[MI147] Il primo giorno di primavera

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Traccia di Mezzogiorno - Storie di traslochi


Il primo giorno di primavera

«Per te si incantano gli elementi:
la pioggia si trattiene dal bagnarti,
al vento piace scompigliarti tiepido i capelli,
al sole carezzarti il viso,
al cielo sorvolarti, scostando nubi per vederti meglio,

alla terra spianarsi sotto i tuoi passi.»


Con la luce in obliquo che dava un’aria di mistero all’immagine, la signora Margherita fissava lo sguardo del marito e ripercorreva i momenti salienti del loro rapporto.
La stradina era scoscesa e impervia; Silvano l’aveva superata con la mountain bike voltandosi a guardarla, e così aveva perso il controllo del mezzo, cadendo rovinosamente. Lei l’aveva soccorso e lui si era ripreso quanto bastava per scendere affiancati a un ruscelletto più in basso, a rinfrescarsi.
Quel giorno, lungi dal vedere in lei una sconosciuta, le aveva confidato cose intime del suo vissuto, che Margherita non aveva mai rivelato ad alcuno.
C’erano dieci anni di differenza di età. Lei era dipendente postale e lui faceva il giardiniere in proprio. Le ferie le facevano sempre in montagna. Lui ogni tanto scriveva poesie, anche per lei, la Margherita del suo “campo”.
Un tempo andavano, di weekend in weekend, a scoprire città d’arte, o a un cinema, o passavano ore in giornate di pioggia a giocare a Scarabeo, lottando con passione su ogni parola contestata dall’altro.
Un figlio, Andrea, che lavorava all’estero, in una banca d’affari, che tornava a trovarli appena poteva e li aveva resi nonni. Ultimamente, parlava di tornare a casa. “Faccio trasloco da te” le aveva detto.
Avevano superato le nozze d’argento senza abissi di luce o di ombre. Quand’è che avevano smesso di giocare insieme? Però lo conosceva bene! Quando le nascondeva qualcosa, appena un attimo prima di risponderle, anche se solo evasivo o parziale, un lampo di allarme gli perforava la rétina. Lei lo vedeva, non le sfuggiva nulla…
Credeva fosse così. Adesso, troppo tardi, la verità le arrivava come un schiaffo in pieno viso e le sembrava di stringere ortiche tra le mani, invece dei suoi fiori.
Fu un lampo: una revisione istantanea dei momenti di maggiore vicinanza, i culmini del loro amore, i momenti romantici rivisti alla luce di quei lampi di allarme che aveva trascurato di vedere e che adesso rivedeva al rallentatore nella luce diretta e crudele della consapevolezza.
Quando? Quando la loro vita di coppia era diventata monotona e banale?
Purtroppo, con quel che aveva davanti, aveva pochi dubbi sulla veridicità della sua lucida retrospettiva.
Rosa aveva abitato in una villetta vicina alla loro dieci anni prima. Era bella, simpatica e brillante, molto più giovane di Margherita eppure già vedova, e si era trattenuta nel loro quartiere solo tre anni, per poi fare trasloco a causa del trasferimento della sua azienda.
Sì, era logico che chiedesse un aiuto col giardino a suo marito.
No, Silvano non aveva lavorato con terra e siepi quel giorno; le scarpe blu come avevano la suola quella sera? Un flash back a distanza di tanto tempo può essere desolante…
Sì, era stato normale e spontaneo invitarla a casa loro per un tè quella prima volta.
No, lei aveva versato alla nuova vicina la bevanda nella tazza, mentre lui – senno di poi – come mai le aveva passato sollecito una bustina di zucchero dietetico senza che lei chiedesse?
Sì, era stato bello credere che la poesia, trovata nella tasca di lui il primo giorno di primavera di tanti anni prima, fosse per lei, Margherita, così come aveva ammesso lui: parlava della natura che si piegava amorevole e piena di premure intorno alla persona amata.
No, era per Rosa.
Non cercata, le riecheggiava nella testa l’eco di una canzone di Ornella Vanoni:
E grazie sì, per la noia che gli hai tolto dagli occhi
Io mi c'ero abituata e così
Non mi ero neppure provata…


No, Margherita credeva di avergli dato quello che Silvano cercava.
Era lontano il giorno in cui glielo aveva chiesto: “Voglio un affetto da edera, avvolgente, avvinghiato.”

