[H2022P] Altri dei

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Traccia numero cinque: il Baratro

commento: La fabbrica


Altri dei


Sono solo 
un uomo
ma pensami come onda.
Io questo sono.
Voglio annientarmi.
Troppo sangue.
Non basta dire: è la guerra.
Io piccolo re
di un piccolo mondo.
Questo mi bastava.

Dei e uomini
mi hanno chiamato per uccidere.
Ho arato la sabbia
come pazzo per non partire.
Mi hanno fermato
mettendo mio figlio in fasce
davanti ai buoi.

Seduto al fuoco
di notti insonni,
sognando il ritorno a casa
ho mangiato e bevuto
con i martiri della vita.
Amici e nemici.
Ho dovuto immergermi nel loro sangue
davanti a una città da conquistare.
Mio padre era un argonauta
ma da vecchio amava il suo orto
che piantò con me bambino.
Poi la mia donna e mio figlio.
Questo doveva essere tutto.

Ma la vita non voleva.

Ho danzato e amato con una maga,
odiato dagli dei e dai loro figli.
Ricordo il contorcersi delle mie viscere
al canto delle sirene;
sconosciuta felicità inappagata.
Ricordi di sole e di mare,
desiderio di terra e di amore.

Non mi è bastato tornare a casa.
Ancora sangue di chi voleva usurparmi tutto.
Il mio cane mi ha riconosciuto,
la mia donna ha tardato a ricordarsi,
mio figlio è un uomo mai visto.
A mio padre ho dovuto dimostrare
ogni angolo del mio piccolo orto
affinché mi riconoscesse.

Non amo più la quiete.
Non amo più l’amore.
So di dover morire.
I miei vecchi compagni,
delusi dalle pietre del loro ritorno
sono venuti da me.
Mangiamo e beviamo,
mi guardano e ridono,
la pelle ancora cotta dal sole,
gli occhi oltre.
Come me.
Vogliono morire anche loro.

Ho sempre saputo
di altri mari, altre terre
oltre i confini del mondo.
Forse ricominciare.
Forse pace.
Forse amore.
Altri uomini.
Altri dei.
Ho sempre saputo.
E anche i miei uomini.
Andremo oltre.
Moriremo tutti.
Finalmente torneremo a vivere.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [H2022P] Altri dei

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ciao @Alberto Tosciri

Bello questo Ulisse redivivo che ti ha ispirato questa lunga confessione di vita. Avevi avvertito nel of topic, che non sarebbe stato niente di orrido. Non ti sei smentito. In effetti non è un pezzo dove gli elementi tipici di Halloween conducono i versi. Anche se, si poteva tentare una poesia/ballata anche di tipo satirico e goliardico, data la natura stessa della leggenda di Re Jack. Ma tu sei un umo tutto di un pezzo e secondo me, non te la sei sentita di addentrarti in poesia attraverso sei soggetti e atmosfere che cozzano tanto con il dolce poetare: quello nostalgico, a volte anche rude e severo, di cui tanto sei abile. Sicuramente è una questione di cuore; quella che impedisce di esternare dei sentimenti verso altri orizzonti. Questo era il difficile in questo contest. Poesia e orrore: un connubio, ripeto, di difficile costruzione. Comunque, il poema mi è piaciuto. Aiiiò! S'intendeusu e a si (y) biri
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [H2022P] Altri dei

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Ciao @bestseller2020 e grazie.
Sì davvero non è molto orrido, ci sono scene più atroci nell'Iliade...
L'horror non è che non mi piaccia scriverlo, il fatto è che non mi ci trovo nell'horror alla Halloween, per quanto abbia il suo fascino.
Ci avrei voluto mettere qualche strega, qualche jana e altre storie sarde di donne, as cogas-surbile, che la notte si trasformano in una sorta di vampiri che succhiano il sangue ai neonati, ricercate e maledette perché inconsapevoli durante il giorno... o uomini che si trasformano in tori che annunciano la morte... ma non sarebbe stato adatto a una poesia, bensì a un racconto. O  forse anche a poesia, chissà. Magari scatenavo il panico... :hm:

A si biri sempere
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [H2022P] Altri dei

