[Lab8] Giallo zafferano

1
Giallo zafferano oppure beige con finiture bordeaux?
Questa domanda è la causa della fronte aggrottata di Antonella, assieme al dubbio se scegliere countryman, clubman, cabrio o tutte e tre.
Scoppia ridere e si spaventa da sola e riprende la sua ricerca pensando che tutto potrebbe cambiare con quel segreto che si porta dentro.
La luna illumina il tavolo della cucina mentre le sue dita corrono sulla tastiera.
“Amore, ma non vieni a dormire?”
“Finisco di correggere i compiti.” risponde di rimando.
Si ingobbisce in attesa di sentire i passi di suo marito, il silenzio la convince a continuare.
Ci sarebbe da rifare il pavimento del corridoio, anche il parquet del salotto è in condizioni pietose. A pensarci bene tutto l’appartamento andrebbe ristrutturato, era già vecchio quando sono andati a viverci. Già che c’è, nella sua fantasia cambia anche tutto l’arredamento, non ne può più di vedere i mobili pesanti di sua suocera. Peggio di tutto la vetrinetta che era arrivata corredata di tutti i ninnoli. Una tortura da spolverare. Volendo avrebbe potuto occuparsene una donna delle pulizie, ma meglio ancora liberarsi di tutto.
Nella sua fantasia si vedeva in gonna e golfino, scarpe tacco sette, blocco e penna in mano a dare istruzioni ai manovali. Ci vuole una bella lista di cose da fare, così le può spuntare tutte con eleganza.
Le mani riposano in grembo, mentre lo sguardo vaga sulla facciata del condominio di fronte. Dormono tutti, nemmeno una luce accesa, neanche le ombre tremolanti di una tv rischiarano una finestra.
“Allora, Antonella, ma quanto ci metti? Vieni.”
Magari sono tutti come suo marito, sdraiati a letto, svegli ad aspettare la moglie al buio, perché quella cosa veloce del giovedì non tollera nemmeno la penombra.
Chiude gli occhi per riprendere il suo sogno. Dove è rimasta? Giusto, niente donna delle pulizie per la vetrinetta della suocera, ma per il suo appartamento completamente ristrutturato nei toni del bianco e verde salvia. Forse un architetto come si deve riuscirebbe a farci anche stare una poltroncina con tavolino sul poggiolo vista circonvallazione.
“Antonella, vieni che sono stufo di aspettare.”
“Si, Walter, arrivo.”
Per un momento si illumina, il prossimo acquisto potrebbe essere una casa. Ma dove? Per quante persone? Come investimento o per sé?
Meglio prendere due case una per sé e una per il figlio. Luigi ha appena fatto la maturità, studia lontano, gli può prendere una casa piccolina da studenti.
“Sono pronto, vuoi venire!”
Questa voce continua a strapparla dalle sue riflessioni, si guarda le mani screpolate nonostante la crema e si chiede se andare regolarmente dall’estetista potrebbe in qualche modo risolvere il problema. Potrebbe anche avere sempre le unghie curate, lunghe e colorate, come le vere signore, come la segretaria della scuola dove insegna.
“Se non vieni, mi alzo”
Veloce Antonella si avvia verso la camera da letto, memore degli ultimi lividi che le ha lasciato. Si infila sotto le coperte con la camicia da notte che le arriva alle ginocchia. Le viene da pensare a sua nonna che le raccontava che le donne avevano un motto ricamato sulla camicia da notte “Non lo fo per piacer mio ma per dar dei figli a Dio”. E si chiede nel buio perché lo facesse lei, che da quando l’ha fatta abortire a suon di calci, perché un figlio basta e avanza, era diventata sterile.
Il corpo di Walter inclina il materasso man mano che si muove, Antonella strizza gli occhi come se il buio non bastasse a cancellare dalla sua mente l’alligatore che si avvicina. I suoi seni si rimpiccioliscono in attesa della mano che li toccherà, la cassa toracica quasi collassa per aiutarli. Ed ecco che si posa come un macigno possessivo.
Un gemito di terrore misto a disgusto.
“Lo so che ti piace, piccolina”
La camicia da notte risale lungo le cosce strette, un ginocchio a divaricarle e tutto il peso che cala su di lei.
Si aggrappa alle lenzuola come fossero ancore di salvataggio, e come ogni giovedì si avventa su di lei, la strazia per cinque minuti. La lascia bruciante di dolore e umiliazione.
“Adesso puoi tornare di là a finire di correggere i compiti.”
Lei si alza rabbrividendo nell’aria ferma della stanza.
“Una buona moglie dice grazie al marito se dopo vent’anni la guarda ancora.”
“Grazie” mormora. Grazie per tutte le altre donne sulla faccia della terra, ma in modo particolare grazie a quelle donne che si prestavano a lui durante gli altri giorni della settimana preservandola.
Cammina contratta fino alla tavola, è stato tutto talmente veloce che il monitor non si è spento sui compiti dei suoi alunni.
Torna sulla pagina della Mini e si chiede se ha bisogno di una macchina così di stilosa. Conclude che probabilmente non ha bisogno di nessuna macchina né bella né brutta. Sotto casa passano tutti i mezzi necessari per andare a lavorare, e dato che nemmeno sa dove andare con la macchina, meglio lasciar perdere. Lasciar perdere anche tutte le idee di rinnovare l’appartamento, di cambiare l’arredamento che, se gli tocchi la mamma, Walter va giù di testa.
Seduta dritta corregge l’ultimo testo dei suoi alunni, abbassa lo schermo e una lacrima sola come lei scende lungo il viso.
Una tristezza infinita la pervade, triste perché nemmeno può desiderare, perché nemmeno ha il coraggio di pensare a come dire a Walter che ha aperto un proprio conto e che questo però non vuol dire che il suo stipendio non continui ad andare sul vecchio conto intestato a lui.
Non glielo vuole dire perché non vuole rispondere alle sue domande, non glielo vuole dire perché non vuole più rispondere a suon di schiaffi.
Rimane sulla sedia ad aspettare l’alba, come fosse un treno per scappare via. Va in bagno, si lava, si trucca e si veste con gli abiti pronti dalla sera prima.
Torna in cucina, apparecchia per la colazione di suo marito. Entrambe si siedono e mangiano in silenzio, non una parola che alla mattina bisogna iniziare con calma nella massima quiete.
Walter esce per primo, deve attraversare tutta la città in metro per andare a lavorare.
Antonella chiude il gas, così come chiude la porta di ogni stanza, sceglie le scarpe più comode, lascia il proprio cellulare sul tavolo, controlla che nella borsa ci sia il portafogli, il suo diario, la scatoletta con il bracciale del battesimo, l’album con le foto di Luigi piccolo.
Esce e si chiude alle spalle la porta dell’appartamento, scendendo butta la propria chiave nella cassetta delle lettere e si avvia dimessa come sempre per la sua strada.
Non gira a destra per andare a scuola, ha dato le dimissioni una settimana fa.
Prende a sinistra, va in banca e chiede del direttore.
“Buongiorno signora Corsetti, ho preparato tutto come ha chiesto lei. Sul cellulare le ho scaricato la app che, se mi permette, le illustro brevemente.” Le dice mostrandole il suo cellulare nuovo di zecca.
Antonella ascolta con mezzo orecchio, guarda quell’uomo chiedendosi se tratta la moglie con lo stesso rispetto.
Il direttore continua “Ecco signora, questo è il bancomat, questa la carta di credito entrambe senza limiti. Posso fare altro per lei?”
“Mi dimentichi per cortesia.”
 
