[Lab5] Del risparmiarsi

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Laboratorio 5: focalizzazione interna con narratore esterno.
Tema: Leggerezze.
[Lab5] Del risparmiarsi

La colf di nome Rita fotografa col cellulare il piano del mobile zeppo di oggetti, prima di raccoglierli in un contenitore e procedere con la pulizia, pensando: risparmio la mia di memoria fotografica...

Trilingue, Rita in precedenza aveva lavorato per un ventennio in un’agenzia di viaggi.
I primi anni erano stati appaganti. Aveva il ruolo di accompagnatrice di gruppi in viaggi alla scoperta di paesi asiatici e africani, in mezzo alla gente del posto; il suo gruppo, che si affiatava man mano nei giorni di una luce calda e rigeneratrice, scopriva l’umanità ricca e semplice di chi ti guarda negli occhi e ti fa scoprire chi sei. I suoi “compagni di vacanza” si ritrovavano tra di loro e con lei come guida anno dopo anno, con la gioia di scoprire un mondo che ti rimescolava dentro.
E le risate e l’affiatamento erano incredibili.
A tavola, alla sera, in qualunque paese, lei si rivede oggi, tra quei quindici turisti di ogni angolo d'Italia che si “erano visti e presi” su un pullman fra Brasile e Argentina, intenti a fare lo stesso, divertente rituale. Prima di ogni cena, usando le stoviglie intonse davanti a ognuno, si recitava, scandendo con ritmo tutti insieme la stessa filastrocca, passando in allegria il piatto al compagno a destra e subito prendendo, alla rapida battuta successiva, quello ricevuto dal commensale a sinistra.
Ciapa’l tram balurda
ciappel ti che mi sun surda
tric e trac lasel andà
tric e trac lasci andà.
E Rita si rivede, con commozione felice, seduta sulle radici di un albero africano, gli occhi, di paesi diversi, volti al cielo, sotto una cupola di stelle, intorno a un falò, a cantare a turno insieme, alto il respiro:
“Che sarà sarà…Que sera sera…
Whatever will be, will be…”
con la Croce del Sud come ardente pubblico. 

Ma tutto passa e cambia, anche le strategie aziendali e i clienti. Era venuto il turno di  gente che chiedeva il prezzo del viaggio per metterlo in lista nozze, prima ancora della descrizione del luogo. Gente che non aveva mai visitato il  Louvre  o sfrecciato sulle nevi delle Dolomiti, e pagava caro per vedere una falsa Gioconda, e che godeva di sciare su una pista di neve artificiale in mezzo a grattacieli fuori luogo nel deserto.
Per non lasciare trasparire la sua riprovazione, Rita rielaborava le risposte del suo istinto, piegandole su intenzione e coerenza lavorative.
Ma come ci riuscivo? si chiede adesso sospirando. Sì, come riuscivo ad annuire, con quell'aria che voleva essere partecipe, senza sembrare ebete? Sapevo di rischiare una deformazione facciale permanente. E volevo risparmiarmela. 
A proposito di risparmio, il concetto era ereditato: i  suoi avi avevano conosciuto stenti e povertà derivanti dalla guerra. La nonna era solita dire alla mamma di Rita, quand’era piccola, se questa si fermava a mangiare da qualche conoscente:
- Quello che si prende fuori si risparmia a casa: vai!
Lei aveva studiato, migliorato il suo status, ma non aveva problemi a fare un lavoro con uno stipendio inferiore e minori prospettive pensionistiche, se le fosse venuto meno l’interesse per il primo e se il nuovo lavoro e l'accresciuto tempo libero le avessero tolto la noia dentro. Soprattutto la noia, quella lei voleva risparmiarsela.
Di queste cose del suo passato le era piaciuto parlare nel colloquio di lavoro da lei sostenuto qualche anno prima in quella (e in altre, anch’esse con esito positivo) bella villa unifamiliare.
- Ma sei sprecata a fare la colf! - aveva esclamato al loro primo incontro l’allora aspirante datrice di lavoro, la coetanea Brigida.
- A me i lavori di casa piacciono! - aveva replicato lei, e avevano riso insieme dell’ironia della cosa, ponendo le basi di una bella amicizia. Ad accordi presi, Rita aveva aggiunto:
- Per mantenermi in esercizio, se non ti dispiace, parlerò inglese col gatto. -

