ma come previsse Virgilio, durante la notte il livello calò.
Previsse = predisse

bestseller2020 ha scritto: “ Cosa farò ora? Dove andrò?”. Si chiese Virgilio, mentre sospingeva dolcemente la sua gondola, tra il marasma, la confusione delle imbarcazioni che evacuavano la gente in fuga.
Qui, invece avverto un po' troppo contrasto tra la frenesia generale e la dolcezza con cui sospinge la gondola, stona o forse volevi produrre proprio questo effetto?

Al di là delle virgole che lancerei a pioggia, delle virgolette invertite e degli spazi inseriti tra le virgolette di apertura e la prima parola... Sorvolando quindi sulla punteggiatura, ho trovato questo racconto molto brioso e accattivante e sarebbe un vero peccato non dargli un'ulteriore "lucidatina".
Perdona lo stile un po' strano di questo commento ma non sempre sono riuscita a usare il quote e sto scrivendo al buio.
Mi piace la tua leggerezza, caratteristica che ritrovo spesso nei tuoi scritti e che gestisci con disinvoltura, anche quando affronti temi profondi. Ciao besty ^^ :notte:
"Fare o non fare, non c'è provare." Yoda - Star Wars

Re: [MI149] L'ultimo gondoliere

9
ciao @ElmoInverso . Grazie per il passaggio. Quante correzioni c'erano da fare! :o mi sono fidato di postarlo senza leggerlo almeno due volte, a parte che, l'errore mi scapperebbe lo stesso. :P Domenica è stata una tragedia: alle ore 9 non avevo in mente il finale; da panico. Improvvisamente la soluzione con tanto di modifica di tutto il racconto. Morale della favola: erano quasi le dieci ed io ero fuori di melone, in deficit glicemico dallo sforzo mentale. Ha ragione @Poeta Zaza nel dire che riuscire a scrivere un racconto in tot di ore, che abbia una storia decente, è già una vittoria... grazie ancora..
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [MI149] L'ultimo gondoliere

10
Mi so el gondolier! Mi so el gondolier che in gondola te ninòa, 
se el remo in forcòla sigòa, coverze el scìoco dei basi.

Io sono il gondoliere
che in gondola ti culla,
se il remo cigola sullo scalmo
copre lo schiocco dei baci.

Ho trovato con le tue indicazioni, grazie @bestseller2020   :)

Dalla Canzone El Gondolier di Umberto da Preda.
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [MI149] L'ultimo gondoliere

11
bestseller2020 ha scritto: Tutti i giorni portava avanti i turisti tra le vie del centro e la Piazza Duomo, che come l'antica Piazza San Marco, appariva una distesa d'acqua. 
portava avanti e indietro
ti consiglio una virgola, per aprire l'inciso, dopo "che"
bestseller2020 ha scritto: Aveva comprato a presso irrisorio l'alloggio al primo piano dove viveva, convinto che il livello dell'acqua fosse rimasto al di sotto del suo balcone.
sarebbe rimasto al di sotto del suo balcone.
bestseller2020 ha scritto: Come tutti quelli a rischio allagamento oramai non vi era mercato essendo destinati all'abbandono.
Come tutti quelli a rischio allagamento, non avevano mercato, essendo destinati all'abbandono.
post_id=14236 ha scritto:
bestseller2020 ha scritto: Affanculo al tuo vivaio di spigole dentro alla tromba delle scale,
Buona l'idea del vivaio di spigole, bravo!
bestseller2020 ha scritto: Stanote me so trovà all'agguasso! In mezzo alla strada!”.

Ma come previsse Virgilio, durante la notte il livello calò.
una virgola dopo "Ma"  -   previde Virgilio
bestseller2020 ha scritto: sulla sponda della terra ferma.
terraferma.
bestseller2020 ha scritto: dom apr 25, 2021 9:21 pmVirgilio raccontò la sua storia di gondoliere a Milano suscitando le risate ironiche di qualcuno.
“ Ma allora perché non ti unisci a noi! Stiamo andando a Bergamo che sta con mezzo metro d'acqua; li potresti fare il gondoliere, dentro città non ci si può muovere che con le barche! Potresti fare un po po' di soldi portando i turisti in giro come a Venezia dieci anni fa!”. Virgilio prese a ridere per la battuta, ma dentro di sé si domandò; e perché no? Una città vale l'altra; se ci sono i canali e i clienti, a me sta bene così. Magari riesco a recuperare anche la mia adorata Vincenza. Poi, se l'acqua dovesse ancora salire, mi trasferirò a Brescia, e poi a Como.
La storia del gondoliere itinerante: buona l'idea dello svolgimento della traccia e spunti divertenti. Credevo fossero tuoi anche i versi finali! 