Si avvia verso la stazione, sempre a piedi, nemmeno le viene in mente di prendere un taxi, in fondo non ha altro che la sua borsa.
Lei cammina e pensa.
Pensa che i 18 milioni di euro, che ha vinto al superenalotto la aiuteranno a reimparare a desiderare, a vivere.
Lo pensa mentre prende un biglietto per Napoli con l’intenzione di fare un viaggio romantico con sé stessa lunga la costa amalfitana. Forse ci sta la mini cabrio giallo zafferano.
[font="Calibri", sans-serif] [/font]
 
 
 
 
 
 
https://www.mini.it/it_IT/home.html
[font="Calibri", sans-serif]https://vitaminevaganti.com/2020/11/28/n[/font][font="Calibri", sans-serif]on-lo-fo-per-piacer-mio-ma-per-dar-dei-figli-a-[/font]

Re: [Lab8] Giallo zafferano

2
Ma che storia angosciante @Almissima! Molto molto brava, il personaggio “vibra” e buca il foglio. Hai disseminato indizi sull’esito positivo (e meno male!) della vicenda senza anticipare la sorpresa finale che giunge come una ventata di aria fresca e lascia davvero soddisfatti. Un po’ elevata la cifra vinta… con quei soldi forse era meglio se prendeva il volo! Ma proprio una bella trovata! La parte “documentazione” l’ho trovata un po’ debole ma la storia è talmente buona che non posso che farti i complimenti! 
Almissima ha scritto: riprende la sua ricerca pensando che tutto potrebbe cambiare con quel segreto che si porta dentro.
Qui anziché potrebbe cambiare (lei ha già preso la decisione e lo si legge più avanti) direi che tutto cambierà…

Re: [Lab8] Giallo zafferano

3
Almissima ha scritto: assieme al dubbio se scegliere countryman, clubman, cabrio o tutte e tre.
in corsivo i termini stranieri
Almissima ha scritto: Scoppia ridere
Scoppia a ridere
Almissima ha scritto: “Finisco di correggere i compiti.” risponde lei di rimando.
trattandosi di un dialogo, per agevolare il lettore che ancora non conosce le dinamiche tra i due, avrei messo il pronome.
Almissima ha scritto: Volendo virgola avrebbe potuto occuparsene una donna delle pulizie, ma meglio ancora liberarsi di tutto.
Nella sua fantasia si vedeva vede in gonna e golfino, scarpe tacco sette, blocco e penna in mano a dare istruzioni ai manovali. 
Almissima ha scritto: Si ingobbisce in attesa di sentire i passi di suo marito, ma il silenzio la convince a continuare.

