[MI145] Autoschediasma
Posted: Sun Feb 21, 2021 9:23 pm
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Traccia di mezzogiorno
Mi telefoni a mezzogiorno, mentre sto lavorando, e faccio fatica a mettere a fuoco i tuoi gemiti. Ti invito a ridurre il volume emotivo. Prova a spiegarmi cosa è successo, senza quel rumore di naso che cola. Non trovi le chiavi di casa. Potrei risponderti che non me ne frega niente, che hai trent'anni e non hai bisogno di un badante, ma siccome stiamo insieme da poco ti dico prova a cercarle con calma. E vedi di essere più ordinata, penso senza dirtelo, o almeno fai lo sforzo di non cambiare una borsetta al giorno. La scorsa settimana non trovavi più il cellulare e hai buttato mezza mattina per la denuncia, più gli strilli perché avevi perso le foto dei viaggi. Che poi sono tutte uguali. La sera lo hai ripescato per caso nello zainetto di pelle verde, e ridacchiavi.
Tra i singhiozzi mi spieghi che non trovi neppure le chiavi della macchina e non puoi andare in ufficio. Vai coi mezzi, organizzati, chiama una collega, usa i piedi, cerca un taxi, datti malata: perché devi chiamare me, che al negozio sto da solo? Sì, lo sai che mi stai disturbando, ma a qualcuno lo devi pur far sapere che sei tanto in agitazione per via della gomma della macchina bucata. Ti si è bucata la gomma? E non me lo dici? Ma perché non hai chiesto aiuto a qualcuno per strada? Non c'era nessuno, mi spieghi, ma anche se ci fosse stato qualcuno certo non gli avresti chiesto di aiutarti, perché lo sai bene che a cambiare una ruota ci si sporca tanto e si fatica. Ma come lo sai, se non l'hai mai cambiata in vita tua? Ora non mi umiliare, aiutami, mi dici. Sei salita a casa per telefonare al meccanico, ti senti tutta imbambolata, non riesci a trovare le chiavi, ti tremano le mani. Non capisco perché non hai chiamato il meccanico dalla strada, col cellulare. Ah, ieri sera ti sei dimenticata di caricarlo. Esco dal negozio e metto il cartello "Torno subito".
Proviamo a ripercorrere insieme tutti i movimenti che hai fatto quando sei salita. Controlla se hai lasciato le chiavi di casa attaccate alla porta. Ci hai già pensato da sola? Ottimo, vuol dire che non sei del tutto idiota. Ora rovescia il contenuto della borsa sul tavolo. Lo hai già fatto, e le chiavi non ci sono. Però hai ritrovato il cornetto di corallo rosso che ti ha regalato tua sorella per l'onomastico. Bene. Sono notizie che cambiano una giornata in meglio. In quale camera sei stata? In cucina, al bagno? Controlla sopra le credenze, sul pavimento, dentro al cesso, sotto al letto, per la miseria! Sì, mi rendo conto che hai la macchina parcheggiata male con la ruota bucata, il meccanico non può venire e tu non trovi più nessuna chiave. Riprendiamo da dove ci eravamo fermati. Ragiona con calma, non costringermi a chiudere il negozio per venire a soccorrerti. Già gli affari vanno da schifo.
Sei stata in cucina e hai bevuto un bicchiere d'acqua perché ti sentivi svenire, e non ricordi se avevi in mano i mazzi di chiavi. Ma se hai aperto la porta di casa e le chiavi le hai sfilate dalla toppa, devono per forza stare dentro casa, sei d'accordo? Allora cercale! Le hai certo poggiate insieme a quelle della macchina da qualche parte, senza farci caso. Ripercorri tutte le stanze una a una, dai. Guarda in tutte le tasche. Cerca sulle sedie in cucina, forse mentre bevevi ti sei seduta. Prova a guardare sul lavandino, sopra il frigorifero. E non piangere! Fai le cose con criterio, smetti di girare in tondo, segui quello che ti dico, e le troveremo. Non è una situazione senza via d'uscita, anche se può sembrarti così: calmati. Fai un bel respiro profondo, brava. Allora: lasci la macchina, sali le scale. No, hai preso l'ascensore, d'accordo, ma non cambia nulla. Apri la porta di casa (ma la macchina l'hai chiusa con le chiavi, o per caso le hai lasciate dentro? Ti ricordi di averla chiusa, già è molto), sfili le chiavi, chiudi la porta alle tue spalle. Forza, ricominciamo. Non ti hanno fatto il malocchio, piantala. Torna in bagno. Hai tirato la catena? Forse le avevi in mano, e ti sono cadute accanto allo scopino, controlla. Guarda bene sotto gli asciugamani, accanto al bidet. Ok, non ci sono. Torna in camera da letto, magari le hai poggiate sul comodino, accanto al telefono fisso. Va bene, hai chiamato dall'apparecchio in salotto. Allora guarda bene in salotto, accidenti! Sopra i cuscini, sotto il divano, accanto al telefono, sul tappeto. Niente. Torniamo in cucina. Per caso hai aperto il frigorifero? Guardaci dentro, controlla pure nel freezer. Tu fallo, non si può mai sapere che combiniamo quando il cervello va per conto suo. Sei stanca, mi dici, e ti batte forte il cuore. Siediti, e bevi un po' d'acqua. Ne usciremo, vedrai.
Come, nella borsa? Ma se è la prima cosa che hai fatto. L'hai rovesciata tutta sul tavolo e non c'erano, come fanno a esserci ora? Eri troppo agitata e non le hai notate: ora, grazie a me, le hai viste. Anzi, sono loro che ti hanno chiamato, forse si erano nascoste per farci uno scherzo. Ti amo tanto, mi dici.