Il quale gatto, infatti, adesso viene così apostrofato:
Outside the door!  As long as there is noise, meowing cat! - e esce con sussiego dalla gattaiola.
Quindi, visto che è il momento della sua pausa di mezz’ora, Rita attacca il robot- aspirapolvere. Ne approfitta per fare un po’ di moto. Mentre il “collega” lavora, lei balla muovendosi a ritmo di samba e rumba, grazie al suo iPod, e qualche volta si diverte a mettersi sulla traiettoria del robot, che è costretto a attivare i sensori per gli ostacoli e a girarle intorno.
“Balla con Rita!” lo apostrofa lei ridendo.
Per i vasi di fiori e le piante di appartamento, è incaricata soltanto di passare uno straccetto umido sulle foglie, periodicamente. Per il resto, avendo Brigida un vivaio nel vicino entroterra, si occupa lei del verde in casa. E del giardino. È una donna che vive in simbiosi con la natura. E non se la risparmia: quella no. Se la concede volentieri.
Quando tocca allo stiro, la sua passione, l’appagata colf attacca il suo registratore e  ascolta la sua parte nella commedia dell’Unitre, dove recita nel ruolo di avvocato:
- ... Il mio assistito ha un alibi inattaccabile per la notte del delitto. Come abbiamo ascoltato dalla testimonianza appena conclusa, lui si trovava a Trapani mentre ...
Il padrone di casa rientra dal lavoro d’ufficio, e, smistando la posta, la sente declamare al piano di sopra:
- Vostro Onore, protesto per la condotta della controparte...
Sorride tra sé e sé. Lui e la moglie non vedono  l’ora di andare a teatro per la prima dell’associazione amatoriale dove Rita recita: dalle “prove” dimostra di sapere il  fatto suo.
La colf ha anche educato il gatto a uscire quando il robot fa le pulizie. L’unico gatto “inglese” del quartiere. Lui e sua moglie lì avevano fallito. Ride tra sé e sé.
Il suo cellulare suona e lui si allontana rapido verso la porta veranda, convinto di avere privacy:
- Ciao, Frilla... Allora alle sette quando esco a correre. Dalla fontana. - Il tono complice, intimo e sospetto arriva alle orecchie della colf.
Sopra, Rita stira in silenzio,  e si interrompe solo per dire, alzando la voce:
- Buongiorno, Luigi. Ha visto la posta?
- Sì, grazie Rita. La sento in forma teatrale. Convincente per la giuria. Promette bene per la “prima”!
Rita si riascolta mentre stira i colletti delle camicie. Deve mandare tutto a memoria, e la sua è la parte più corposa della commedia. Manca una settimana alla recita.
Finito lo stiro, mentre prosegue con i lavori domestici, s’interroga sull’opportunità di rivelare la conversazione spiata ad Agnese, interferendo dove non si dovrebbe. Ma un’amica deve aprire gli occhi all’altra o chiudere i suoi? Con Luigi non ha confidenza: sono solo in cordiali rapporti.
To tell or not to tell? considera amletica a bassa voce tra sé e il gatto. Che miagola piano in risposta.
Rita si chiede: Perché farmi dei contorcimenti mentali? Se io avessi sulla mia strada una buccia di banana e la mia amica accanto se se accorgesse, mi avviserebbe o no?
Quando, poco prima delle diciannove, Brigida liquida a Rita l’impegno bisettimanale, quest’ultima si decide a rivelare a colei che reputa sua amica le frasi captate a distanza dalla conversazione telefonica di Luigi.
Senza interpretarle, senza suggerire conclusioni: solo i fatti nudi e crudi. Ma sì, anche l’intonazione della voce.
Avrà da rimanere spiazzata dal risultato.
- Quello che si prende fuori si risparmia a casa - constata, pratica, la frigida Brigida.
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [Lab5] Del risparmiarsi

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Ciao @Poeta Zaza, che piacere leggere questo racconto! Mi è piaciuto molto 
Oltre a cogliere il tema della traccia, scorre anche leggero, pur non mancando di spunti per immedesimarsi e riflettere.
Poeta Zaza ha scritto: con lei come guida anno dopo anno, con la gioia di scoprire un mondo che ti rimescolava dentro.
Questo "anno dopo anno" mi lascia perplessa, gli stessi turisti ogni anno facevano un viaggio con lei? Subito dopo la protagonista cita un ricordo di uno specifico viaggio con rituali che si ripetono. Avrei preferito un ricordo univoco.

Avrei anche accorciato un po' i ricordi, a favore di una spiegazione aggiuntiva oltre al malcontento, per giustificare un cambiamento così radicale. Diciamo che una difficoltà economica rendeva più plausibile il tutto, perché il salto è veramente molto lungo.
Poeta Zaza ha scritto: rielaborava le risposte del suo istinto, piegandole su intenzione e coerenza lavorative
Come mi ci rivedo! Brava
Poeta Zaza ha scritto: ma non aveva problemi a fare un lavoro con uno stipendio inferiore e minori prospettive pensionistiche, se le fosse venuto meno l’interesse per il primo e se il nuovo lavoro e l'accresciuto tempo libero le avessero tolto la noia dentro
Adoro. Stai descrivendo me, non posso essere io solo perché odio le faccende di casa  :facepalm:

Splendida la leggerezza tangibile delle conversazioni in inglese con il gatto, il ballo mentre il robot gira, la passione per il teatro.

Su Agnese hai già fatto mea culpa.