Per il loro "ultimo trasloco", chiosava lui, aveva scelto in un condominio all’ultimo piano: “Basta giardini da curare” aveva detto.
Un brivido la colse e le fece volgere lo sguardo all’altra immagine, della sua bella e sorridente vicina, alla sinistra di suo marito, che certo non pensava di essere raggiunto prima dall’amante che dalla moglie, alla quale aveva riservato il loculo a destra, nell’attico della colombaia.

Di sicuro, Margherita avrebbe traslocato da quel condominio ancora prima di occuparlo; per l’occasione, ne avrebbe scelto uno al capo opposto del cimitero.
La sirena lacerò l’aria di fine pomeriggio. La colse un leggero capogiro e strinse i montanti della scala a pioli scorrevole. La somma del prima, il meno del poi…

Sì, era la Rosa il suo fiore preferito, nata nel primo giorno di primavera.
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [MI147] Il primo giorno di primavera

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Ciao. ti commento per pubblicare quindi farò del mio meglio.
«Per te si incantano gli elementi:
la pioggia si trattiene dal bagnarti,
al vento piace scompigliarti tiepido i capelli,
al sole carezzarti il viso,
al cielo sorvolarti, scostando nubi per vederti meglio,
alla terra spianarsi sotto i tuoi passi.»
Sempicemente bellissima!
Con la luce in obliquo che dava un’aria di mistero all’immagine, la signora Margherita fissava lo sguardo del marito e ripercorreva i momenti salienti del loro rapporto
immagine molto nitida, e anche avvolta in un pò di mistero che invoglia la lettura
Quel giorno, lungi dal vedere in lei una sconosciuta, le aveva confidato cose intime del suo vissuto, che Margherita non aveva mai rivelato ad alcuno.
Che in seguito margherita non rivelò a nessuno. Per collocare meglio la frase nel tempo.
C’erano dieci anni di differenza di età. Lei era dipendente postale e lui faceva il giardiniere in proprio. Le ferie le facevano sempre in montagna. Lui ogni tanto scriveva poesie, anche per lei, la Margherita del suo “campo”.
Non capisco, però, se è lei a essere più piccola di dieci anni. Sarebbe meglio specificarolo subito.
Un figlio, Andrea, che lavorava all’estero, in una banca d’affari, che tornava a trovarli appena poteva e li aveva resi nonni. Ultimamente, parlava di tornare a casa. “Faccio trasloco da te” le aveva detto.
il figlio è di entrambi? se si, perchè le dice da te? nel caso tornerebbe con entrambi i genitori?
Avevano superato le nozze d’argento senza abissi di luce o di ombre. Quand’è che avevano smesso di giocare insieme? Però lo conosceva bene! Quando le nascondeva qualcosa, appena un attimo prima di risponderle, anche se solo evasivo o parziale, un lampo di allarme gli perforava la rétina. Lei lo vedeva, non le sfuggiva nulla…
Credeva fosse così. Adesso, troppo tardi, la verità le arrivava come un schiaffo in pieno viso e le sembrava di stringere ortiche tra le mani, invece dei suoi fiori.
Fu un lampo: una revisione istantanea dei momenti di maggiore vicinanza, i culmini del loro amore, i momenti romantici rivisti alla luce di quei lampi di allarme che aveva trascurato di vedere e che adesso rivedeva al rallentatore nella luce diretta e crudele della consa
Troppi lampi e troppa luce. Ripetizioni inutili che possono essere sostituite
Purtroppo, con quel che aveva davanti, aveva pochi dubbi sulla veridicità della sua lucida retrospettiva.
semplificherei il senso di questa frase. termini più diretti giovano al racconto.