Una buona prova, @bestseller2020  :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [MI149] L'ultimo gondoliere

13
bestseller2020 ha scritto: da fare errori... almeno lì, sono il numero uno... ah ah ah
hei! non ci provare. Il numero uno sono io, indiscusso!

@bestseller2020  la storia è molto divertente, il gondoliere soprattutto. Non so perchè mi ha ricordato in film di Nino Manfredi, dove lui interpretava, per l'appunto, un gondoliere. Mi è piaciuto il carattere con cui l'hai delineato. Bella prova, davvero.

Re: [MI149] L'ultimo gondoliere

15
Virgilio, o dell'ottimismo.
C'è da imparare dal tuo simpatico protagonista il quale, tra un guaio e l'altro, si dedica all'acquacoltura. 
Il racconto è spiritoso e particolarmente riuscito mi sembra l'incipit, quando chi legge crede, erroneamente, che siano i cinesi a non rendersi conto di stare a Venezia...

Vincenza avrebbe dovuto avere più fiducia in un marito così allegro, ottimista e allevatore di pesci: la figura di lei, a mio avviso, è un po' troppo clichè, ma nella struttura del racconto ti necessitava questa moglie strillona e incontentabile, che oltretutto non capisce quanto sono buone le spigole. Non so se augurare a Virgilio di ritrovarla.
Grazie per la lettura, @bestseller2020.
https://www.amazon.it/rosa-spinoZa-gust ... B09HP1S45C

Re: [MI149] L'ultimo gondoliere

19
Ciao @bestseller2020 
Ho dei bellissimi ricordi di Venezia, tra i quali la nostalgia e il rimpianto per non esserci rimasto…
Mi è piaciuta l’atmosfera che hai saputo creare, anche se ambientata in una Milano trasformata dall’invasione d’acqua e dalla presenza dei cinesi in gondola…
Mi è simpatico questo Virgilio, che cerca di adattarsi ai cambiamenti, riportare il suo mondo, la sua Venezia anche in altri contesti e troppo forte l’allevamento di spigole nella tromba delle scale… pur considerando tutte le difficoltà, in particolare l’igiene dell’acqua, visto che son saltate le fogne…
Di contrasto appare antipatica la moglie Vincenza che della situazione che si è creata non ha saputo cogliere le opportunità che pure c’erano ma dimostra tutta la sua insofferenza e incapacità d’adattarsi scaricandola su Virgilio.
Alla fine è un bene che si tolga dai piedi. Belle le scene dove Virgilio incontra altre persone accampate sulla terraferma, una scena di “sopravvissuti” con i quali si sente che si potrà iniziare una nuova vita e magari, per Virgilio, la speranza di trovare una compagna più adatta in un mondo cambiato e con nuove difficoltà.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [MI149] L'ultimo gondoliere

21
Ciao @bestseller2020,
che bel racconto divertente e scanzonato! Mi è piaciuto un sacco la figura del gondoliere che si sposta di città in città nella Pianura Padana. Ci sono anche delle belle immagini: Piazza Duomo a Milano (che ho proprio visualizzato come una nuova Piazza San Marco, e che ho trovato bellissima!) e le colline in cui si ritrova con altri sfollati che emergono come isolotti di un arcipelago tropicale. Forse alcuni dialoghi sono un po' lunghi, ma quello è anche gusto personale...
Bravo!

Re: [MI149] L'ultimo gondoliere

22
bestseller2020 ha scritto: [font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Virgilio spingeva lentamente la sua gondola cantando felicemente[/font]
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]ciao @bestseller2020  , passo velocissima per un commento. Ho citato questa prima parte perché secondo me due avverbi vicini rallentano il ritmo della narrazione.[/font]
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Al livello formale in generale noto ripetizioni che secondo me sono dovute al poco tempo utile per scrivere il testo. Per quanto riguarda le singole parole la sostituzione di "presso" te l'hanno già fatta notare.[/font]
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]In generale mi è piaciuto molto come hai descritto l'ambiente, la situazione di allagamento di città che non avrei mai neanche immaginato di vedere con mezzo metro d'acqua; ma l'uso del veneziano mi ha un po' "distanziata" dal testo perché non ne capisco una parola, devo però dire che secondo me serve per indicare che non c'è una vera evoluzione del personaggio, che resta "gondoliere veneziano" fino alla fine.[/font]
Rispondi

Torna a “Racconti”