Inaspettata leggerezza anche nel finale. Brava!
<3

Re: [Lab5] Del risparmiarsi

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Modea72 ha scritto: Ciao @Poeta Zaza, che piacere leggere questo racconto! Mi è piaciuto molto 
Oltre a cogliere il tema della traccia, scorre anche leggero, pur non mancando di spunti per immedesimarsi e riflettere.
Grazie, cara! :flower:
Modea72 ha scritto:
Questo "anno dopo anno" mi lascia perplessa, gli stessi turisti ogni anno facevano un viaggio con lei? Subito dopo la protagonista cita un ricordo di uno specifico viaggio con rituali che si ripetono. Avrei preferito un ricordo univoco.
Proprio così. Oltre ad accompagnare, in altri periodi, gruppi di turisti nuovi e sempre sconosciuti, tra loro e con lei, Rita aveva trovato un gruppo "fisso" di una quindicina di elementi, che si erano coesi a tal punto che si ritrovavano tutti insieme, ogni anno,  per una sempre nuova destinazione.
Modea72 ha scritto:
Adoro. Stai descrivendo me, non posso essere io solo perché odio le faccende di casa  :facepalm:
:D
Modea72 ha scritto: Splendida la leggerezza tangibile delle conversazioni in inglese con il gatto, il ballo mentre il robot gira, la passione per il teatro.
Mi fa piacere di non avere sfiorato l'insulsaggine, a quanto mi dici.  :)
Modea72 ha scritto: Inaspettata leggerezza anche nel finale. Brava!
@Modea72,  

Non mi risparmi i complimenti, tu  :arrossire:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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Re: [Lab5] Del risparmiarsi

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Poeta Zaza ha scritto: La colf di nome Rita fotografa col cellulare il piano del mobile zeppo di oggetti, prima di raccoglierli in un contenitore e procedere con la pulizia, pensando: risparmio la mia di memoria fotografica...
Una buona idea! Facevo sempre una foto all'oggetto da riparare, quando avevo la mia attività. Era più semplice rimettero la posto una volta eseguita la riparazione.
Poeta Zaza ha scritto: Ciapa’l tram balurda
ciappel ti che mi sun surda
tric e trac lasel andà
tric e trac lasci andà.
Carino anche il rito e la canzoncina!
 
Rita è un'ottima persona, ha solo pregi. Il racconto gira intorno alla quotidianità, le solite cose, senza intoppi ma, prima o poi, qualcosa accade sempre.
Rita ha fatto bene a riferire la telefonata, la reazione di Brigida mi ha fatto sbellicare: Se il marito risparmia in casa in quel senso, è chiaro che lei prende fuori e sono tutti contenti!
Poeta Zaza ha scritto: er il resto, avendo Brigida un vivaio nel vicino entroterra, si occupa lei del verde in casa. E del giardino. È una donna che vive in simbiosi con la natura. E non se la risparmia: quella no. Se la concede volentieri.
Che cos'è che non si risparmia? E si concede volentieri? Il soggetto è Brigida o Rita?
Ci va la virgola dopo Brigida?
Quella sottolineata è una frase a focalizzazione esterna narratore onniscente. Avresti duvuto farla dire a Rita per restare dentro la testa della protagonista. Più o meno così:

Per il resto, Rita sa bene che Brigida ha un vivaio nel vicino entroterra, che è una donna che vive in simbiosi con la natura e che si occupa lei stessa del verde in casa e del giardino. 
Poeta Zaza ha scritto: lui si allontana rapido verso la porta veranda, convinto di avere privacy:
Anche qui, stessa cosa. Lo sa il narratore che Luigi è convinto di avere privacy, Rita può averlo pansato, ma dopo aver ascoltato la conversazione.

é stata una piacevole lettura, Mariangela, la leggerezza è palpabile. :flower:

Re: [Lab5] Del risparmiarsi

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Ho dimenticato una cosa che avevo notato appena hai postato il racconto, @Poeta Zaza  .
Gli avevo dato una scorsa e poi presa dal mio racconto me ne sono domenticata.
@Poldo  nella spiegazione della traccia aveva specificato questo:

In questa fattispecie diventa molto importante la scelta del personaggio su cui cade la focalizzazione perché la storia sarà raccontata attraverso i suoi occhi, ma al tempo stesso potremo avere accesso ai suoi pensieri, ai suoi sentimenti, alle sue emozioni, alla sua interpretazione dell'esperienza che sta vivendo, come se fossimo appoggiati sulla sua spalla; il tutto narrato in terza persona.

C'ho faticato non poco, io, perchè a me la terza non piace, a me è sembrato che Poldo intendesse che il racconto doveva essere scritto in terza persona obbligatoriamente.

Re: [Lab5] Del risparmiarsi

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Alba359 ha scritto: la reazione di Brigida mi ha fatto sbellicare: Se il marito risparmia in casa in quel senso, è chiaro che lei prende fuori e sono tutti contenti!
Non è così, Alba: è la moglie frigida che può risparmiarsi di soddisfare sessualmente il marito se lui ne prende fuori.
Alba359 ha scritto:
Che cos'è che non si risparmia? E si concede volentieri? Il soggetto è Brigida o Rita?
Ci va la virgola dopo Brigida?
Il soggetto è Brigida. Lei non si risparmio il contatto, il lavoro con la natura. Se lo concede volentieri perché le piace.
Non ci va la virgola dopo Brigida. Volendo metterla, ne devi aggiungere una davanti per fare un inciso.

