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[Lab18] Dialogo tra uno spaghetto crudo e uno spaghetto cotto

Posted: Tue Nov 25, 2025 8:17 pm
by Kasimiro
“Piuttosto mi spezzo, ma non mi piego” disse uno spaghetto crudo.
“Lo dicevo anch'io” rispose uno spaghetto cotto.
“Non voglio finire nel pesto.”
“Se ti spezzi, finirai nel brodo.”
“Non importa, ma non gli darò questa soddisfazione: gli spaghetti spezzati nel brodo sono un ripiego da disperati. Ben gli sta! ”
“E come pensi di romperti?”
“Chiederò aiuto al martello”
“E perché mai dovrebbe aiutarti?”
“Farà ciò per cui è nato, e senza neanche sudare.”
“Ti agiti per niente, il nostro destino è segnato.”
“Lo so, ma prima della fine vorrei godermi un momento di libertà.”
“Tipo?”
“Un bagno. Non nel pentolone bollente, ma nelle fredde acque dei fiordi norvegesi.”
“Io invece sceglierei i tropici.”
“Poi ti rammollisci.”
“Lo sono già.”
“Già, me n'ero dimenticato.”
“Ma... cos'è un fiordo norvegese?”
“Un'insenatura stretta, acqua scura, pareti scoscese e boschi infiniti.”
“Allora vai sul lago di Como.”
“E perché?”
“È più vicino e ha le stesse pareti scoscese ricolme di boschi.”
“E tu come fai a saperlo?”
“Ci sono nato.”
“Pensavo venissi da Gragnano.”
“Scherzavo, e poi non sono nemmeno sicuro di essere di lì.”
“Come no? Siamo usciti dallo stesso pacchetto. C'è scritto: pasta di Gragnano IGP.”
“E ti pare che tutta la pasta di Gragnano del mondo venga da quel buco di paese con il solo loro grano?
“Non ci avevo mai pensato... Ma non ti ricordi quando facevamo parte di un campo, sulle dolci colline, con quella brezza pomeridiana che ci accarezzava facendoci sfiorare l'uno con l'altro. Ero convinto che fossimo a Gragnano.”
“Povero ingenuo. E le esplosioni che ci hanno scagliato in aria e fatto sparire metà del campo, quelle non te le ricordi?”
“No.”
“È amnesia dissociativa.”
“Cioè?”
“La completa rimozione di un evento traumatico.”
“Oddio! Dovrò andare da uno psicanalista?”
“No, tanto finiamo tutti nello stesso modo.”
“Quindi da dove veniamo?”
“Da una zona di guerra, poi mesi a marcire nelle stive di grandi navi cargo, in acque dove una volta nuotavano i delfini.”
“Allora siamo persino fortunati a essere qui.”
“Se lo dici tu. A proposito: tu che sei cotto, come hai fatto a evitare di essere inghiottito?”
“Per caso. Quando hanno scolato la pasta sono caduto per terra. Se il cuoco fosse stato più attento ora sarei nello stomaco di qualcuno, e noi due non staremmo parlando.”
“E lo chiami cuoco quello? A proposito, che strano...”
“Cosa?”
“Non ci siamo degnati di uno sguardo per anni, e ora, alla fine, ci ritroviamo a dialogare.”
“È nei momenti difficili che viene fuori l'anima delle cose.”
“Già.”
“E tu come mai sei qui accanto a me.”
“Sono caduto per terra anch'io, prima che nella pentola.”
“Quindi siamo tutti e due degli avanzi. Che strano odore... dove siamo?”
“Temo nel sacco dell'umido e credo di essere a pezzetti senza l'aiuto del martello. Ah, fossi stato un bel maccherone robusto...”