“Allora, Antonella, ma quanto ci metti? Vieni.”
Magari sono tutti come suo marito, due punti sdraiati a letto, svegli ad aspettare la moglie al buio, perché quella cosa veloce del giovedì non tollera nemmeno la penombra.

Meglio prendere due case due punti una per sé e una per il figlio. 
Almissima ha scritto: ma in modo particolare grazie a quelle donne che si prestavano prestano a lui durante gli altri giorni della settimana preservandola.
Almissima ha scritto: Sotto casa passano tutti i mezzi necessari per andare a lavorare, e virgola dato che nemmeno sa dove andare con la macchina, meglio lasciar perdere.
manca la virgola di apertura inciso
Almissima ha scritto: Walter va giù di testa.
Walter va fuori di testa.
Almissima ha scritto: abbassa lo schermo e una lacrima sola come lei scende lungo il viso.
bellissima frase
Almissima ha scritto: non glielo vuole dire perché non vuole più rispondere a suon di schiaffi.
Non capisco: lei di certo non ha mai risposto agli schiaffi con gli schiaffi...
Almissima ha scritto: Rimane sulla sedia ad aspettare l’alba, come fosse un treno per scappare via
bellissima frase
Almissima ha scritto: Entrambe Entrambi si siedono e mangiano in silenzio, due punti non una parola che ché alla mattina bisogna iniziare con calma nella massima quiete.
Almissima ha scritto: Pensa che i 18 milioni di euro, che ha vinto al superenalotto la aiuteranno a reimparare a desiderare
O togli la virgola, o ne aggiungi un'altra a chiusura dell'inciso, dopo "superenalotto".


Cara @Almissima  :)

ho piacere, come sempre, di leggerti e, anche questa volta, ho apprezzato la vicenda che narri, il pathos che ispiri nel lettore e come lo conduci all'happy end che non ci si aspetta, avvezzi purtroppo alle cronache nere di questi tempi sulle donne maltrattate.
Un po' tenue il collegamento bibliografico, forse per via del diverso finale di genere.
:ciaociao:  da Zaza
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [Lab8] Giallo zafferano

4
Ciao @Almissima 
Purtroppo di esseri come Walter ne è pieno il mondo, io sto del tutto dalla parte di Antonella e come prima reazione istintiva mi sarei vendicato in maniera peggiore, ma so per esperienza che certe persone è meglio ignorarle per sempre, inutile cercare dialoghi, dare spiegazioni che non sono in grado di comprendere e delle quali non hanno nemmeno diritto.
Il questo caso sono un evoluzionista, per quanto mi costi ammetterlo, darwiniano; nel senso che credo che persone come Walter siano diretti discendenti delle scimmie e con quegli animali senza anima, che agiscono per istinto, per soddisfare i loro bisogni, occorre fare i paragoni. Ma anche i pochi esseri umani veri commettono dei colossali  errori comportamentali, questo è vero, il mondo è delle scimmie, ma prima o poi alcuni, non tutti, se ne rendono conto e alcuni fanno marcia indietro. È la differenza tra animali e umani. Questa è la differenza. Walter non capirà mai, essendo un discendente di animali istintivi.
La tua storia è coinvolgente, si potrebbe anche approfondire perché i punti sono tanti,  porterebbero a ulteriori suggestioni descrittive, ma non so se siano poi queste le tue intenzioni.
Spezzando una lancia non richiesta a favore degli uomini che sbagliano, quelli che non dovrebbero dare retta agli istinti ma sai, vivendo in una società come questa… potrei dire che non tutti sono come Walter, ma questo non dipende dalla loro educazione, non c’entra nulla nemmeno la religione, guardando la bibliografia quella cristiana, mal compresa, male applicata fin dai primordi. Penso abbia influito  la società, come accennavo prima, la miseria morale, l’ignoranza, una fame atavica letterale, insita a livello genetico da generazioni che ha portato a credere che “dandosi da fare” acquisendo titoli e pezzi di carta ci si poteva elevare rispetto agli altri, acquisendo potere. Cose legittime, ma recepite male, usate per sopraffare gli altri a tutti i livelli, nella cosa pubblica  e nella vita privata, comportandosi da odiosi ras. Walter ne è lo specchio, con il suo bagaglio di arretratezza e ignoranza per quanto possa avere anche dieci lauree.
Applica il suo potere, specie nei confronti delle donne, convinto di averne tutti i diritti.
L’ultima storia dell’umanità è stata un disastro in tutti i sensi.
Ok. Spero non ti stupisca troppo questo commento, faccio sempre digressioni sull’argomento. Una storia non è mai autoconclusiva se ci si addentra nei suoi sentieri.
 