Cara @Alba359 , hai ragione sui due esempi di focalizzazione interna mancati che mi hai suggerito. Ci stanno, ma penso di averne fatti altri. ho preferito volutamente non esagerare, lasciando delle focalizzazioni zero. 
Alba359 ha scritto: é stata una piacevole lettura, Mariangela, la leggerezza è palpabile. :flower:
Grazie carissima :flower:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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Re: [Lab5] Del risparmiarsi

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Alba359 ha scritto: Ho dimenticato una cosa che avevo notato appena hai postato il racconto, @Poeta Zaza  .
Gli avevo dato una scorsa e poi presa dal mio racconto me ne sono domenticata.
@Poldo  nella spiegazione della traccia aveva specificato questo:

In questa fattispecie diventa molto importante la scelta del personaggio su cui cade la focalizzazione perché la storia sarà raccontata attraverso i suoi occhi, ma al tempo stesso potremo avere accesso ai suoi pensieri, ai suoi sentimenti, alle sue emozioni, alla sua interpretazione dell'esperienza che sta vivendo, come se fossimo appoggiati sulla sua spalla; il tutto narrato in terza persona.

C'ho faticato non poco, io, perchè a me la terza non piace, a me è sembrato che Poldo intendesse che il racconto doveva essere scritto in terza persona obbligatoriamente.
Spiegami meglio, Alba, per favore. Certo che il racconto doveva essere scritto in terza persona. Non l'abbiamo fatto tutti? Io non l'ho fatto?
Di sabbia e catrame è la vita:
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Re: [Lab5] Del risparmiarsi

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Poeta Zaza ha scritto: il suo gruppo, che si affiatava man mano nei giorni di una luce calda e rigeneratrice, scopriva l’umanità ricca e semplice di chi ti guarda negli occhi e ti fa scoprire chi sei. I suoi “compagni di vacanza” si ritrovavano tra di loro e con lei come guida anno dopo anno, con la gioia di scoprire un mondo che ti rimescolava dentro.
E le risate e l’affiatamento erano incredibili.
Qui la focalizzazione  interna non la vedo. Il periodo mi pare poco scorrevole e il concetto di affiatamento ripetuto prima e dopo lo trovo un pelino ridondante. Snellirei la frase.

Sembrano tutti molto affiatati a giudicare dagli sguardi che si scambiano e dalle risate, pensava.


Ciao @Poeta Zaza

Un racconto lieve all’insegna delle “leggerezze” che si trovano un po’ dappertutto. Quindi tema dell’esercizio centrato!  La tua penna intinge spesso nella poesia 
Poeta Zaza ha scritto: occhi, di paesi diversi, volti al cielo, sotto una cupola di stelle, intorno a un falò, a cantare a turno insieme, alto il respiro:
Poeta Zaza ha scritto: con la Croce del Sud come ardente pubblico. 
Oltre alla poesia ci sono momenti molto divertenti che rendono piacevole la lettura. Ho visto che hai scelto di utilizzare anche la focalizzazione 0 per cui non ti segnalo altro. Quando si sceglie vuol dire che si ha ben chiaro come funzionano le cose… beata te! Io sto ancora combattendo per capire bene questo Lab…

Re: [Lab5] Del risparmiarsi

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Ciao @Poeta Zaza 

Uno dei pochi racconti che hanno centrato appieno il tema della leggerezza. Nella scelta delle cose semplici, nella gioia di vivere di Rita. 

E per quanto riguarda la focalizzazione interna in terza persona, non ho notato incongruenze (credo - smentiscimi se sbaglio - che tu ci abbia ragionato sopra e l'abbia voluta mantenere appena accennata). 

Ti segnalo questo passaggio un po' contorto, il cui senso mi è diventato chiaro solo leggendo il seguito:
Poeta Zaza ha scritto: A tavola, alla sera, in qualunque paese, lei si rivede oggi, tra quei quindici turisti di ogni angolo d'Italia che si “erano visti e presi” su un pullman fra Brasile e Argentina, intenti a fare lo stesso, divertente rituale.
Grazie della piacevole lettura :) 
Già.

Re: [Lab5] Del risparmiarsi

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Non oso pronunciarmi sulla focalizzazione, ma sul racconto proprio si.
Mi é piaciuto fin da subito. Rita mi é stata simpatica.
Nel momento in cui ha deciso di fare la spia, la simpatia mi é calata (fra molgie e marito, non mettere dito), ma é cresciuta la suspence. Splendido finale con Brigida frigida, che alla fine richiama la saggezza della nonna sul consumare fuori e risparmiare in casa.
La leggerezza traspare nella scelta di vita decisa di Rita, scelta orientata ad essere conerente con ció che la rende felice e che le piace.
Proprio bello, complimenti!

Re: [Lab5] Del risparmiarsi

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Almissima ha scritto: Non oso pronunciarmi sulla focalizzazione, ma sul racconto proprio si.
Mi é piaciuto fin da subito. Rita mi é stata simpatica.
Nel momento in cui ha deciso di fare la spia, la simpatia mi é calata (fra molgie e marito, non mettere dito), ma é cresciuta la suspence. Splendido finale con Brigida frigida, che alla fine richiama la saggezza della nonna sul consumare fuori e risparmiare in casa.
La leggerezza traspare nella scelta di vita decisa di Rita, scelta orientata ad essere conerente con ció che la rende felice e che le piace.
Proprio bello, complimenti!
Grazie del commento, cara @Almissima :flower:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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Re: [Lab5] Del risparmiarsi

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Ciao @Poeta Zaza 

Questo racconto, col suo personaggio, in qualche modo mi ha ricordato
“L'eleganza del riccio”, il noto libro di Muriel Barbery.