Per il loro "ultimo trasloco", chiosava lui, aveva scelto in un condominio all’ultimo piano: “Basta giardini da curare” aveva detto.
Non ho capito bene, hanno fatto più traslochi?
chiosava lui
Stessa cosa di prima. Termini meno ricercati per una fruizione chiara.
Un brivido la colse e le fece volgere lo sguardo all’altra immagine, della sua bella e sorridente vicina, alla sinistra di suo marito, che certo non pensava di essere raggiunto prima dall’amante che dalla moglie, alla quale aveva riservato il loculo a destra, nell’attico della colombaia.
Non avevo capito di quale trasloco estremo si stesse riferendo il marito. A una più attenta lettura ho capito anche se rimango dell'opinione che tutto il periodo sia un pò arzigolato.
Alla fine ho compreso, credo male , che lui dopo l'incidente in bici confessa un tradimento.
Lei ripercorrendo i ricordi si rende conto di essere stata tradita e di aver sottovalutato i segnali.
non ho capito se lui muore nell'incidente in bici o dopo.
Devo dire che il racconto è pieno di immagini poetiche molto belle, ma l'arco narrativo mi sfugge. I personaggi soffrono di una scarsa personalizzazione.
L'introduzione del figlio all'estero per esempio, non è utile alla trama.
Queste sono le mie considerazioni, spero possano esserti utili @Poeta Zaza
alla prossima (y)

Re: [MI147] Il primo giorno di primavera

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Alba359 ha scritto: dom mar 28, 2021 9:54 pm
Non capisco, però, se è lei a essere più piccola di dieci anni. Sarebbe meglio specificarolo subito.

Hai ragione. Ho dato per scontato che si capisse che fosse lei più giovane di lui.

il figlio è di entrambi? se si, perchè le dice da te? nel caso tornerebbe con entrambi i genitori?

Le dice "da te" perché il padre è morto e Margherita è rimasta sola. Ho voluto mantenere il mistero e non essere più chiara.


Troppi lampi e troppa luce. Ripetizioni inutili che possono essere sostituite

Hai ragione: un copia-incolla di troppo.


Purtroppo, con quel che aveva davanti, aveva pochi dubbi sulla veridicità della sua lucida retrospettiva.

semplificherei il senso di questa frase. termini più diretti giovano al racconto.

Quello che aveva davanti era la foto della sua rivale nel loculo vicino a quello del marito, che faceva capire che li avevano presi vicini apposta, per stare vicini per l'eterno riposo. Anche qui, non potevo farmi capire troppo presto.

Non ho capito bene, hanno fatto più traslochi?
"Ultimo trasloco" tra virgolette significa la tomba, detto con lugubre ironia dal marito.

Alla fine ho compreso, credo male , che lui dopo l'incidente in bici confessa un tradimento.
No no, la caduta dalla bici è solo l'occasione del loro primo incontro. Lui non ha mai confessato la sua relazione, gliela aveva tenuta sempre nascosta.
Lei ripercorrendo i ricordi si rende conto di essere stata tradita e di aver sottovalutato i segnali.
non ho capito se lui muore nell'incidente in bici o dopo.
Non ne ho parlato di come è morto il marito: non era funzionale al racconto, secondo me.
Devo dire che il racconto è pieno di immagini poetiche molto belle, ma l'arco narrativo mi sfugge. I personaggi soffrono di una scarsa personalizzazione.
L'introduzione del figlio all'estero per esempio, non è utile alla trama.
Mi è servito per citarlo con un altro trasloco, ai fini della traccia.
Queste sono le mie considerazioni, spero possano esserti utili @Poeta Zaza
alla prossima (y)
@Alba359 Di grande utilità, mi hai fatto ragionare sulle cose da sistemare e sui travisamenti possibili nella trama. Grazie, cara!
Ultima modifica di Poeta Zaza il dom mar 28, 2021 10:28 pm, modificato 1 volta in totale.
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o scorre o si lega alle dita.


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Re: [MI147] Il primo giorno di primavera

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Almissima ha scritto: dom mar 28, 2021 9:47 pm Mi piacciono le torbide tresche e le gelosie retroattive.
La tua storia mi ha avvinto dall’inizio alla fine.
Bella anche l‘idea del trasloco da un loculo all‘altro.
Piaciuto proprio tanto!
@Almissima :)
Grazie per il tuo bel commento e per avere proposto questa traccia che mi ha dato, da subito, questa ispirazione dell'ultimo trasloco e annessi e connessi con un tradimento.
Di sabbia e catrame è la vita:
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Re: [MI147] Il primo giorno di primavera

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Ciao @Poeta Zaza inconfondibile tratto il tuo quello di precedere la prosa con una poesia.
Intelligente la scelta di declinare il trasloco collegandolo al trapasso nel senso di loculo a loculo.
La tresca del tradimento è un tema non troppo originale, ma in questo contesto può anche starci.
La frase nell'epilogo fa da perfetto raccordo al titolo, e mi fa pensare che anche io nel mio titolo ho messo un fiore, anche se non era quello il significato della viola in questione, ma chissene importa :P
Ben fatto.