Riapro il negozio, per fortuna c'è un po' di fila.
Traccia di mezzogiorno
Mi telefoni a mezzogiorno, mentre sto lavorando, e faccio fatica a mettere a fuoco i tuoi gemiti. Ti invito a ridurre il volume emotivo. Prova a spiegarmi cosa è successo, senza quel rumore di naso che cola. Non trovi le chiavi di casa. Potrei risponderti che non me ne frega niente, che hai trent'anni e non hai bisogno di un badante, ma siccome stiamo insieme da poco ti dico prova a cercarle con calma. E vedi di essere più ordinata, penso senza dirtelo, o almeno fai lo sforzo di non cambiare una borsetta al giorno. La scorsa settimana non trovavi più il cellulare e hai buttato mezza mattina per la denuncia, più gli strilli perché avevi perso le foto dei viaggi. Che poi sono tutte uguali. La sera lo hai ripescato per caso nello zainetto di pelle verde, e ridacchiavi.
Tra i singhiozzi mi spieghi che non trovi neppure le chiavi della macchina e non puoi andare in ufficio. Vai coi mezzi, organizzati, chiama una collega, usa i piedi, cerca un taxi, datti malata: perché devi chiamare me, che al negozio sto da solo? Sì, lo sai che mi stai disturbando, ma a qualcuno lo devi pur far sapere che sei tanto in agitazione per via della gomma della macchina bucata. Ti si è bucata la gomma? E non me lo dici? Ma perché non hai chiesto aiuto a qualcuno per strada? Non c'era nessuno, mi spieghi, ma anche se ci fosse stato qualcuno certo non gli avresti chiesto di aiutarti, perché lo sai bene che a cambiare una ruota ci si sporca tanto e si fatica. Ma come lo sai, se non l'hai mai cambiata in vita tua? Ora non mi umiliare, aiutami, mi dici. Sei salita a casa per telefonare al meccanico, ti senti tutta imbambolata, non riesci a trovare le chiavi, ti tremano le mani. Non capisco perché non hai chiamato il meccanico dalla strada, col cellulare. Ah, ieri sera ti sei dimenticata di caricarlo. Esco dal negozio e metto il cartello "Torno subito".
Proviamo a ripercorrere insieme tutti i movimenti che hai fatto quando sei salita. Controlla se hai lasciato le chiavi di casa attaccate alla porta. Ci hai già pensato da sola? Ottimo, vuol dire che non sei del tutto idiota. Ora rovescia il contenuto della borsa sul tavolo. Lo hai già fatto, e le chiavi non ci sono. Però hai ritrovato il cornetto di corallo rosso che ti ha regalato tua sorella per l'onomastico. Bene. Sono notizie che cambiano una giornata in meglio. In quale camera sei stata? In cucina, al bagno? Controlla sopra le credenze, sul pavimento, dentro al cesso, sotto al letto, per la miseria! Sì, mi rendo conto che hai la macchina parcheggiata male con la ruota bucata, il meccanico non può venire e tu non trovi più nessuna chiave. Riprendiamo da dove ci eravamo fermati. Ragiona con calma, non costringermi a chiudere il negozio per venire a soccorrerti. Già gli affari vanno da schifo.
Sei stata in cucina e hai bevuto un bicchiere d'acqua perché ti sentivi svenire, e non ricordi se avevi in mano i mazzi di chiavi. Ma se hai aperto la porta di casa e le chiavi le hai sfilate dalla toppa, devono per forza stare dentro casa, sei d'accordo? Allora cercale! Le hai certo poggiate insieme a quelle della macchina da qualche parte, senza farci caso. Ripercorri tutte le stanze una a una, dai. Guarda in tutte le tasche. Cerca sulle sedie in cucina, forse mentre bevevi ti sei seduta. Prova a guardare sul lavandino, sopra il frigorifero. E non piangere! Fai le cose con criterio, smetti di girare in tondo, segui quello che ti dico, e le troveremo. Non è una situazione senza via d'uscita, anche se può sembrarti così: calmati. Fai un bel respiro profondo, brava. Allora: lasci la macchina, sali le scale. No, hai preso l'ascensore, d'accordo, ma non cambia nulla. Apri la porta di casa (ma la macchina l'hai chiusa con le chiavi, o per caso le hai lasciate dentro? Ti ricordi di averla chiusa, già è molto), sfili le chiavi, chiudi la porta alle tue spalle. Forza, ricominciamo. Non ti hanno fatto il malocchio, piantala. Torna in bagno. Hai tirato la catena? Forse le avevi in mano, e ti sono cadute accanto allo scopino, controlla. Guarda bene sotto gli asciugamani, accanto al bidet. Ok, non ci sono. Torna in camera da letto, magari le hai poggiate sul comodino, accanto al telefono fisso. Va bene, hai chiamato dall'apparecchio in salotto. Allora guarda bene in salotto, accidenti! Sopra i cuscini, sotto il divano, accanto al telefono, sul tappeto. Niente. Torniamo in cucina. Per caso hai aperto il frigorifero? Guardaci dentro, controlla pure nel freezer. Tu fallo, non si può mai sapere che combiniamo quando il cervello va per conto suo. Sei stanca, mi dici, e ti batte forte il cuore. Siediti, e bevi un po' d'acqua. Ne usciremo, vedrai.
Come, nella borsa? Ma se è la prima cosa che hai fatto. L'hai rovesciata tutta sul tavolo e non c'erano, come fanno a esserci ora? Eri troppo agitata e non le hai notate: ora, grazie a me, le hai viste. Anzi, sono loro che ti hanno chiamato, forse si erano nascoste per farci uno scherzo. Ti amo tanto, mi dici.
Riapro il negozio, per fortuna c'è un po' di fila.