Anche lì come nella tua storia abbiamo una donna colta che svolge un lavoro “umile” rispetto alle proprie potenzialità per una sua scelta esistenziale.
Mentre nel libro della Barbery, la protagonista mantiene il segreto sulle sue doti come rivalsa verso il mondo dell’alta borghesia per cui lavora, che vede immerso nelle futili cose da ricchi e nella miseria morale, nel tuo racconto, il rifiuto del proprio stato lavorativo, avviene perché la protagonista si annoia della attuale clientela e di un’attività che, nel passato, gli offriva maggiori soddisfazioni, portandola in giro per il mondo insieme a clienti di ben altra qualità.

Il tuo racconto presenta anche una perla musical-filologica, citando una canzone che credo davvero in pochi ricorderanno:
"Que Sera, Sera (Whatever Will Be, Will Be)", canzone scritta dal team di Jay Livingston e Ray Evans che Doris Day introdusse nel film di Alfred Hitchcock “L'uomo che sapeva troppo”.  Cosa che mostra l'ampiezza della tua enciclopedica preparazione.

Mi ha incuriosito, per altro, una cosa che scrivi:

Gente che non aveva mai visitato il  Louvre ......e pagava caro per vedere una falsa Gioconda
Ma davvero esistono posti dove si possa visitare una copia della Gioconda a pagamento?

In ogni caso, il lavoro, doveva esserle divenuto davvero insopportabile per farla giungere, con i tempi che corrono e la criticità di ricollocarsi (soprattutto se non giovanissimi) in una nuova occupazione, ad abbandonare quella che si è fatta per anni.
Viene da pensare che abbia accettato di fare la colf in mancanza di opportunità più consone al proprio profilo professionale.
Anche perché pare tenga molto a mostrare le sue reali qualità ai nuovi datori di lavoro, quando si esercita in veste d’attrice, quantunque amatoriale, per un ruolo di primo piano nella commedia della filodrammatica, nel teatro della città, o quando mostra le sue conoscenze linguistiche, esercitandole, in mancanza d’altro, col gatto di famiglia.

Tutto questo mi fa un po’ dubitare che si possa parlare pienamente di “leggerezza”, come il contest prevede, benché con qualche difficoltà possiamo dar per buono che la protagonista trovi estremamente motivante dedicarsi ai lavori domestici, danzando a ritmo di samba e rumba, con il robot aspiratore.
Mi sembra, inoltre,  poco “leggera” (a meno che qui la “leggerezza” la si intenda nell’accezione di “sventatezza” o “irresponsabilità”) la decisione di “fare la spia”, riferendo alla moglie del proprio titolare della telefonata sospetta udita fare dal marito.
Stante che la prima regola di una colf sia quella di rispettate, sempre e comunque, la privacy dei propri datori di lavoro, viene da chiedersi se la saggia padrona di casa, invece di soprassedere alla cosa, risolvendola con un assennato proverbio, l’avesse presa seriamente, cosa mai sarebbe accaduto?
Come minimo avrebbe distrutto la pace domestica della coppia, benché non si giungesse in caso estremo a un’idea di separazione.

Strano che la saggia nonna della protagonista, così prodiga di proverbi, non abbia mai insegnato alla nipote le massime che predicano: “La parola è d’argento, ma il silenzio è d’oro” o ancor meglio “Chi si fa gli affari suoi, campa cent’anni”.
Ma ovviamente, ovviamente il racconto è scritto bene e di questo mi complimento.
Tutto il resto è solo la mia modesta e quantomai discutibile opinione.

Un abbraccio amica mia.  <3

Re: [Lab5] Del risparmiarsi

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Nightafter ha scritto: Questo racconto, col suo personaggio, in qualche modo mi ha ricordato
“L'eleganza del riccio”, il noto libro di Muriel Barbery.
L'ho letto! Un gran complimento il tuo. Grazie, @Nightafter , amico mio.  <3
Nightafter ha scritto: Il tuo racconto presenta anche una perla musical-filologica, citando una canzone che credo davvero in pochi ricorderanno:
"Que Sera, Sera (Whatever Will Be, Will Be)", canzone scritta dal team di Jay Livingston e Ray Evans che Doris Day introdusse nel film di Alfred Hitchcock “L'uomo che sapeva troppo”.  Cosa che mostra l'ampiezza della tua enciclopedica preparazione.
L'ho visto più volte quel film, grande come la canzone. Ma la mia preparazione è quella che è, e non certo enciclopedica. 
Nightafter ha scritto: Gente che non aveva mai visitato il  Louvre ......e pagava caro per vedere una falsa Gioconda
Ma davvero esistono posti dove si possa visitare una copia della Gioconda a pagamento?
Come mi avevano parlato della pista da sci artificiale a Dubai, che esiste. così avevo creduto esserci anche, nell'emirato, la riproduzione parziale del Louvre, coi quadri più famosi. Ma questa era una fake news. Dal web:

https://www.dubai.it/abu-dhabi/louvre-abu-dhabi/
Nightafter ha scritto: Strano che la saggia nonna della protagonista, così prodiga di proverbi, non abbia mai insegnato alla nipote le massime che predicano: “La parola è d’argento, ma il silenzio è d’oro” o ancor meglio “Chi si fa gli affari suoi, campa cent’anni”.
Ma ovviamente, ovviamente il racconto è scritto bene e di questo mi complimento.
Tutto il resto è solo la mia modesta e quantomai discutibile opinione.