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Alberto Tosciri ha scritto:
Non amo più la quiete.
Non amo più l’amore.
So di dover morire.
I miei vecchi compagni,
delusi dalle pietre del loro ritorno
sono venuti da me.
Mangiamo e beviamo,
mi guardano e ridono,
la pelle ancora cotta dal sole,
gli occhi oltre.
Come me.
Vogliono morire anche loro
Cito solo questo parte quando, in realtà, ogni parola ha il suo peso, il suo equilibrio e meriterebbe un commento approfondito. Nel tuo testo si legge la tremenda realtà di chi, soldato, torna dalla guerra. Non è più lui né per sé né per gli altri. Rimane soldato, amico dei commilitoni con i quali prova a condividere ciò che resta della vita. Insieme rimangono in attesa della prossima chiamata che, ovunque sia, sarà la morte. 
La tua poesia ha l'orrido che viene dalla vita stessa, dall'insulso ordine di uccidere altri uomini e che, alla fine, uccide gli stessi convocati (anche solo metaforicamente). Non c'è nulla di più terribile e macabro della guerra, ogni "omicidio" è pianificato, discusso, ragionato per portare a termine il "peggiore risultato", ovvero, il maggior numero di morti. 
Testo interessantissimo. Complimenti

Re: [H2022P] Altri dei

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Grazie @Adel J. Pellitteri 

Grazie del tuo commento e per aver letto tra le righe ciò che intendevo.
Naturalmente contro la guerra, ma il fatto è che quando si vive troppo a lungo in quel modo, si acquisisce un nuovo concetto della vita che non si trova sui libri. Troppo è l'orribile che si è visto, vissuto, perpetuato. Assurdo.
Tornati a casa non lo si può condividere, per "guarire", "risanarsi", tornare alla vita di una volta, non è possibile, nessuno capirebbe. Nessuno, nemmeno i propri cari hanno voglia di stare a sentire e men che meno gli altri. Ti evitano come un dannato. Ti rendi conto di essere solo al mondo. Vivi nel mondo che prima ti sembrava meraviglioso e ti accorgi che ti manca l'aria. Vai in giro e non t'importa più niente di niente, ti perdi e vai nel panico per delle sciocchezze che prima ti sembravano normali, reagisci duramente se ti sbarrano la strada. Entri in un centro commerciale e ti gira la testa nel vedere tanti colori, mentre prima ne vedevi pochi; il colore del deserto, la notte, la tua uniforme, la morte sempre intorno.
Paradossalmente ritrovi la vita solo con coloro che hanno condiviso con te quei momenti terribili, che sei costretto a rimpiangere come l'unico modo di vivere. Anche questo è assurdo. Amare l'inferno.
Ma questo rimpianto è molto, molto pericoloso.
La società ti manda in guerra e quando torni non vuole sapere più niente di te. Non esisti. È tremendo. 
Qui lo spiega bene il colonnello Kurtz - Marlon Brando - in Apocalypse now -
Una interpretazione magistrale sulla definizione di quell'orrore.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [H2022P] Altri dei

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Alberto Tosciri ha scritto: ma pensami come onda.
Molto espressivo questo verso. E di piacevole lettura la poesia tutta: attraversi la vita, i dolori e le peregrinazioni di Odisseo, dimostrando, una volta ancora, il tuo amore per la grecità. Riguardo alla morte del Laerziade (raffinato il riferimento agli Argonauti), mi pare tu ti riferisca alla versione dell'Inferno di Dante (che a sua volta attinge da Ovidio), in cui il poeta immagina che l'ultimo viaggio di Odisseo, oltre le Colonne d'Ercole, si concluda col naufragio nei pressi della montagna del Purgatorio e con la morte dell'eroe greco e dei compagni. Nel verso finale "finalmente torneremo a vivere" leggo un accenno, anacronistico e per questo molto interessante, alla cristianità, e quasi un omaggio a Dante stesso, quasi a chiudere il cerchio. Riguardo al senso ultimo del tuo componimento, la risposta ad Adelaide è di grande chiarezza.
Un saluto e grazie, @Alberto Tosciri.
 
