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da Cheguevara
Premetto che non sono un avvocato, anche se dopo una lunga vita di battaglie legali, sono abbastanza pratico. La raccomandata di recesso, motivata con la notizia del fallimento e numero di protocollo della sentenza, nonché con la data di sottoscrizione del contratto posteriore alla dichiarazione stessa del fallimento, dovrebbe essere largamente sufficiente a mantenere il possesso dei diritti, la cui cessione contrattuale è sicuramente nulla. Le royalties dovute dal fallito dovrebbero essere gestite dal curatore del fallimento, che dovrebbe poi distribuirle agli autori, che dovrebbero avere un diritto privilegiato, assieme agli eventuali dipendenti, nei confronti degli altri creditori. Ma temo proprio che non ci sarà niente da dividere. Come credo che nessuna comunicazione verrà data agli autori della CE, se non a quelli che abbiano un credito riscontrabile dai documenti contabili. In ogni caso, che i crediti vantati dai singoli autori siano di importo elevato oppure, come è probabile, minimo, l'unica cosa da fare è tirarci su una bella croce e andare avanti. In alternativa, spendere altri soldi che non saranno mai recuperati, facendosi assistere da un legale. Un saluto.
Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
Non solo racconti
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]