[H2022P] Un ballo, un cerchio, un amico

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Traccia 11. "Uno"
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Mangia l'ombra dei tuoi passi,
aspetta solo che collassi
e se ti giri all'improvviso,
lui ti fa un bel sorriso!

Non ha occhi, non ha mani
cresce sempre ogni domani.
Conta i giorni lui per te,
è un vero amico, ecco cos'è!

Adesso insieme noi cantiamo 
e con gioia lo chiamiamo:

Vieni, vieni, vien qui su
tieni questo bimbo a testa in giù,
come lui ce ne sono mille e più,
come te ci sei solo tu.
Tu sei uno, noi la  tribù,
Tu sei uno, noi schiavitù.
Un, due, tre...un, due, tre, un,
due, tre...un, due, tre...
cucù!

Re: [H2022P] Un ballo, un cerchio, un amico

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Ciao, Aurelio! Bentornato: sono molto contenta che tu sia riuscito a partecipare.

Ho letto più volte la tua filastrocca e ogni volta mi appariva più inquietante, perché ogni volta mi soffermavo su un diverso particolare. Non sono riuscita a capire, per mio difetto, a cosa si faccia riferimento, ma tutto sommato lo preferisco perché l'enigma aggiunge brividi alla composizione. Mi pare, difatti, che la struttura gioiosamente fanciullesca sia solo una facciata che nasconde un gravoso turbamento. Già nei primi versi s'insinua la paura nei confronti di questo essere inseguitore, che è in attesa della "caduta" e che sorride se ci si volta; orribile, poi, il fatto che non abbia occhi né mani e che cresca in continuazione, e ancora più terribile il fatto che venga definito, con macabra ironia, "amico". Seguono, poi, un'immagine ambigua e terribile, vale a dire il "bimbo a testa in giù", e una parola chiave che apre la porta a molte interpretazioni: "schiavitù". 
Devo dire che sei riuscito in pieno nel tuo intento, perché l'aspetto formale della filastrocca giocosa distrae dal contenuto, che invece si rivela angosciante. 
Bravo, @Aurelio Mandraffino, e grazie di essere qui con noi.
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Re: [H2022P] Un ballo, un cerchio, un amico

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Mangia l'ombra dei tuoi passi,
aspetta solo che collassi
e se ti giri all'improvviso,
lui ti fa un bel sorriso!
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Anch'io non capisco! :) L'unico che può attendere che collassi è chi ti vuole del male. Può essere un assassino, o magari il destino? Beffardo e pronto a divorare i giorni o i passi della vita?
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Non ha occhi, non ha mani
cresce sempre ogni domani.
Conta i giorni lui per te,
è un vero amico, ecco cos'è!
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Se non è una persona, allora è il destino! Confidare nel destino è pensarlo amico?
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Adesso insieme noi cantiamo 
e con gioia lo chiamiamo:
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Vieni, vieni, vien qui su
tieni questo bimbo a testa in giù,
---------------------------------------------------------------------
Il bambino a testa in giù mi sembra la visione di quello che noi da bambini, chiamavamo "L'uomo nero": ti riferisci a lui? Sai quante filastrocche su di lui!
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come lui ce ne sono mille e più,
come te ci sei solo tu.
Tu sei uno, noi la  tribù,
Tu sei uno, noi schiavitù.
Un, due, tre...un, due, tre, un,
due, tre...un, due, tre...
cucù!
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Non saprei. Come @Ippolita ho trovato curiosa e macabra allo stesso tempo. L'ho trovata misteriosa e con possibili diverse interpretazioni!
Svelaci l'arcano! :D Ciao Aurelio
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [H2022P] Un ballo, un cerchio, un amico

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  ha scritto:Mangia l'ombra dei tuoi passi,
aspetta solo che collassi
e se ti giri all'improvviso,
lui ti fa un bel sorriso!
I primi quattro versi non evocano immagini:

Mangia l'ombra dei tuoi passi... mi fa pensare a una sensazione. Uno stato d'animo, premonizione che suscita dubbio, sospetto.

e se ti giri all'improvviso, lui ti fa un bel sorriso!  il dubbio corrode ma a volte se lo esamini da diverse angolazioni svanisce. 

Sì, a me viene in mente che tu, @Aurelio Mandraffino , volessi personificare una sensazione, anche se io no ho ben capito quale.



Non ha occhi, non ha mani

cresce sempre ogni domani.

Conta i giorni lui per te,

è un vero amico, ecco cos'è!



I primi due versi di questa strofa mi danno ragione, anche la terza riga veramente, se penso che il dubbio cresce nell'animo fino a quando non abbiamo una soluzione.

Ma che sia un amico mi diventa strano. Il dubbio è sinonimo d'intelligenza, il dubbio alimenta la conoscenza, forse la chiave di lettura è questa... forse.

  ha scritto:Aurelio MandraffinoAdesso insieme noi cantiamo 
e con gioia lo chiamiamo:
Qui non so proprio cosa pensare. Sembrava che il poeta si rivolgesse a uno, che non fosse coinvolto dalle immagini metaforiche, adesso cambia tutto e il poeta si rivolge a uno dicendogli di cantare con gioia e chiamare un'entità? Di evocare qualcosa o qualcuno.
  ha scritto:Aurelio MandraffinoVieni, vieni, vien qui su
tieni questo bimbo a testa in giù,
come lui ce ne sono mille e più,
come te ci sei solo tu.
Tu sei uno, noi la  tribù,
Tu sei uno, noi schiavitù.
Un, due, tre...un, due, tre, un,
due, tre...un, due, tre...
cucù!
La canzoncina, a parte il bimbo a testa in giù, immagine precisa che  fa pensare a un rito magico o un sacrificio, non mi rimanda nessun concetto che si leghi al resto della poesia. 
Sicuramente la mia lettura non ci azzecca nulla con quello che volevi comunicare. Ci ho provato lo stesso perché il testo suscita molta curiosità.
Ben approdato nel contest, spero di leggerti ancora.

Re: [H2022P] Un ballo, un cerchio, un amico

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Aurelio Mandraffino ha scritto: Non ha occhi, non ha mani
cresce sempre ogni domani.
Conta i giorni lui per te,
è un vero amico, ecco cos'è!
Ecco cos'è! Per me è la morte. Per un bambino è lontanissima, piccola: ma. giorno dopo giorno, cresce e si avvicina, venendoci sempre più vicina.
Il verso, indicativo e inquietante: "cresce sempre ogni domani" mi ha illuminato.
Bentornato ai Contest, @Aurelio Mandraffino  :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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