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Re: [H2022P] Altri dei

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Alberto Tosciri ha scritto:
Seduto al fuoco
di notti insonni,
sognando il ritorno a casa
ho mangiato e bevuto
con i martiri della vita.
Amici e nemici.
Ho dovuto immergermi nel loro sangue
davanti a una città da conquistare.
La guerra ti depriva dell'essenziale: del diritto alla specie di esistenza cui tutti abbiamo diritto: coi nostri cari, col nostro lavoro, con il nostro quotidiano.
Ci toglie anche la gioia sognata del ritorno a casa. Dove tutto è come l'abbiamo lasciato ma il soldato che torna non è più quello che è partito.
Alberto Tosciri ha scritto:
Non mi è bastato tornare a casa.
Ancora sangue di chi voleva usurparmi tutto.
Il mio cane mi ha riconosciuto,
la mia donna ha tardato a ricordarsi,
mio figlio è un uomo mai visto.
A mio padre ho dovuto dimostrare
ogni angolo del mio piccolo orto
affinché mi riconoscesse.
Anche chi ha amato il soldato di ritorno, simil Ulisse, non lo riconosce.

Caro @Alberto Tosciri  :libro: 
a me hai fatto ricordare anche Il cacciatore, con Robert de Niro, sulla guerra in Vietnam e sul ritorno degli amici segnati dall'esperienza.
Andata e ritorno dall'inferno, il cui finale vede gli amici sopravvissuti, avvolti da una coltre di angoscia e di perdita, dopo avere cantato con amarezza 
l'inno alla patria matrigna, che li ha chiamati a una missione da vincere solo per autocelebrarsi, mentre brindano all'amico perduto, stigma della loro perduta spensierata giovinezza e al domani che li vedrà comunque insieme, come amici che sanno di conoscersi e che, insieme, cercheranno di ricostruirsi la vita... Mi viene da aggiungere: con pochi logori arnesi... come scriveva un grande. L'amicizia che regge le persone.

Tu sei più pessimista, come se l'amicizia non avesse più scopo se non la condivisione del pensiero della morte per tutti, sfiorata insieme, in guerra, e ora attesa come ineludibile, in pace:
Alberto Tosciri ha scritto: dom nov 20, 2022 5:22 pm
Non amo più la quiete.
Non amo più l’amore.
So di dover morire.
I miei vecchi compagni,
delusi dalle pietre del loro ritorno
sono venuti da me.
Mangiamo e beviamo,
mi guardano e ridono,
la pelle ancora cotta dal sole,
gli occhi oltre.
Come me.
Vogliono morire anche loro.
Alberto Tosciri ha scritto: dom nov 20, 2022 5:22 pm
Ho sempre saputo
di altri mari, altre terre
oltre i confini del mondo.
Forse ricominciare.
Forse pace.
Forse amore.
Altri uomini.
Altri dei.
Ho sempre saputo.
E anche i miei uomini.
Andremo oltre.
Moriremo tutti.
Finalmente torneremo a vivere.
La speranza deve passare, comunque, da una morte.
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [H2022P] Altri dei

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Ti ringrazio @Ippolita 

Amo la grecità infatti, in genere tutta la storia del Mediterraneo. Ho pensato a Dante e al suo inferno e anche ad altri riferimenti antichi... all'inferno islamico, جهنم Jannham, con il suo caldo che richiama il calore del deserto, il  Rubʿ al-Khālī  الربع الخالي il  Quarto Vuoto... Ma non per sempre. Uhh! Quante cose avrei voluto metterci e non ho potuto, ma le avevo in testa. Non sarebbe più stata una poesia e certo non lo è nemmeno come l'ho scritta. I riferimenti al mondo arabo non sono inappropriati in quanto lo stesso Dante conosceva e si ispirò per la Commedia ai testi di un grande filosofo e mistico arabo del Medio Evo, Ibn Arabi, al quale si ispirò anche San Giovanni della Croce.
L'uomo, essendo immagine di Dio non può essere rinchiuso. Punito sì. Può capire. Migliorare. Ricominciare. Odisseo in fondo è un "reduce", crede negli dei, alcuni sono con lui, altri no. E questo è il destino. Non può più adattarsi a essere il piccolo re del suo piccolo mondo, non dopo quello che ha passato, che ha visto. La moglie, il figlio, il padre... un uomo ha dei legami terreni, ma un uomo è sempre solo.  Non credo che nemmeno Laerte si sia rassegnato al piccolo grande orto di Itaca. Personaggio interessante come la vita di ognuno dei circa cinquanta Argonauti di Giasone.