Re: [MI147] Il primo giorno di primavera

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ciao @Poeta Zaza . Scusa la domanda: ma sei per caso del segno del Leone? Sei ostinata? scherzo! Stessa impostazione come al solito, prima la bella poesia d'introduzione e poi il racconto. Però qui la poesia è attinente al racconto, è quella che Silvano avrebbe scritto a Rosa, almeno sarebbe così. Secondo me, Zaza, dovresti meditare di più sulla trama dei tuoi racconti. Trovare il focus giusto, potente, su cui poi far scorrere il tuo racconto. Sei Bravissima a dilatare lo scritto nel tempo, ma se manca il nocciolo duro della storia, tutto si riduce come attrattiva. ciao a presto :love:
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [MI147] Il primo giorno di primavera

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bestseller2020 ha scritto: lun mar 29, 2021 7:08 pm Trovare il focus giusto, potente, su cui poi far scorrere il tuo racconto.
Il focus credevo di avercelo messo, @bestseller2020 ;)

Non ti basta il curioso caso della buona vedova che scopre il tradimento del (defunto) consorte mentre accudisce ai loculi di famiglia, arrampicata sulla scala scorrevole del cimitero?
La rivale (defunta) ha scelto il loculo all'altro lato del coniuge altrui, e la sua data di nascita (e quindi i compleanni di lei) coincidono col primo giorno di primavera, giorno della poesia sulla natura premurosa, scritta dal fedifrago e dedicata, mentendo, alla legittima consorte.
A corollario, lei, coi suoi flash back impietosi, rivede con altri occhi episodi del passato che vanno ad avvalorare la tresca che si era svolta sotto il suo naso.

E del trasloco di loculo cosa ne pensi? Non è stata un'idea originale per la traccia?
Di sicuro, Margherita avrebbe traslocato da quel condominio ancora prima di occuparlo; per l’occasione, ne avrebbe scelto uno al capo opposto del cimitero.
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Re: [MI147] Il primo giorno di primavera

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ivalibri ha scritto: lun mar 29, 2021 3:26 pm Ciao @Poeta Zaza ,
mi è piaciuto proprio tanto il tuo racconto. Mi ha preso fin dall'inizio, mi sono appassionata alla storia di questo Silvano (azzeccato anche il suo nome) conteso tra i due fiori. Ma la fine non me l'aspettavo per niente e mi è piaciuta un sacco! Bravissima!
Che bello sentire queste parole, @ivalibri ! :)
Ti ringrazio tanto tanto! :)
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Re: [MI147] Il primo giorno di primavera

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julia1983 ha scritto: lun mar 29, 2021 3:33 pm Ciao @Poeta Zaza inconfondibile tratto il tuo quello di precedere la prosa con una poesia.
Intelligente la scelta di declinare il trasloco collegandolo al trapasso nel senso di loculo a loculo.
La tresca del tradimento è un tema non troppo originale, ma in questo contesto può anche starci.
Eh già! Come già detto, trattasi di tresca scoperta postuma, al cimitero!

Grazie del passaggio, @julia1983. :)
Di sabbia e catrame è la vita:
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Re: [MI147] Il primo giorno di primavera

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@Poeta Zaza
Che storia originale Zaza!
Il tuo stile tratteggia con garbo i sentimenti di Margherita. L’ho vista mentre sistemava la lapide e ricordava. Ho sentito quella specie di rancore nei confronti dell’uomo a cui ha dedicato la vita e che l’ha tradita. Delicate, ma efficaci le immagini che ci offri per la scoperta della tresca. Sono quei piccoli dettagli che riaffiorano nella testa, come tarli che si sono insinuati e.
, probabilmente, le hanno corroso il resto degli anni. Avrebbe potuto evitare che il proprio compagno si innamorasse di un’altra? E poi la beffa, quella di vederla “riposare” accanto a lui per l’eternità.
E il trasloco finale che sancisce la separazione. Postuma.
Brava!🌺🌺

