[H2022P] Sarà novembre

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Traccia 10. La tomba.
Sarà novembre e sarà pioggia
e notte anche se giorno
alle otto di un mattino di novembre 
le tue ossa mature per il forno 
tireranno su dalla terra nera 
le tue ossa forti 
vestite a festa ancora 

le tue ossa, senza più carne né sorriso
eppure troppo grandi ancora
– è scarno lo spazio per i morti –
raccolte nella culla che raffiora

pure dal nostro corpo dalla tomba offeso
strizzeranno un giorno una manciata 
di ossa spoglie da bruciare 
e polvere raschiata.
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Re: [H2022P] Sarà novembre

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Ciao @Ippolita  provo a farti un bel commento. La tua poesia ha colpito il mio cuore.

Partiamo:
Corregerei la grafica. Sono tre strofe, quindici versi. Nel leggerli, hanno creato nella mente una disarmonia grafica e scenica.  

Sarà novembre e sarà pioggia
e notte anche se giorno
alle otto di un mattino di novembre 
le tue ossa mature per il forno 
tireranno su dalla terra nera


Riunirei i primi cinque versi, Sono versi riferiti ad un prossimo futuro, tutti spingono chi legge ad una sola immagine, la poetessa cita persino l'orario e quindi sappiamo accadrà alle otto di un triste giorno di novembre.

le tue ossa forti vestite a festa ancora 
le tue ossa, senza più carne né sorriso
eppure troppo grandi ancora
– è scarno lo spazio per i morti –
raccolte nella culla che raffiora


In questi altri cinque versi, invece, si svolge l'azione: la bara riaffiora e l'autrice va, con il pensiero, a ricordare il defunto. Questo è il momento che doveva accadere alle otto, come annunciato all'inizio. Per questo motivo, ti dicevo, che raggrupperei i primi dieci versi in due gruppi da cinque.


pure dal nostro corpo dalla tomba offeso
strizzeranno un giorno una manciata 
di ossa spoglie da bruciare 
e polvere raschiata.


Questi quattro io li farei  diventare tre, per il ritmo che si ottiene leggendoli così:

pure dal nostro corpo dalla tomba offeso
strizzeranno un giorno una manciata 
di ossa spoglie da bruciare e polvere raschiata.


Questi versi sono una considerazione che emerge nell'animo della poetessa, un pensiero detto a labbra chiuse. Scaturito dal sé, forse, sta molto bene chiuso in tre versi veloci.

Perafrasi:

Sarà novembre e sarà pioggia
e notte anche se giorno
alle otto di un mattino di novembre 
le tue ossa mature per il forno 
tireranno su dalla terra nera


Un appuntamento: otto del mattino al cimitero, si tratta di una riesumazione. Sono passati anni da un decesso, ma non per questo, per la persona che assisterà all'evento, quel momento sarà meno triste.

le tue ossa forti vestite a festa ancora 
le tue ossa, senza più carne né sorriso
eppure troppo grandi ancora
– è scarno lo spazio per i morti –
raccolte nella culla che raffiora


la persona rievoca il deceduto con i suoi abiti addosso. Probabilmente è stato seppellito con l'abito buono, quello della festa.
Si riferisce a lui, alle sue ossa grandi che quasi sembra non ci stiano nella bara. Ma è come lo ricorda la persona che assiste alla riesumazione; forse perché era giovane al momento del trapasso?

pure dal nostro corpo dalla tomba offeso
strizzeranno un giorno una manciata 
di ossa spoglie da bruciare 
e polvere raschiata.


Gli ultimi versi sono una rassegnata visione della morte: non siamo nulla, solo polvere. considerazione leggittima ma un pò scontata.

Veniamo al commento vero e proprio:
Ho avuto bellissime immagini dai tuoi versi, tristi, sì, ma intensi. Ho immaginato una donna, anzi, una figlia che si sta occupando di pratiche cimiteriali, riguardo a un suo caro. Io credo che quelle ossa siano di suo padre. Ossa grandi e forti che un giorno lontano l'hanno sorretta, protetta, sollevata... quelle sono le ossa di suo padre. Si sente il rammarico negli ultimi versi: quello che resta è davvero poco, per fortuna ne custodiamo il ricordo nei cuori.
 Non è molto orrrorifica ma, chissene importa, è davvero bellissima.  

Re: [H2022P] Sarà novembre

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Ciao @Ippolita! Inizio col dire che secondo me la scelta della poesia in rima è molto saggia perché in qualche modo collegata ad un immaginario comune che accosta la rima con l'inquietudine. 
La scelta dei termini utilizzati è secondo me coerente alla prima immagine delle ossa maturate per il forno, riesci a trasmettere quel calore anche pur utilizzando solo alla fine altre parole legate al campo semantico del "caldo/calore".
Ho ritenuto molto interessante anche tutto l'immaginario legato al marcire che in qualche modo la tua poesia ha suscitato. Lo ritengo interessante perché così metti a paragone un'atrocità violenta come quella del fuoco con quella invece lenta e più macabra del marcire e il risultato è quello che il calore e la riduzione in cenere sembra quasi vincere sulla decomposizione e quindi diventa una sorta di rito per l'immortalità.
Per quando la divisione in strofe io avrei agito in maniera differente, ma non perché la tua non funzioni, ma per sottolineare magari maggiormente questa sorta di ritualità. Facendo diventare la prima strofa più breve come una sorta di invocazione e rendendo quella centrale il momento più ampio come rito in sé, per poi concludere con una sorta di benedizione o macabra preghiera. In breve avrei fatto così:

Sarà novembre e sarà pioggia
e notte anche se giorno
alle otto di un mattino di novembre

le tue ossa mature per il forno
tireranno su dalla terra nera
le tue ossa forti
vestite a festa ancora
le tue ossa, senza più carne né sorriso
eppure troppo grandi ancora
– è scarno lo spazio per i morti –
raccolte nella culla che raffiora.