Un abbraccio amica mia.  <3
Giuste le tue considerazioni finali. Sulla leggerezza di Rita, io avevo il soggetto nei miei ricordi e l'ho fatto vivere in situazioni verosimili alla sua natura.

:)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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Re: [Lab5] Del risparmiarsi

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Poeta Zaza ha scritto: seduta sulle radici di un albero africano
Potresti nominare la specie, darebbe una pennellata in più alla descrizione
Poeta Zaza ha scritto: gli occhi, di paesi diversi
Attenta alla virgola
Poeta Zaza ha scritto: e la mia amica accanto se se accorgesse
se ne

Ciao  :D ottima narrazione, come sempre, e direi centrata la traccia della leggerezza. Non mi è molto chiaro però quale sia la storia narrata. Non vedo tensione narrativa, un problema da risolvere, qualcosa che mandi avanti la trama. Ed è un peccato, perché i personaggi e l'ambientazione sono entrambi molto convincenti.
A presto! :)

Re: [Lab5] Del risparmiarsi

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Mina ha scritto: Ciao  :D ottima narrazione, come sempre, e direi centrata la traccia della leggerezza. Non mi è molto chiaro però quale sia la storia narrata. Non vedo tensione narrativa, un problema da risolvere, qualcosa che mandi avanti la trama. Ed è un peccato, perché i personaggi e l'ambientazione sono entrambi molto convincenti.
Grazie del commento, @Mina. :)

Sulla storia, c'è il gioco del risparmiarsi o non risparmiarsi qualcosa, il cui apice credevo di avere centrato con la frase dell'epilogo, pronunciata da Brigida la frigida!  :indicare:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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Re: [Lab5] Del risparmiarsi

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Poeta Zaza ha scritto: A tavola, alla sera, in qualunque paese, lei si rivede oggi, tra quei quindici turisti di ogni angolo d'Italia che si “erano visti e presi” su un pullman fra Brasile e Argentina, intenti a fare lo stesso, divertente rituale.
Poeta Zaza ha scritto: E Rita si rivede, con commozione felice, seduta sulle radici di un albero africano, gli occhi, di paesi diversi, volti al cielo, sotto una cupola di stelle, intorno a un falò, a cantare a turno insieme, alto il respiro:
Perché tutte quelle virgole?
Se provo a leggere a voce alta sembro una persona colta da un singhiozzo irrefrenabile... Spezzettato da tutte quelle pause il testo perde scorrevolezza ed è un peccato. Un terzo di quelle che hai usato erano più che sufficienti.
Nel secondo brano citato c'è anche un problema di significato; se scrivi:
E Rita si rivede... gli occhi, di paesi diversi
gli occhi sono quelli di Rita, non quelli dei vari membri del gruppo, come volevi lasciare intendere (perché Rita si rivede, cioè rivede se stessa e quindi gli occhi sono i suoi). Per risolvere è sufficiente togliere il "si"; se poi ristrutturi la frase ottieni un risultato anche migliore.

Qui invece c'è un errore di consecutio:
Poeta Zaza ha scritto:
ma non aveva problemi a fare un lavoro con uno stipendio inferiore e minori prospettive pensionistiche, se le fosse venuto meno l’interesse per il primo e se il nuovo lavoro e l'accresciuto tempo libero le avessero tolto la noia dentro.
o scrivi:
ma non avrebbe avuto problemi... se le fosse... e le avessero...
oppure scrivi:
ma non aveva problemi... dal momento che le era... e le avevano...
Nel primo caso è un'ipotesi, nel secondo un fatto accaduto: tu hai fatto una via di mezzo...

Cerca di sciogliere un po' lo stile, troppo involuto: le forme passive (che tendono a uccidere la fluidità della narrazione), i numerosi incisi e le frasi tortuose pregiudicano la scorrevolezza del racconto. 
Qualche esempio:
Poeta Zaza ha scritto: mer set 28, 2022 4:53 pmnel colloquio di lavoro da lei sostenuto qualche
Poeta Zaza ha scritto: mer set 28, 2022 4:53 pm
- Ma sei sprecata a fare la colf! - aveva esclamato al loro primo incontro l’allora aspirante datrice di lavoro, la coetanea Brigida.
l'allora aspirante datrice di lavoro è di una pesantezza unica...