Re: [MI147] Il primo giorno di primavera

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@Monica ha scritto: mar mar 30, 2021 7:46 am @Poeta Zaza
Che storia originale Zaza!
Il tuo stile tratteggia con garbo i sentimenti di Margherita. L’ho vista mentre sistemava la lapide e ricordava. Ho sentito quella specie di rancore nei confronti dell’uomo a cui ha dedicato la vita e che l’ha tradita. Delicate, ma efficaci le immagini che ci offri per la scoperta della tresca. Sono quei piccoli dettagli che riaffiorano nella testa, come tarli che si sono insinuati e.
, probabilmente, le hanno corroso il resto degli anni. Avrebbe potuto evitare che il proprio compagno si innamorasse di un’altra? E poi la beffa, quella di vederla “riposare” accanto a lui per l’eternità.
E il trasloco finale che sancisce la separazione. Postuma.
Brava!🌺🌺
La separazione postuma! (y)

Che bel commento! Grazie, @@Monica :)
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Re: [MI147] Il primo giorno di primavera

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Kasimiro ha scritto: mar mar 30, 2021 11:39 am Bellissima idea @Poeta Zaza raccontata con la tua poesia e raffinatezza. Devo ammettere che se non avessi letto i commenti, qualcosa mi sarebbe sfuggito. E sento che mi sfugge ancora. Può essere un difetto ma anche un pregio, perché il pensiero è sempre stimolato alla riflessione su quegli attimi sfuggenti.
A rileggerti
Mille grazie del tuo giudizio in merito, @Kasimiro .
Lieta che tu sia al MI! :)
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Re: [MI147] Il primo giorno di primavera

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ciao @Poeta Zaza . Non mi sono spiegato bene. Premesso che faccio volentieri abiura dei miei commenti quando mi convincono che sbaglio. Ma per focus io intendevo altro. Dovremmo usare il condizionale quando parliamo della esistenza della trama. Questa ci sarebbe ma non è detto che ci sia. Vi è una pregiudiziale che porta a dire che la trama ci sarebbe ( e anche originalissima) ma a condizione che sia stata al centro del racconto. Il focus è questo, e se manca o è da altre parti, la stessa trama viene a mancare. Mi spiego meglio. Per avvalorare la tua trama il focus sarebbe dovuto essere posto già nel incipit: " Trasloco col morto a primavera" . Già nelle prime battute del racconto avresti dovuto far fare questa scoperta a Margherita di fronte ai loculi in questione. Questa sarebbe dovuta essere la scena iniziale da dove poi far partire tutto il racconto. Invece parti raccontando la vita di loro e la scena al cimitero, che doveva essere il traino originalissimo del racconto, è praticamente un trafiletto che arriva alla fine, perdendo di portata. La tua idea sarebbe stata originale, ma se l'avessi messa bene in vista. E' una questione di ordine dei fatti e della distribuzione nel racconto che inficia. Spero di essere stato chiaro questa volta. Ciao Mariangela.
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [MI147] Il primo giorno di primavera

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bestseller2020 ha scritto: mar mar 30, 2021 7:13 pm Per avvalorare la tua trama il focus sarebbe dovuto essere posto già nel incipit: " Trasloco col morto a primavera" . Già nelle prime battute del racconto avresti dovuto far fare questa scoperta a Margherita di fronte ai loculi in questione. Questa sarebbe dovuta essere la scena iniziale da dove poi far partire tutto il racconto. Invece parti raccontando la vita di loro e la scena al cimitero, che doveva essere il traino originalissimo del racconto, è praticamente un trafiletto che arriva alla fine, perdendo di portata. La tua idea sarebbe stata originale, ma se l'avessi messa bene in vista. E' una questione di ordine dei fatti e della distribuzione nel racconto che inficia.
Adesso ho capito il tuo punto di vista, @bestseller2020, e ti ringrazio di avermelo spiegato. :)

All'opposto, in una Discussione nel WD, avevo imparato a non "bruciare" le sorprese troppo presto (le tappe del racconto), pena il disinteresse prematuro del lettore.
Io ho scelto l'esatto contrario: ho scelto di centellinare gli indizi per salvaguardare il colpo di scena nel finale.
Ho cercato, sin dall'incipit, di far credere che la donna stesse guardando una foto del marito, in casa magari, o comunque in un luogo "normale", mentre sta ripercorrendo le tappe del loro rapporto.