 
 
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [Lab8] Giallo zafferano

5
Almissima ha scritto: Esce e si chiude alle spalle la porta dell’appartamento, scendendo butta la propria chiave nella cassetta delle lettere e si avvia dimessa come sempre per la sua strada.
Ecco l'unica cosa che mi viene da dire: sta andando via, ricca, libera da quella pesante situazione, con i soldi che ha non avrà nessun problema da lì in poi. Perché non cammina ridendo, assaporando l'avvenire?

Il racconto è denso di immagini realistiche, di uomini così se ne trovano, ma non penso abbia a che fare con l'istinto animalesco, poveri animali!
Credo piuttosto che certi comportamenti dipendano esclusivamente da fattori ambientali e culturali.  
Mi è piaciuto moltissimo come hai rappresentato la scena di lei presa dai suoi sogni e lui che la chiama, come tutto si svolge nella più assoluta normalità anormale.
Molto bello, complimenti.

Re: [Lab8] Giallo zafferano

6
ciao @Almissima
Sei l'unica che ha trattato "la ricchezza" sul piano dei soldi. :D

Il racconto è ben scritto e fluido. Sinceramente non mi è piaciuta la motivazione per cui lei lascia lui con la vincita al super enalotto. Questo connubio di violenza e rivalsa ci può stare, perché no! Ma credo che la tua protagonista poteva rappresentare qualsiasi donna alle prese con una decisione simile.
Con tale malloppo, perché tenersi un marito, benché buono, ma noioso, pantofolaio, e non mollarlo per una vita alla Thelma e Louise? Poteva essere originale... Ma questa è la tua storia, io invado sempre la sfera altrui :D.

Ciao a presto.
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [Lab8] Giallo zafferano

9
Ciao @Almissima 
Il tuo racconto mi ha moto colpito sia sul piano della forma che del contenuto, perfettamente integrati una con l'altro.
 Comincia lieve con l'acquerello gentile di una vita ai limiti della banalità
Almissima ha scritto: Giallo zafferano oppure beige con finiture bordeaux?
Questa domanda è la causa della fronte aggrottata di Antonella, assieme al dubbio se scegliere countryman, clubman, cabrio o tutte e tre.
Scoppia ridere e si spaventa da sola e riprende la sua ricerca pensando che tutto potrebbe cambiare con quel segreto che si porta dentro.
La luna illumina il tavolo della cucina mentre le sue dita corrono sulla tastiera.
“Amore, ma non vieni a dormire?”
“Finisco di correggere i compiti.” risponde di rimando.
Ci si aspetterebbe di continuare a sorridere, magari con un guizzo di sarcasmo per l'ottusità di questo maschietto che aspetta la mogliettina steso nel letto.
Ma poi si avverte un basso di fondo
Almissima ha scritto: Magari sono tutti come suo marito, sdraiati a letto, svegli ad aspettare la moglie al buio, perché quella cosa veloce del giovedì non tollera nemmeno la penombra.
E' un suono cupo, appena percettibile.

Almissimasi guarda le mani screpolate nonostante la crema e si chiede se andare regolarmente dall’estetista potrebbe in qualche modo risolvere il problema.
Che monta come il battito di un cuore in pena fino a mostrare tutto il ghigno della violenza
Almissima ha scritto: E si chiede nel buio perché lo facesse lei, che da quando l’ha fatta abortire a suon di calci, perché un figlio basta e avanza, era diventata sterile.
La descrizione dello stupro domestico è spietata, misurata in modo perfetto
Almissima ha scritto: l’alligatore che si avvicina.
Da quel momento tutto sembra tingersi di grigio.
Si sente la fatica del tornare a vivere. 
E allora quella risorsa inaspettata, i 18 milioni, quella vacanza con se stessa, prima sognata e poi agita, fanno pensare a tutte quelle donne, persone direi, che hanno deciso di non soccombere.
Il tuo racconto sa di vero @Almissima 
E commuove.
Brava. Brava davvero
https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/gia ... /mens-rea/
https://www.facebook.com/profile.php?id=100063556664392
https://emanuelasommi.wixsite.com/manu
Rispondi

Torna a “Racconti lunghi”