– Ma sei sprecata a fare la colf! – aveva esclamato Brigida, la proprietaria. (e che sono coetanee lo scrivi dopo quando parli dell'amicizia che s'instaura tra loro).
Approfitto per segnalarti che il trattino che si usa per il discorso diretto è quello medio – (Alt+0150); quello breve che usi tu serve per le parole composte: grigio-verde, socio-politico e simili.
Poeta Zaza ha scritto: mer set 28, 2022 4:53 pmQuindi, visto che è il momento della sua pausa di mezz’ora, Rita attacca il robot- aspirapolvere. Ne approfitta per fare un po’ di moto. Mentre il “collega” lavora, lei balla muovendosi a ritmo di samba e rumba, grazie al suo iPod, e qualche volta si diverte a mettersi sulla traiettoria del robot, che è costretto a attivare i sensori per gli ostacoli e a girarle intorno.
“Balla con Rita!” lo apostrofa lei ridendo.
Bella questa scena, la migliore del racconto. Qui c'è tutta la leggerezza.
Poeta Zaza ha scritto: mer set 28, 2022 4:53 pmIl padrone di casa rientra dal lavoro d’ufficio, e, smistando la posta, la sente declamare al piano di sopra:
- Vostro Onore, protesto per la condotta della controparte...
Sorride tra sé e sé. Lui e la moglie non vedono  l’ora di andare a teatro
Ahi! Qui la focalizzazione è saltata: la telecamera è sulla testa del padrone di casa, non più su quella di Rita.
Poeta Zaza ha scritto: mer set 28, 2022 4:53 pmAvrà da rimanere spiazzata dal risultato.
E qui invece interviene il narratore onnisciente che sa già in anticipo cosa le capiterà. 
Rita non lo sa in anticipo, lo impara quando Brigida pronuncia quella frase (e lei la inquadra nella telecamera).


In conclusione: bene la leggerezza; bene la focalizzazione nella prima parte, ma poi ci sono un paio di brutte cadute.
Il racconto è allegro e piacevole, a dimostrazione che non era necessario descrivere cataclismi o disgrazie atroci per estrarre la leggerezza: tu hai saputo farlo in un brano che è di per sé leggero.
Lo stile è discontinuo: alterni parti frizzanti, soprattutto nei dialoghi, ad altre pesanti come macigni. È lì dove devi lavorare di più, a mio avviso.
Ciao e buon proseguimento.
https://www.facebook.com/nucciarelli.ma ... scrittore/
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https://www.linkedin.com/in/marcello-nu ... -bbb4805b/

Re: [Lab5] Del risparmiarsi

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@Marcello

Ti ringrazio di cuore.  <3

Ho apprezzato e compreso le tue note.

Approfitto del tuo intervento per chiederti altre delucidazioni:
Poeta Zaza ha scritto: mer set 28, 2022 4:53 pmSorride tra sé e sé. Lui e la moglie non vedono  l’ora di andare a teatro per la prima dell’associazione amatoriale dove Rita recita: dalle “prove” dimostra di sapere il  fatto suo.
Marcello ha scritto: Ahi! Qui la focalizzazione è saltata: la telecamera è sulla testa del padrone di casa, non più su quella di Rita.
Era mia convinzione che la focalizzazione interna si potesse applicare a uno o più personaggi della storia. Non è così?
Poeta Zaza ha scritto: mer set 28, 2022 4:53 pmAvrà da rimanere spiazzata dal risultato.
Marcello ha scritto: E qui invece interviene il narratore onnisciente che sa già in anticipo cosa le capiterà. 
Rita non lo sa in anticipo, lo impara quando Brigida pronuncia quella frase (e lei la inquadra nella telecamera).
Come già segnalato, nel mio racconto ho alternato l'una e l'altra focalizzazione.
Secondo me, il finale doveva fare il "botto" con la frase rivelatrice della frigida Brigida. Per questo ho fatto quella scelta.
Quindi, ho escluso di concludere con la focalizzazione interna di Rita a bocca aperta che pensa: Alla faccia del risparmio!
Marcello ha scritto: Approfitto per segnalarti che il trattino che si usa per il discorso diretto è quello medio – (Alt+0150); quello breve che usi tu serve per le parole composte: grigio-verde, socio-politico e simili.
  Purtroppo, con la mia tastiera non ci riesco e così pure per le virgolette caporali con 174 e 175.

Così, avevo scelto di fare gli apici, le virgolette " " che mi venivano più facili e veloci. Poi, ragionando sul trattino, pensando che fosse valido quello breve, avevo scelto quello. Ora che tu mi dici che bisogna farlo medio, con quel sistema che a me non riesce, penso che tornerò alle amate virgolette apici.
Non sono sbagliate nel discorso diretto, vero?

Marcello ha scritto: lun ott 10, 2022 12:31 amIn conclusione: bene la leggerezza; bene la focalizzazione nella prima parte, ma poi ci sono un paio di brutte cadute.
Il racconto è allegro e piacevole, a dimostrazione che non era necessario descrivere cataclismi o disgrazie atroci per estrarre la leggerezza: tu hai saputo farlo in un brano che è di per sé leggero.
Lo stile è discontinuo: alterni parti frizzanti, soprattutto nei dialoghi, ad altre pesanti come macigni. È lì dove devi lavorare di più, a mio avviso.
Ciao e buon proseguimento.
Grazie dell'apprezzamento e dell'incoraggiamento (scusa la rima cacofonica). :flower:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [Lab5] Del risparmiarsi

23
Bisogna dire che gli interventi dell'ottimo Marcello

avvengono assai di rado, e sono salvifici e dolorosi come quelli di un dentista che ti trapana un dente malato fino alla radice, ma senza anestesia locale.
Da che scrivo (tra il vecchio forum e questo) ho memoria che abbia commentato un mio racconto all'incirca quattro anni fa.
Ero agli albori del mio percorso di scribacchino ed ebbi la sfrontatezza di pubblicare nella sezione V.18, un episodio della mia nutrita produzione "porno".
La sua critica fu giustamente feroce, sia per la forma carente ( era zeppo di refusi e errori ortografici), sia per il contenuto, impresentabile, non tanto per ciò che d'esplicito proponeva, ma per la sua qualità assai dozzinale sotto l'apetto letterario.