“Sarebbe cambiata la forma, non il destino: siamo comunque un prodotto di breve durata e con una scadenza.”
“Tutto ha una scadenza, e poi la nostra è perfino preceduta da un preferibilmente: una piccola speranza d'immortalità.”
“Io me ne andrei prima possibile, Non è vita questa. Rimpiango di non essere finito nel pesto.”
“Su col morale. Guarda, c'è anche Alfonso, si vedono i suoi resti laggiù.”
“Ci ha solo preceduti di un giorno, insieme all'altra metà del nostro pacchetto.”
“Gran fantasia: spaghetti al pesto, al pomodoro e ogni tanto un aglio e olio.”
“E Alfonso era un gran bel pelato. Diceva di venire dal profondo sud, dove il sole scotta e rende i pomodori di un sapore speciale. Diceva anche che chi lo aveva raccolto era così abbronzato che sembrava venisse dall'Africa.”
“Bella questa. Ma che ci fa qui? Non dovrebbe essere nell'indifferenziato? O nei metalli?
“Salve ragazzi, stavate parlando di me?”
“Ehi, ma sei ancora vivo?”
“Una piccola parte sì. Hanno dimenticato di svuotarmi bene, e la latta è la mia veste: è come se fosse un pezzo del mio corpo.”
“Quell’ignorante deve avere sbagliato bidone.”
“A malincuore devo ammettere che questa volta ha avuto ragione. I progressi della tecnologia: lattina per conserve di un materiale speciale totalmente biodegradabile. A proposito, voi che siete della stessa pasta, avete notizie di Jin Pin.”
“Quello? E chi lo tocca! È sempre lì al suo solito posto da anni: chi vuoi che se li mangi gli spaghetti di soia?” rispose lo spaghetto cotto.
“Se qualcuno li ha comprati, prima o poi...” rifletté Alfonso.
“Finisce qui come noi! Arriveranno prima le larve della voglia di mangiarli!” concluse  lo spaghetto crudo.
“Peccato, ogni sera Jin Pin mi raccontava di leggende di draghi, serpenti e eroi immortali che mi tenevano una gran compagnia” ricordava malinconicamente il pelato. “E poi c'era quel vecchietto di Worcester che raccontava anche lui storie d'altri tempi.”
“Per chi mangia pomodoro o pesto, una Worcester può solo essere un cimelio ereditato da qualcuno, ormai un pezzo da collezione.”
“A proposito, dov'è finito il genovese, dovrebbe esserci lui, da qualche parte, visto che ci ha accompagnato nell'ultima spaghettata.”
“Sono quiiii!” gridò una voce lontana.
“Dove?”
“Nel bidone del vetro.”
“È vero, lui è diverso da noi. Ed è anche fortunato.”
“Perché?”
“Perché verrà riciclato. È un immortale.”
“Anche noi veniamo riciclati.”
“Ah sì?”
“Diventiamo concime.”
“Che gioia...”
“E da noi nascono i fiori.”
“Non era da... quel concime lì.”
Una colata di buio improvviso calò su di loro.
“Ci siamo” disse lo spaghetto cotto.
“Finiremo nel tritatutto!” urlò il crudo.
“Esagerati. Stiamo solo cambiando casa” commentò Alfonso.
Il sacchetto venne chiuso e scaraventato in un cassonetto. Passarono la notte al buio, nel freddo.
“Ma dove siamo finiti?”
“Nel braccio della morte.”
“E quanto dovremmo starci?”
“Chi lo sa, dipende dai servizi dell'amministrazione comunale.”
“Dormiamoci su.”
“È meglio.”