(pure) Dal nostro corpo dalla tomba offeso
strizzeranno un giorno una manciata
di ossa spoglie da bruciare
e polvere raschiata.

Seppure non provochi in me molta tensione orrorifica, ritengo questo componimento molto bello.Ci potrebbe essere qualcosa da migliorare, per esempio la musicalità di alcuni versi, ma è gia molto coinvolgente. Per me è chiara l'immagine di una donna vestita di nero, magari su una sedia a dondolo (non chiedermi perché), che cura come con fare materno questo cadavere riesumato. L'inquietudine che riesce a suscitare in me più che da una tensione è data dal fatto di vedere questo atto appunto materno nei confronti di un corpo senza vita, riconoscere in questa una sorta di amore, ma comunque avere l'impressione che il fine ultimo di questo rito sia più macabro di quanto possa sembrare. 

Grazie mille per aver condiviso con noi queste tue strofe

Re: [H2022P] Sarà novembre

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@Ippolita ciao. Non so che dire di fronte a tutte queste ossa O_- Mi confondi. 
Ippolita ha scritto:
le tue ossa mature per il forno 
tireranno su dalla terra nera 
le tue ossa forti 
vestite a festa ancora 
Questo non è di certo un gioco di parole.  Credo che senza la giusta pausa sulla seconda riga, qualcosa viene a inciampare alla terza riga. Io ci avrei messo due punti

[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]le tue ossa mature per il forno 
tireranno su dalla terra nera:
le tue ossa forti [/font]

[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]vestite a festa ancora[/font]
Ippolita ha scritto: le tue ossa, senza più carne né sorriso
Questa è di effetto: molto bella. 

Insomma. Hai centrato la traccia e l'atmosfera di Halloween. Io avrei usato meno la parola "ossa" , sostituendola con altro: giusto per evitare queste ripetizioni. Forse l'hai fatto apposta a riempire di ossa questi versi: d'altronde hai parlato di tomba. magari un pizzico di "oltretomba" ti avrebbe aiutato in questo pezzo per Halloween. Ciao cara... :love:
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [H2022P] Sarà novembre

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A ogni rilettura dei tuoi versi mi colpisce un aspetto diverso. Bello il ritorno ossessivo di ossa, e mi è piaciuta il punto centrale, direi amaro e beffardo:
Ippolita ha scritto: pure dal nostro corpo dalla tomba offeso
Non c'è riposo neanche nella tomba. L'offesa, qui, è che viene spazzata via anche quella parvenza di eternità che una tomba dovrebbe fornire: ormai è tardi, è finito il tempo in cui possiamo stare nella memoria dei posteri, e le esigenze gestionali del cimitero diventano più importanti della nostra infantile tendenza all'infinito.

Piaciuto 

Re: [H2022P] Sarà novembre

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Ippolita ha scritto:
Traccia 10. La tomba.
Sarà novembre e sarà pioggia
e notte anche se giorno
alle otto di un mattino di novembre 
le tue ossa mature per il forno 
tireranno su dalla terra nera 
le tue ossa forti 
vestite a festa ancora 

le tue ossa, senza più carne né sorriso
eppure troppo grandi ancora
– è scarno lo spazio per i morti –
raccolte nella culla che raffiora

pure dal nostro corpo dalla tomba offeso
strizzeranno un giorno una manciata 
di ossa spoglie da bruciare 
e polvere raschiata.
Trovo la tua poesia elegante, sfrutti un contesto macabro sì, ma lo fai in modo raffinato, prestando molta attenzione alle parole. Tocchi un tasto che riguarda un po' tutti, l'essere ancora meno di ciò che eravamo appena morti, cioè: al momento della morte siamo ancora integri ma arriverà il momento in cui non avremo più carne né sorriso, saremo soltanto ossa. La culla è di certo la tomba che ci ha accolti e dalla quale veniamo riesumati con i nostri vestiti a festa (gli ultimi con i quali abbiamo lasciato il mondo, suppongo) per venire inceneriti del tutto, perchè "scarno è lo spazio per i morti".
Complimenti 

Re: [H2022P] Sarà novembre

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bestseller2020 ha scritto: Credo che senza la giusta pausa sulla seconda riga, qualcosa viene a inciampare alla terza riga. Io ci avrei messo due punti
Pensa che li avevo messi, poi li ho tolti per coerenza, perché il componimento non ha altra interpunzione. Speravo che l'anafora di "le tue ossa", voluta, rendesse comunque chiara la sintassi. Grazie per la lettura attentissima. 
Un abbraccio, @bestseller2020.
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Re: [H2022P] Sarà novembre

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I primi tre versi per me sono meravigliosi. In un istante mi sono trovata in quest'atmosfera grigia e triste che richiamerebbe raccoglimento e riposo, eppure c'è ancora da fare, ancora da profanare, sia ricordi che corpi; c'é ancora da distruggere ed eliminare oltre alla morte. È davvero come se non finisse mai, come se avanzasse sempre ancora qualcosa oltra agli abiti, alla carna e alle ossa.
Quindi, per quanto cupa e tetra, per me c'é anche un messaggio di speranza in questa tua poesia, che a mio avviso ha anche una bellissima musicalità.
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