Non potei che dargli ragione, e da allora smisi d'inseguire il sogno di divenire l'anti  Erika Leonard, nota autrice del bestseller: "Fifty Shades of Grey" (50 sfumature di grigio), che imperversava ovunque come libro erotico del nuovo millennio, mentre a me faceva venire il latte alle ginocchia fin dalle prime dieci pagine.
Da allora non mi permisi più di presentare su queste pagine cose che non sfigurerebbero su "La famiglia cristiana".
Rinuncia a quel mio nefasto progetto per vararne qui uno ben peggiore: quello di raccontare (con prolisse puntate) melense storie di amori tossici o di impenitenti, viscidi, fedifraghi.

Quel che più mi duole, dopo aver letto il post di commento al racconto dell'amica @Poeta Zaza, e che per ben quattro anni, ho continuato a scrivere dialoghi usando il trattino "corto" al posto del "medio".
Questo fatto non mi era mai stato segnalato prima d'oggi, pertanto mi vedrò costretto per i prossimi anni, a latitare dal forum per dedicarmi a una seria correzione di tutti i trattini dei dialoghi, presenti nella mia corposissima produzione degli ultimi quattro anni.

La vedo dura...     

Re: [Lab5] Del risparmiarsi

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Era mia convinzione che la focalizzazione interna si potesse applicare a uno o più personaggi della storia. Non è così?


Sì, certo: i miei romanzi sono scritti tutti così; però Poldo nel topic ufficiale aveva parlato di un'unica focalizzazione:
In questa fattispecie diventa molto importante la scelta del personaggio su cui cade la focalizzazione perché la storia sarà raccontata attraverso i suoi occhi, ma al tempo stesso potremo avere accesso ai suoi pensieri, ai suoi sentimenti, alle sue emozioni, alla sua interpretazione dell'esperienza che sta vivendo, come se fossimo appoggiati sulla sua spalla;

In ogni caso non puoi farlo all'interno della stessa scena: quando passi da un personaggio all'altro devi staccare un paio di capoversi bianchi in modo da far capire al lettore che ora sto osservando la scena con gli occhi di B e non più di A.
Vale quell'esempio che avevo fatto, non ricordo se nel topic generale o nell'off-topic, in cui il protagonista si trova in una stanza con una porta chiusa, sente dei rumori provenire al di là della porta e si chiede chi ci possa essere. A quel punto, saltando due capoversi, puoi passare nella focalizzazione del personaggio misterioso che si trova nell'altra stanza e intuisce che sta arrivando qualcuno e che la porta sta per aprirsi.
Poeta Zaza ha scritto: lun ott 10, 2022 3:16 pmSecondo me, il finale doveva fare il "botto" con la frase rivelatrice della frigida Brigida. Per questo ho fatto quella scelta.
Eh sì, però così passi di blocco al narratore onnisciente, che si mette a parlare direttamente con il lettore (come faceva Manzoni, perché i grandi romanzi dell'Ottocento hanno quasi tutti il narratore onnisciente).
Per risolvere puoi semplicemente far vedere che Rita riceve la paga del giorno e decide di rivelare all'amica ciò che sa, magari facendo vedere che teme una sua reazione inconsulta (puoi farlo sia tramite discorso diretto sia con l'indiretto: ... è a quel punto che decide di...). 
Poi mostri lo sguardo indifferente di Brigida e snoccioli la sua battuta. L'effetto "spiazzamento" lo ottieni mostrando lo stato ansioso di Rita e la conseguente reazione imperturbabile dell'altra; non c'è bisogno di far intervenire il narratore onnisciente per spiegare che rimane spiazzata.
Poeta Zaza ha scritto: lun ott 10, 2022 3:16 pmpenso che tornerò alle amate virgolette apici.
Non sono sbagliate nel discorso diretto, vero?
No, assolutamente; molti editori le hanno dismesse negli ultimi anni e sostituite con le caporali, ma ce ne sono ancora parecchi che le usano.
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Re: [Lab5] Del risparmiarsi

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Nightafter ha scritto: avvengono assai di rado, e sono salvifici e dolorosi come quelli di un dentista che ti trapana un dente malato fino alla radice, ma senza anestesia locale.
:aka: Oddio, addirittura? 
Così mi fai stare male, un po' di anestetico cerco sempre di metterglielo...  :P
Nightafter ha scritto: Da allora non mi permisi più di presentare su queste pagine cose che non sfigurerebbero su "La famiglia cristiana".
Non solo criminale, anche bigotto dunque...  ;(
Nightafter ha scritto: Questo fatto non mi era mai stato segnalato prima d'oggi, pertanto mi vedrò costretto per i prossimi anni, a latitare dal forum per dedicarmi a una seria correzione di tutti i trattini dei dialoghi, presenti nella mia corposissima produzione degli ultimi quattro anni.
Ma va'... Non stare a perdere tempo: gli editori hanno dei programmi che trasformano le virgolette in caporali, i trattini brevi in medi... Non farti problemi.
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