Un accenno cristiano nel mondo mediterraneo si troverà sempre,  almeno in me, come un accenno ebraico e musulmano. Quando si ha la consapevolezza di questo diverso sangue che scorre in tutti noi la vita assume un significato diverso. Il mio ideale di sincretismo, ma non voglio dar mostra o sfoggio di chissà quale erudizione a scapito di chissà chi, sono già stato accusato di questo. Sono un modesto autodidatta, molto curioso e desideroso di migliorare e capire.
Odisseo non può essere punito per la sua ribellione, ma deve morire per rinascere.
In cosa consista questa rinascita non so esattamente. Lo arguisco, ma andrei per le lunghe. Se è subentrato il modo di dire per chi muore che è "andato all'altro mondo", qualche significato ci sarà.
Ci sono molti libri, poeti, filosofi, scrittori e registi che parlano dell'indicibile orrore umano. Alcuni si sono avvicinati di molto alla verità, ma la verità è sempre un passo oltre l'ultimo velo.


Grazie  delle tue preziose osservazioni, come sempre, @Poeta Zaza 

Hai nominato un buon film, che va oltre il puro divertimento stando in poltrona. Un film che può fare pensare e che ha attinenza con il ritorno dalla guerra.
Poeta Zaza ha scritto: La speranza deve passare, comunque, da una morte.
 Sì. Per quanto nella nostra cultura occidentale, deformata dal pensiero di gente stolta... la morte non esista, ma esista un'inconcludente, gaudente stupida giovinezza eterna, palestrata e imbellettata naturalmente.
Poi, quando si accorgono che la Morte viene per tutti, si convertono per paura.
Amo pensare che per questa gente Dio abbia dei buoni scarponi quantici per prenderli a sonori calci per l'eternità, che in questi casi per loro deve essere applicata senza suggestioni del deserto che non capirebbero.
Scusa la digressione comica.
A volte sono in vena. Ma vedici tanta amarezza.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [H2022P] Altri dei

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Ciao @Alberto Tosciri,  Ogni volta i tuoi testi sono una sorpresa.
Interessante come l'autore accosta la sua vita, o quella di una persona immaginaria a quella del noto eroe.
Versi come: 
Alberto Tosciri ha scritto:
Mi hanno fermato
mettendo mio figlio in fasce
davanti ai buoi.
o come: 
Alberto Tosciri ha scritto:
A mio padre ho dovuto dimostrare
ogni angolo del mio piccolo orto
affinché mi riconoscesse.
sono davvero belli.

Ma qui alla fine, non ho afferrato:
Alberto Tosciri ha scritto:
Moriremo tutti.
Finalmente torneremo a vivere.
Sono almeno cinque le versioni sulla vita di Ulisse dopo il ritorno a Itaca. Io sono convinta che nessuna persona dovrebbe vivere i propri giorni futuri immersa nel passato. Ulisse, dopo tutta l'esperienza fatta nelle sue avventure, deve aver avuto una vita piena di nuove scoperte, il gusto per la vita non può averlo abbandonato.

Re: [H2022P] Altri dei

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Rimane poco da aggiungere dopo aver letto gli articolatissimi commenti che mi precedono.
Aggiungo che ho letto la tua poesia come una vera tragedia, la tragedia di un uomo strappato ala sua terra e alla sua famiglia, tornato talmente cambiato da essere straniero a casa propria, incapace di ritornare ad essere quello che era, tanto che non gli rimane altro che ripartire con i suoi commilitoni.
Le parole che hai usato e l'ordine in cui le hai messe hanno fatto breccia nel mio cuore permettendomi di sentire questo dramma, di "com-patire" ogni momento, di fare per interposta persona l'esperienza di sentimenti ed emozioni, che spero non dovrò mai sperimentare di persona.
Per me poesia é proprio questo groviglio emotivo, difficile da articolare che scaturisce alla lettura delle tue parole.
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