Il primo indizio della presa d'atto del tradimento lo faccio dopo 15 righe:
Credeva fosse così. Adesso, troppo tardi, la verità le arrivava come un schiaffo in pieno viso e le sembrava di stringere ortiche tra le mani, invece dei suoi fiori.
(tieni presente che con la scala andava a portare i fiori freschi al marito)

(ma ancora taccio sulle circostanze - volutamente -)

La parte centrale è dedicata alla "ricostruzione" del tradimento e a una sorta di "mea culpa" cui si sottopone la vedova:
Quando? Quando la loro vita di coppia era diventata monotona e banale?
Purtroppo, con quel che aveva davanti, aveva pochi dubbi sulla veridicità della sua lucida retrospettiva.
Secondo il mio modo di pensare, non potevo che tenere per l'epilogo queste seguenti rivelazioni:
Un brivido la colse e le fece volgere lo sguardo all’altra immagine, della sua bella e sorridente vicina, alla sinistra di suo marito, che certo non pensava di essere raggiunto prima dall’amante che dalla moglie, alla quale aveva riservato il loculo a destra, nell’attico della colombaia.
E la frase che dà il titolo al racconto e fa capire a chi era rivolta la poesia:
Sì, era la Rosa il suo fiore preferito, nata nel primo giorno di primavera.
Mi piacerebbe sapere anche dagli altri se, secondo loro, ho sbagliato il modo di impostare questa storia.

Grazie. :)
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Re: [MI147] Il primo giorno di primavera

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Ciao @Poeta Zaza , bellissimo racconto, scritto benissimo anche se l'ho trovato di una tristezza infinita. 
Anche io avevo capito che quel cretino di Silvano aveva confessato dopo la caduta dalla bici e invece no, vero?
Capisce tutto lei da sola, guardando i loculi?
Che peccato finire così un lungo matrimonio.
Che tristezza.
Tu bravissima però, come sempre.
Alla prossima Poeta Zaza e grazie ancora per avermi riportata qui.
Un abbraccio.
Nessun timore, nessun favore, nessun rancore.

Re: [MI147] Il primo giorno di primavera

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paolasenzalai ha scritto: Ciao @Poeta Zaza , bellissimo racconto, scritto benissimo anche se l'ho trovato di una tristezza infinita. 
Anche io avevo capito che quel cretino di Silvano aveva confessato dopo la caduta dalla bici e invece no, vero?
Capisce tutto lei da sola, guardando i loculi?
Che peccato finire così un lungo matrimonio.
Che tristezza.
Tu bravissima però, come sempre.
Alla prossima Poeta Zaza e grazie ancora per avermi riportata qui.
Un abbraccio.
Scopre la tresca davanti alla tomba di lui... anzi, di fianco! :si: 
Grazie di essere venuta al MI e passata a trovarmi, @paolasenzalai   :)
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Re: [MI147] Il primo giorno di primavera

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Ciao carissima @Poeta Zaza, una poesia delicata (come la corolla di un fiore!) alla quale fa da contrappunto una trama nascosta da arzigogoli (forse l’amore da edera che hanno evocato i tuoi personaggi?). L’intreccio per i miei gusti è risultato un po’ contorto, ho dovuto leggere i commenti per collocare la scena della mountain bike e quella del tradimento, ma ci sono comunque delle gemme molto belle. 

Forse andrebbe un po’ potato, ma come sempre la tua scrittura è florida e ricca. 

Re: [MI147] Il primo giorno di primavera

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Garrula ha scritto:  ho dovuto leggere i commenti per collocare la scena della mountain bike
A proposito delle confidenze fatte da Silvano a Margherita, le ho citate per far capire uno dei passi salienti (il primo incontro) nella costruzione del loro rapporto di coppia, ma si trattava di cose avulse alla narrazione (infatti lui le parlava a cuore aperto del proprio passato).

Garrula ha scritto: Ciao carissima @Poeta Zaza, una poesia delicata (come la corolla di un fiore!) alla quale fa da contrappunto una trama nascosta da arzigogoli (forse l’amore da edera che hanno evocato i tuoi personaggi?). L’intreccio per i miei gusti è risultato un po’ contorto, ho dovuto leggere i commenti per collocare la scena della mountain bike e quella del tradimento, ma ci sono comunque delle gemme molto belle. 

Forse andrebbe un po’ potato, ma come sempre la tua scrittura è florida e ricca. 
Ti ringrazio delle tue considerazioni e del tuo passaggio.