zzzzzzz

Prima che il nuovo giorno desse il benvenuto furono svegliati di soprassalto da un forte rombo, accompagnato da suoni metallici.
Lo spaghetto crudo si rivolse al cotto: “Toglimi una curiosità prima della fine: come facevi a conoscere il lago di Como?”
“Perché tu ti addormentavi sempre presto. L’idiota che vive qui mi torturava con i video delle sue vacanze: windsurf, aperitivi, grida. Li proiettava sulla parete mentre si ubriacava con gli amici. E tu? Come diavolo ti sono venuti in mente i fiordi norvegesi?”
“Quando eravamo in dispensa, Kork, il salmone in scatoletta, mi confidò che erano dei posti splendidi. Prima di finire in quell'angusta lattina.”

Re: [Lab18] Dialogo tra uno spaghetto crudo e uno spaghetto cotto

Posted: Wed Nov 26, 2025 8:40 am
by Adel J. Pellitteri
@Kasimiro che idea geniale! Animare spaghetti e pomodoro... Un testo intelligente, ben gestito, surreale, da teatro dell'assurdo. A tratti mi hai ricordato Stefano Benni (che adoro). 
L'umido? Un satira ecologica di raffinata qualità.
Super complimenti.
Sono contenta di questo contest, state tirando fuori il meglio di voi. E mi state facendo venire la voglia di scrivere e riscrive tanto!
Racconto delizioso. E poi Jin Pin...   :D <3

Re: [Lab18] Dialogo tra uno spaghetto crudo e uno spaghetto cotto

Posted: Wed Nov 26, 2025 9:28 am
by Albascura
Ciao, @kasimiro  , mi è bastato leggere il titolo per aspettarmi uno dei tuo racconti particolari, originali e sempre piacevoli. 
Certo, da oggi saluterò gli spaghetti prima di mangiarli... 
Hai scritto una storia con dentro altre storie: di bellezza, di guerre, di mitologia, le immagini che hai trasmesso con poche pennellate, la cornice in un sacchetto dell'umido, l'amicizia ecc. Bello, mi piaciuto moltissimo. 

Re: [Lab18] Dialogo tra uno spaghetto crudo e uno spaghetto cotto

Posted: Wed Nov 26, 2025 3:24 pm
by @Monica
@Kasimiro  :rofl:

Divertente, idea davvero originale e ben condotta. I dialoghi si fanno metafora e la lettura è fresca e appagante. Di certo un racconto che si fa ricordare e notare e che,  soprattutto,  rende onore al @Kasimiro migliore: un autore che sa parlare a ogni “piccolo” che è in noi e lo fa con arguzia e grande garbo. Complimenti! 

Re: [Lab18] Dialogo tra uno spaghetto crudo e uno spaghetto cotto

Posted: Wed Nov 26, 2025 7:43 pm
by Poeta Zaza
Kasimiro wrote: Tue Nov 25, 2025 8:17 pm“Piuttosto mi spezzo, ma non mi piego” disse uno spaghetto crudo.
“Lo dicevo anch'io” rispose uno spaghetto cotto.
E basta l'incipit per scoppiare in una rinfrancante risata!  :D
Kasimiro wrote: Tue Nov 25, 2025 8:17 pmPensavo venissi da Gragnano.”
“Scherzavo, e poi non sono nemmeno sicuro di essere di lì.”
“Come no? Siamo usciti dallo stesso pacchetto. C'è scritto: pasta di Gragnano IGP.”
“E ti pare che tutta la pasta di Gragnano del mondo venga da quel buco di paese con il solo loro grano?
“Non ci avevo mai pensato... Ma non ti ricordi quando facevamo parte di un campo, sulle dolci colline, con quella brezza pomeridiana che ci accarezzava facendoci sfiorare l'uno con l'altro. Ero convinto che fossimo a Gragnano.”
Anche gli spaghetti "firmati": forte!
Kasimiro wrote: Tue Nov 25, 2025 8:17 pmQuando hanno scolato la pasta sono caduto per terra. Se il cuoco fosse stato più attento ora sarei nello stomaco di qualcuno, e noi due non staremmo parlando.”
Questo è lo spaghetto cotto: tenero...
Kasimiro wrote: Tue Nov 25, 2025 8:17 pmtu come mai sei qui accanto a me.”
“Sono caduto per terra anch'io, prima che nella pentola.”
“Quindi siamo tutti e due degli avanzi. Che strano odore... dove siamo?”
“Temo nel sacco dell'umido 
:D
Kasimiro wrote: Tue Nov 25, 2025 8:17 pmGuarda, c'è anche Alfonso, si vedono i suoi resti laggiù.”
“Ci ha solo preceduti di un giorno, insieme all'altra metà del nostro pacchetto.”
“Gran fantasia: spaghetti al pesto, al pomodoro e ogni tanto un aglio e olio.”
“E Alfonso era un gran bel pelato. Diceva di venire dal profondo sud, dove il sole scotta e rende i pomodori di un sapore speciale. Diceva anche che chi lo aveva raccolto era così abbronzato che sembrava venisse dall'Africa.”
“Bella questa. Ma che ci fa qui? Non dovrebbe essere nell'indifferenziato?
Anche il pelato, per completezza.  ;)
Kasimiro wrote: Tue Nov 25, 2025 8:17 pmPrima che il nuovo giorno desse il benvenuto furono svegliati di soprassalto da un forte rombo, accompagnato da suoni metallici.
Lo spaghetto crudo si rivolse al cotto: “Toglimi una curiosità prima della fine: come facevi a conoscere il lago di Como?”
“Perché tu ti addormentavi sempre presto. L’idiota che vive qui mi torturava con i video delle sue vacanze: windsurf, aperitivi, grida. Li proiettava sulla parete mentre si ubriacava con gli amici. E tu? Come diavolo ti sono venuti in mente i fiordi norvegesi?”
“Quando eravamo in dispensa, Kork, il salmone in scatoletta, mi confidò che erano dei posti splendidi. Prima di finire in quell'angusta lattina.”
Bel finale, che completa il divertimento!

