Re: [MI 152] Terra e acqua

26
Ciao @Atlab the Alchemist,
Intanto scusami per il ritardo con cui ti rispondo. Per il resto, che dire? Grazie davvero, sono felice di aver letto il tuo commento. Ogni volta che si viene letti è un dono, se poi si viene apprezzati ancor più. Mi ritrovo molto in quello che dici sul seguire la nostra natura e lasciare che la penna scriva da sola accompagnata dal nostro pensiero. È un po' la strada che seguo anch'io.
Quanto allo scrivere un romanzo, ho provato a farlo ed è nel cassetto. Ti ringrazio per la tua esortazione a continuare a scrivere: ne ho davvero bisogno!
A presto e grazie ancora!
Ciao @edotarg
E grazie anche a te! Sia per aver letto e apprezzato che per aver lasciato le tue preziose osservazioni che mi saranno senz'altro utili.
A presto e buon fine agosto a entrambi!

Re: [MI 152] Terra e acqua

27
@Edu in Sicilia esiste il lago Pozzillo, non è certo immenso (misura poco meno di 8 km), ma vi si tengono diverse gare di canottaggio.

@ivalibri avevo scritto il mio bel commento che è sparito sbagliando a cliccare un tasto, vorrei urlare a più non posso, ma non servirebbe a niente, dunque sintetiziamo.
Hai saputo dare una sincera impronta siciliana al pezzo sia per linguaggio (ottimo dialetto) sia per contenuto. Confesso che all'inizio non avevo ben capito chi vendeva e chi comprava, poi ho inquadrato. Molto belle le descrizioni dei fantasmi e del secondo annegamento. Mi ha spiazzato solo la dinamica di questa parte
ivalibri ha scritto: Traccia di mezzanotte.



 
U zu si mise a remare verso il centro del lago. Totuccio sorrideva. U zu scrollò il capo, non si capacitava del perché suo nipote sorridesse ma nemmeno capiva perché lo stesse portando proprio là dove avvenne la disgrazia. Erano le sue stesse braccia a comandare, quelle braccia che per tanti anni non avevano fatto altro che zappare.
La barca si fermò sopra i fantasmi.
Totuccio si schiarì la voce.
"Vossia avi a sapiri..." disse.
"Chi cosa?" rispose u zu Badassaru.
"Io e Rosidda ce la vogliamo tenere la terra".
Qui suppongo sia stato l'odio atavico a fargli muovere le braccia verso il punto esatto della prima tragedia, perchè u zu ancora non sa quello che vuole dirgli il nipote. Fin quando il ragazzo sale in barca u zu è convinto che gli venderà la terra, quindi mi spiazza un po' il suo comportamento. Forse un presentimento vago come il pulviscolo sott'acqua lo avrebbe giustificato. In ogni caso, non badare molto al mio cavillare, il pezzo è bello e mi è piaciuto parecchio. 

 È sempre un piacere leggere i tuoi racconti. 

Re: [MI 152] Terra e acqua

28
Cara @Adel J. Pellitteri,
Grazie per il tuo commento! Ti capisco, è successo anche a me di aver cancellato inavvertitamente un commento dettagliato e so che viene un nervoso... Quindi doppiamente grazie per averlo riscritto.
Grazie per i tuoi appunti, senz'altro utili. Diciamo che la parte che ti ha spiazzata è giustificata in parte dall'aderenza alla traccia, in cui la memoria dell'acqua ha un parte attiva nello svolgimento della trama. Al di fuori di quel contesto immagino che risulti un po' debole. Hai fatto bene a segnalarmelo.
A presto!
Rispondi

Torna a “Racconti”