Spero, ora che sei tornata al MI, di rivederti ai prossimi! @Garrula :)
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Re: [MI147] Il primo giorno di primavera

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Poeta Zaza ha scritto: «Per te si incantano gli elementi:
la pioggia si trattiene dal bagnarti,
al vento piace scompigliarti tiepido i capelli,
al sole carezzarti il viso,
al cielo sorvolarti, scostando nubi per vederti meglio,

alla terra spianarsi sotto i tuoi passi.»
bello!

Carerrima, io inizio un po' ad alzare le mani, e a pensare che in fondo non posso essere un buon commentatore per te. Perché tu cerchi una strada, in narrativa, nella quale io forse non credo per pregiudizio, e magari lo sbaglio è il mio. Secondo me portare le anafore nel racconto non funziona... Ma tu sei uno spirito bello tosto, che insiste... e allora ti dico insisti, mi farai ricredere, tanto, fino ad ad adesso, dirti "desisti" non è servito a nulla  <3  
Scrittore maledetto due volte

Re: [MI147] Il primo giorno di primavera

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Edu ha scritto: Carerrima, io inizio un po' ad alzare le mani, e a pensare che in fondo non posso essere un buon commentatore per te. Perché tu cerchi una strada, in narrativa, nella quale io forse non credo per pregiudizio, e magari lo sbaglio è il mio. Secondo me portare le anafore nel racconto non funziona... Ma tu sei uno spirito bello tosto, che insiste... e allora ti dico insisti, mi farai ricredere, tanto, fino ad ad adesso, dirti "desisti" non è servito a nulla  <3  
Anafore (?) quand'anche... e aforismi poetici, e la retorica che non sempre riesco a cacciare via.
So anche scrivere solo in prosa, eh! :si:
Piuttosto, è il mio pensare in versi che spesso si rovescia nella prosa, e che ha creato il mio stile.
Tu mi hai dato tanti altri consigli che ho seguito, credimi, ma lo "zazaismo" mi traccia e lo devo seguire.

Ciao, carerrimo @Edu  :)
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Re: [MI147] Il primo giorno di primavera

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Ciao @Poeta Zaza 
Mi dispiace per la tua Margherita, praticamente una lunga vita vissuta accanto al suo uomo, credendo in lui, vivendo felicemente per poi scoprire alla fine, attraverso ricordi e collegamenti che lui si era innamorato di questa Rosa
Dicono che è la vita e che non ci si può opporre alla vita; io ho un mio pensiero in proposito ma non lo esterno perché sarebbe alquanto lungo e apparentemente tortuoso nella sua semplicità.
Un pensiero che so già non piacerebbe, alquanto conservatore. Dico solo che non è la vita ma è luomo che dirige la sua vita, nel bene e nel male. E come uomo può dirigere i suoi sentimenti, di qualunque specie e origine siano. È per questo che si chiama uomo. (Intendo naturalmente anche la donna)
Alla fine, in questo cimitero che non ricorda certo i Sepolcri del Foscolo e nemmeno i canti di Ossian, cimitero per niente tenebroso intendo ma quasi una sorta di condominio, dove si continuano i ragionamenti tenuti in vita, Margherita attraverso rimandi e collegamenti viene al dunque, trae le sue conclusioni.
Anche io al suo posto avrei disdetto il loculo che si era riservato accanto al marito, visto che dallaltra parte ci stava Rosa, per farmi sistemare da tuttaltra parte. Ottima scelta, il minimo che poteva fare povera Margherita, così buona, così ingenua e così tradita dal suo uomo, il bravo Silvano, che non la meritava.
Resta la malinconia di pensare a come trascorrerà gli ultimi anni della sua vita, con questo pensiero, con questa amarezza.
Una storia molto malinconica.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [MI147] Il primo giorno di primavera

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@Poeta Zaza, un racconto in realtà triste, ma anche frustrante per Margherita che si deve accontertare di un trasloco loculare invece di una bella sfuriata al momento opportuno.
Solo una piccolezza. Sivano è morto, Rosa è morta, Andrea è grande e sta in America. Molto, troppo tempo è passato dal loro primo incontro e parlare di una mountain bike - la cui introduzione commerciale in Italia è abbastanza recente - stona un po'. Fallo cadere da una Bianchi che è lo stesso.
Se leggi bene questa riga non hai bisogno degli occhiali da vista
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