Grazie, @Kasimiro, della divertente e originale lettura!  :libro:   :)

Re: [Lab18] Dialogo tra uno spaghetto crudo e uno spaghetto cotto

Posted: Wed Nov 26, 2025 8:35 pm
by sbatti
@Kasimiro Questo racconto andrebbe illustrato e messo in un libro per bambini (e non!) 
È divertente, fresco, originalissimo. Tutte le battute sono ben studiate, collegate una all'altra e raccontano una storia che ci si figura davanti senza aver bisogno di descrivere l'ambiente circostante. 
La frase finale è un colpo di genio. Non ci poteva essere conclusione migliore. Complimenti e grazie della lettura!  :libro:

Re: [Lab18] Dialogo tra uno spaghetto crudo e uno spaghetto cotto

Posted: Wed Nov 26, 2025 11:46 pm
by Strikeiron
Ciao @Kasimiro


 “E tu come mai sei qui accanto a me. wrote:


E' voluto il punto al posto del punto di domanda?

Il tuo racconto è la dimostrazione che si può ottenere qualcosa di originale anche facendo dialogare i rifiuti dentro un sacchetto dell'umido. Ha un che di surreale questo racconto, ma è orchestrato bene e fa divertire.
Grazie per la lettura.

Re: [Lab18] Dialogo tra uno spaghetto crudo e uno spaghetto cotto

Posted: Thu Nov 27, 2025 10:20 pm
by NanoVetricida
Ciao @Kasimiro
Sarò brutale, l'incipit e l'ambientazione proprio non mi piacevano... sì, d'accordo l'originalità, ma per le prime due o tre righe ho tremato. Ho pensato a PiovonoPolpette e mi sono chiesto in quale aereo e... Poi invece sei riuscito a fare la cosa più difficile: trasformare un pregiudizio negativo in un giudizio positivo. Nel giro di poche battute. Ottimo. 
Lo scenario avrebbe potuto facilmente trascendere in pozzanghere di sciocchezze e demenzialità, tu sei riuscito a tenere alto il livello dall'inizio alla fine, trattando temi interessanti con tono sempre leggero e ironico. Molto bello il dialogo serratissimo che non confonde mai il lettore. E questo non è scontato. 
Approvato e gradito!
PS Comunque Gragnano non è tanto male come posto e, soprattutto, ivi è possibile imbattersi in sua maestà il Panuozzo, autentica bontà senza pari